• Destinazioni
    • Italia
      • Basilicata
      • Campania
        • Napoli
        • Salerno
      • Emilia Romagna
        • Bologna
        • Forlì-Cesena
        • Modena
        • Ravenna
        • Rimini
      • Friuli-Venezia Giulia
        • Gorizia
        • Pordenone
        • Trieste
        • Udine
      • Lombardia
        • Como
        • Milano
        • Varese
      • Marche
      • Piemonte
        • Asti
        • Cuneo
        • Torino
      • Sardegna
      • Sicilia
        • Agrigento
        • Catania
        • Enna
        • Messina
        • Palermo
        • Siracusa
      • Toscana
        • Firenze
        • Lucca
        • Pisa
        • Siena
      • Veneto
        • Belluno
        • Padova
        • Rovigo
        • Treviso
        • Venezia
        • Verona
        • Vicenza
    • Africa
      • Egitto
    • Asia
      • Giappone
        • Chūbu
        • Kansai
        • Kantō
    • Europa
      • Austria
      • Belgio
      • Croazia
      • Francia
        • Alta Francia
        • Bretagna
        • Centro-Valle della Loira
        • Corsica
        • Île-de-France
        • Normandia
        • Provenza-Alpi-Costa Azzurra
      • Germania
      • Irlanda
      • Portogallo
      • Regno Unito
        • Inghilterra
          • Londra
        • Irlanda del Nord
        • Scozia
      • Repubblica Ceca
      • Slovenia
      • Spagna
      • Svizzera
      • Ungheria
    • Nord America
      • Stati Uniti
        • New York
  • Viaggio pratico
    • Organizzare il viaggio
    • In valigia
    • Cibo dal mondo
  • Libri
  • Digital
    • Fotografia
    • Blog e social
  • Lifestyle
  • About
    • Chi sono
    • Collaboriamo?
    • Press

Martinaway

Triangolo dell'esposizione
Foto
Fotografia & co.

Triangolo dell’esposizione: come equilibrare tempi di scatto, apertura e ISO


Triangolo dell’esposizione: come impostare i tempi di scatto, l’apertura del diaframma e il valore ISO per gestire al meglio la luce quando si scatta in manuale.


Quando si scatta in manuale è importante sapere come impostare la macchina fotografica e come sfruttare al meglio la luce. In questo post vi spiego come gestire il triangolo dell’esposizione e giocare al meglio con tempi di scatto, apertura del diaframma e valore ISO.

Cosa potete trovare in questo post: nascondi
1. Cosa si intende per “esposizione”
1.1. L’esposimetro
1.2. L’istogramma
2. Cos’è il “triangolo dell’esposizione”
2.1. Tempo di esposizione
2.2. Apertura
2.3. ISO
3. Come regolare il triangolo dell’esposizione
3.1. Come scegliere da che elemento partire per regolare il triangolo dell’esposizione
3.2. Alcuni consigli per regolare l’esposizione

Cosa si intende per “esposizione”

A livello tecnico e meccanico, quando si parla di “esposizione” si fa riferimento all’esposizione alla luce del sensore (o della pellicola), un’interazione senza la quale non sarebbe possibile ottenere alcun tipo di immagine.

Oltre a questo, però, l’esposizione può indicare anche il livello di luminosità dell’immagine stessa: in caso di foto troppo luminose si parla di sovraesposizione, perché il sensore è stato troppo esposto alla luce, in caso di foto troppo buie si parla di sottoesposizione, perché il sensore non ne ha ricevuta abbastanza.

Per valutare l’esposizione di un’immagine e capire come regolare al meglio le impostazioni manuali, all’interno della macchina fotografica ci sono due importanti indicatori: l’esposimetro e l’istogramma.

