Il World Trade Center e il 9/11 Memorial: tra rinascita, memoria e speranza

Il World Trade Center tra passato e presente. La sua storia, cosa vedere oggi e tutte le informazioni utili per visitare il Museo e il Memoriale dell’11 settembre.
Il World Trade Center è passato dall’essere un polo dell’economia mondiale a un luogo di memoria e di speranza, un simbolo di rinascita per New York e per gli Stati Uniti. In questo post vi racconto la sua storia e vi porto a scoprire tutti i luoghi che lo compongono oggi, dal Memoriale dell’11 settembre allo scenografico e affascinante Oculus.
La storia del World Trade Center in pillole
La storia del World Trade Center inizia negli anni Quaranta del Novecento, quando per la prima volta, a Manhattan, emerse l’idea di creare un nuovo polo commerciale ed economico che diventasse un punto di riferimento a livello globale.
Il piano, però, vide la luce solo nel 1962, quando l’Autorità Portuale di New York e del New Jersey affidò l’incarico all’architetto Minoru Yamasaki, che progettò un complesso composto da due torri e quattro edifici più bassi, ai quali ne fu aggiunto uno negli anni Ottanta. La prima pietra fu posta il 5 agosto 1966, mentre la cerimonia di apertura delle Torri Gemelle si tenne il 4 aprile 1973. Con i loro oltre 400 metri, i due grattacieli rubarono il primato di edificio più alto della Grande Mela all’Empire State Building, che deteneva il record da ben 40 anni.
Da allora le due iconiche strutture non solo comparvero in decine di film ambientati a New York, da King Kong a Una poltrona per due, passando per Mamma, ho riperso l’aereo, ma fecero anche da sfondo all’impresa dell’acrobata francese Philippe Petit, che il 7 agosto 1974 camminò sospeso su un filo tra i due grattacieli; la sua storia è raccontata anche nel film The Walk.

Gli attentati del World Trade Center
Il 26 febbraio 1993, alle 12.17, un furgone imbottito di circa 680 kg di esplosivo esplose nel parcheggio sotterraneo della Torre Nord. La bomba, aprendo un buco di oltre 30 metri che coinvolse cinque piani, causò la morte di 6 persone e il ferimento di altre 1.042; a queste si aggiunsero i circa 50.000, tra lavoratori, visitatori e soccorritori, che ebbero problemi respiratori a causa delle sostanze respirate durante l’evacuazione dell’edificio.
Un secondo attentato, quello che cambiò per sempre la storia del World Trade Center, avvenne la mattina dell’11 settembre 2001, quando un gruppo di terroristi dirottò quattro aerei di linea facendone schiantare due sulle Torri Gemelle, che crollarono in meno di due ore.
Il volo 11 dell’American Airlines colpì la Torre Nord, il volo United Airlines 175, quella sud; entrambi partirono da Boston con destinazione Los Angeles. Un terzo aereo, il volo American Airlines 77, partito da Washington e diretto a LA, si schiantò invece contro il Pentagono, mentre il volo United Airlines 93, partito a Newark e diretto a San Francisco, aveva come obiettivo la Casa Bianca, ma grazie all’intervento dei passeggeri non lo raggiunse mai, precipitando in un campo di Shanksville, in Pennsylvania.
Negli attacchi e a causa dei crolli morirono 2.977 persone (esclusi i dirottatori), ma ne furono identificate con certezza solo 1.629.
Così come ogni americano che abbia superato i sessant’anni saprebbe dirvi dove si trovava il 22 novembre 1963, il giorno dell’omicidio del presidente Kennedy a Dallas, non esiste probabilmente uomo o donna al mondo che non ricordi dove si trovasse o che cosa stesse facendo l’11 settembre 2001.
101 cose da fare a New York almeno una volta nella vita*, Gianfranco Cordara

Cosa vedere nell’area del World Trade Center
La ricostruzione del World Trade Center iniziò nel marzo 2006 e oggi l’area, che vede ancora alcuni cantieri in corso, comprende nuovi palazzi, grattacieli e parchi, ma, soprattutto, il National September 11 Memorial & Museum, un luogo di memoria che, come è facile immaginare, è ora il fulcro dell’intera zona.
Ecco cosa non perdere e le informazioni utili per la visita.

