MyHeritage DNA test: come funziona e la mia esperienza

MyHeritage DNA test: come funziona e la mia esperienza. Pillole di genetica e tutte le informazioni utili per fare il test e riuscire a leggere al meglio i propri risultati.
Un po’ di tempo fa vi avevo raccontato la mia ricerca, tra documenti e ricordi, per creare il mio albero genealogico. Soprattutto, vi avevo parlato di MyHeritage, la piattaforma online che sto utilizzando per questo immenso lavoro.
Alla fine del post vi avevo accennato qualcosa anche sul MyHeritage DNA test, il test del DNA che permette di scoprire la propria stima etnica e, magari, lontani parenti sparsi per il mondo.
Ora, con i miei risultati in mano, vi voglio parlare in maniera approfondita di questo test, di come funziona, degli studi sui quali si basa e delle vere e proprie sorprese che mi ha regalato, il tutto rispondendo anche alle domande che mi avete fatto sui social.

MyHeritage DNA test: come funziona
Il MyHeritage DNA test*, come dicevo, è un test che permette di scoprire la propria stima etnica, ossia in quale percentuale discendiamo o assomigliamo ad altre popolazioni che vivono in aree del mondo diverse dalla nostra. Sì, perché quasi tutti siamo il risultato di mix e incontri che sono avvenuti nel corso degli anni o dei secoli.
Prima di fare il proprio test del DNA è importante sapere e capire come funziona lo studio che porta alla scoperta della stima. Non solo per curiosità, ma anche per riuscire a leggere in modo corretto i risultati che riceverete.
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Le variazioni genetiche in pillole
Partiamo da un presupposto: gli esseri umani condividono lo stesso identico DNA al 99%. Salvo casi eccezionali, respiriamo ossigeno, abbiamo due gambe, due braccia, due occhi, un naso, una bocca…
Eppure, anche tra membri di una stessa famiglia, siamo tutti straordinariamente diversi e la cosa affascinante, almeno dal mio punto di vista, è che ogni piccola differenza si nasconde nell’1% di DNA che è unico in ognuno di noi. E quella minuscola percentuale varia anche di genitore in figlio, ovviamente.
L’1% al suo interno ha milioni di informazioni diverse e racchiude ogni minima variazione e mutazione che rende ognuno di noi unico nel suo genere. Queste mutazioni possono avvenire in due modi e si distinguono tre mutazioni casuali e mutazioni ambientali.

Le mutazioni casuali
Quando si parla di mutazioni casuali bisogna pensare che il nostro corpo è pieno di cellule che ogni secondo agiscono in modo preciso e controllato: nascono, si moltiplicano, muoiono. Ogni tanto, però, avviene una mutazione totalmente casuale che trasforma la cellula A in B, così, senza motivo. A volte in maniera totalmente innocua, tanto da passare inosservata, a volte con conseguenze più gravi, ma accade. Dal momento che un essere umano ha una nuova cellula B, è possibile che questa venga passata al figlio e da quel momento in poi di generazione in generazione insieme, probabilmente, ad altre mutazioni.
Le mutazioni ambientali
Nel caso delle mutazioni ambientali, invece, la variazione genetica è indotta dall’ambiente nel quale si vive e non solo dal punto di vista climatico, ma anche, soprattutto di recente, dal punto di vista dell’inquinamento e delle sostanze con le quali si entra in contatto.
È per questo che chi vive in aree molto soleggiate ha una maggior quantità di melanina nella pelle e occhi più scuri in grado di sopportare maggiormente la luce, per esempio, mentre chi vive in aree dove il sole si vede pochissimo tende ad avere la pelle e gli occhi più chiari. È tutta una questione di adattamento e sopravvivenza, nient’altro.
Sono queste mutazioni ambientali che creano dei macrogruppi di persone (che condividono caratteristiche simili) che vengono chiamati etnie. E sono proprio queste ultime la base dello studio di MyHeritage: tutte chiuse in questo minuscolo cassetto ricco di informazioni che si trova nel magazzino dell’altrettanto piccolo 1%.

La Stima di Etnia
Con il passare dei secoli e gli incontri dei popoli (basti pensare alla quantità di etnie diverse che hanno attraversato l’Italia da nord a sud, per esempio) queste mutazioni si sono mescolate e quasi nessuno, a esclusione delle popolazioni più isolate del pianeta o casi davvero eccezionali, può definirsi al 100% appartenente a una singola etnia.
Il MyHeritage DNA test porta a galla queste differenze invisibili e le varie percentuali creando una stima di etnia. Si parla di stima perché questa non è una scienza totalmente esatta e l’incertezza è data dal fatto che, proprio a causa delle continue mutazioni, è impossibile determinare con esattezza le caratteristiche specifiche di ogni singola etnia presente sul pianeta.

