Palazzo Ducale a Venezia: la sua storia e le informazioni per la visita

Palazzo Ducale a Venezia: alla scoperta della sua storia e tutte le informazioni utili per la visita: orari, prezzi e suggerimenti.
Palazzo Ducale: uno dei simboli di Venezia e cuore del potere della Serenissima. Imponente ed elegante, si erge al fianco della Basilica di San Marco e in ogni dettaglio racconta storie e vicende che hanno caratterizzato la Repubblica e la città stessa.
Vi consiglio di non limitarvi a guardarlo dall’esterno, ma di superare la sua porta ed entrare per scoprire ogni suo tesoro tra opere d’arte straordinarie e sale splendide. Vi porto a scoprirlo.
La storia di Palazzo Ducale in pillole
Prima di arrivare in Piazza San Marco, il Doge aveva la sua sede nell’antica Heraclia, un centro del litorale che scomparve nel nono secolo e che, in qualche modo, rinacque con l’attuale Eraclea circa settecento anni dopo.
Dopo diversi trasferimenti, fu il Doge Angelo Partecipazio a scegliere la posizione attuale per il nuovo palazzo. La costruzione iniziò nell’812, ma a causa di continui interventi, numerose modifiche e alcuni incendi che distrussero completamente alcune aree del palazzo, si può dire che i lavori continuarono per ben nove secoli.

Inizialmente eretto come un castelletto con alcune torri d’avvistamento, Palazzo Ducale fu poi trasformato seguendo lo stile bizantino, arricchito sia con elementi rinascimentali che gotici fino ad arrivare alla sua forma attuale. Ciò che vediamo oggi è, quindi, il risultato di secoli di lavori e di alcuni interventi delle menti e delle mani più importanti dell’arte e dell’architettura italiana: da Tintoretto ad Andrea Palladio, passando per Tiziano, Veronese e Jacopo Sansovino.
Da sempre centro della politica veneziana, quando la Repubblica cadde nel 1797, l’edificio cambiò funzione, ospitando uffici e diventando sede culturale.
Affidato dallo Stato al Comune di Venezia, oggi Palazzo Ducale fa parte dei Musei Civici Veneziani e all’interno delle sue sale si può scoprire la storia e il cuore dell’antica Serenissima.

La visita a Palazzo Ducale
L’ingresso di Palazzo Ducale, Porta del Frumento, si trova sul lato corto dell’edificio, davanti al Canale della Giudecca. Una volta superato e controllati i biglietti, vi ritroverete nell’ampio cortile sul quale si affacciano le Logge. Da lì potete iniziare la vostra visita.

Il cortile
Il cortile è una delle poche aree che mostra chiaramente le varie modifiche e ricostruzioni avvenute nel corso degli anni, basta osservare le facciate del palazzo. Da una parte quella dell’ala più antica dell’edificio, con mattoni a vista, dall’altra quella rinascimentale, completamente bianca e ricca di dettagli.

Proprio qui si trova uno degli angoli più famosi di Palazzo Ducale: la Scala dei Giganti. Le due statue che le danno il nome furono scolpite da Jacopo Sansovino nel 1565 e raffigurano Marte e Nettuno, che rappresentano rispettivamente la potenza di Venezia via terra e via mare.

Le logge
Salendo al piano superiore, rimanendo nell’ala rinascimentale, si accede alle Logge, che corrono tutt’intorno al palazzo e che un tempo ospitavano gli uffici del Governo. Oggi purtroppo alcune aree sono chiuse al pubblico, oppure aperte solo in occasione di eventi speciali, ma regalano comunque splendidi scorci sul cortile interno.

Questa parte di visita permette di scoprire anche alcune chicche come le antiche “bocche di leone“, nelle quali venivano inserite le denunce anonime. Al di là della parete c’erano delle cassette in legno nelle quali si raccoglievano i fogli con le informazioni, poi i funzionari avevano il compito di raccoglierli, verificare e consegnarli a chi di dovere.
Da qui si accede anche alla Scala d’Oro, un altro gioiello dell’edificio che permette di entrare nelle sale del Palazzo e che mostra fin da subito la sontuosità e l’eleganza che lo caratterizzano.
Le sale istituzionali del secondo piano
La visita dell’interno di Palazzo Ducale inizia dalle Sale Istituzionali del secondo piano, un tempo il centro della vita politica della Repubblica.
La prima è l’Atrio Quadrato, sovrastata da un dipinto del Tintoretto e ricca di decorazioni che fanno allusione alle storie della Bibbia, alle virtù e alla vita del Doge. Questa fa da anticamera alla Sala delle quattro porte: luogo d’attesa e di passaggio ristrutturato da Andrea Da Ponte, su progetto di Andrea Palladio, dopo l’incendio del 1574. Anche il suo soffitto fu decorato da Tintoretto, questa volta con opere che raccontano la storia di Venezia.

