La Residenza di Monaco di Baviera: alla scoperta del palazzo che non ebbe mai pace

La Residenza di Monaco di Baviera: alla scoperta del palazzo che non ebbe mai pace. La sua storia, quella del museo e tutte le informazioni utili per la visita.
La Residenza di Monaco si trova nel cuore della città, a pochi passi da Marienplatz, e per secoli è stata la sede della vita pubblica e privata dei duchi, dei principi elettori e dei re di Baviera. Oggi è un luogo dove si incontrano e si mescolano stili ed epoche diverse, una caratteristica che è un’eredità di tutte le modifiche apportate al palazzo nel corso dei secoli. In questo post vi racconto la sua storia e vi porto a scoprirla.
La storia della “Residenz” di Monaco di Baviera
La Residenza di Monaco di Baviera (Münchner Residenz) sorge su quella che un tempo era la Neuveste, la “fortezza nuova”: una struttura difensiva circondata da un ampio fossato che, nel Quattordicesimo e Quindicesimo secolo, veniva usata dal duca e dalla sua corte come riparo in caso di pericolo o minaccia.
Un tempo accessibile attraverso un ponte fortificato, l’edificio divenne sede ducale soltanto nella prima metà del Cinquecento per volere del duca Guglielmo IV di Baviera, che nel corso degli anni lo modificò più volte trasformandolo radicalmente e ribattezzandolo poi Rundstubenbau; è a lui che si deve anche il primo Hofgarten, il “giardino della corte”.

I lavori di ammodernamento continuarono anche con i suoi successori. Alberto V, per esempio, realizzò una grande biblioteca che costituì la base per la futura Bayerische Staatsbibliothek e trasformò le scuderie (Marstallgebäude) in un vero e proprio gabinetto artistico (Kunstkammer) nel quale arrivarono moltissime opere oggi distribuite all’interno dei vari musei monacensi. È allo stesso duca che si deve anche la costruzione dell’Antiquarium (nella foto di copertina dell’articolo), vera e propria meraviglia del palazzo e ancora oggi la più grande sala in stile rinascimentale a nord delle Alpi.
A Guglielmo V, invece, tra i vari progetti si deve quello del Grottenhof, il “cortile delle grotte”, caratterizzato da una facciata decorata con fontane e migliaia di conchiglie e ora una delle aree più affascinanti del palazzo.

Con Massimiliano I, nel Seicento, i lavori continuarono e alla struttura fu aggiunta anche la Hofkapelle, la cappella di corte dove suonò anche Mozart, e la Maximilianische Residenz, la residenza del duca che darà il nome all’intero edificio e che ancora oggi è una delle più belle testimonianze architettoniche e ornamentali del Diciassettesimo secolo tedesco.
Dopo di lui intervennero la principessa Enrichetta Adelaide di Savoia, moglie del principe elettore Ferdinando Maria, che ampliò alcune stanze ispirandosi alla moda torinese e francese; ma anche Massimiliano II Emanuele e il futuro imperatore Carlo Alberto, che fece realizzare la Ahnengalerie, la “galleria degli antenati”, dove ancora oggi si possono ammirare i ritratti dei membri principali del casato dei Wittelsbach. Fu opera di suo figlio Massimiliano III, invece, la costruzione del teatro rococò della residenza, poi ribattezzato Teatro Cuvilliés dal nome del suo architetto.

La residenza non ebbe pace nemmeno con Massimiliano I Giuseppe, primo re di Baviera, che non solo fece realizzare l’attuale Max-Joseph-Platz, dove oggi si affaccia l’ingresso principale dell’edificio, ma anche il Nationaltheater, un nuovo teatro nazionale. Fu però Ludovico I — lo stesso che diede vita all’Oktoberfest — a trasformare il palazzo in quello che noi conosciamo oggi.
Dopo di lui arrivarono Massimiliano II, Ludovico II, il principe reggente Luitpold, Ludovico III, ultimo re di Baviera, e sua moglie, la regina Maria Teresa Enrichetta d’Austria-Este, che durante la Prima Guerra Mondiale ospitò qui le donne impegnate nella realizzazione dei vestiti per i soldati al fronte.

Dopo secoli di modifiche, ampliamenti e ammodernamenti, la Residenza venne gravemente danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale — basti pensare che dei 23.500 metri quadri di tetto ne rimasero solo 50 —, anche se fortunatamente la gran parte delle opere d’arte e dell’arredamento era stata portata in salvo prima dei bombardamenti.
La ricostruzione dura da decenni e in alcune aree è ancora in corso, ma oggi molte sale del palazzo sono tornate al loro antico splendore.

La nascita del Museo della Residenza
La storia del Museo della Residenza di Monaco va di pari passo con quella del palazzo. Fin dall’epoca di Ludovico I, infatti, in assenza della coppia reale, i cittadini potevano visitare previo appuntamento gli spazi reali del Königsbau, uno dei nuclei principali dell’edificio e quello che si affaccia su Max-Joseph-Platz.
Suo figlio Luitpold, poi, ampliò questa possibilità a tutti gli ambienti inutilizzati della Residenza, tanto che nel 1897 fece pubblicare anche una vera e propria guida per i visitatori.

