Rocca di Angera: alla scoperta della fortezza borromea sul Lago Maggiore

Rocca di Angera: storia e informazioni utili per visitare la fortezza borromea sul Lago Maggiore. Dai giardini fino all’Ala Scaligera tra opere antiche e contemporanee.
La Rocca di Angera, che sovrasta dall’alto l’omonimo comune in provincia di Varese e il Lago Maggiore, è uno dei tasselli che compongono il patrimonio storico e culturale lasciato dalla famiglia Borromeo tra Lombardia e Piemonte. In questo post vi accompagno a scoprirla.
La storia della Rocca di Angera in pillole
La Rocca di Angera, costruita tra l’Undicesimo e il Diciassettesimo secolo, è uno dei simboli dell’influenza politica e culturale di due famiglie che hanno segnato la storia della Lombardia: i Visconti e i Borromeo.
Sorta in posizione strategica, la rocca inizia ad acquisire importanza nel Tredicesimo secolo, quando Ottone Visconti, uscendo vittorioso dalla battaglia di Desio combattuta contro la casata Della Torre nel 1277, ottenne il controllo su Milano.

Dopo ampliamenti, restauri e ricostruzioni, il 18 gennaio 1449 Vitaliano I Borromeo acquistò l’intero territorio (Angera, la Rocca e la pieve) per 12.800 lire imperiali e la fortezza diventò dimora della famiglia alla quale appartiene ancora oggi. Vitaliano I, però, morì nell’ottobre dello stesso anno e la Rocca passò di mano in mano subendo un progressivo degrado e abbandono.

La svolta ci fu nel Seicento, quando l’edificio divenne prima proprietà del cardinale Federico Borromeo, marchese di Angera e ricordato anche ne I promessi sposi, e poi di Giulio Cesare III e di Antonio Renato Borromeo, che avviarono degli importanti lavori di restauro per riportare la fortezza alla bellezza originaria.
È con loro che la Rocca divenne quello che molti definiscono uno dei “monumenti emblematici della storia borromea”, un luogo rinato per illustrare all’Italia l’antichità e la potenza della casata.
Restaurata di recente per volere della Principessa Bona Borromeo Arese, la Rocca oggi è visitabile e ospita, oltre alle sale storiche, anche un’esposizione d’arte contemporanea e il Museo della Bambola e del Giocattolo.

Visitare la Rocca di Angera
Il percorso di visita della Rocca di Angera, dalla quale si gode di una vista meravigliosa sulle sponde meridionali del Lago Maggiore, si sviluppa in quattro aree principali: i giardini medievali, il Museo della Bambola e del Giocattolo, le Sale Storiche e l’Ala Scaligera. Ve le presento una a una.

I giardini medievali
I giardini medievali sono stati creati nel 2008, dopo anni di studi basati su antichi documenti e codici miniati, per ricreare gli spazi verdi un tempo presenti all’interno delle mura della Rocca. Affacciati sul Lago Maggiore, sono divisi in diverse zone, ognuna con caratteristiche e piante proprie.

Il verziere, il primo che si incontra, accoglie alberi ornamentali e da frutto e prosegue naturalmente verso il boschetto, un’area decorativa con un piccolo stagno abitato da iris e pesci rossi.
Superati questi due si accede al giardino delle erbe piccole, che ospita invece un centinaio di specie diverse ed è destinato alla coltivazione delle piante medicinali, officinali e tintorie.
Ultimo, ma non meno importante, il giardino dei principi uno spazio verde nel quale passeggiare e dedicato nel medioevo all’amor cortese.

Il Museo della Bambola e del Giocattolo
Il Museo della Bambola e del Giocattolo, fondato nel 1988 dalla Principessa Bona Borromeo Arese è il più grande d’Europa nel suo genere ed è composto da 12 sale divise tra l’Ala Viscontea e quella Borromeo.
Al suo interno ospita oltre mille bambole realizzate a partire dal Diciottesimo secolo, quasi tutte accompagnate da corredi, abiti e oggetti d’epoca, dai passeggini ai servizi da tè.
Insieme a loro anche a vecchi libri, pupazzi, modellini di mobili e giochi da tavolo molti dei quali appartenenti alla collezione di Roberta della Seta Sommi Picenardi, appartenente a un’altra famiglia di spicco della scena meneghina.