Terza stanza è la Sala dell’Anticollegio, con il suo soffitto decorato da Veronese e le pareti alle quali sono appese le tele di Tintoretto, presente in quasi tutte le stanze.
Opere d’arte a parte, un tempo in questo spazio gli ambasciatori o i politici rimanevano in attesa di essere ricevuti nella vicina Sala del Collegio, nella quale si riunivano i Savi e la Signoria, quest’ultima composta dal Doge e da sei consiglieri, uno per ogni sestiere.

La visita prosegue nella Sala del Senato, dove, come dice il nome, si riuniva il Senato Veneziano, una delle istituzioni più importanti della Serenissima alla quale erano ammessi solo gli esponenti delle famiglie veneziane più importanti.
Secondo me questa è la sala più bella del secondo piano, quindi dedicatele un po’ di tempo in più per ammirare ogni dipinto e ogni dettaglio.

La Sala del Consiglio dei Dieci, invece, ospitava i dieci uomini eletti dal Maggior Consiglio e che avevano il compito di occuparsi della sicurezza dello Stato insieme al Doge e ai suoi sei consiglieri. Nato come organo provvisorio dopo la congiura del 1310, divenne presto un’istituzione permanente.
Da qui, prima di spostarsi al primo piano, si accede anche alla Sala della Bussola, che un tempo era dedicata alla giustizia e che conduceva (e conduce tutt’oggi) alle Sale degli Inquisitori, visitabili però solo con un biglietto apposito.

Le sale dell’armeria
Le Sale dell’Armeria sono un vero spettacolo per gli amanti delle spade e delle armi d’epoca in generale, come antiche balestre, frecce, alabarde e cannoni.
Non solo, nelle quattro stanze sono presenti anche armature, come quella che pare sia appartenuta a Erasmo da Narni, detto Gattamelata, stendardi, uno dei quali turco e ottenuto durante la Battaglia di Lepanto, e strumenti di tortura.

Le sale istituzionali del primo piano
Al primo piano la visita continua con le altre sale dedicate alla giustizia, come quella della Quarantia Civil Vecchia, della Quarantia Criminal e del Magistrato delle Leggi. Non solo, c’è anche la Sala del Guariento, un tempo deposito d’armi collegato all’Armeria.
La stanza prende il nome dall’artista che realizzò l’affresco che oggi la decora, ma che un tempo si trovava nella sala successiva, e che purtroppo fu danneggiato dall’incendio del 1577.

Soprattutto, il primo piano è quello della splendida Sala del Maggior Consiglio, la più importante di Palazzo Ducale. Con i suoi 53 metri di lunghezza e 25 di larghezza non è solo la più grande dell’edificio, ma anche una delle più ampie d’Europa.
Il Maggior Consiglio che le dà il nome e che vi si riuniva era composto dai patrizi veneziani, indipendentemente dalle loro ricchezze o dai loro meriti, ed era l’organo supremo della Serenissima.

Completamente rifatta nel 1577, oggi al suo interno si possono vedere opere di Veronese e Palma il Giovane e, soprattutto, la più grande tela del mondo: il Paradiso di Tintoretto. Un capolavoro davanti al quale è impossibile rimanere indifferenti, non solo per le dimensioni, ma anche per l’incredibile numero di figure e per i giochi di luce realizzati con il pennello.

Lungo tutta la stanza, infine, corre un fregio con i ritratti dei primi 76 dogi (gli altri continuano nella sala successiva). Ognuno tiene tra le mani un cartiglio sul quale sono riportate le sue imprese più importanti, ma uno di loro è rappresentato in modo insolito: si tratta di Marin Faliero, nell’angolo sinistro sul fondo della sala. La sua figura è stata sostituita con un drappo nero perché considerato un traditore della Repubblica dopo aver tentato un colpo di stato nel 1355.

L’incendio che rase quasi completamente al suolo la stanza nel 1577 e che obbligò alla ricostruzione partì dalla vicina Sala dello Scrutinio. Lì il Maggior Consiglio si riuniva per scrutinare i voti, appunto, nel corso dell’elezione del nuovo Doge.
Un tempo anche biblioteca del Palazzo, è più piccola della precedente ed è decorata con opere che ricordano le vittorie in battaglia di Venezia, gli altri dogi della città e da un grande arco trionfale.
Mentre passate da una stanza all’altra fate attenzione alle targhe appese sulla parete del corridoio. Sono state poste in memoria della lotta contro gli austriaci e del voto per l’annessione al regno d’Italia nel 1866.
L’Appartamento del Doge
Le Sale dell’Appartamento del Doge sono molto meno imponenti rispetto a quelle destinate alla vita pubblica e alla politica, ma non meno eleganti.
Oggi sono abbastanza spoglie, arricchite con dipinti, qualche oggetto d’epoca e pannelli informativi che permettono di approfondire la visita e vedere l’altro lato del potere, quello più riservato.

