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Martinaway

Pinacoteca di Brera
Milano

Pinacoteca di Brera di Milano: alla scoperta della collezione

La Pinacoteca di Brera di Milano: scoprire la sua storia e la sua collezione. Ecco le opere da non perdere e le informazioni per visitare questa meraviglia dell’arte. 

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La Pinacoteca di Brera è uno dei tesori di Milano e al suo interno conserva una delle collezioni pittoriche più importanti del nostro Paese.

Era da tanto che sognavo di visitarla: volevo ammirare dal vivo dipinti che avevo avuto modo di studiare solo durante le lezioni di storia dell’arte, osservare colori e pennellate che avevo visto solo sui libri. Dopo averlo fatto, vi accompagno al suo interno e ve la racconto.


 Leggi anche: Cosa vedere a Milano in un giorno: i luoghi da visitare


Cosa potete trovare in questo post: nascondi
1. Il palazzo e la sua storia
1.1. La nascita della Pinacoteca di Brera
2. Visitare la Pinacoteca di Brera: la sale e la collezione
2.1. Informazioni utili per visitare la Pinacoteca
2.2. Dove dormire a Milano
2.2.1. Media
Pinacoteca di Brera

Il palazzo e la sua storia

A volte, quando ci sono tante aspettative, il rischio di rimanere delusi è dietro l’angolo, in questo caso, però, dietro l’angolo ho trovato solo meraviglie.

Lo stesso palazzo nella quale è ospitata è splendido: imponente, ma elegante, uno di quelli che mi hanno fatto pensare alla fortuna che hanno gli studenti che camminano tra quelle aule e quei corridoi.


 Leggi anche: Curiosità su Milano: 7 cose che forse non sapevate


 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Martinaway (@martinasgorlon) in data: Giu 14, 2018 at 12:34 PDT

Sì, perché all’interno dell’edificio, un tempo convento dell’Ordine degli Umiliati, ci sono anche l’Accademia di Belle Arti e la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio (dal quale è possibile ammirare anche Milano dall’alto) e l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. Fuori, invece, l’Orto Botanico.

Osservatorio della Pinacoteca di Brera

Nel 1571, quando l’ordine degli Umiliati fu soppresso, il convento passò nelle mani della Compagnia di Gesù che lo ampliò e trasformò in Università. I lavori terminarono ufficialmente secoli dopo, quando anche l’ordine dei Gesuiti fu abolito e l’edificio era ormai proprietà austriaca.

Pinacoteca di Brera

L’Accademia, la Biblioteca e l’Orto Botanico nacquero nel 1776 per volere di Maria Teresa d’Austria, ma bisogna aspettare l’intervento francese per la vera e propria creazione della Pinacoteca.

Pinacoteca di Brera e Napoleone come Marte pacificatore di Canova

La nascita della Pinacoteca di Brera

La collezione di opere dell’Accademia cominciò ad arricchirsi a partire dai primi anni dell’Ottocento, ossia quando Napoleone ordinò la soppressione degli ordini religiosi e tantissimi tesori inestimabili, fino a poco prima ospitati in chiese e monasteri, si sparsero per l’Italia e la Francia, Parigi in primis, e alcuni arrivarono qui.

Osservatorio della Pinacoteca di Brera

La Pinacoteca di Brera aprì ufficialmente le sue porte il 20 aprile 1810 e la sua collezione da allora continuò ad ampliarsi, anche se con la caduta di Napoleone tanti dipinti lasciarono l’edificio per tornare nelle mani dei legittimi proprietari.

Nel 1882 si separò dall’Accademia diventando un’istituzione a parte e, nonostante i rischi corsi durante le Guerre Mondiali e il bombardamento di Milano nel 1943, oggi è più bella che mai.

Pinacoteca di Brera, sala 8

Visitare la Pinacoteca di Brera: la sale e la collezione

Il percorso all’interno della Pinacoteca di Brera è circolare e ruota intorno al cortile dell’edificio. Comincia dalla Cappella di Mocchirolo e dai suoi affreschi risalenti al Trecento e termina con le opere del Diciannovesimo secolo.