Il 9/11 Memorial & Museum: il Memorial Park
Il 9/11 Memorial, inaugurato l’11 settembre 2011, commemora le persone morte durante gli attacchi del 1993 e del 2001, sia quelle di New York che quelle di Shanksville e del Pentagono.
Il progetto, battezzato Reflecting Absence e ideato dagli architetti Michael Arad e Peter Walker, ruota intorno a due ampie piscine poste nel luogo esatto dove sorgevano le Torri Gemelle e circondate da parapetti in bronzo nei quali sono riportati i nomi delle vittime. L’ordine dei nominativi non è casuale: sono stati infatti posizionati secondo un algoritmo impostato per rispettare le “adiacenze significative”, basate sulle relazioni personali, sulla prossimità al momento degli attentati e sulle richieste dei familiari.

Per trasformare questo luogo in una sorta di santuario e ovattare il più possibile i rumori cittadini dell’affollato Financial District, le piscine sono state circondante da un parco composto prevalentemente da querce bianche. Unica eccezione il Survivor Tree, un esemplare di pero (Pyrus calleryana) recuperato da sotto le macerie bruciato, sofferente e ridotto a un tronco spoglio di 2 metri.
Trasferito alla Arthur Ross Nursery di Van Cortlandt Park, nel Bronx, l’albero è riuscito a riprendersi e nel 2010, dopo aver raggiunto i 9 metri d’altezza, è stato piantato all’interno del Memorial Park.

Un altro angolo del parco è dedicato al Memorial Glade, inaugurato nel 2019 e realizzato in onore dei primi soccorritori, di tutte le vittime collaterali — che si sono ammalate o sono venute a mancare a causa delle inalazioni — e di tutti i volontari che sono intervenuti tra le macerie o che hanno contribuito alla pulizia e alla ricostruzione dell’area. Simbolo di questo luogo sono i monoliti in pietra intarsiati con l’acciaio residuo del World Trade Center, che vogliono simboleggiare la forza nelle avversità.

Il 9/11 Memorial & Museum: il museo
Il September 11 Museum nasce come luogo per ricordare gli attentati e le vittime, raccontare le storie dei sopravvissuti e celebrare i numerosi soccorritori in prima linea dopo gli attacchi. Fu inaugurato il 15 maggio 2014, ma l’apertura ufficiale al pubblico avvenne solo il 21, così da permettere ai familiari di coloro che avevano perso la vita nella tragedia di visitare per primi gli spazi; in quei giorni si presentarono più di 42.000 persone.
Il museo si estende per oltre 21 metri in profondità ed è sormontato da un padiglione che vuole ricordare un edificio collassato, così da commemorare il crollo delle Torri Gemelle.

Al suo interno ci sono 40.000 fotografie; 14.000 oggetti appartenuti alle vittime o ai soccorritori e rinvenuti tra le macerie; più di 3.500 messaggi registrati; oltre 500 ore di video; pezzi degli aerei e un camion dei vigili del fuoco distrutto dai detriti. A questi si affianca ciò che rimane delle Torri, dai muri ai pilastri portanti rimasti in piedi ma irreparabilmente e inevitabilmente danneggiati, passando per la Survivors’ Staircase, la scala in cemento che permise a molti sopravvissuti di scappare e allontanarsi dal World Trade Center.

Gli oggetti e le immagini sono divisi in due esposizioni permanenti: la Historical Exhibition, che racconta il World Trade Center prima, durante e dopo gli attentati; e la Memorial Exhibition: In Memoriam, che commemora le persone perite negli attacchi.
A collegare le due esposizioni permanenti c’è il Memorial Hall, una sala dove il protagonista è il muro realizzato da Spencer Finch e intitolato “Trying to Remember the Color of the Sky on That September Morning” (“Cercando di ricordare il colore del cielo di quel giorno di settembre”, in italiano). La parete è composta da 2.983 piastrelle colorate, una per ogni vittima, e da una citazione di Virgilio (tratta dall’Eneide) che recita “Nessun giorno vi cancelli dalla memoria del tempo”; le lettere sono state realizzate con l’acciaio recuperato dalle Torri.

