Monaco capitale della birra: l’Oktoberfest, il museo dedicato e alcune curiosità

Dall’Oktoberfest al museo della birra: viaggio a Monaco di Baviera per scoprire il legame della città con la bevanda (e alcune curiosità).
Sapevate che Monaco di Baviera è considerata la capitale mondiale della birra? Dall’Oktoberfest alle antiche ricette passando per il museo dedicato alla bevanda e al festival, il legame tra città e la birra è saldissimo e vanta secoli di storia. In questo post vi porto a scoprirlo e vi racconto alcune cose che forse non sapevate.
Monaco di Baviera e la birra: un legame lungo secoli
Nonostante la produzione avviata decenni prima, il legame tra la città bavarese e la birra iniziò rafforzarsi a partire dal 1487, quando una normativa in vigore esclusivamente a Monaco obbligò i produttori a utilizzare solo acqua, malto d’orzo e luppolo per la produzione.
Pochi anni dopo, il 23 aprile 1516, la legge venne estesa a tutta la Baviera grazie all’intervento del Duca di Monaco Wilhelm IV, che promulgò la serie di leggi passata alla storia con il nome di Reinheitsgebot (il “Decreto di purezza”). Duplice l’obbiettivo: da una parte proteggere i cittadini da ingredienti scadenti o diversi da quelli tradizionali usati dai produttori per aumentare il proprio profitto, dall’altra prevenire la competizione tra mastri birrai e fornai sul prezzo della segale e del frumento, più difficile da reperire e più costoso.

All’epoca, a sviluppare la produzione della birra erano soprattutto i monaci e, in particolare, gli Agostiniani, che risiedevano in un antico monastero (fondato nel 1294) al di fuori delle mura cittadine; è proprio qui, che nel 1328, crearono il loro birrificio, parte vitale della loro economia.
Nel 1803 il monastero cessò di esistere, ma il birrificio, trasferito in una nuova sede nel 1817, continuò a produrre prima sotto la supervisione statale e poi della famiglia Wagner. Oggi è il più antico e uno dei più importanti della città: l’Augustiner Bräu Munchen.
Nel corso degli anni, furono in molti a seguire l’esempio degli Agostiniani e la città si riempì presto di piccoli e grandi produttori che ancora oggi contribuiscono a rafforzare questo legame lungo secoli che viene celebrato durante uno degli eventi più famosi del mondo: l’Oktoberfest.

La nascita dell’Oktoberfest di Monaco di Baviera
L’Oktoberfest (la “Festa d’ottobre” in italiano e Wiesn in bavarese) è un evento secolare che ogni anno porta a Monaco di Baviera circa 6 milioni di visitatori. Si tiene sempre dal penultimo fine settimana di settembre al primo weekend di ottobre e se questo cade l’1 o il 2 del mese, la festa viene prolungata fino al 3, quando si celebra la Riunificazione Tedesca.
A dare vita alla più grande fiera del mondo fu il matrimonio tra Ludwig I, allora principe ereditario e poi re di Baviera dal 1825 al 1848, e la principessa Therese di Sassonia-Hildburghausen, alla quale è dedicato il grande parco dove ancora oggi si tiene il festival: il Theresienwiese (0,42 km2). In occasione delle nozze, celebrate proprio a Monaco il 12 ottobre 1810, si organizzarono numerose feste, sia pubbliche che private, e tra queste ci fu un’importante corsa di cavalli alla quale, tra fiumi di birra, assistettero oltre 40.000 spettatori.

Visto il successo della corsa, che si tenne il 17 ottobre, si decise fin da subito di trasformare l’evento in un appuntamento annuale che con il passare del tempo si arricchì di attività e nuove forme di intrattenimento, dalle altalene alle giostre passando per le lotterie.
Bisogna però aspettare la fine del Diciannovesimo secolo per l’autorizzazione ufficiale della vendita di birra (1880) e della prima rosticceria (1881); più o meno nello stesso periodo l’evento fu inoltre anticipato alle ultime settimane di settembre per sfruttare il clima più mite.

Con l’aumento dei visitatori aumentarono anche i tavoli, le panche e gli stand e così i principali marchi bavaresi di birra trasformano i loro banchi di vendita in veri e propri padiglioni che ancora oggi caratterizzano l’Oktoberfest; attualmente il più grande è quello del gigante della birra Hofbräu, che conta 10.000 posti a sedere.
Ormai diventata una delle feste più attese sul territorio tedesco, l’Oktoberfest fu utilizzato anche dal regime nazionalsocialista come occasione di propaganda, tanto che nel 1938 fu ribattezzato “Grande Festa Popolare Tedesca“. È dopo la Seconda Guerra Mondiale, però, che il festival della birra — che ormai non prevede più la corsa di cavalli — supera i confini nazionali attirando visitatori da tutto il mondo, in particolare dall’Italia, dagli Stati Uniti, dal Giappone e dall’Australia.