Dopo la rivoluzione del 1918 e la caduta dell’ultimo re di Baviera, Ludovico III, la Residenz si trasformò definitivamente in un museo di oltre 23.000 metri quadri con 157 locali visitabili, ridotti a 130 dopo la Seconda Guerra Mondiale e la trasformazione degli “appartamenti delle feste” (Festgemächer) in aule per l’Accademia delle belle arti.
Al complesso museale della Residenza di Monaco oggi appartengono anche il Teatro Cuvilliés e la Camera del Tesoro (Schatzkammer), che però purtroppo io ho trovato chiusi durante la mia visita. Quest’ultima ospita una delle raccolte di arte orafa tra le più famose e preziose del mondo e comprende non solo gioielli, ma anche preziosissimi servizi da tavola, il libro di preghiere dell’imperatore Carlo il Calvo (risalente all’860) e la corona dell’imperatrice Cunegonda.

Visitare la Residenza di Monaco di Baviera
La Residenza di Monaco oggi è il risultato di centinaia di desideri espressi e realizzati dai regnanti che l’hanno abitata ed è una struttura che, tra stile rinascimentale, barocco, rococò e classico, si articola in tre complessi principali collegati da un labirinto di sale e corridoi: la Maximilianische Residenz, il Festsaalbau e il Königsbau, questi ultimi voluti da Ludovico I. A loro si aggiunge l’Hofgarten, aperto liberamente al pubblico e accessibile anche dalla strada, senza bisogno di entrare dall’ingresso principale del museo.
Il percorso di visita è ben segnalato e, anche grazie alle audioguide distribuite gratuitamente all’ingresso e disponibili in sei lingue (italiano, tedesco, inglese, francese, spagnolo e russo), vedrete che sarà molto semplice seguirlo.

Informazioni utili per la visita: orari e prezzi dei biglietti
La Residenza, comparsa anche in alcuni film girati a Monaco di Baviera, come vi raccontavo nel post dedicato, è aperta da aprile al 14 ottobre dalle 9.00 alle 18.00, mentre dal 15 ottobre al 31 marzo dalle 10.00 alle 17.00. È possibile accedere solo fino a un’ora prima della chiusura, ma sappiate che 60 minuti non sono sufficienti per scoprire l’intero edificio.
Il Teatro Cuvilliés, invece. è aperto negli orari riportati nella tabella qui sotto. Al suo interno vengono spesso organizzati eventi e concerti di gala; se volete vivere questa esperienza durante il vostro viaggio a Monaco, sappiate che potete prenotare il vostro posto comodamente da casa attraverso questo link*.
Periodo dell’anno | Dal lunedì al sabato | Domenica e festivi |
---|---|---|
Dal 24 marzo al 28 luglio e dall’11 settembre al 14 ottobre | 14.00-18.00 | 9.00-18.00 |
Dal 29 luglio al 10 settembre | 9.00-18.00 | 9.00-18.00 |
Dal 15 ottobre al 31 marzo | 14.00-17.00 | 10.00-17.00 |
I concerti vengono organizzati anche all’interno della Hofkapelle; il programma del concerto varia di settimana in settimana e permette di ascoltare i capolavori del periodo barocco e del periodo classico di artisti come Bach, Vivaldi, Handel, Haydn, così come le opere di Mozart prodotte nel periodo in cui era il compositore della corte bavarese. Potete prenotare l’esperienza attraverso questo link*.

Il biglietto per il Museo della Residenza e del Tesoro costa 9,00€ a tariffa intera e 8,00€ a tariffa ridotta; allo stesso circuito appartiene anche il Teatro Cuviliés, per il quale la visita costa 5,00€ a tariffa intera e 4,00€ a tariffa ridotta. I minorenni entrano gratuitamente.
Per tutte le informazioni aggiornate su eventuali mostre temporanee, normative e condizioni di accesso vi consiglio di visitare il sito Residenz-Muenchen.de, disponibile in tedesco e in inglese.

Informazioni utili per visitare Monaco di Baviera
Il centro di Monaco di Baviera e le sue attrazioni principali possono essere visitati tranquillamente in autonomia, ma se volete approfondire o preferite essere accompagnati da una guida per essere sicuri di non perdere nulla, potete sempre affidarvi a uno dei tanti tour organizzati in loco. Vi lascio qui sotto alcune proposte, ma cliccando sui link trovate tante altre idee.
- Free tour di Monaco di Baviera (in inglese) – qui*
- Autobus turistico di Monaco di Baviera – qui* o qui* (a seconda della disponibilità)
- Tour del Terzo Reich a Monaco – qui* o qui* (a seconda della disponibilità)
- Tour privato di Monaco – qui*
- Visita guidata di Monaco di Baviera – qui*
- Monaco di Baviera: tour della città e dell’Allianz Arena – qui*
- Tour a piedi del guardiano notturno per bambini – qui*
- Tour di Monaco in bici – qui* o qui* (a seconda della disponibilità)
- Tour dei Mercatini di Natale – qui*
- Le birrerie e i birrifici di Monaco: tour guidato di 3 ore – qui*
Se volete scoprire come muoversi a Monaco di Baviera vi suggerisco il post dedicato. Se, invece, cercate un transfer privato che vi accompagni dall’aeroporto al vostro alloggio (e viceversa) vi consiglio di dare un’occhiata a questa pagina*, dove potete prenotare in anticipo e comodamente da casa; in alternativa c’è anche l’autobus, che potete prenotare qui*.

Dove dormire a Monaco di Baviera
Durante il mio viaggio a Monaco non ho avuto bisogno di cercare un alloggio, ma vi consiglio di dare un’occhiata alla mappa* qui sotto per scoprire le tante opzioni disponibili; sono sicura che riuscirete a trovare la soluzione più adatta alle vostre esigenze!
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Avete mai visitato la Residenz di Monaco di Baviera? Vi piacerebbe? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento.
Le foto sono state scattate con un iPhone 11 Pro* e una Canon 80D*, per vedere tutte le altre sfogliare il mio album su Flickr.
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