All’interno del museo sono conservati anche i resti non identificati di 1.115 persone; sono stati posti al di là di un muro, sul quale è stata posta una targa in loro memoria.
Come potete immaginare, la visita al museo non è da prendere a cuor leggero, anzi, soprattutto per quanto riguarda le parti dedicate alle vittime e ai messaggi vocali riprodotti, quindi vi consiglio di valutare bene se inserirlo o meno tra le tappe del vostro itinerario di viaggio. Se ve la sentite, però, vi suggerisco di non perderlo.
Visitare il Museo dell’11 settembre: orari e biglietti
Il 9/11 Museum è aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 9.00 alle 19.00. I biglietti costano 29,00$ a tariffa intera (dai 18 anni in su), 17,00$ a tariffa ridotta per i bambini dai 7 ai 12 anni e 23,00$ per i ragazzi dai 13 ai 17 anni e per gli over 65. I bambini sotto i 6 anni entrano gratuitamente. Per le famiglie è disponibile un pass a 93,00$ che garantisce l’ingresso a due adulti e fino a tre bambini o ragazzi fino ai 17 anni. Considerate le lunghe code e l’affluenza, vi consiglio di acquistare i biglietti con anticipo; potete farlo seguendo questo link*.
L’ingresso è gratuito per tutti il lunedì dalle 17.30 alle 19.00 — ve lo raccontavo anche nel post dedicato a come visitare gratis i musei di New York —, ma i posti sono limitati ed è quindi necessario prenotare il proprio biglietto sul sito; la prenotazione si può effettuare a partire dalle 7.00 dello stesso lunedì.
In alternativa, potete valutare l’acquisto di un biglietto comprensivo di visita guidata o uno dei ticket cumulativi che vi permettono di risparmiare un po’ sugli ingressi, l’ideale se volete visitare anche altri luoghi come il One World Trade Center. Vi lascio qui sotto alcune opzioni che potete acquistare comodamente da casa prima della partenza, ma cliccando sui link trovate tante altre proposte:
Ground Zero: Tour Guidato con Accesso Completo + 9/11 Museum | qui* |
Intrepid + Museo e Memoriale dell’11 Settembre | qui* |
One World Observatory: Salta Tutte le Code + Museo e Memoriale dell’11 Settembre | qui* |
New York: tour a piedi di Ground Zero e biglietto per il Museo dell’11 settembre | qui* |

One World Trade Center
Il One World Trade Center, noto anche come “Freedom Tower”, è il grattacielo che sovrasta l’area del World Trade Center e che è stato progettato, come una fenice che rinasce dalle ceneri, per ricordare le Torri Gemelle. La sua costruzione iniziò nel 2006 e oggi, con i suoi 1.776 piedi (541 metri), è il più alto edificio degli Stati Uniti e dell’emisfero occidentale e il settimo a livello globale; la sua altezza, inoltre, è tutt’altro che casuale, perché il 1776 è l’anno della dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti.
Questo è il modo che gli americani hanno di andare avanti. Ricostruire sulle macerie […]. E una nuova icona avrà preso il posto della vecchia, incorporandone il sogno e ospitandone per sempre il mito.
101 cose da fare a New York almeno una volta nella vita*, Gianfranco Cordara
Aperto al pubblico il 3 novembre 2014 e oggi uno dei simboli di Manhattan, il One World Trade Center vanta anche l’osservatorio più alto di New York. il One World Observatory, posizionato a oltre 386 metri d’altezza e inaugurato il 29 maggio 2015. Durante il mio viaggio a New York non sono riuscita a salire, ma vi consiglio di inserirlo nell’itinerario.

One World Observatory: orari e biglietti
L’osservatorio è aperto tutti i giorni dalle 10.00 (o dalle 9.00, in alcuni periodi dell’anno) alle 21.00, con ultimo accesso alle 20.00.
I biglietti sono disponibili in tre principali versioni: General Admission, a partire da 44,00$ (disponibile anche qui* e qui*); Combination, a partire da 54,00$ e che comprende anche una guida interattiva e l’accesso prioritario e salta fila (qui*); e All-Inclusive, a partire da 64,00$ e che, oltre alla guida e all’accesso prioritario, prevede anche l’accesso flessibile e 15,00$ di sconto su una consumazione. Le diverse opzioni sono disponibili a questo link* o sul sito ufficiale.
In alternativa, esistono i biglietti combinati, come quello che prevede anche l’ingresso al Museo dell’11 settembre (qui*), al MoMA (qui*), al Top of the Rock (qui*) o al Guggenheim (qui*), solo per citarne alcuni.

“The Oculus”: il Westfield World Trade Center
Il Westfield World Trade Center, noto anche come “The Oculus“, è uno dei più grandi centri commerciali di Manhattan e conta ben 125 attività, tra negozi e locali. Inaugurato il 16 agosto 2016 e progettato da Santiago Calatrava, sostituisce il Mall at the World Trade Center, distrutto durante gli attacchi dell’11 settembre.
La struttura è stata pensata per rappresentare un uccello con le ali spiegate (visibili dall’esterno) e presenta un’apertura sul tetto dalla quale entra la luce del sole. La sua posizione e inclinazione non è casuale: è stata progettata in modo che l’11 settembre di ogni anno il sole vi si affacci esattamente alle 10.28, ora dell’attentato.