Su cosa si basa la stima
Per dare il via a questo studio e creare un algoritmo in grado di individuare la stima etnica, MyHeritage ha individuato e studiato quelle che vengono chiamate le “popolazioni fondatrici“, ossia quei gruppi di persone che per secoli e decine e decine di generazioni hanno mantenuto la loro posizione geografica e hanno avuto il minor numero di interferenze con l’esterno.
Sono state identificate persone appartenenti a oltre 200 popoli diversi e sono stati inviati dei kit DNA. I risultati sono stati poi utilizzati per identificare le caratteristiche tipiche di ben 42 etnie (MyHeritage è il servizio con il maggior numero di etnie studiate al momento in commercio) ed è proprio su quelle caratteristiche che si basano le analisi attuali.
Un aspetto affascinante è che, all’interno della stessa area geografica, chi vive in isole o zone più isolate, come le montagne, ha caratteristiche differenti rispetto alle altre persone che vivono nelle vicinanze. È il caso degli irlandesi o degli scozzesi, distinti dal resto delle isole britanniche, o dei sardi, distinti dal resto dell’Italia.

La stima di etnia nella stessa famiglia
Prima domanda. Fratelli, genitori o cugini hanno la nostra stessa stima etnica? No, può essere simile, ma non identica.
Per semplificare moltissimo, ognuno di noi ottiene 50% di DNA dal padre e 50% dalla madre. Se la stima etnica di entrambi mostra anche solo due etnie differenti per ognuno, immaginate le innumerevoli combinazioni che possono esistere con quattro etnie “a disposizione”. In tanti casi, inoltre, alcune caratteristiche ed etnie non vengono nemmeno passate di padre in figlio.
Insomma, prima di nascere, all’interno di una stessa famiglia e soprattutto tra fratelli, abbiamo tutti gli stessi colori a disposizione sulla tavolozza, solo che poi Madre Natura li mescola un po’ come le pare.

Come leggere il risultato del MyHeritage DNA test
Facendo il test MyHeritage si può scoprire in quale percentuale siamo simili a ognuna delle 42 etnie studiate, quindi quanto di quell’1% che abbiamo di unico è simile a chi vive in determinate aree del pianeta.
Seconda domanda. Se ottenete un 6% di stima balcanica, per esempio, significa che nel passato della vostra famiglia (anche 10 generazioni fa) c’è qualcuno che proveniva da quelle aree? Possibile, ma non c’è nulla di certo. Quel 6% indica che quella parte del vostro DNA è simile a chi normalmente vive in quelle aree. Solo una ricerca approfondita e la creazione di un albero genealogico preciso potrà darvi la risposta definitiva.
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In ogni caso, una percentuale al di sopra del 4% indica un’alta probabilità di un membro della famiglia proveniente da quella zona, sotto il 4%, invece, si parla di “rumore bianco” e quelle caratteristiche potrebbero essere solo un caso.

Come eseguire il MyHeritage DNA test
Una volta ordinato il vostro kit DNA normalmente vi arriverà a casa in quattro o sei giorni lavorativi (così dicono sul sito e io posso confermare per esperienza diretta). Una volta tra le mani, non dovete far altro che registrarlo con il suo codice sul sito MyHeritage*, strofinare all’interno delle guance i tamponi che trovate nel cofanetto (uno per la destra e uno per la sinistra) e riporre la parte con il vostro DNA all’interno dei piccoli contenitori di plastica che troverete nella confezione. In ogni caso, all’interno del kit ci sono tutte le indicazioni con tanto di immagini.
Si consiglia di eseguire le operazioni la mattina appena svegli, prima di mangiare o lavarvi i denti, in modo da avere la minor contaminazione possibile.
Il kit poi va spedito ai laboratori di Huston attraverso la busta che troverete all’interno della scatola e da lì in poi non dovrete far altro che aspettare. Il vostro codice, quello con il quale avete attivato il corredo, vi permetterà di tenere monitorato il tutto: dall’arrivo del campione al laboratorio fino ai risultati, passando per l’estrazione del DNA e per la creazione dei dati grezzi.
La durata del viaggio può variare e qui siete nelle mani delle poste. Pensate che io ne ho spediti due nello stesso momento e sono stati ricevuti con circa 10 giorni di distanza. Il mio, in particolare, è arrivato a un mese dalla spedizione, quando all’ufficio postale mi avevano detto che sarebbero bastate al massimo due settimane, quindi non disperate se notate ritardi.
Una volta ricevuti i campioni, i laboratori in teoria ci mettono dalle 4 alle 6 settimane per la consegna dei risultati, nel mio caso però ci hanno messo solo 10 giorni. In ogni caso non vi resta che aspettare l’email, mentre seguite ogni passaggio sul sito MyHeritage.

