Musei a Edimburgo: il National Museum of Scotland

Per i musei di Edimburgo: in visita al National Museum of Scotland. Un viaggio nella storia, nella scienza e nella natura.

Sono una di quelle persone alle quali piacciono i musei, ma quando il mio viaggio dura pochi giorni tendo a escluderli dall’itinerario per dare maggiore spazio alle altre esperienze. Poi, ovviamente, ogni destinazione è diversa.
Per esempio, nonostante io abbia trascorso solo tre giorni a Londra, ho comunque dedicato del tempo al British Museum e al Natural History Museum. Non avrei mai potuto salutare la capitale senza aver camminato almeno un po’ nelle loro sale.
Lo stesso è accaduto a Edimburgo. Il National Museum of Scotland mi ha colpita subito ed è entrato di diritto nel mio itinerario, “rubando” un intero pomeriggio. Vi porto a scoprirlo.

Il National Museum of Scotland: la sua storia in pillole
Il Museo Nazionale Scozzese è nato nel 2006 dall’unione di due musei preesistenti: il National Museum of Antiquities of Scotland e il Royal Scottish Museum.
Il primo raccoglieva al suo interno alcuni pezzi importanti della storia del Paese, il secondo tutto ciò che ha a che fare con la scienza, la natura e le diverse culture umane del pianeta.
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Nonostante oggi il museo sia un tutt’uno, dall’esterno si nota ancora la divisione dei due blocchi. Un edificio moderno il primo, risalente al 1998, una struttura antica il secondo, che risale invece al alla seconda metà dell’Ottocento.
Mentre si cammina all’interno, invece, la divisione quasi non si percepisce. È un labirinto, un continuo susseguirsi di spazi, scalinate e ascensori che permettono di spostarsi da una parte all’altra dell’edificio e della conoscenza.
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Visitare il National Museum of Scotland
Protagonista assoluta dal punto di vista architettonico è la meravigliosa sala centrale in ghisa: la Grand Gallery, un ampio spazio che accoglie i visitatori.
Qui si aprono gli archi che permettono di scoprire le varie collezioni del museo e si affacciano le gallerie dei piani superiori e il Balcony Cafè. Probabilmente è la prima che vedrete durante la vostra visita e anche quella che vi farà innamorare.

Dal piano terra il museo sale di altri sette livelli e l’ultimo è una terrazza panoramica sul tetto. Si è appena al di sopra dei molti dei tetti della città e si ha una vista splendida sul Castello di Edimburgo. Per questo l’ho inserito tra i luoghi dai quali vedere Edimburgo dall’alto.

Le sezioni del museo
L’intera ala sinistra dell’edificio è dedicata al mondo naturale, sia dal punto di vista animale che da quello geologico.
Un’ampia sala che si alza fino al soffitto racconta la storia degli animali attraverso esemplari imbalsamati, giochi interattivi e tanti pannelli informativi. È possibile competere con un coccodrillo in una gara di corsa, provare a riconoscere i vari versi e suoni o a vedere con gli occhi di una mosca. È una delle due che mi ha colpito di più. È imponente e, soprattutto, coinvolgente.

All’interno della sala dedicata alla Terra, invece, sono conservate alcune delle rocce più antiche del pianeta e altre che sono arrivate qui da punti lontani dell’Universo. Alcune si possono anche toccare.

Ci sono poi aree dedicate alle scoperte, alle culture del mondo, all’arte, al design e alla moda. Qui si possono trovare antichi gioielli, arazzi e tappeti di dimensioni straordinarie, costumi di popolazioni antiche o tribali, strumenti musicali. Insomma, dopo aver scoperto cosa è in grado di fare la natura, si scopre cosa riesce a creare l’uomo quando si parla di arte e cultura.
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La seconda sala che ho preferito è quella dedicata alle scoperte, alla tecnologia e alla scienza. Anche qui ci si ritrova in uno spazio molto ampio sul quale si affacciano gallerie piene di innovazioni. Questa volta dal soffitto non scendono balene, ma aeroplani.

Qui ci sono la pecora Dolly, auto e moto che raccontano la storia della meccanica, protesi che raccontano quella medica e macchinari che spiegano come avviene la produzione di energia. C’è un robot che scrive il tuo nome attraverso dei piccoli cubi di metallo e un’area dedicata alle telecomunicazioni.

Ultima, ma non meno importante, l’area dedicata alla Scozia. Ci sono statuette, antichi strumenti e abiti, ricordi e documenti legati alle più grandi personalità scozzesi nel campo della letteratura e della scienza, sale più moderne dedicate invece ai connazionali del Novecento che hanno lasciato il segno o a quelli che sono emigrati verso altri Paesi.

Il National Museum of Scotland è uno dei più belli che abbia mai visto. Per l’architettura, per le sue collezioni, per il suo essere incredibilmente interattivo. Coinvolge il visitatore e permette di trascorrere ore tra le sue sale senza annoiarsi mai.
Non so se amate i musei, ma se visitate Edimburgo tenetelo in considerazione, sarà una bellissima esperienza, ne sono sicura.

National Museum of Scotland: orari e info utili
Il National Museum of Scotland fa parte della rete museale omonima che comprende, oltre a questo, il National War Museum allestito all’interno del Castello di Edimburgo, il Flight National Museum di East Lothian e il National Museum of Rural Life di East Kilbride.
Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00, chiuso a Natale. Il 26 dicembre e il 1 gennaio è aperto dalle 12.00.
Al piano terra è presente un guardaroba e al banco informazioni è possibile prendere in prestito una sedia a rotelle in caso di necessità. C’è la possibilità di connettersi a una rete Wi-Fi gratuita.
L’accesso è gratuito, ma sono gradite le donazioni.

Dove dormire a Edimburgo
Durante il mio viaggio a Edimburgo ho soggiornato all’hotel 28 York Place*, a due passi dal centro città e da Princes Street.
Mi sono trovata molto bene, la camera era grande e comoda e la posizione perfetta.
Unica pecca, anche se io non ne ho avuto bisogno, la mancanza dell’ascensore. Le camere sono tutte dal primo piano in su.
Se avete dubbi, domande o suggerimenti,
lasciate un commento!

Media
Le immagini sono state scattate con un iPhone 6s* e una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
Federica
Grazie mille per questa segnalazione. Sembra fantastico.
🙂
Ci porterò il mio bimbo cinquenne, che non fa in tempo ad uscire da un museo, che mi chiede quale sarà il prossimo.
Martina Sgorlon
FedericaCiao Federica! Mi fa davvero piacere, sono sicura che si divertirà un mondo! Io mi sono sentita una bambina mentre provavo a vedere con gli occhi di una mosca o cercavo di indovinare i versi degli animali 🙂