Le prigioni
Per raggiungere le prigioni bisogna attraversare uno dei luoghi simbolo di Venezia, percorso in passato da migliaia di prigionieri: il Ponte dei Sospiri. Per chi è abituato a vederlo dall’esterno, magari accalcandosi su Ponte della Paglia, passare al suo interno è sicuramente una delle esperienze più suggestive da fare a Palazzo Ducale.
Collega l’edificio alle Prigioni Nuove e, realizzato nel 1614, prende il nome dai sospiri dei carcerati che, una volta superato, potevano dire addio (o arrivederci, nei casi più fortunati) alla loro libertà.

Le Prigioni Nuove, usate fino al 1919, sono una delle aree della visita che ho preferito, forse per l’incredibile contrasto con quelle precedenti o forse perché lì sotto pare davvero che il tempo si sia fermato.
Si trovano al livello del canale e dai fori sui muri o dalle crepe del legno si sente spesso il rumore dell’acqua che vi sbatte contro cercando di entrare. Un suono che, in questo luogo, sicuramente un tempo aveva un significato completamente diverso rispetto a quello attribuitogli nel resto della città. Una sorta di richiamo della libertà.

Le celle sono di varie dimensioni, alcune sono vuote e in altre sono stati sistemati i letti in legno per mostrare le condizioni di vita dei prigionieri. Quasi tutte portano ancora i segni di chi vi ha trascorso anni o mesi della propria vita: frasi, preghiere, disegni.

Molte di queste testimonianze sono state raccolte ed esposte in un’unica cella, ognuna con la trascrizione per capire meglio il significato e il messaggio in caso di danni causati dallo scorrere del tempo o dall’umidità.
Alcune sono frasi d’amore o legate alla vita lasciata fuori dalle mura delle prigioni, altre sono maledizioni e insulti verso una sentenza ritenuta ingiusta o basata su false accuse. Se avete tempo, leggetele tutte, ne vale la pena.
Soldato Ferriatto Albino
Una delle testimonianze ritrovate nelle prigioni
condanato a 16 mesi
per suspetto che avessi
venduto 2 paia di scarpe militari
dopo essere stato ferito e aver
fatto 2 anni di guerra questa
è la ricompensa.
Eppoi devo dire bene del Italia.

Le sale istituzionali del piano delle Logge
Dopo aver attraversato le prigioni si torna sul piano delle Logge, dove si trovano altre sale dedicate all’amministrazione della Giustizia, come la Sala dei Censori, la Sala dell’Avogaria de Comun, la Sala della Miliza da Mar e la Sala dello Scrigno. In molte di queste arrivavano le denunce delle quali ho parlato all’inizio del post.
Si nota subito la differenza tra le decorazioni di questi antichi uffici e quelle presenti ai piani superiori, segno delle mansioni più pratiche e quotidiane che vi si svolgevano regolarmente.

Informazioni utili per visitare Palazzo Ducale
L’ingresso costa 26,00€ a tariffa intera e 14,00€ a tariffa ridotta (per under 14, studenti sotto i 25 anni, over 65). Il biglietto è valido tre mesi e comprende non solo Palazzo Ducale, ma anche Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale e le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. L’ingresso è gratuito per i possessori di Museum Pass Venezia.

Per chi fosse interessato, esistono anche due percorsi speciali: quello degli “Itinerari Segreti di Palazzo Ducale” e quello de “I tesori nascosti del Doge”. Entrambi vi mostreranno anche le aree del palazzo normalmente chiuse al pubblico. Maggiori informazioni su PalazzoDucale.visitmuve.it.
Per gli orari di apertura aggiornati vi consiglio di visitare la pagina dedicata sul sito MUVE.

All’interno di ogni sala troverete dei pannelli informativi che vi racconteranno la funzione della stanza e vi diranno gli artisti che hanno realizzato ciascuna delle opere presenti.
Per non anticiparvi troppo non mi sono dilungata molto all’interno di questo post, ma ho preferito raccontarvi la visita in pillole. In ogni caso sappiate che è possibile partecipare anche a visite guidate. Vi lascio un link per prenotare la vostra esperienze qui sotto e non preoccupatevi se poi cambiate idea, potete disdire gratuitamente fino a 48 ore prima.
Clicca qui per prenotare la visita guidata a Palazzo Ducale*

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Avendo sempre visitato Venezia in giornata non saprei indicarvi con esattezza un alloggio. Vi lascio però questa mappa* con tutte le offerte e le soluzioni aggiornate, sperando che riusciate a trovare quello che fa per voi.
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Le immagini sono state scattate con un iPhone 6s* e una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.