
Un viaggio letterario al di là del Mediterraneo. Sette consigli di lettura per chi cerca libri ambientati in Medio Oriente o in Nord Africa: dall’Algeria all’Afghanistan.
Ci sono aree del mondo che spesso sono difficili da capire o scoprire, a volte non per i tanti chilometri che ci dividono da loro, ma per le situazioni particolari, quelle che vengono sbattute in prima pagina sui giornali, spesso senza un minimo di approfondimento.
Esistono però libri, e non parlo solo di saggi o reportage, ma anche di romanzi, che ci permettono di viaggiare fino a quei Paesi, di immergerci in culture affascinanti oggi lacerate, piene di polvere e oscurate dai pregiudizi.
Libri ambientati in Nord Africa o in Medio Oriente
In questo post ho deciso di raccogliere i titoli che mi hanno fatto scoprire il Nord Africa e il Medio Oriente da un altro punto di vista: quello di chi queste terre le ama, le ha vissute o le vive ogni giorno. Vi accompagno in un viaggio dall’Algeria all’Afghanistan tra romanzi, biografie e diari, in perfetto stile Exploreading.
Algeria | Fuoco e cenere
Fuoco e cenere è un romanzo che racconta l’Algeria di qualche anno fa, quella degli anni Novanta.
Attraverso le storie dei due protagonisti, gli innamorati Ziane e Sitra, Boudaoud Bellaredj riesce a mettere nero su bianco un periodo di transizione, dalla “normalità” all’ascesa del terrorismo e dell’estremismo religioso.
Le vicende dei due personaggi principali sembrano solo una scusa per raccontare il Paese, per condividere pillole di storia, il ricordo di monumenti distrutti, fotografie di una terra che vive in un clima di paura. A volte si incontrano immagini fin troppo crude, ma credo sia giusto così.
Con una scrittura semplice e un ritmo estremamente incalzante, l’autore riesce a riassumere un viaggio in bus di venti ore e duemila chilometri in poche, concitate, pagine e chi legge deve rimanere al passo tra pensieri e posti di blocco fasulli.
Dopo qualche ora di strada, l’autocarro entrò nella regione settentrionale. Si presentò un altro paesaggio, più bello. Il sole emanava una luce accecante sui campi di grano, che si stendevano come tappeti verdi, bianchi e gialli e si allungavano dalle colline fino alla strada. […] Le montagne erano coperte di foreste di querce, pini d’Aleppo, giuggioli e pistacchi. A causa del terrorismo, nei villaggi lungo la strada non era rimasta anima viva.
Boudaoud Bellaredj, traduzione di Giulia Lenti
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Algeria e Tunisia | Isabelle amica del deserto
Isabelle amica del deserto è una biografia studiata e sognata, una ricerca. È un viaggio sulle orme di una giovane donna nata nell’Ottocento, ma con una mente che, per molti aspetti, è estremamente più moderna. Usando le parole dell’autrice, questa è la storia di una ragazza «coraggiosa, indipendente, che si vestiva da uomo, parlava in arabo e viaggiava liberamente in lungo e in largo a cavallo».
Mirella Tenderini nel 2008 parte da Kénadsa, in Algeria, per vedere e vivere i luoghi dove Isabelle Eberhardt ha vissuto. Un percorso che ha portato lei (e me) da Ginevra, dove la giovane ha trascorso i suoi primi anni, fino a Tunisi, da Marsiglia ad Algeri, passando velocemente per il Marocco.
Ci si muove in treno, a bordo di piroscafi, a dorso di mulo e con le carovane che attraversano il deserto. Non importa se il Nord Africa a volte viene abbandonato per l’Europa, l’amore di Isabelle per quelle terre impregna le pagine e sembra di non aver mai tolto i piedi dalla sabbia.
Dunque Isabelle non è andata in Tunisia per rimanerci. Non subito. Ora che è libera vuole approfittare il più possibile della propria autonomia. Viaggiare, vedere con i suoi occhi quel deserto del quale ha tanto letto e persino scritto. […] Tunisi è solo il punto di partenza, la porta d’ingresso per quel Magreb che ha tanto sognato.
Mirella Tenderini
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Egitto | Non avrai altro luogo
Io non sono mai stata ad Alessandria d’Egitto, né posso dire di esserne mai stata attratta o di essermi informata sulla sua storia o sui suoi abitanti. In qualche modo, però, dopo aver letto l’ultima frase di questo libro, mi sono sentita un po’ legata a lei.
