Musei Reali di Torino: viaggio nel cuore e nelle collezioni della città sabauda

Musei Reali di Torino: il percorso museale nel dettaglio, la storia e le informazioni utili. Un viaggio dal Palazzo Reale ai Giardini passando per la Cappella della Sindone e la Galleria Sabauda.
I Musei Reali di Torino sono uno dei principali poli culturali della città e ospitano collezioni preziosissime che spaziano dall’archeologia alla pittura, dall’arredamento alle armi antiche. In questo post vi porto a scoprirli e vi do tutte le informazioni utili per la visita.
Il complesso dei Musei Reali di Torino
Il complesso dei Musei Reali di Torino, che dal 1997 fa parte del sito UNESCO delle Residenze Sabaude, è composto da otto aree differenti: il Palazzo Reale, l’Armeria Reale, la Cappella della Sacra Sindone, la Galleria Sabauda, il Museo di Antichità, i Giardini Reali, la Biblioteca e le Sale di Palazzo Chiablese. Eccole più nel dettaglio.

Palazzo Reale
Eretto come dimora vescovile, il Palazzo Reale di Torino è il protagonista di Piazza Castello e uno dei simboli della città. A trasformarlo in residenza nobiliare fu Emanuele Filiberto I di Savoia, che quando spostò la sede ducale da Chambéry a Torino, dopo un breve soggiorno nel vicino, ma più piccolo, Palazzo Madama, obbligò il vescovo a trasferirsi all’interno del Palazzo di San Giovanni.
In quell’occasione, tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, il palazzo subì importanti modifiche che portarono anche al rinnovamento dell’intera piazza e dell’intera città di Torino. Fino a quel momento, infatti, l’edificio si trovava lungo le mura, in un punto troppo esposto e delicato, e così, sotto Carlo Emanuele II di Savoia, la città venne ampliata dando vita a via Po e a quella che oggi è piazza Vittorio Veneto.

Ulteriori modifiche, che diedero il via a una vera e propria evoluzione del palazzo, vennero apportate tra il Seicento e il Settecento con gli affreschi di Daniel Seiter, i nuovi progetti a opera di Carlo di Castellamonte, la Cappella della Sindone realizzata da Guarino Guarini e le creazioni architettoniche di Filippo Juvarra, già responsabile della Basilica di Superga e della Reggia di Venaria.
Per decenni, tra parentesi ricche di lusso e altre (leggermente) più sobrie, il Palazzo Reale fu teatro di eventi, celebrazioni e matrimoni — come quello di Carlo Emanuele e Cristina di Baviera-Sulsbach o di Vittorio Amedeo III con Maria Antonietta di Borbone-Spagna —, ma tra il 1799 e il 1815, anni della dominazione napoleonica, il Palazzo fu abbandonato a sé stesso e la residenza reale fu trasferita temporaneamente al Palazzo Reale di Cagliari.

Dalla caduta di Napoleone all’Unità d’Italia, il palazzo riacquisì il ruolo di sede della monarchia e subì ulteriori modifiche e restauri, come la creazione dello Scalone d’Onore, voluto da Vittorio Emanuele II per festeggiare la nascita della nuova nazione italiana. I Savoia, però, poco dopo si trasferirono a Firenze, all’interno di Palazzo Pitti, e dopo la caduta della monarchia, nel 1946, l’edificio fu definitivamente abbandonato per poi diventare un museo pubblico.
Oggi è il cuore dei Musei Reali di Torino, con interni eleganti e ricchi di dettagli che riportano ai fasti del Seicento e del Settecento, testimoni di un’epoca ormai lontana. Tra le meraviglie spiccano lo Scalone d’Onore, la Sala da Ballo, la Sala da Pranzo, la Galleria del Daniel e la Sala del Trono, ma l’intero percorso è un piccolo viaggio nel tempo che merita di essere fatto se decidete di visitare Torino.
Armeria Reale
L’Armeria Reale, ospitata all’interno della Galleria Beaumont e collegata al corpo principale del palazzo, è una delle più ricche collezioni del suo genere al mondo e fu inaugurata nel 1837.
Al suo interno raccoglie tutte le armi, le decorazioni militari e le armature collezionate dalla famiglia Savoia e che, prima dell’apertura, erano divise tra il Museo di Antichità, l’arsenale di Torino e quello di Genova. A queste si unirono negli anni anche altre collezioni private, come quella di Alessandro Sanquirico e della famiglia Martinengo della Fabbrica.
Gli oggetti esposti rappresentano diverse epoche e Paesi, dal Neolitico al Ventesimo secolo, dalla Francia all’Africa, e alcuni sono considerati preziosissime reliquie, come la spada di San Maurizio del Tredicesimo secolo, o importanti testimonianze storiche, come la spada usata da Napoleone Bonaparte durante la campagna d’Egitto. Alle armi si aggiungono le 250 bandiere e la collezione del Medagliere, che conta circa 33.000 pezzi.

