Versailles: visitare la reggia dei re di Francia a pochi chilometri da Parigi

La Reggia di Versailles: simbolo della Francia monarchica. Vi porto alla scoperta del palazzo tra storia e curiosità. Tutte le informazioni per la visita.
A circa 20 chilometri da Parigi e nella cittadina omonima si erge in tutto il suo splendore la Reggia di Versailles, simbolo concreto della monarchia francese, dei suoi eccessi e dell’eleganza che l’ha contraddistinta tra il Diciassettesimo e il Diciottesimo secolo. Vi porto a scoprirla.
La storia della Reggia di Versailles
La storia di Versailles inizia ben prima della costruzione della reggia, ma la zona, con il suo villaggio e i suoi terreni, proprietà di figure di spicco della società francese, iniziò ad acquisire importanza nel 1623, quando re Luigi XIII acquistò le terre dall’arcivescovo di Parigi Jean-François de Gondi.
Quando nel 1682 il suo successore, Luigi XIV, elesse Versailles sua residenza ufficiale, la Reggia divenne anche sede del governo e centro della vita politica francese, accogliendo l’intera corte che fino a quel momento si trovava a Parigi.
«Sapete, era cominciato come un modesto capanno di caccia. Ma l’enorme complesso che vedete adesso venne costruito per l’intera corte. La famiglia reale aveva i propri appartamenti all’interno della reggia, ma a partire dal 1680 circa e fino alla Rivoluzione, quindi per più di un secolo, Versailles fu la capitale della Francia. Qui dovevano essere alloggiate persone di ogni tipo: gli amministratori, i nobili più potenti, chiunque avesse rapporti di lavoro con il re. E quando arrivavano gli ambasciatori stranieri, Versailles li impressionava come dimostrazione della potenza francese. Il re insistette perché quasi tutto all’interno fosse francese, come gli arazzi Gobelin e i tappeti Aubusson, manifatture che egli stesso promosse… Di conseguenza Versailles era una sorta di esposizione permanente.»
Paris*, Edward Rutherfurd
Questo primo trasferimento, però, non durò molto, perché quando il sovrano morì, suo figlio Luigi XV aveva appena cinque anni e il governo tornò temporaneamente a Parigi su ordine del duca Filippo II di Borbone-Orléans, reggente di Francia fino al 1722, anno della maggiore età del re. Diventato maggiorenne, Luigi XV riportò la corte a Versailles, dove rimase fino al 1789, anno della Rivoluzione.

La Rivoluzione francese scoppiò nel maggio 1789, ma la marcia su Versailles, che vide centinaia di parigini protestare contro i costi elevati e la scarsità del pane, avvenne il 5 ottobre. Il giorno seguente, i sovrani, all’epoca Luigi XVI e Maria Antonietta, furono costretti a tornare a Parigi e il palazzo venne chiuso.
Nel 1792, il governo rivoluzionario trasferì centinaia di opere d’arte dalla reggia al Louvre e l’intero edificio e i suoi terreni furono messi all’asta l’anno successivo, quando i sovrani vennero ghigliottinati e la monarchia abolita.
«Ma forse è proprio per questo che Versailles possiede un suo fascino inquietante. È un intero mondo che termina all’improvviso e però rimane in tutta la sua perfezione, congelato nel tempo, proprio com’era quando trascinarono via il re e la regina per portarli alla morte».
Paris*, Edward Rutherfurd

La Reggia di Versailles, ormai ridotta a una conchiglia vuota, si trasformò presto in una sorta di magazzino dove raccogliere le opere d’arte e i beni confiscati alle famiglie nobili francesi.
Anche se alcune aree rimasero aperte al pubblico come museo, il palazzo scivolò pian piano verso il declino e nemmeno Napoleone, Luigi XVIII o Carlo X, suo successore, riuscirono a sostenere i costi di restauro per trasformarlo nuovamente in residenza.
La soluzione arrivò con Luigi Filippo di Borbone-Orléans che, decidendo di trasformare l’intero edificio in un museo dedicato alla gloria francese, il Musée de l’Histoire de France, riuscì a riportare Versailles allo splendore del tempo; il museo aprì le sue porte il 30 giugno 1837.

La reggia, però, non ebbe tregua e durante la guerra franco-prussiana (1870-1871) l’esercito nemico occupò il palazzo trasformandolo in parte in ospedale militare; fu qui, il 18 gennaio 1871, che venne proclamata ufficialmente la nascita dell’Impero Tedesco di Guglielmo I. Al termine della guerra, la Terza repubblica francese si instaurò nuovamente a palazzo.
Dopo le due Guerre Mondiali, Versailles subì un importante restauro che la riportò allo splendore del 1789 e la riqualificazione non interessò soltanto le sale e i giardini, ma anche il mobilio originale, rintracciato e acquistato nei più importanti mercati internazionali del collezionismo. Dal 1979 il palazzo è patrimonio UNESCO.