Struttura della macchina fotografica

L’esposimetro

L’esposimetro è un indicatore che nelle macchine fotografiche digitali compare sia nel mirino che sullo schermo. Composto da una scala di valori e da una freccia, l’esposimetro funziona come una livella: l’immagine è equilibrata quando la freccia (o il trattino) è sullo “zero”, è sottoesposta quando è su valori negativi e sovraesposta quando è su quelli positivi.

L’esposimetro, però, non tiene conto dell’intera fotografia, ma del soggetto o delle aree che vogliamo mettere a fuoco. Se, quindi, il focus è impostato su un particolare oggetto, l’indicatore comunicherà l’esposizione di quella specifica parte di immagine, senza segnalare se lo sfondo o gli elementi in secondo piano sono sovraesposti o sottoesposti. Per questo è necessario affidarsi al proprio occhio o all’istogramma per una visione d’insieme.

Esposimetro

L’istogramma

L’istogramma è, invece, un grafico a onde (o picchi) che riordina i pixel di una foto a seconda della loro luminosità: i più scuri a sinistra, che corrispondono quindi alle zone d’ombra, e i più chiari a destra, che corrispondono alle aree con una luce maggiore. Più sarà alta l’onda, maggiore sarà il livello di oscurità o luminosità dell’immagine.

Una foto sovraesposta e con moltissima luce (o molto bianco), quindi, avrà un istogramma spostato verso destra, una foto sottoesposta, al contrario, un istogramma sbilanciato verso sinistra. L’esposizione di un’immagine sarà bilanciata quando l’istogramma sarà concentrato verso il centro o, comunque, ben distribuito.

Come sempre quando si parla di fotografia, anche in questo caso non bisogna affidarsi solo alla teoria. In molti casi, infatti, un istogramma sbilanciato potrebbe essere non solo inevitabile, ma anche necessario, come nelle fotografie in notturna, dove, per forza di cose, l’onda sarà spostata verso sinistra, o come in un’immagine dove lo sfondo è completamente bianco, dove sarà spostata verso destra.

A differenza dell’esposimetro, che compare anche nel mirino, l’istogramma è solitamente visibile solo sullo schermo della fotocamera; per scoprire dove trovarlo dovete leggere il manuale d’istruzioni del vostro strumento, perché le impostazioni cambiano da marchio a marchio e da modello a modello.

Istogramma

Cos’è il “triangolo dell’esposizione”

Istogramma ed esposimetro ci aiutano quando abbiamo a che fare con il triangolo dell’esposizione, ossia l’insieme dei tre elementi che permettono di gestire la luce e la sua interazione con il sensore: tempo di esposizione, apertura del diaframma e valore ISO.

Questi tre valori interagiscono tra di loro come fossero gli angoli di un triangolo — se ne modifichiamo uno, per ottenere la stessa figura/luce, dobbiamo modificare anche gli altri — e non solo ci permettono di gestire al meglio la nostra macchina fotografica in caso di necessità, ma anche di giocare con gli scatti dal punto di vista artistico.

Triangolo dell'esposizione

Tempo di esposizione

Il tempo di esposizione indica il tempo che il sensore rimane esposto alla luce ed è legato all’otturatore, il meccanismo presente all’interno del corpo macchina che si apre e si chiude completamente permettendo o meno ai raggi di passare; esattamente come fanno le nostre palpebre con i nostri occhi. È a lui che si deve il classico rumore dello scatto e in molte macchine fotografiche digitali è elettronico (anche se, per i più nostalgici, l’effetto sonoro si può aggiungere attraverso le impostazioni).

Quando si preme il pulsante di scatto, l’otturatore si apre lasciando che la luce raggiunga il sensore per poi richiudersi automaticamente a seconda dei valori che abbiamo impostato: dopo un trentesimo (1/30) o un decimo di secondo (1/10), dopo due (2″), dieci (10″) o trenta secondi (30″)… Oltre che di tempo di esposizione, in questi casi si parla anche di velocità dell’otturatore (shutter speed), ossia il tempo che passa dalla sua apertura alla sua chiusura.

