Leggende di Lisbona: storie, misteri e racconti della capitale portoghese

Leggende di Lisbona: storie, modi di dire e racconti legati alla capitale portoghese per scoprirla da un altro punto di vista.
Lisbona è una città con un’atmosfera magica, che ha un che di ipnotico e le sue vie sembrano nascondere mille racconti diversi. In questo post ve ne racconto alcuni scoperti prima, durante e dopo il mio viaggio nella capitale portoghese.
Leggende di Lisbona
Sono proprio i tanti racconti nascosti tra le strade della città a renderla ancora più preziosa. Dopo avervi suggerito cosa vedere a Lisbona, in questo post condivido quattro racconti che, forse, ve la faranno amare ancora di più: dalla sua origine mitologica ai segreti di uno dei suoi dolci più tipici.
Ecco alcune storie e leggende di Lisbona.

La regina dei serpenti e le colline di Lisbona
Secondo la leggenda, la nascita dell’affascinante Lisbona sarebbe legata a Ulisse, protagonista dell’Odissea omerica. Il suo viaggio di ritorno verso Itaca, infatti, lo avrebbe portato in quella che oggi è terra portoghese, ma che un tempo era Ofiusa, la Terra dei Serpenti governata da una regina con corpo di donna e una grossa coda di rettile.
Ulisse, conquistato dalle bellezze naturali del luogo, decise di fermarsi e fondare lì una città magnifica che avrebbe chiamato Ulisseia. Per farlo, però, avrebbe dovuto convincere in qualche modo la regina o sconfiggerla.
Ci riuscì con il suo fascino, perché lei, non appena lo vide, se ne innamorò perdutamente e gli offrì le sue terre. L’eroe omerico finse di contraccambiare il sentimento e i due insieme costruirono la città con l’aiuto dei serpenti e degli uomini dell’equipaggio.

Un giorno, quando la città era stata costruita e la nave era piena di rifornimenti, Ulisse scappò abbandonando la regina. Lei se ne accorse quando l’imbarcazione era ormai al largo e, con tutte le sue forze, provò a raggiungerla strisciando verso il fiume Tago e lasciando dietro di sé grandi solchi dando vita alle colline di Lisbona.
Proprio per questo, secondo la leggenda, tutti i pendii tendono verso il corso d’acqua e ricordano ancora oggi la ricerca e la corsa verso un grande amore. Alle colline della città è legata anche una delle curiosità su Lisbona che ho condiviso con voi nel post dedicato.

Le lunghe attese al Miradouro de Santa Caterina
A proposito di colline, a quella che ospita il Miradouro de Santa Catarina, uno dei tanti sparsi per la capitale, è legata un’altra storia della città. Questa fa riferimento al modo di dire portoghese “ficar a ver navios” (in italiano: “stare a guardare le navi”), ossia aspettare qualcosa che non succederà mai.
Secondo le storie popolari, infatti, questo modo di dire nasce dal fatto che, alla fine del Cinquecento, i cittadini erano soliti recarsi tutti al miradouro per guardare l’orizzonte nella speranza di vedere tornare le navi di Sebastiano I Re del Portogallo scomparso nell’attuale Marocco nell’agosto del 1578.

Alla stessa collina è legata una storia molto simile, quella del generale francese Junot, che arrivò a Lisbona durante l’invasione francese del 1807 per catturare la famiglia reale.
Una volta giunto nella capitale, però, dal miradouro vide le navi della flotta reale ormai al largo, partite ore prima verso il Brasile. Non riuscì mai a catturare i sovrani.

La chiesetta di Vasco Da Gama
Dal centro della città ci spostiamo a Belém, quartiere di esploratori e uno di quelli che ho preferito durante il mio viaggio nella capitale portoghese. Qui si trova il famoso Mosteiro dos Jerónimos, un edificio in stile manuelino tra i più belli di Lisbona.
Secondo la leggenda, dove oggi sorge il monastero un tempo si trovava una piccola chiesetta nella quale l’equipaggio dell’esploratore Vasco Da Gama pregò prima di partire alla volta dell’India. Non è difficile crederlo.
Vero o no, il monastero fu costruito anche in onore del navigatore e del suo ritorno in terra portoghese. Ci vollero circa cent’anni per completare i lavori. Ve ne parlavo nel post dedicato.

I segretissimi pasteis de Belém
Rimaniamo nel quartiere di Belém, questa volta per assaggiare una delle sue specialità tipiche: i pasteis de Belém. Questi dolcetti di sfoglia e crema sono diventati uno dei simboli non solo di questa zona, ma della città intera e non si può visitare Lisbona senza averne assaggiato almeno uno.
Secondo la leggenda, la loro ricetta nacque proprio nel vicino Mosteiro dos Jerónimos. Quando, però, nel 1820 furono aboliti tutti gli ordini religiosi, il maestro pasticcere del monastero andò a lavorare in uno zuccherificio, continuando a preparare i dolcetti la mattina presto insieme a due allievi.
Si racconta che, per mantenere la ricetta originale top secret, lui e i suoi due aiutanti furono costretti a firmare un patto di segretezza. Pare che la composizione originale non sia mai stata rivelata.

Dove dormire a Lisbona
Durante il mio viaggio a Lisbona ho soggiornato in un appartamento di Unique Design Apartments*, a due passi dalla centralissima Rua Augusta e dal suo celebre arco. Aveva quattro posti letto, due in camera matrimoniale e due sul divano letto.
È una soluzione perfetta, sia per la posizione che per la presenza della cucina, ideale se volete essere autonomi, soprattutto se viaggiate in gruppo.
Conoscete altre leggende di Lisbona? Lasciate un commento 🙂

Le immagini sono state scattate con una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
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