Visitare la Reggia di Versailles: cosa non perdere
La storia di Versailles è lunga e travagliata e altrettanto ricca di dettagli e di parentesi che avrebbero bisogno di molto più spazio per essere raccontate. Molti fatti storici e piccoli segreti, però, possono essere scoperti non solo nei libri di storia, ma anche e soprattutto camminando nelle sue sale, immergendosi nei suoi splendidi giardini e ammirando i giochi d’acqua delle fontane.

Nel corpo centrale della reggia vi consiglio di non perdere i Grand Appartements (del re e della regina) e la Galleria degli Specchi, la meraviglia indiscussa all’interno del palazzo. Nelle ali, invece, l’Opéra, la Galerie des Batailles (il Salone della Guerra), progettata da Luigi Filippo d’Orléans in persona e dedicata alla storia di Francia dal 496 al 1809, e la Cappella reale, capolavoro barocco dedicato a San Luigi.
Attraversarono gli appartamenti reali, imponenti, severi e impressionanti.
Paris*, Edward Rutherfurd
«Ogni sala porta il nome di un dio classico» spiegò Roland. «La sala del trono è dedicata ad Apollo». […]
Mentre procedevano lungo la maestosa serie di sale alte e fredde, Roland indicava quadri e decorazioni, tutte opere di artisti francesi, come Rigaud e Le Brun. Il culmine arrivò con il Salone della Guerra, un tempio in marmi verdi e rossi dalle massicce decorazioni d’oro, dominato da un grande bassorilievo ovale del Re Sole che, simile a un dio, montava un cavallo che calpestava i suoi nemici sconfitti.
[…], fece varcare agli amici la porta che dava nel locale più famoso di Francia: la Galleria degli Specchi. Lunga settantatré metri. Grandi finestre su un lato, specchi dalla cornice dorata sul lato opposto, un soffitto a volte da cui pendeva una fila di massicci lampadari di cristallo dallo splendore stellare. La distesa apparentemente infinita del pavimento in parquet risplendeva come un lago al sole. «È qui che tutti aspettavano che passasse il re mentre andava alla cappella» disse Roland.
Senza il suo parco e i suoi giardini Versailles non sarebbe la stessa, fosse anche per le dimensioni; pensate che il primo si estende per ben 815 ettari, anche se prima della rivoluzione era dieci volte più ampio.
Durante la visita non dimenticate di passeggiare tra gli alberi dell’Orangerie e lungo il Grand Canal, che vanta ben 1500 metri di lunghezza e 62 di larghezza, o di ammirare da vicino i dettagli delle fontane, prima fra tutte il Bassin de Latone.

Ultimi, ma non meno importanti, il Théâtre de la Reine e l’Hameau de la Reine, realizzati per volere di Maria Antonietta tra il 1782 e il 1783. Quest’ultimo è la ricostruzione di un villaggio della Normandia, un luogo rurale con tanto di mulino, orto e fattoria nel quale rifugiarsi.
Erano arrivati in un angolo che, tra tutti i colossali palazzi e gli spazi formali di Versailles, era assolutamente eccentrico.
Paris*, Edward Rutherfurd
«Voilà!» esclamò De Cygne. «L’Hameau de la Reine, il borgo della regina.»
Marc aveva sentito parlare del villaggio artificiale dove la regina Maria Antonietta amava indossare un semplice abito di mussolina e un cappello di paglia per recitare la parte della contadinella. Con il suo mulino, la latteria e la colombaia, il minuscolo villaggio era un suo reame privato nel quale nessuno poteva entrare senza permesso.
«Era solo un villaggio giocattolo per divertire la povera ragazza ricca, vero?» domandò.
[…] «In realtà il borgo, che in pratica è un villaggio normanno modello, funzionava davvero e forniva prodotti alimentari a Versailles. Molti sognano un rifugio privato, specie se sono intrappolati in un ondo formale come era quello della corte di Versailles. Il borgo ha un suo fascino rustico, però venne costruito solo nel 1783 e la regina potè goderselo soltanto per sei anni scarsi, prima che la Rivoluzione ponesse fine alla sua vita».
Informazioni per la visita
La reggia è aperta tutto l’anno (tranne i lunedì), ma gli orari variano a seconda della stagione e delle zone che volete visitare. Per avere tutte le informazioni aggiornate, sia sugli orari che sui biglietti, quindi, vi consiglio di consultare direttamente il sito Château de Versailles.
Per raggiungere la reggia da Parigi potete prendere i treni della RER (linea C) che arrivano a Versailles Château – Rive Gauche (poi da lì sono 10 minuti a piedi), i treni della SNCF dalla stazione di Montparnasse, che arrivano a Versailles Chantiers (poi 17 minuti a piedi), o quelli della stessa linea che partono dalla stazione di Saint Lazare e arrivano a Versailles Rive Droite (poi 18 minuti).
Qui sotto vi lascio tutte le opzioni disponibili, dai biglietti standard alle visite guidate. Seguendo i link potrete acquistare l’esperienza direttamente da casa, così da non dover fare lunghe code (soprattutto in alta stagione) e godervi al massimo il vostro viaggio:
Ingresso semplice (o con visita guidata) |
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Reggia e giardini di Versailles: biglietto d’ingresso* |
Reggia di Versailles: biglietto d’ingresso* |
Reggia e giardini di Versailles: tour guidato di 2 ore* |
Ingresso prioritario (con o senza tour guidato) |
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Reggia e Giardini di Versailles: tour e ingresso prioritario* |
Reggia di Versailles: biglietto con giardini e audioguida* |
Reggia di Versailles: tour guidato con ingresso prioritario* |
Altre esperienze |
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Reggia di Versailles: spettacolo serale delle fontane* |
Reggia di Versailles: spettacolo delle fontane musicali* |
Versailles: ingresso alla Reggia e tour in bici dei giardini* |