Per decidere come impostare il tempo di esposizione possiamo basarci su una scelta artistica o di necessità. Se si desidera immortalare un attimo o un soggetto immobile, per esempio, il tempo di esposizione dovrà essere breve, per congelare un momento nel tempo, ma se, invece, vogliamo un’immagine più fluida (come l’effetto seta per l’acqua) o vogliamo creare una scia per un soggetto in movimento, il tempo di esposizione dovrà essere più lungo.

Ponte delle Catene (Széchenyi Lánchíd)
tempo di esposizione: 1/20 di secondo
Ponte delle Catene (Széchenyi Lánchíd)
tempo di esposizione: 13 secondi

Come dicevo, però, a volte la velocità dell’otturatore non viene impostata per l’effetto che si vuole ottenere, ma per necessità. In ambienti poco illuminati e con soggetti immobili, per esempio, più l’otturatore rimane aperto, maggiore sarà la quantità di luce che, nel tempo, raggiungerà il sensore restituendoci una buona immagine; è il caso di musei, chiese o ambienti chiusi, ma anche dei cieli notturni.

Il problema con i tempi di esposizione superiori al secondo è che anche il più leggero movimento viene avvertito dalla macchina fotografica, rischiando di rovinare l’immagine. Per evitarlo si può utilizzare il cavalletto o appoggiare lo strumento su un muretto o una superficie stabile e impostare l’autoscatto o lo scatto da remoto con il cellulare.

Cantine Contratto
Tempo di esposizione: 15 secondi

Apertura

L’apertura è il valore che indica l’ampiezza del diaframma, un meccanismo che si trova all’interno dell’obiettivo e che può essere regolato per decidere la quantità di luce che raggiungerà il sensore al momento dello scatto, quando l’otturatore si solleverà. A differenza dell’otturatore, che si trova nel corpo macchina e di fronte al sensore, il diaframma si trova nell’obiettivo fotografico e non si chiude mai completamente.

L’apertura viene espressa attraverso il “valore f”, dove la lettera sta per focal ratio. In genere, nelle impostazioni manuali della macchina fotografica, si va da un minimo di f/1 a un massimo di f/32, dove f/1 indica l’apertura massima e f/32 la minima, permettendo così rispettivamente a una maggiore o minore quantità di luce di entrare nell’obiettivo, come potete vedere anche dall’immagine qui sotto.

Come vi spiegavo nel post dedicato alla profondità di campo, l’apertura vi permette di scegliere quali elementi dell’inquadratura mettere a fuoco — maggiore l’apertura (per esempio f/2.8), minore il numero di dettagli o soggetti a fuoco, e viceversa — ed è proprio per questo che, a volte, siamo costretti a rinunciare a un po’ di luce per ottenere lo scatto che desideriamo. È qui che entra in gioco il triangolo dell’esposizione.

Apertura e profondità di campo

ISO

L’ISO indica la sensibilità di una pellicola fotografica o, nel caso degli strumenti digitali, del sensore. Il livello viene espresso da un valore numerico che attualmente, per le macchine fotografiche non professionali, può essere compreso tra un minimo di 100 ISO e un massimo di 6400 ISO. Più il valore impostato sarà alto, maggiore sarà la sensibilità del sensore al momento dello scatto, garantendo così un’immagine anche in ambienti bui. In linea generale, quindi, in un ambiente luminoso e con una sensibilità ISO a 200 si può ottenere un ottimo scatto, ma in uno spazio chiuso o poco illuminato sarà necessario impostare un valore più elevato.

Anche se sembra la soluzione a ogni problema legato alla luce, un’ISO elevata porta con sé un difetto che rischia di rovinare gli scatti: il rumore digitale, ossia un disturbo che causa macchioline colorate o granulosità rovinando l’immagine e che poi è difficilmente recuperabile anche in post-produzione. Normalmente inizia a comparire dagli 800 o 1000 ISO, ma il valore può cambiare da macchina a macchina.