Come analizzare i vostri risultati
Quando riceverete i risultati, potrete scoprire non solo la vostra stima etnica, ma anche eventuali parenti lontani sparsi per il mondo. Il tutto in maniera semplicissima grazie alle funzioni della piattaforma.
La stima etnica
Una volta ricevuta l’email da MyHeritage*, cliccando sul link, la piattaforma vi svelerà i vostri risultati attraverso un video creato automaticamente per voi. Vi ritroverete davanti il pianeta diviso in aree etniche e si coloreranno le zone dalle quali provenite, con tanto di musica tipica di quel territorio.
A parte questa presentazione carina, una volta scoperte le vostre percentuali, il sito vi darà la possibilità di analizzarle e compararle con quelle delle altre persone che vivono nel vostro Paese. Trovate tutto nell’area “Strumenti“, all’interno della funzione “Mappa Etnie”.

Lì, selezionando lo Stato, potete vedere le percentuali che rappresentano la porzione di utenti di MyHeritage che in un determinato Paese hanno quell’etnia nel loro DNA. Per l’Italia, per esempio, potete vedere i risultati nella foto qui sotto. Cliccando su “Mostra i tuoi risultati DNA” potete fare un paragone con la vostra stima.
In alternativa, potete analizzare i risultati per etnia e scoprire dove quell’etnia è prevalente. Quella italiana, per esempio, è molto comune non solo in Italia ovviamente, ma anche a Malta, a Cipro e in molti Paesi dell’America Latina grazie alle numerose emigrazioni avvenute tra Otto e Novecento.

Le corrispondenze DNA
Come dicevo, il MyHeritage DNA test compara i vostri risultati con quelli degli altri utenti che hanno fatto il test. In questo modo potete scoprire lontani parenti, anche di 9° grado.
Se per alcune corrispondenze, come viene scritto sotto il match, la probabilità (si parla di “livello di confidenza”) è bassa o media e potrebbe essere data da una combinazione totalmente casuale di DNA, per altre è accertata. Spetta a voi, se volete, scoprire di più e contattare i singoli utenti (una funzione che MyHeritage mette a disposizione in ogni scheda corrispondenza).
Una cosa che ho trovato molto utile è che, cliccando sul punto di domanda che compare vicino alla parentela stimata, si può vedere uno schema molto chiaro della possibile relazione. In questo modo è più facile trovare risposte, perché potete andare per esclusione.

La mia esperienza con il MyHeritage DNA test
Prima di ricevere i risultati del MyHeritage DNA test ho fatto qualche ipotesi basandomi sulla storia della mia famiglia, ma anche sulla storia del mio territorio e vi invito a fare lo stesso.

Nel mio albero genealogico ho raccolto informazioni fino ai trisavoli da parte di mamma e ai bisnonni da parte di papà, tutti nati e vissuti in Italia, quindi la percentuale italiana probabilmente sarebbe stata molto alta. Una volta ricevuti i risultati questa ipotesi è stata confermata: oltre il 62%.
Vivendo in Veneto e non distante dal confine con il Friuli-Venezia Giulia, c’era anche la probabilità che in me ci fossero tratti balcanici. Non ho trovato informazioni su parenti da oltre confine, quindi la mia supposizione si basava esclusivamente sulla geografia e la storia della mia zona. Quello che non mi aspettavo, però, era un risultato superiore al 27%!
Altre ipotesi? Nessuna, se non un paio di fantasie sull’avere qualche tratto appartenente a quelle popolazioni che hanno conquistato, governato o combattuto nella mia area nei secoli scorsi: tedeschi e austriaci in primis.
E invece? Invece nessun tratto tedesco, ma è venuto fuori che per quasi il 10% rientro nel gruppo irlandese-scozzese-gallese. Questa per me è stata una vera sorpresa, perché, come dicevo, ogni valore sopra il 4% indica una probabilità medio-alta di un antenato proveniente da quelle zone, quindi il 10% è un risultato che lo rende incredibilmente possibile.
Passando alle corrispondenze, nel mio caso il numero è eccezionale: si parla di oltre 600 persone! Evidentemente la curiosità è uno dei tratti fondamentali della mia famiglia, vista la quantità di persone che hanno fatto il test! Ironia a parte, tra i risultati certi ho lontanissimi parenti sparsi in tantissime parti del mondo: dalla Francia alla Nuova Zelanda. Un risultato che sicuramente non mi aspettavo. Tra di loro c’è una persona che ha uno dei cognomi che appaiono all’interno della mia famiglia. Sicuramente le mie ricerche non si fermeranno qui.

