Vigna di Leonardo e Casa degli Atellani: viaggio nel tempo nel cuore di Milano

La Vigna di Leonardo da Vinci nel giardino di Casa degli Atellani, a Milano. La storia della casa-museo, del suo giardino e del vitigno leonardesco e tutte le informazioni utili per la visita.
Casa degli Atellani e la Vigna di Leonardo chiudono al pubblico il 30 settembre 2023
Casa degli Atellani e la Vigna di Leonardo, a due passi dalla basilica di Santa Maria delle Grazie, accompagnano in un viaggio lungo più di cinque secoli, dal Rinascimento ai giorni nostri. In questo post vi porto a scoprirle e condivido tutte le informazioni utili per visitarle (prima della chiusura).
La storia di Casa degli Atellani
La storia di Casa degli Atellani inizia con Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, prima reggente e poi duca del Ducato di Milano dal 1480 al 1499. Uomo ambizioso e “di raro intelletto”, grazie a numerosi progetti urbanistici e culturali, il Moro contribuì a elevare il capoluogo lombardo a punto di riferimento non solo militare ed economico, ma anche artistico e letterario; è a lui che si deve l’arrivo di Leonardo da Vinci a Milano, per esempio.
Tra questi, c’era l’idea di creare un nuovo quartiere residenziale per i suoi fedelissimi, una zona che avesse come punto di riferimento la Basilica di Santa Maria delle Grazie, che avrebbe dovuto a sua volta diventare un mausoleo per la sua famiglia. Il progetto di Borgo delle Grazie, lungo l’attuale corso Magenta e un tempo nell’antico borgo di porta Vercellina, avrebbe dovuto essere un “luogo ideale”, una città nella città attraversata da canali d’acqua e ricca di aree verdi.

Tra i fedelissimi al Ducato c’era la famiglia degli Atellani (o della Tela), originaria del comune di Atella, in Basilicata, e alla quale appartenevano diplomatici e cortigiani al servizio degli Sforza. È al capostipite, Giacometto della Tela, scudiero e maestro di sella di Ludovico, che nel 1490 il Moro regalò due case con giardino (precedentemente appartenute alla famiglia piacentina dei Landi) situate proprio di fronte alla basilica.
Passate di mano in mano fino a diventare proprietà della famiglia Conti, nel 1922 le due case, ormai pericolanti, furono ristrutturate e unite per essere trasformate in un’unica dimora. Il progetto fu affidato dall’ingegnere Ettore Conti, primo presidente dell’Agip, all’architetto Piero Portaluppi, tra le figure più influenti dell’architettura meneghina e italiana del Novecento.
Portaluppi modificò pesantemente l’aspetto di Casa degli Atellani, ma, allo stesso tempo, riscoprì e valorizzò parte degli affreschi originali, riportando alla luce importanti opere risalenti al Rinascimento; alcune furono lasciate in loco, altre trasferite all’interno dei musei del Castello Sforzesco. Anche la facciata fu completamente rifatta, anche se quella attuale è il risultato di un’ulteriore ristrutturazione che ha sanato i danni causati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Inaugurata nel 1922 in occasione delle nozze d’oro fra Ettore Conti e la moglie, Gianna Casati, Casa degli Atellani accolse anche Piero Portaluppi e la sua famiglia: è qui che l’architetto morì il 5 luglio 1967.