Insomma, nelle sue 37 sale c’è la storia della pittura italiana dal medioevo al Novecento.

Pinacoteca di Brera, sala 9

Qui sono esposte la statua di Napoleone come Marte pacificatore di Canova, il Cristo morto di Mantegna, il Ritrovamento del Corpo di San Marco di Tintoretto e la Cena in casa di Simone di Paolo Veronese. Quattro capolavori.

Cristo Morto di Mantegna, sala 6

Per non parlare della Cena in Emmaus di Caravaggio, dello Sposalizio della Vergine di Raffaello o delle vedute veneziane di Canaletto, che avevo visto anche alla Pinacoteca del Castello Sforzesco, ma che sono sempre bellissime.

Cena in Emmaus, Caravaggio, sala 28

Ci sono poi opere di Jacopo e Giovanni Bellini, del Perugino, di Vittore Carpaccio, Tiziano, Cima da Conegliano e Piero della Francesca (erano anni che volevo vedere la Pala di Brera e dal vivo è ancora più bella, luminosa ed elegante).

Pala di Brera, Piero della Francesca, sala 24

L’elenco potrebbe continuare con nomi più o meno famosi, soggetti religiosi e non, ma l’unica cosa sensata da fare, in questi casi, è acquistare il biglietto ed entrare.

Bisogna immergersi tra pennellate su tela e altre su tavola, fermarsi a guardare il laboratorio di restauro e, magari, avere la fortuna di trovare al suo interno qualcuno che lavora con estrema attenzione a uno dei dipinti. Un’altra occasione straordinaria da vivere in questo paese delle meraviglie dell’arte.

Sposalizio della Vergine, Raffaello, sala 24

Informazioni utili per visitare la Pinacoteca

La Pinacoteca di Brera è aperta dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.15 (la biglietteria chiude alle 18.40). È chiusa il lunedì, il 1 gennaio e il 25 dicembre.

Il biglietto costa 10,00€ a tariffa intera e 7,00€ a tariffa ridotta, ma la prima domenica del mese l’ingresso è gratuito. L’audioguida (disponibile in italiano, inglese, spagnolo, francese e tedesco) costa 5,00€.

Se volete, sappiate che c’è anche la possibilità di partecipare a una visita guidata che vi porterà non solo alla scoperta della pinacoteca, ma anche dell’intero quartiere. Vi lascio un link con tutte le informazioni qui sotto e non preoccupatevi se cambiate idea, potete disdire gratuitamente fino a 24 ore prima.


Clicca qui per prenotare la tua visita guidata a Brera*


Il Bacio, Hayez, sala 37

Dove dormire a Milano

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Le immagini sono state scattate con un iPhone 6s*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.


ARGOMENTI:artemusei e palazzi
2 Commenti
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Martina Sgorlon

Martina, laureata in giornalismo e innamorata di New York City, tanti libri sul comodino e una tazza di tè (o di caffè) sulla scrivania. Nata in una notte di fine gennaio del 1992 nella provincia di Treviso, sono Aquario ascendente Scorpione con mille idee in testa, ma i piedi ben piantati a terra. Benvenuti sul mio blog!

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  • Giorgia
    18 Settembre 2018

    Ci sono stata e ho avuto le tue stesse impressioni: un luogo davvero meraviglioso dove immergersi nell’arte, ma senza sentirsi “appesantiti” (a volte mi capita nei musei troppo colmi di opere!)

    Reply
    • Martina Sgorlon
      Giorgia
      18 Settembre 2018

      Ciao Giorgia! Concordo con te, la visita è un po’ lunga, ci sono moltissime opere, ma gli ambienti spesso ampi e il modo in cui è strutturata non appesantiscono per niente. Super consigliata 🙂

      Reply

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Martina, 29 anni. Laureata in giornalismo e innamorata di New York City. Tanti libri sul comodino, una tazza di tè sulla scrivania e mille idee in testa. Benvenuti sul mio blog!

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