Vi piacerebbe fare il MyHeritage DNA test? Se avete dubbi o domande, lasciate un commento 🙂
Tutte le informazioni tecniche e scientifiche contenute in questo post sono state tratte dagli studi e dai webinair MyHeritage. Li potete trovare sul loro canale YouTube.
Le immagini contenute nel post (escluse le schermate) sono state tratte da Unsplash, dove sono di pubblico dominio. La foto del kit DNA, invece, è stata scattata con una Canon 1100D*.

Bibi
Ho fatto il test qualche settimana fa. Non preoccupatevi per la spedizione, basta una semplice raccomandata, adesso il campione viene spedito in Germania e si occuperanno loro di inviarlo a Huston
Martina Sgorlon
BibiGrazie mille! 🙂
Paola Marsi
Buon giorno martina volevo regalare il test a mio marito mi chiedevo con che corriere si spedisce la busta e quanto costa grazie paola
Martina Sgorlon
Paola MarsiBuongiorno Paola! La busta può essere rispedita attraverso le Poste recandosi a uno sportello; la cifra poi cambia a seconda dell’opzione scelta: con raccomandata o meno. Altrimenti è possibile scegliere un qualsiasi corriere tra quelli che accettano buste o piccoli pacchi. L’importo, per esperienza personale, non supera in ogni caso i 10€ (io ero rimasta, in Posta, attorno ai 5€ se non ricordo male), ma non ho idea dei costi attuali.
Federica
Ciao! Forse sono un po’in ritardo, ho provato a spedire la bustina ma la posta ha detto che non è possibile farlo per chissà quale motivo che si sono inventati… Consigli?
Martina Sgorlon
FedericaCiao Federica! A volte basta solo cambiare ufficio postale o ritentare nello stesso, ma con un altro operatore. Magari prova a fare qualche tentativo, poi, se proprio non vogliono spedire, puoi tentare con un corriere a domicilio. In bocca al lupo!
Sara
Ciao, ho regalato il kit a mia sorella. Ho spedito la busta affidandole direttamente alle poste della mia città ma la busta non risulta mai essere arrivata a destinazione.
L’assistenza di MyHeritage è stata molto gentile inviandoci un altro kit gratuito a casa.
Volevo chiedervi, per evitare che vada nuovamente perso, come avete proceduto per inviare la busta?
Martina Sgorlon
SaraCiao Sara! L’assistenza MyHeritage è ottima, sono contenta che ti abbiano mandato un secondo kit.
Per quanto riguarda il primo, hai inviato da tanto il campione? So che soprattutto dopo l’emergenza sanitaria i tempi si sono allungati notevolmente (anche un mese o un mese e mezzo). In ogni caso, se possibile, ti consiglierei di inviare il secondo con una raccomandata o con un pacco tracciato, purtroppo è l’unico modo per essere certi che tutto vada per il meglio. Io avevo spedito con posta normale, però prima della pandemia.
Laura
Ciao, scusa ma volevo chiederti dei chiarimenti, io ho fatto il test , ho trovato una cugina con 1% dna condiviso e 75 cM ,
Mentre con il padre 0,9% e 60 cM, volevo capire come mai ho più legame con la figlia anziché il padre? E poi con 1% che grado di cugino potrebbe essere? Grazie
Martina Sgorlon
LauraCiao Laura, non sono un’esperta di genetica, quindi non saprei risponderti con certezza, mi dispiace. Mi verrebbe da pensare a un tratto ereditato dai nonni paterni e non così presente nel padre, ma potrei sbagliarmi.
Per quanto riguarda il grado di parentela, l’1% di solito fa riferimento a un cugino che può essere dal 5° al 9° grado, quindi con un bisnonno, un trisavolo, un quadrisavolo o un quintisavolo in comune; per scoprirlo dovresti lavorare sul tuo albero genealogico, sperando che questa persona faccia lo stesso 🙂
Renato