È una città divisa tra il mare e la sabbia e Silvia Tenderini, autrice del volume, lo ricorda di continuo, con le immagini del Mediterraneo e dei datteri, del celebre faro e del deserto, dei popoli arrivati via terra e quelli arrivati solcando le onde.
Non avrai altro luogo non è un vero e proprio romanzo né un diario, nemmeno un libro di storia. È un mix di tutti questi generi. L’autrice si ispira alla vita di Tina Cianflone, nata in Egitto, che da bambina salì su una nave diretta in Italia, terra natale di sua madre. Da lì parte il primo capitolo e lì finisce l’ultimo.
Nel mezzo ci sono citazioni, avvenimenti storici, poesie e vite di uomini e donne che hanno segnato il destino della città o ne hanno scritto solo una piccola parte, da Alessandro Magno a Re Faruk, passando per Cleopatra.
Se qualcuno di voi è in partenza, questo è il libro perfetto da leggere prima di un viaggio ad Alessandria.
La città di Alessandria giace pigra e sonnolenta sulle rive del mare. La palude Meotide si stende immobile alle sue spalle, il fiume Nilo la sfiora, lento. L’aria calda del deserto si scontra con l’aria umida del mare in una miscela unica al mondo.
Silvia Tenderini
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Yemen | Sana’a e la notte
Sana’a e la notte è un diario ambientato nello Yemen, un insieme di pensieri raccolti in un unico volume e che si trasformano spesso in istantanee, in fotografie di un Paese.
Elena Dak, attraverso le parole, rende i sensi i veri protagonisti del viaggio. Regala suoni, colori, odori, sensazioni e, a tratti, dettagli così piccoli da risultare estremamente intimi.
Anche se solitamente preferisco i romanzi ai diari, perché sono alla costante ricerca di un testo che mi tenga incollata alle pagine per scoprire “cosa succede dopo”, ho apprezzato molto il suo modo di raccontare e di accompagnarmi per mano tra i vicoli di Sana’a. Con lei sembra davvero di camminare tra le strade della capitale, pare di avvertire il sole sulla pelle e i profumi che cambiano e mi è successo con pochi altri libri.
In fondo questa città ha due colori soltanto, il cielo e la terra e mille sfumature tra i due. Torno nei vicoli a ragionare della luce che tiene in pugno la città. Di giorno penetra da fuori e la notte trapela dagli spicchi di vetro colorato. Come una maglia rovesciata, come un gioco di opposti. Anche quando è buio, la luce è l’anima della città.
Elena Dak
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Afghanistan | Un libro qualsiasi di Khaled Hosseini
I testi di Khaled Hosseini sono stati il mio primo incontro con la letteratura mediorientale. Dopo aver divorato Il cacciatore di aquiloni, mi sono immersa nella lettura di Mille splendidi soli e di E l’eco rispose a poche settimane dalla pubblicazione dell’edizione italiana.
È impossibile leggerli senza venire catapultati immediatamente in Afghanistan, tra le vie di Kabul, tra le storie delle persone che la abitano: i bambini, le donne, le famiglie.
Anche se i libri toccano a volte luoghi diversi, la mente rimane sempre in quel Paese lacerato del Medio Oriente, in epoche diverse, sfiorata e guidata dalla sensibilità che contraddistingue l’autore.
A Kabul d’estate non piove quasi mai e il sole è come un ferro incandescente che ti ustiona il collo. I torrenti nei quali Hassan e io lanciavamo sassi in primavera si seccavano e al passaggio dei risciò si sollevavano nubi di polvere.
Khaled Hosseini, traduzione di Isabella Vaj
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Per chi volesse andare al di là di romanzi e racconti e volesse approfondire l’attuale situazione mediorientale, consiglio il libro In viaggio con la Jihad di Giovanni Verga. Un reportage che attraversa Afghanistan e Siria.

Conoscete altri libri ambientati in Medio Oriente o in Nord Africa? Lasciate un commento 🙂
Grazie ad Alpine Studio Editore per avermi gentilmente inviato i libri da loro pubblicati.
Le fotografie sono state scattate con una Canon 1100D* con obiettivo Tamron 70-300mm*, per vedere le altre sfogliate il mio album su Flickr.
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