La Vigna di Leonardo
Alle spalle di quella che è oggi Casa degli Atellani, un tempo si estendeva una vigna di circa un ettaro o, come riportato nel Codice Atlantico e nel Manoscritto I di Francia, di “15 pertiche e tre quarti”, pari a un’estensione di 100 per 294 “braccia” (rispettivamente 59 e 175 metri, circa). Nel 1498, Ludovico il Moro regalò questa vigna a Leonardo Da Vinci: un segno di riconoscimento per le “svariate e mirabili opere da lui eseguite per il duca”, prima fra tutte l’Ultima Cena del refettorio della basilica.
In seguito all’invasione francese, Leonardo si spostò a Mantova affidando le cure della vigna a Messer Pietro di Giovanni da Oppreno, uomo fidato e padre del suo allievo Gian Giacomo Caprotti. Poco dopo, le autorità francesi confiscarono la vigna e la affidarono al funzionario Leonino Biglia, ma, nel 1507, quando Carlo II d’Amboise chiese a Leonardo (all’epoca a Firenze) di tornare a Milano, questo accettò a patto che la vigna gli venisse restituita senza alcun costo, come riportato in una lettera dell’epoca.
Tocando il caso de magistro Lionardo fiorentino ve dicemo et commettemo che lo remettiate nel primo stato, come esso era, de la vigna sua inante che la gli fusse tolta per la Camera, et non gli fareti chel ne habia a patire spesa pur de uno soldo.
Lettera di Carlo d’Amboise ai Maestri delle entrate straordinarie, 20 aprile 1507

L’attaccamento di Leonardo alla sua vigna emerge anche dal suo testamento, redatto quando ormai era in Francia. Nel documento, infatti, il genio ordina di dividere il terreno in due parti uguali: una destinata a Gian Giacomo Caprotti, detto il Salai, che poi lo lasciò a sua volta in eredità alla sua famiglia, e uno a Giovanbattista Villani, il servitore che l’aveva seguito in Francia e che poi donò il lotto al Monastero di San Gerolamo.
Item epso Testatore dona et concede a sempre mai perpetuamente a Batista de Vilanis suo servitore la metà zoè medietà de uno iardino che ha fora a le mura de Milano, et l’altra metà de epso jardino ad Salay suo servitore, nel qual iardino il prefato Salay ha edificata et constructa una casa, la qual sarà e resterà similmente a sempremai perpetudine al dicto Salay, soi heredi et successori, et ciò in remuneratione di boni et grati servitii, che dicti de Vilanis et Salay dicti suoi servitori, lui hanno facto de qui inanzi.
Dal testamento di Leonardo in Cloux, 23 aprile 1519

Con il passare dei secoli, la vigna originaria perse importanza e nei primi anni del Novecento rischiò di andare perduta. Nel 1920, però, l’architetto e storico dell’arte Luca Beltrami riuscì a localizzare la posizione originaria e a fotografare un vigneto ancora presente sul posto (non lontano da via de Grassi), che stava per essere sradicato. Una testimonianza che si rivelò fondamentale quasi un secolo dopo.
Nel 2015, infatti, grazie alle fotografie scattate da Beltrami e ai documenti giunti fino a noi, sul terreno sono state effettuate delle ricerche e degli scavi che hanno portato alla luce i residui vivi delle radici originarie; il progetto è stato seguito e promosso da Confagricoltura e dalla Fondazione Portaluppi in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano.
Da allora, un reimpianto filologico della vigna di Leonardo è presente all’interno del giardino di Casa degli Atellani e le sue uve, di varietà Malvasia di Candia Aromatica, hanno dato vita a La Malvasia di Milano, un vino che ha rivisto la luce, dopo cinquecento anni, nel 2018.

Visitare la Casa degli Atellani e la Vigna di Leonardo
La visita di Casa degli Atellani e della Vigna di Leonardo segue otto tappe, durante le quali si può essere accompagnati da un’audio-guida gratuita (il QR code per scaricarla è stampato sul biglietto di ingresso) o da una guida esperta, se si preferisce un’esperienza più approfondita.
Il percorso inizia dai due cortili interni della casa e accompagna poi i visitatori nelle quattro sale aperte al pubblico. La prima che si incontra è la Sala dello Zodiaco, che deve il suo nome agli affreschi cinquecenteschi sulle pareti, ai quali si affiancano quelli fatti realizzare da Portaluppi, in completa armonia con gli originali, in fase di ampliamento e restauro.

Si prosegue poi con la Sala dei Ritratti, chiamata così per le lunette affrescate con i ritratti della dinastia sforzesca e dove è conservato un decanter contenente la prima annata del vino realizzato con le uve della Vigna di Leonardo.
Da questa si accede alla Sala dello Scalone, dove è presente una grande mappa settecentesca di Milano, e allo studio di Ettore Conti, rivestito di boiserie seicentesca di scuola valtellinese.