Per evitare il rumore digitale e non trovare brutte sorprese, è buona regola impostare manualmente un’ISO bassa e poi giocare con gli altri due elementi del triangolo dell’esposizione per ottenere l’immagine che desideriamo.

Manhattan di notte dall'Empire State Building
ISO 3200, rumore digitale visibile soprattutto sul cielo

Come regolare il triangolo dell’esposizione

Come dicevo, i tre elementi del triangolo dell’esposizione interagiscono tra di loro e per realizzare le nostre fotografie in manuale è importante capire come per riuscire a regolarli al meglio. Uno degli esempi più comuni per capire e ricordare facilmente questa interazione è quello del secchio riempito d’acqua, dove:

Acqua=Luce
Secchio=Sensore
Dimensione del secchio=ISO (dove ISO 100 sta per un secchio grande e ISO 1600 per uno piccolo)
Apertura del rubinetto=Apertura del diaframma
Tempo per riempire il secchio=Tempo di esposizione

Con un secchio grande, se apriamo poco il rubinetto ci vorrà più tempo per riempirlo fino all’orlo; al contrario, con lo stesso secchio e un rubinetto completamente aperto, il tempo necessario sarà ridotto.

Tradotto in termini fotografici, se vogliamo eliminare il rumore (impostando ISO 200) e immortalare un paesaggio con una profondità di campo elevata (f/22), abbiamo bisogno di un tempo di esposizione più lungo, se, invece, a parità di ISO, vogliamo immortalare un singolo dettaglio (f/2.8) il tempo di esposizione sarà più breve.

Triangolo dell'esposizione

Come scegliere da che elemento partire per regolare il triangolo dell’esposizione

In linea di massima è sempre buona regola partire da un valore ISO che eviti il rumore, perché, come dicevo, è un difetto che è difficile da eliminare in post-produzione, ma è anche vero che tra ISO 100 e ISO 800, per esempio, ci sono diverse opzioni; è qui che entrano in gioco gli altri due valori.

Se il nostro interesse è nel soggetto dobbiamo impostare l’apertura: una ridotta (f/22) per i paesaggi e per immagini nitide nella loro interezza o una ampia (f/2.8) per immagini con singoli dettagli messi a fuoco. Se, invece, il nostro interesse è nell’effetto, dobbiamo impostare il tempo di esposizione: maggiore per un risultato più fluido (con l’aiuto di un cavalletto), minore per un effetto istantanea.

Nella foto qui sotto, per esempio, mi interessava che l’ambiente nella sua interezza fosse nitido e che non ci fosse rumore, così mi sono focalizzata su ISO e apertura per impostare manualmente la macchina fotografica, ottenendo, senza cercarlo, un effetto più fluido a causa dell’esposizione necessariamente più lunga.

Se, infine, vi interessano entrambi gli aspetti, dovrete modificare il valore ISO, rinunciando (in alcuni casi e a seconda della luminosità dell’ambiente) a un po’ di qualità.

British Museum
ISO 100, f/22, 2.5 secondi

Alcuni consigli per regolare l’esposizione

Dopo tutta la teoria, ecco alcuni consigli pratici per regolare il triangolo dell’esposizione:

  • Non basatevi solo sull’esposimetro e sull’istogramma, ma fidatevi del vostro occhio per impostare i tre elementi;
  • In caso di dubbi, bisogna ricordare che è meglio avere una foto sottoesposta di una sovraesposta, questo perché i pixel più scuri (entro certi limiti) possono essere rielaborati e illuminati in post-produzione, ma quelli “bruciati” o bianchi non sono mai recuperabili;
  • Imparate a conoscere il vostro strumento e cercate di capire entro quale soglia ISO il rumore digitale è contenuto, così da tenerlo a mente per regolare il triangolo dell’esposizione;
  • Quasi tutte le macchine fotografiche danno la possibilità di impostare su un valore fisso uno dei tre elementi del triangolo dell’esposizione, in modo da modificare gli altri due senza influire sul terzo (di solito si parla di “priorità”), quindi leggete bene il manuale di istruzioni per capire come fare;
  • Nella vostra attrezzatura, per giocare al meglio con il triangolo dell’esposizione, dovrebbe sempre esserci un cavalletto, perché vi permetterà di utilizzare tempi più lunghi senza rischiare di rovinare la foto;
  • Fate pratica! La teoria è fondamentale per capire come funziona uno strumento, ma poi è la pratica che vi permetterà di utilizzarlo al meglio.
attrezzatura fotografica