Ciao , ho fatto anch’io il test di MyHeritage , anch’io sono Veneto….è la mia percentuale di DNA Scozzese-Irlandese-Gallese è risultata del 16,5% ( più un 1,9% di DNA Scandinavo)…direi che sono coincidenze molto interessanti….e anch’io sono rimasto stupito del fatto di non aver tracce di DNA tedesco/austriaco….comunque sono interessato a scoprirne di più. Bell’ articolo , complimenti.
Martina Sgorlon
RenatoCiao Renato! Per me la parte Scozzese-Irlandese-Gallese è stata davvero una bella sorpresa, chissà se è una cosa territoriale oppure no. In ogni caso io sto andando avanti con la costruzione dell’albero genealogico, vedremo 😉
Grazie mille, felice che l’articolo ti sia piaciuto!
Sergio Olivieri
Io ho problemi nel rispedire i campioni. DHL, GLS e Poste Italiane non accettano la busta. Come posso fare?
Martina Sgorlon
Sergio OlivieriCiao Sergio! In molti a causa della pandemia stanno avendo qualche problema, ma so che molti utenti hanno trovato una soluzione alla fine, anche se non so bene quale. Ti consiglio di iscriverti al gruppo Facebook MyHeritage Italia e chiedere direttamente a loro come 🙂
Elisa
Buongiorno! Dall’estrazione del DNA ai dati grezzi quanto tempo ci vuole? Grazie.
Martina Sgorlon
ElisaCiao Elisa! Le tempistiche possono variare, soprattutto ora che con l’emergenza sanitaria tutti i servizi sono rallentati. In genere, comunque, si parla di una settimana o due se non ricordo male 🙂
maria carmen
Grazie Martina. Spiegazione molto dettagliata. Sul funzionamento del DNA sapevo, ma su come viene gestita la parte finale del test ancora no. Ho già spedito circa due mesi fa il test, insieme a quello di mio figlio e, come tu ben dici, ci ha messo parecchio ad arrivare per via delle poste. Io sono ai dati grezzi e dovrebbero arrivarmi a breve i risultati finali. Sono molto curiosa riguardo il discorso etnia e albero genealogico (tanto che sto verificando i documenti trovati su Family Search e li sto assemblando nel mio albero) e questa curiosità la condivido con tanti parenti, sia da parte di madre che di mio padre (che tra l’altro hanno un legame di parentela tra loro….). Tra l’altro sono di origine sarda per entrambi i genitori e sono veramente curiosa. Grazie mille per la tua spiegazione.
Martina Sgorlon
maria carmenCiao Maria Carmen, sono felice che il post ti sia stato utile! Anche io ho scoperto moltissime cose proprio facendo il test e informandomi sui canali di MyHeritage. Sicuramente i tempi più lunghi sono dovuti anche all’emergenza sanitaria, ma l’emozione che proverai quando ti arriverà l’email con scritto che i risultati sono pronti ne varrà la pena, te lo assicuro! 🙂
Buona ricerca, ti auguro arrivi presto!
Giovanni Luigi
Dato il legame in una persona, fra dna,struttura fisica, gruppo linguistico, e’ pensabile che la conoscenza della lingua correlata al dna della persona e quindi all’ hardware della persona stessa, faciliti il pensiero e l’ intelligenza. Se cosi’ e’ le scuole dovrebbero mettere a disposizione degli alunni la possibilità di fare un test del dna affinchè ogni alunno possa scegliere quale lingua straniera studiare a partire dal suo dna e quindi dalla struttura del suo cervello. Il problema della privacy e’ pero’ fondamentale: cosa sarebbe successo se Hitler o Stalin avessero avuto accesso ai dati di MyHeritage? Nelle cantine della gestapo o della lijublanka chi non avrebbe parlato? Solo la distruzione (formattazione) preventiva dei supporti fisici dei dati avrebbe potuto garantire la privacy.
Martina Sgorlon
Giovanni LuigiCiao, in questo commento hai condiviso spunti di riflessione davvero interessanti! Grazie per aver condiviso il tuo pensiero 🙂
maria carmen
Giovanni Luigiconcordo