Oltre all’esposizione principale, il museo è composto anche da due sezioni monotematiche più recenti.
La prima che si incontra durante la visita, inaugurata nel 2002, è dedicata agli automi e permette di vedere da vicino tantissimi oggetti realizzati tra il 1880 e il 1920. La seconda, invece, è dedicata alle bambole delle culture extraeuropee e ospita esemplari provenienti da diverse parti del mondo, dall’Asia all’America Latina.

Le sale storiche della Rocca di Angera
Cuore della Rocca di Angera sono le sue sale storiche, spazi ospitati al secondo livello e riempiti con alcuni arredi e numerose opere d’arte tra ceramiche, dipinti e affreschi e pensati per riportare i visitatori indietro nel tempo.

La prima che si incontra dopo essere usciti dall’esposizione degli automi è la Sala della Mitologia, dedicata ai dipinti che ricoprono le pareti e che raffigurano scene mitologiche e legate alla tradizione greca. Oggi qui sono ospitate anche ceramiche, porcellane e maioliche della collezione di Madame Gisèle Brault-Pesché, proprietaria del Petit Museo du Costume di Tours, in Francia.
La Sala del Buon Romano, invece, così come la Galleria, è decorata con grandi tele che ritraggono alcuni degli esponenti di spicco della famiglia Borromeo.

La Sala delle Cerimonie, comunicante con quella del Buon Romano, ospita gli strappi di affresco originariamente realizzati all’interno di Palazzo Borromeo di Milano e recuperati dopo un bombardamento nel 1946. Risalenti alla prima metà del Quindicesimo secolo, le opere furono realizzate dalla scuola di Michelino da Besozzo e raffigurano scene di vita quotidiana.

Dopo aver curiosato nella Sala di San Carlo e in quella dei Fasti Borromeo e dopo aver attraversato la Galleria, si raggiunge la Sala della Giustizia, un vero capolavoro da ammirare in ogni dettaglio.
Sulle sue pareti, interamente affrescate nel Tredicesimo secolo, raccontano le imprese militari di Ottone Visconti e della sua lotta contro Napoleone della Torre per il controllo di Milano; tra queste è raffigurata anche la battaglia di Desio.

Dalla Sala della Giustizia si accede alla Torre, nodo tra l’Ala Viscontea e quella Scaligera e punto panoramico d’eccellenza della Rocca di Angera. Eretta tra la fine del Dodicesimo e l’inizio del Tredicesimo secolo, permette di godere di una vista a trecentosessanta gradi: dal Lago Maggiore alle Prealpi Lombarde.

L’ala scaligera
Riaperta nel 2017 dopo un importante intervento di restauro, l’Ala Scaligera oggi ospita esposizioni e progetti di arte contemporanea.
Durante la mia visita era in corso la mostra Fantastic Utopias, realizzata in collaborazione con Galleria Continua e curata da Ilaria Bonacossa. Per informazioni sulle esposizioni attuali visitate il sito Isoleborromee.it.

Informazioni utili per visitare la Rocca di Angera: prezzi e orari
Il biglietto per visitare la Rocca di Angera costa 10€ a tariffa intera e 6,50€ a tariffa ridotta, ma esistono anche biglietti cumulativi che comprendono la visita anche ad altri tesori del territorio. Tutte le informazioni su Isoleborromee.it.
La Rocca di Angera è aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00, ma l’ingresso è possibile solo fino alle 17.30. Questi orari rimangono in vigore fino al 1 novembre 2020.
Se arrivate in auto sappiate che fuori dalle mura è presente un parcheggio gratuito non sorvegliato dove potete lasciare il veicolo.

Conoscevate la Rocca di Angera? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!
Le immagini sono state scattate con una Canon 80D* con obiettivo a focale fissa Canon 24mm*. Per vedere le altre, sfogliate il mio album su Flickr.
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Jules
Sono stata già un po’ di volte sul lago, ma mai alla Rocca, rimedierò! 🙂
Martina Sgorlon
JulesCiao Jules, te la consiglio davvero! Io ho adorato la sala affrescata e i giardini, per non parlare della vista! 🙂