Cappella della Sacra Sindone
Insieme all’Armeria Reale, la Cappella della Sacra Sindone è uno dei momenti più belli della visita ai Musei Reali di Torino.
Costruita appositamente per la Sindone per volere di Carlo Emanuele I di Savoia alla fine del Diciassettesimo secolo, la cappella fu commissionata inizialmente a Carlo di Castellamonte, ma il progetto passò poi in mano di Guarino Guarini, prete-architetto che riuscì a realizzare un’opera più unica che rara.
La struttura, che si affaccia sul Duomo, è sovrastata da una cupola arricchita da un’illusione ottica che la fa sembrare molto più alta ed è ricca di simbologie, a partire dai materiali utilizzati. Il marmo nero sui livelli più bassi e le pietre più chiare man mano che ci si sposta verso l’alto, infatti, sono un modo per rappresentare il passaggio dalla vita terrena e dalla morte alla vita eterna.

Anche se i lavori per la realizzazione di questa struttura barocca terminarono il 27 ottobre 1679 e la messa inaugurale si tenne il 12 maggio 1680, la Sindone fu posizionata qui solo nel 1694 e la cappella continuò a subire modifiche e ad accogliere nuove decorazioni anche nell’Ottocento.
Sfortunatamente da allora la struttura non ebbe vita facile: prima, il 4 maggio 1990, un pezzo del cornicione interno crollò, poi, nella notte tra l’11 e il 12 aprile 1997, un incendio causato da un corto circuito danneggiò gravemente l’intera cappella rischiando di distruggere anche la Sindone. Dopo un importante e lungo restauro, però, oggi la cappella è tornata a splendere.

Galleria Sabauda
La Galleria Sabauda è una delle principali pinacoteche italiane, uno scrigno che al suo interno conserva oltre 700 dipinti che raccontano la storia dell’arte italiana ed europea dal Tredicesimo al Ventesimo secolo.
Nata dalle collezioni di Casa Savoia con il nome di Reale Galleria e inizialmente ospitata a Palazzo Madama, l’esposizione fu inaugurata il 2 ottobre 1832 — giorno del compleanno di re Carlo Alberto — e contava all’epoca 365 opere. Le tele, regalate allo stato nel 1860, furono spostate poi al secondo piano del Palazzo dell’Accademia delle Scienze nel 1865, sotto la direzione di Massimo d’Azeglio.
Nel 2012, parte dell’esposizione arrivò nella sede attuale, la cosiddetta “Manica Nuova” del Palazzo Reale, ma l’intera collezione fu riunita solo nel 2014 e la nuova Galleria Sabauda fu inaugurata il 4 dicembre di quell’anno. Oggi qui è possibile ammirare opere di Andrea Mantegna e di Tintoretto, del Veronese e di Giambattista Tiepolo, di Rubens, Rembrandt e Van Dyck.

Museo di Antichità
Dalla pittura all’archeologia. Il Museo di Antichità di Torino, anche noto come Museo Archeologico, nacque ufficialmente nel 1940 dopo la separazione delle collezioni greco-romane da quelle egizie, oggi raccolte nel Museo Egizio, del quale vi ho parlato in maniere approfondita in un altro post.
Anche in questo caso, a dare vita alla collezione fu la famiglia Savoia e, più precisamente, Emanuele Filiberto I, che, nel 1572, raccolse a Torino i reperti appartenenti alla famiglia. Negli anni successivi il gruppo di opere fu ampliato grazie a Carlo Emanuele I, Carlo Emanuele II e Vittorio Amedeo II, che le riordinò tutte e le espose prima alla Regia Università (oggi Università degli Studi di Torino) e poi nel Palazzo dell’Accademia delle Scienze, dove vennero temporaneamente unite a quelle egizie.
La collezione continuò a crescere anche nei decenni successivi fino ad arrivare alla forma attuale, che unisce testimonianze del Piemonte antico, reperti etruschi e ciprioti e della vecchia Augusta Taurinorum, l’antica Torino.