Il percorso prosegue poi all’esterno, lungo il sentiero in ghiaia del Giardino delle Delizie, dove il novelliere e frate domenicano Matteo Bandello ambientò gran parte delle sue Novelle*; due di queste pare abbiano ispirato Molto rumore per nulla e Romeo e Giulietta di William Shakespeare.
Alla fine del giardino c’è invece la vera e propria Vigna di Leonardo, dove la guida (o l’audio-guida) vi accompagnerà a scoprire la sua storia dal Cinquecento ai giorni nostri.

Informazioni utili per la visita: orari, come arrivare e biglietti
Casa degli Atellani si trova in Corso Magenta 65 ed è aperta tutti giorni dalle 9.00 alle 18.00; il sabato e domenica è obbligatoria la prenotazione. La caffetteria, invece, apre alle 8.00, ma la domenica non effettua il servizio pranzo e in agosto è chiusa il lunedì.
La casa-museo può essere raggiunta in metropolitana con la linea M1 rossa (le fermate più vicine sono Cadorna FN e Conciliazione) o con la linea M2 verde (fermata Sant’Ambrogio). In alternativa, più vicini, sono i tram della linea 16 con fermata a Santa Maria delle Grazie. Per maggiori informazioni vi consiglio di leggere il post dedicato a come muoversi a Milano.
Dopo l’acquisto da parte del gruppo francese Lvmh nel dicembre 2022, Casa degli Atellani e la Vigna di Leonardo chiuderanno al pubblico a partire dal 30 settembre 2023. La dimora potrebbe essere trasformata in un hotel oppure riaperta al pubblico, ma attualmente non ci sono informazioni ufficiali in merito.

I biglietti per visitare la Vigna di Leonardo
Il biglietto per visitare la Vigna di Leonardo e Casa degli Atellani costa 10€ a tariffa intera e 8€ a tariffa ridotta per bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni e over 65, tesserati FAI, Touring Club e Skira e studenti con tesserino; per i possessori di tessera Trenord IoViaggio e un accompagnatore il costo è di 5€.
Nel biglietto è compresa l’audio-guida (in 10 diverse lingue), che può essere scaricata gratuitamente sul proprio cellulare; vi consiglio quindi di portare con voi degli auricolari. In caso di visita guidata (disponibile in italiano e in inglese) il prezzo è invece rispettivamente di 20€ per il biglietto intero e di 18€ per quello ridotto; l’esperienza può essere prenotata sul sito ufficiale o su Tiqets*
Se acquistate i biglietti sul sito ufficiale oppure su una qualsiasi piattaforma online, c’è un diritto di prevendita di 4€, su Tiqets*, però potete usufruire di uno sconto del 10% usando il codice MA10; il codice è valido su un qualsiasi acquisto sul sito fino al 30 settembre.
L’ingresso è gratuito (ma sempre su prenotazione) per i possessori di Abbonamento Musei Lombardia e Milan Pass* e per visitatori disabili con accompagnatore, oltre che per le guide turistiche abilitate.
In caso vogliate visitare altri luoghi di Milano, sappiate che esistono anche alcuni biglietti cumulativi che vi permettono di risparmiare un po’ sugli ingressi:
- Castello Sforzesco e Vigna di Leonardo (con audio-guida) – qui*
- Museo Nazionale Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” e Vigna di Leonardo – qui*
- Salita sulle terrazze del Duomo di Milano e Vigna di Leonardo – qui*
- Visita all’interno del Duomo di Milano e Vigna di Leonardo – qui*
- Leonardo3 Museum e Vigna di Leonardo – qui*

Avete mai visitato la Vigna di Leonardo e Casa degli Atellani? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!

Per vedere tutte le foto scattate a Milano (con un iPhone 11 Pro* e una Canon 6D Mark II* con obiettivo Canon 50 mm*), sfogliate il mio album su Flickr.
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