Il museo della birra e dell’Oktoberfest
A Monaco di Baviera a raccontare la storia dell’evento e della bevanda tedesca per antonomasia è il Museo della birra e dell’Oktoberfest (Bier- und Oktoberfestmuseum), un piccolo spazio espositivo nascosto tra le vie della città e commissionato da Ferdinand Schmid, ex responsabile del birrificio Augustiner.
Ospitato all’interno della più antica casa di Monaco, una dimora risalente al 1327 e che ancora oggi conserva una scala di oltre 500 anni, il museo aprì le sue porte il 7 settembre 2005 ed è un vero e proprio omaggio alla birra e alla sua storia, legata a doppio filo con quella della città.

Il percorso, tra pareti storte e pavimenti in legno, inizia con un viaggio nella storia della birra dagli antichi Babilonesi ai giorni nostri passando per i monasteri medievali che hanno perfezionato la bevanda e l’hanno resa ciò che noi conosciamo oggi. Tra le sale si incontrano vecchi strumenti, invenzioni, testimonianze e antichi documenti.
Dopo questo primo viaggio nel tempo, la visita prosegue al piano superiore, dove, attraverso un percorso che si snoda tra le tante edizioni del festival, si va alla scoperta della storia dell’Oktoberfest con vecchie locandine, boccali di ogni tipo, fotografie e illustrazioni.

All’interno dello stesso edificio, infine, per gli appassionati e i più curiosi c’è anche un locale che offre birre e specialità bavaresi e, su richiesta, degustazioni. Se siete interessati, vi consiglio di prenotare oppure di organizzare la visita lontano dagli orari di punta, perché i posti a disposizione, anche solo per bere qualcosa in tranquillità, sono limitati.

Visitare il Museo della birra
Il Museo della birra di Monaco si trova la numero 2 di Sterneckerstraße. Per raggiungerlo potete utilizzare la U-Bahn (linee U3 e U6 con fermata a Marienplatz), la S-Bahn (linee S1, S2, S3, S4, S6, S7, S8 con fermata a Isartor o Marienplatz) o il bus (linea 52, fermata Marienplatz).
Le visite si possono effettuare dalle 13.00 alle 18.00 dal martedì al sabato; per i gruppi l’orario è esteso fino alle 19.00, previo appuntamento. Il museo è chiuso nei festivi. Di seguito i prezzi del biglietto:
Intero | 4,00€ |
Ridotto | 2,50€ |
Gruppo famiglia | 6,00€ (in totale) |
Gruppi | 3,00€ a persona |
Gruppo con tour guidato (min. 8 persone) | 5,00€ a persona |
Per maggiori informazioni e per scoprire le esposizioni temporanee visitate il sito ufficiale Bier-und-Oktoberfestmuseum.de; il sito è disponibile in tedesco e in inglese. Per scoprire come raggiungere il museo e come muoversi a Monaco di Baviera vi suggerisco di leggere il post dedicato.

Monaco, birra e Oktoberfest: alcune curiosità
Dopo avervi portato alla scoperta di questo particolarissimo museo e dopo avervi raccontato la storia dell’Oktoberfest e alcune curiosità su Monaco, è arrivato il momento di condividere anche 6 curiosità sulla birra, tutte strettamente legate alla città o alla Baviera.

La birra, in Baviera, è considerata “cibo”
Forse non tutti lo sanno, ma in Baviera e, di conseguenza, a Monaco, la birra è considerata un alimento e non una “semplice” bevanda. Questa concezione risale proprio al 23 aprile 1516, quando il Duca di Monaco promulgò il Reinheitsgebot.
Da allora la birra, come riportato nei documenti storici, è al pari di qualsiasi altro cibo o pietanza e viene consumata a qualunque ora del giorno, anche a colazione.
Monaco è la capitale dei Biergartens
Come ormai avrete capito, a Monaco la birra è una cosa seria, tanto che la città conta oltre 60 Biergartens, i caratteristici “Giardini della birra” dove ci si può rilassare in compagnia di fronte a un boccale o a qualsiasi altra bevanda alcolica. Anche se alcuni giardini servono anche snack e piatti tipici, tradizione vuole che il cibo sia portato da casa, come deciso dall’antica legge promulgata da Ludwig I.
Monaco, però, non è la capitale della birra solo per l’elevato numero di Biergartens — che si trovano anche in Austria con il nome di Gastgartens, ossia “giardini degli ospiti” —, ma anche perché è la loro città natale. È proprio nella Baviera del Diciannovesimo secolo, infatti, che nacquero questi particolari giardini ed è qui che si trova il più grande Biergarten al mondo: l’Hirschgarten, che conta oltre 8.000 posti a sedere! Tra i più antichi, invece, ci sono il Waldwirtschaft e il Kugler-Alm, rispettivamente a circa 10 e 16 chilometri dal centro città.