Le immagini contenute in questo post e senza watermark sono disponibili su Unsplash e libere per usi commerciali. Le grafiche sono state realizzate con Photoshop, gli altri scatti sono disponibili all’interno dei miei album Flickr.


*All’interno di questo post potrebbero essere presenti dei link di affiliazione, contrassegnati da un asterisco. Questo significa che se decidete di effettuare una prenotazione o di fare un acquisto e utilizzerete questi link, i siti mi riconosceranno una percentuale. Per voi non ci sono costi aggiuntivi, ma così facendo supporterete questo blog e il lavoro che si nasconde dietro ogni articolo pubblicato. Grazie ❤

2 Commenti
Condividi
Martina Sgorlon

Martina, laureata in giornalismo e innamorata di New York City, tanti libri sul comodino e una tazza di tè (o di caffè) sulla scrivania. Nata in una notte di fine gennaio del 1992 nella provincia di Treviso, sono Aquario ascendente Scorpione con mille idee in testa, ma i piedi ben piantati a terra. Benvenuti sul mio blog!

Altri post che potrebbero interessarti

Attrezzatura fotografica: i consigli per scegliere quella più adatta a voi

10 Agosto 2018

App per modificare foto: le migliori (gratuite) da scaricare sul telefono

22 Luglio 2016

Movavi: come funziona e breve guida sul programma di video editing

24 Maggio 2019
  • Roberto
    26 Marzo 2021

    Bravissima Martina, finalmente un ottimo articolo, semplice quanto completo e di facile comprensione.

    Reply
    • Martina Sgorlon
      Roberto
      27 Marzo 2021

      Ciao Roberto, grazie mille! Mi fai davvero tanto piacere!

      Reply

Lascia un commento Elimina commento

Welcome
Chi sono

Chi sono

Martina, 29 anni. Laureata in giornalismo e innamorata di New York City. Tanti libri sul comodino, una tazza di tè sulla scrivania e mille idee in testa. Benvenuti sul mio blog!

Cosa cerchi?

Current Location

Current Location

Milano

SOGNI DI VIAGGIO

New York City

Irlanda

Giappone

Londra

Venezia

Milano

Fotografia

La mia attrezzatura

product_title_1

Canon 80D

product_title_2

Obiettivo Canon 24mm

product_title_3

Obiettivo Canon 10-18mm

product_title_4

Treppiede Manfrotto

product_title_5

Obiettivo Tamron 70-300mm

L’ultimo video

L’ultimo video L’ultimo video
Iscriviti al mio canale

Exploreading


  • Chi sono
  • Collabora con me
  • Press
  • Privacy Policy
  • Politica di trasparenza

© 2013-2021. All Rights Reserved. Created with ♥ by Martina Sgorlon in 2013. P.IVA IT04954720266 Site Powered by Pix & Hue.

PRIVACY E COOKIE

Su questo blog si utilizzano cookie e altri servizi che permettono di migliorare la tua esperienza, darti maggiori informazioni e monitorare l'andamento del sito.
Spero che questo non sia un problema per te, in ogni caso trovi tutte le informazioni sulla pagina dedicata alla privacy.


Continua sul sito Leggi l'informativa
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato

Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.

Non-necessary

Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.

ACCETTA E SALVA