Giardini Reali
I Giardini Reali di Torino sono uno dei principali parchi della città e nacquero nel 1563, quando Emanuele Filiberto arrivò nel capoluogo piemontese da Chambéry e decise che per il suo palazzo voleva un giardino degno delle principali dimore nobiliari europee. Anche per questo motivo il progetto fu affidato a André Le Nôtre, che si occupava all’epoca dei giardini di Versailles.
Modificati nei secoli successivi, oggi i Giardini Reali (ai quali si può accedere anche senza il biglietto dei Musei) sono una vera e propria oasi verde nel cuore della città e uno spazio ricco di dettagli da scoprire. Tra questi ci sono per esempio la settecentesca Fontana dei Tritoni e le statue delle Quattro Stagioni.

Biblioteca Reale e Sale di Palazzo Chiablese
Oltre ai luoghi già menzionati, la visita ai Musei Reali di Torino può comprendere anche le sale al piano terra di Palazzo Chiablese, che un tempo ospitava il Museo Nazionale del Cinema e oggi è dedicato alla mostre temporanee dei Musei Reali, e la Biblioteca, che tra i suoi preziosissimi cimeli conserva anche L’autoritratto di Leonardo Da Vinci. Durante la mia visita, purtroppo, ho trovato entrambi chiusi.

Informazioni utili per la visita
I Musei Reali di Torino si trovano nel cuore della città, con l’ingresso principale in Piazzetta Reale. Potete raggiungerli a piedi o con gli autobus delle linee 3990, 13, 55 o 56 che fermano in Piazza Castello o con quelli delle linee 11, 19, 27, 50, 51 57 e 92 che fermano vicino al Duomo. In alternativa ci sono i tram delle linee 13, 15 e 4.
Il percorso museale, che vi terrà occupati circa mezza giornata (contate come minimo due ore), è aperto dalle 9.00 alle 19.00 dal martedì alla domenica, ma la biglietteria chiude un’ora prima. I Giardini Reali, invece, sono aperti dalle 8.30 alle 18.45 dal martedì alla domenica. Potete visitare tutto il complesso autonomamente oppure in compagnia di guide esperte grazie alla visita guidata che potete prenotare a questo link*.
All’interno dei musei si possono scattare fotografie, ma senza flash e cavalletti. Non è invece possibile introdurre animali, salvo che nei giardini, dove è consentito l’accesso ai cani se dotati di museruola e al guinzaglio; viene fatta eccezione per i cani da accompagnamento per persone diversamente abili.

Biglietti per visitare i Musei Reali
Il biglietto, che si può acquistare all’ingresso di Palazzo Reale, comprende tutto il percorso museale. Di seguito i prezzi aggiornati al 2021:
Tipologia di biglietto | Costo |
---|---|
Biglietto ordinario a tariffa intera | 15,00€ |
Biglietto a tariffa ridotta per ragazzi tra i 18 e i 25 anni | 2,00€ |
Under 18, persone con disabilità e accompagnatore, insegnanti con scolaresche, guide turistiche con gruppi, personale del Ministero | Gratuito |
Possessori di Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card o Tessera ICOM | Gratuito |
Durante il mio viaggio io ho utilizzato la Torino+Piemonte Card, della quale vi ho parlato in maniera approfondita in un post apposito, e ho usufruito dell’ingresso gratuito. Se avete già deciso di acquistarla, vi lascio qui un link* utile per comprarla direttamente da casa; attraverso questo link, inoltre, la prenotazione può essere annullata senza costi fino a 3 giorni prima dell’attività, così se cambiate idea o ci sono imprevisti non ci saranno problemi.
Se siete curiosi di scoprire anche gli altri musei di Torino, vi suggerisco di leggere il post dedicato.

Dove dormire a Torino
Durante il mio ultimo viaggio a Torino ho soggiornato al Best Western Hotel Genio*, una struttura tre stelle semplice, ma curata, e con personale estremamente gentile. La stanza dove ho soggiornato era molto spaziosa e affacciata su un cortile interno che ha permesso il riposo nonostante la zona trafficata.
Per visitare Torino la posizione è ideale, perché l’hotel si trova a due passi dalla stazione Porta Nuova, dalla metropolitana e dalla fermata dell’autobus e permette di raggiungere comodamente a piedi il centro e le piazze principali, ma anche il Parco del Valentino. A parte per raggiungere la Basilica di Superga, infatti, non ho mai utilizzato i mezzi.
Le immagini sono state scattate con una Canon 80D*, per vedere le altre sfogliate il mio album su Flickr.
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