Curiosità sulla Reggia di Versailles
◆ Con i suoi 63.154 metri quadrati, il palazzo di Versailles è solo il 18esimo al mondo per estensione, ma, se si contano tutti i suoi terreni, i metri quadri salgono a 8.150.265, rendendolo il più grande palazzo reale del pianeta.
◆ Nel Diciottesimo secolo, alcuni degli alberi rimossi da Versailles per la costruzione delle nuove aree furono trasferiti al Jardin des Plantes della capitale, il più grande orto botanico di Francia. Si trova nel Quartiere Latino di Parigi.
◆ La Reggia di Versailles non ha visto sancire solo la nascita dell’Impero Tedesco, ma anche l’ufficiale indipendenza degli Stati Uniti dalla Gran Bretagna; la firma dei trattati avvenne proprio tra le sue sale nel 1783.
◆ Il palazzo, dal 1923 in avanti, è stato usato come location per oltre 30 produzioni cinematografiche. Tra le più importanti le riprese fatte per i film Marie Antoinette (2006) e Midnight in Paris (2011).
◆ Secondo alcuni studi eseguiti nei primi anni Duemila, nei suoi anni d’oro la monarchia francese ha speso una somma pari agli attuali 2000 miliardi di dollari per mantenere la reggia. Una cifra ben più alta rispetto a quella spesa da Luigi XIV per costruirla.
◆ Il Grand Canal, una delle attrazioni principali dei giardini di Versailles, tra il 1600 e il 1700 ha ospitato delle vere e proprie esibizioni navali. Non solo, lungo le sue rive era stata costruita anche una Petite Venise, una piccola Venezia, con tanto di gondole donate dal Doge in persona.
«E ora, amici miei, se me lo consentite, vorrei proporvi una riflessione sul significato di Versailles. Per prima cosa, tenete presente che venne costruita quasi interamente da Luigi XIV, con aggiunte del suo successore Luigi XV, in variazione dello stile classico. Dal punto di vista architettonico possiede una sua unità. In secondo luogo, consideriamo un fatto stupefacente della storia francese. Il Re Sole visse così a lungo che vide morire sia suo figlio sia suo nipote. Il risultato fu che gli successe il bisnipote, che era solo un bambino. Dal 1643 al 1774, quindi più di centotrent’anni, la Francia venne governata solo da quei due re: Luigi XIV e Luigi XV. Aggiungete il quarto di secolo del regno successivo, quello di Luigi XVI e della regina Maria Antonietta, e arrivate alla Rivoluzione. Dal XVII secolo fino alla fine del XVIII, con brevissime interruzioni, la Francia viene governata non da Parigi, ma dalla corte di Versailles […]».
Paris*, Edward Rutherfurd
«Il secolo nuovo […] si conclude con la Rivoluzione, quando la plebaglia parigina costringe Luigi XVI e Maria Antonietta a rientrare a Parigi e a essere ghigliottinati. Finisce così l’epoca di Versailles. Tutto ciò che aveva sperato il suo costruttore è stato distrutto».

Dove dormire a Parigi

Durante la mia settimana a Parigi ho soggiornato all’Aparthotel Adagio Paris Centre*, che regalava una splendida vista sulla Torre Eiffel.
Non è distante dalla Senna e dal centro città e le camere sono dei mini appartamenti dotati di cucina, l’ideale se volete essere indipendenti per i pasti o se viaggiate in quattro e volete stare tutti insieme in una camera spaziosa.
Per sapere come raggiungere la città dall’aeroporto, vi consiglio di leggere il post dedicato agli aeroporti di Parigi.
Conoscevate queste curiosità su Versailles? Avete mai visitato la Reggia? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!
Le foto, tranne quelle incorporate da Instagram, sono state scattate con una Nikon Coolpix S210*, per vedere le altre sfogliate il mio album su Flickr.
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