Il santuario di Ise, il più antico del Giappone: tra natura, tradizione e fede

Il santuario di Ise (Ise-jingu) in Giappone: un viaggio per scoprire il santuario shintoista. Tutte le informazioni per la visita a Naiku e Geku.
I santuari shintoisti mi hanno colpita moltissimo durante il mio viaggio in Giappone. Ho adorato il loro essere immersi nel verde, l’atmosfera che si respira tra i loro sentieri e la sensazione di pace. Certo, i turisti ci sono sempre, soprattutto in quello di Ise, così importante e famoso, ma non manca mai il rispetto per il luogo e per la natura, sovrana, che lo circonda.
Quando vi ho raccontato la mia gita ad Arashiyama vi avevo accennato qualcosa sul santuario di Ise. È il più antico e importante di tutto il Giappone e proprio qui, in passato, si trasferivano le figlie non sposate dell’Imperatore, che diventavano sacerdotesse. In questo post vi porto a scoprirlo.
Il santuario di Ise in pillole
Ise-jingu (伊勢神宮) è il santuario più venerato del Paese e per questo è meta di pellegrinaggi da oltre duemila anni. È composto da 125 luoghi di culto di varie dimensioni sparsi per tutta la città, ma i principali sono due: Naiku e Geku, che si possono ammirare solo dall’esterno.
Pare che la loro fondazione risalga a circa 2000 anni fa, quando Yamatohime-no-mikoto, figlia dell’Imperatore Suinin, si mise alla ricerca di un luogo permanente dove venerare la divinità Amaterasu-Omikami, dea del Sole e, secondo il culto shintoista, progenitrice dell’Imperatore e dell’intero popolo giapponese. Dopo aver vagato per oltre vent’anni, la donna raggiunse Ise e qui sentì la voce di Amaterasu; scelse quindi questo luogo, vi posizionò cinquanta campane (in giapponese “Isuzu”) e consacrò la terra.
Leggenda a parte, gli studiosi non sono concordi sulla data di fondazione del santuario: secondo alcuni si parla del 4 a.C., secondo altri del Terzo o del Quarto secolo. In ogni caso, una data certa nella storia del santuario di Ise esiste: il 692, quando si assistette alla prima ricostruzione cerimoniale di Naiku, allora eseguita da Jitō, moglie dell’imperatore Tenmu.

E a proposito di “ricostruzioni cerimoniali“, uno degli aspetti più curiosi sui santuari giapponesi è proprio legata al fatto che gli edifici principali vengono smantellati e ricostruiti ogni 20 anni, come vuole il culto shintoista; avviene lo stesso anche a Nara. Per quanto riguarda Ise, l’ultima volta è stata nel 2013 e la prossima sarà nel 2033 ed è proprio per questo che, a lato delle strutture principali, ci sono già degli ampi spazi vuoti con sassi di diversi colori: è lì che l’edificio verrà ricreato ed è già tutto pronto.
Un’altra tradizione è legata al sacerdote o alla sacerdotessa a capo del santuario di Ise, che deve appartenere alla famiglia imperiale giapponese: attualmente la figura di riferimento è la figlia dell’Imperatore emerito Akihito, Sayako Kuroda, nata nel 1969 e che è succeduta alla zia paterna.
Leggi anche: Curiosità sul Giappone: le cose da sapere prima di partire

Naiku e Geku
Il santuario di Ise-Naiku (内宮), situato a Uji-tachi, a sud del centro di Ise, è quello specificatamente dedicato ad Amaterasu. Per accedervi bisogna attraversare il ponte Uji e passare sotto il grande torii fatto di cipresso giapponese (hinoki), un ingresso che non è fissato con chiodi in metallo, ma con tasselli in legno, come vuole la tradizione.
Naiku, circondato da un grandissimo parco all’interno del quale scorre anche il fiume Isuzu, è il più importante dei due santuari, perché sembra custodire lo specchio di bronzo (Yata no Kagami) donato da Amaterasu al primo Imperatore. Questo, come la spada Kusanagi e la gemma Yasakani no Magatama, è uno dei tre tesori sacri del Giappone e rappresenta la saggezza; gli altri due simboleggiano rispettivamente il valore e la benevolenza.

Il santuario di Ise-Geku (外宮), invece, è dedicato a Toyouke-Omikami, dea della prosperità e della casa e si trova a circa sei chilometri dal precedente. Anche questo è immerso nel verde, come vuole la tradizione shintoista, ed è meta di tantissimi pellegrini. Sembra essere più recente rispetto a Naiku, ma la data di costruzione non è certa.
Non c’è un ordine ben preciso per visitarli, ma vi consiglio di iniziare da Geku e di dedicare poi più tempo a Naiku. In entrambi i casi è importante non avere fretta: godetevi la natura e lasciatevi incantare dall’atmosfera che circonda i santuari di Ise.

Visitare il santuario di Ise
La visita completa richiede circa due ore di tempo ed è gratuita, ma se volete approfondire potete partecipare anche a uno dei tour organizzati in loco, come quello disponibile a questo link*; può durare dalle 4 alle 6 ore e può essere svolto in inglese o giapponese. La cancellazione è gratuita fino a 24 ore prima. Il tour prevede, su richiesta, anche il pick up in hotel o alla stazione.
All’interno del santuario di Ise ricorrono inoltre alcuni appuntamenti annuali, come il Tsukinamisai di giugno e di dicembre, il Kannamesai Festival autunnale, fatto per celebrare il raccolto, o il Kannamesai di maggio e agosto.

Come raggiungere il santuario
Il santuario di Geku si può raggiungere a piedi dalla stazione dei treni Iseshi in meno di dieci minuti, mentre l’autobus per raggiungere Naiku si può prendere all’entrata del parco del santuario di Geku e il tragitto dura poco più di dieci minuti. Il costo del biglietto si aggira intorno ai 400¥ (circa 3€).
Ho raggiunto Ise (Iseshi) in treno da Kanazawa, con cambio a Nagoya. Per spostarvi in Giappone forse può esservi utile il mio post dedicato al Japan Rail Pass.

Dove dormire a Ise

Durante il mio viaggio a Ise ho soggiornato all’Hotel Route Inn*. L’albergo è davvero molto carino, con un’ampia sala da pranzo e da colazione, camere pulite e relativamente ampie per gli standard giapponesi.
Il problema è che si trova in una posizione un po’ scomoda se non vi muovete in auto e dovete fare affidamento sui mezzi pubblici. Si trova infatti a circa 20 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria più vicina, quella di Miyagawa.

Avete mai visitato il santuario di Ise? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!
Le immagini sono state scattate con un iPhone 6s e una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
*All’interno di questo post potrebbero essere presenti dei link di affiliazione, contrassegnati da un asterisco. Questo significa che se decidete di effettuare una prenotazione o di fare un acquisto e utilizzerete questi link, i siti mi riconosceranno una percentuale. Per voi non ci sono costi aggiuntivi, ma così facendo supporterete questo blog e il lavoro che si nasconde dietro ogni articolo pubblicato. Grazie ❤
Claudio Neri
Grazie ! Chiaro. Elegante e utile
Martina Sgorlon
Claudio NeriBuon pomeriggio Claudio, mi fa davvero piacere! Buon viaggio 🙂