I “Big 6” della birra
Nella città della birra non possono mancare i birrifici. A Monaco i più importanti sono 6, noti anche come “Big 6“, e si trovano tutti all’interno dei confini cittadini: Hofbräu, Spatenbräu, Löwenbräu, Hacker-Pschorr, Paulaner e, ovviamente, Augustiner.
Normalmente, ogni locale tradizionale serve i prodotti di uno solo di loro (al massimo accompagnati da bevande di birrifici più piccoli o fuori Monaco) e difficilmente durante il vostro viaggio troverete bar e ristoranti fedeli a più di uno dei birrifici “Big 6”.
La birra salvò Monaco dalla minaccia svedese (e non solo)
Tra le birre di Monaco e della Baviera ce n’è un’altra, oltre ad Augustiner, che ha fatto la storia: la Hofbräu. L’evento risale alla Guerra dei Trent’anni (1618-1648), quando il re svedese Gustavo II Adolfo Vasa, detto il Grande, invase il Bayern e minacciò di bruciare Monaco offrendosi però di risparmiarla in cambio di 600.000 barili di birra del celebre birrificio. La città glieli concesse salvandosi.
Non solo, pare che la Hofbräu sia legata anche a un altro disastro cittadino. Secondo una leggenda, quando il 14 gennaio 1823 l’Opera di Stato della Baviera (Bayerische Staatsoper) fu colpita da un incendio, l’intera riserva idrica della città era congelata e i cittadini provarono a spegnere il fuoco con la birra. Ovviamente la cosa non funzionò e il teatro fu distrutto, ma per ricostruirlo fu introdotta una tassa nota come Bierpfennig che portò alla maggiorazione del prezzo dei barili così da raccogliere i soldi per la ricostruzione.

Un lavoratore d’eccezione all’Oktoberfest
All’Oktoberfest l’elettricità fece la sua prima comparsa nel 1896, ma quello che molti non sanno è che se avessimo preso parte all’edizione di quell’anno avremmo assistito non solo a questa enorme novità, ma anche a un lavoratore davvero speciale intento a installare le luci per illuminare i tendoni: Albert Einstein.
Pare infatti che il futuro premio Nobel per la Fisica, allora diciassettenne, si trovasse lì per dare una mano all’impresa di famiglia, la Elektrotechnische Fabrik J. Einstein & Cie, allora gestita dal padre Hermann e dallo zio Jacob Einstein.
Gli anni di stop dell’Oktoberfest (e il prossimo appuntamento)
Nel corso della sua lunga storia, l’Oktoberfest è saltato 21 volte. A impedire lo svolgimento della festa le guerre napoleoniche, nel 1813; le epidemie di colera del 1854 e del 1873; la guerra prussiano-austriaca del 1866; la guerra franco-tedesca del 1870; la Prima Guerra Mondiale (dal 1914 al 1918); l’eccessiva inflazione del 1923 e del 1924; la Seconda Guerra Mondiale (dal 1939 al 1945); e la recente pandemia che ha annullato le edizioni 2020 e 2021. Ridotte invece le edizioni post belliche del 1919, del 1920 e poi quelle dal 1946 al 1948, quando l’evento si limitò a una “Festa Autunnale”.
Per aggiornamenti sul prossimo appuntamento potete seguire il profilo Instagram ufficiale dell’evento.
Informazioni utili per visitare Monaco: città dell’Oktoberfest
Se volete scoprire il lato gastronomico di Monaco, sappiate che in città vengono organizzate numerose visite guidate dedicate non solo alla birra, ma anche al cibo locale.
Il tour serale* (in inglese), per esempio, dura tre ore e mezza e vi permetterà di scoprire non solo il Museo della birra, ma anche di scoprire piatti tipici; in alternativa c’è anche un altro tour di tre ore, questa volta dedicato alle birre e ai birrifici della città* (in inglese e in tedesco). A questi si affianca il tour privato del cibo tradizionale tedesco e della città vecchia*, una chicca disponibile anche in italiano.
Per chi ha meno tempo a disposizione c’è invece il leggendario gioco delle birrerie e dei bar*, un misterioso tour di Monaco durante il quale scoprire le attrazioni della città risolvendo indizi ed enigmi. Insomma, c’è davvero l’imbarazzo della scelta!
Infine, se siete appassionati di cinema, vi consiglio di dare un’occhiata al post dedicato ai film ambientati e girati a Monaco; li conoscevate tutti?

Dove dormire a Monaco di Baviera
Durante il mio viaggio a Monaco non ho avuto bisogno di cercare un alloggio, ma vi consiglio di dare un’occhiata alla mappa* qui sotto per scoprire le tante opzioni disponibili; sono sicura che riuscirete a trovare la soluzione più adatta alle vostre esigenze!
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Conoscevate il Museo della birra di Monaco di Baviera? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento.
Le foto sono state scattate con un iPhone 11 Pro* e una Canon 80D*, per vedere tutte le altre sfogliare il mio album su Flickr.
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