Liberty Park
Il Liberty Park, inaugurato nel 2016 e affacciato sul Memorial Park, è un piccolo parco sopraelevato dove si alternano percorsi pedonali, sedute e piccole aree verdi; in una di queste, in particolare, è stato piantato anche un giovanissimo castagno selvatico: si tratta di una talea che ha origine dall’albero secolare presente ad Amsterdam e descritto nel Diario di Anne Frank, uno dei tanti arbusti donati al mondo in sua memoria.
Al parco si affianca la St. Nicholas Greek Orthodox Church, una chiesa ortodossa distrutta durante gli attacchi e poi ricostruita, come The Oculus, su progetto di Santiago Calatrava.

Oggi, Liberty Park è inoltre la casa di The Sphere, una gigantesca sfera in ottone di 4,5 metri di diametro realizzata dall’artista tedesco Fritz Koenig. Prima dell’11 settembre 2001, l’opera era il fulcro della piazza del World Trade Center, sovrastata dalle Twin Towers, che durante il crollo l’hanno pesantemente danneggiata.
Dopo l’attentato, la sfera è stata recuperata da sotto le macerie e inizialmente posizionata a Battery Park, da dove poi è stata trasferita nel 2017.

St. Paul’s Chapel
Costruita nel 1766 e oggi la più antica delle chiese di Manhattan sopravvissute al passare dei secoli e alle continue trasformazioni cittadine, la St. Paul’s Chapel si trova a due passi dal World Trade Center e, nonostante la vicinanza, non subì particolari danni durante l’attacco dell’11 settembre, tanto che da allora è nota anche come “The Little Chapel That Stood” (“la piccola cappella che rimase in piedi”, in italiano). Un nome, questo, che potrebbe rappresentare la sua intera storia, visto che sopravvisse anche all’incendio che, nel 1776, distrusse quasi interamente la città.

Luogo di preghiera per George Washington, del quale si conserva ancora il banco originale, St. Paul’s divenne un importante punto di riferimento anche in seguito all’attentato del 2001, quando venne utilizzata come luogo di riposo, rifugio e ritrovo per i lavoratori e le forze dell’ordine impegnati per oltre otto mesi tra le macerie.
È qui, inoltre, che fu allestito un memoriale temporaneo con fiori, peluche, accessori e foto delle persone scomparse o decedute negli attacchi; oggi molti di questi oggetti sono conservati all’interno del 9/11 Museum, ma durante il mio primo viaggio a New York, nel 2014, erano ancora all’interno della cappella.
St. Paul’s fa parte della parrocchia della vicina Trinity Church ed è aperta tutti i i giorni dalle 8.30 alle 18.00. L’ingresso è gratuito.

Informazioni utili per visitare l’area del World Trade Center
Per raggiungere la zona potete comodamente prendere la metropolitana della linea E (con fermata a World Trade Center), della linea 1 (con fermata a WTC Cortland) o delle linee R e W (con fermata Cortland St); a qualche isolato fermano anche le linee 2 e 3 (Park Place) e 4 e 5 (Fulton Street). Per scoprire come muoversi a New York vi consiglio il post dedicato.
Se intendete visitare il Museo dell’11 settembre e il One World Observatory, sappiate che questi sono disponibili anche all’interno di alcuni pass cittadini, che vi permettono quindi l’ingresso gratuito o scontato; è il caso del CityPASS* (solo museo), del Go City: New York Explorer Pass* (entrambi), del The New York Pass* (entrambi), e del Sightseeing Pass*.
Dove dormire a New York
Durante il mio secondo viaggio a New York ho soggiornato al The Herald*, a due passi da Herald Square e dall’Empire State Building. L’albergo offre solo servizio pernottamento, senza colazione o altri pasti.
La camera non era molto grande, ma rispettava per dimensioni e qualità gli standard newyorkesi. Punto di forza dell’albergo è sicuramente la sua posizione, estremamente strategica per scoprire l’intera città, perché l’area di Herald Square non è solo centrale, ma è anche servita da molte linee della metropolitana.
Per scoprire come raggiungere Manhattan dall’aeroporto e per la mini guida per il vostro viaggio a New York, vi suggerisco i post dedicati.
Se avete domande, dubbi o suggerimenti sull’area del World Trade Center, lasciate un commento!

Per vedere tutte le foto scattate a New York (con un iPhone 11 Pro* e una Canon 80D*), sfogliate il mio album su Flickr.
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