Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”: a Milano tra scoperte e invenzioni

Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano: la sua storia, tutte le informazioni per la visita e le chicche da non perdere lungo il percorso.
Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano è il più ampio museo tecnico-scientifico del nostro Paese e uno dei più grandi e importanti in Europa nel suo genere. In questo post vi racconto la sua storia e vi porto a scoprirlo, suggerendovi anche i pezzi da non perdere durante la visita.
La storia del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano
La storia del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano inizia ben prima della sua fondazione e, più precisamente, nel Decimo secolo, con la costruzione del Monastero di San Vittore al Corpo, adiacente la basilica paleocristiana omonima.
Inizialmente abitato dai benedettini, nei primi anni del Cinquecento il complesso passò in mano dei monaci olivetani, che diedero il via a importanti lavori di ampliamento e ristrutturazione. La trasformazione dell’edificio, fortunatamente, non sacrificò alcuni importanti elementi storici, come i resti della cinta fortificata che custodiva un antico mausoleo imperiale romano, che ancora oggi tagliano in due, spuntando tra l’erba, uno dei chiostri.

Tutto cambiò con il decreto napoleonico dell’8 giugno 1805, che portò alla soppressione dei monasteri e degli ordini religiosi e che trasformò l’edificio prima in un ospedale militare e poi in una caserma, ruolo che mantenne per decenni passando dall’esercito francese a quello austriaco e, infine, a quello italiano.
Distrutta dai bombardamenti dell’agosto 1943, la struttura rimase in stato di abbandono fino al 1949, quando l’ingegnere e industriale Guido Ucelli — che aveva acquistato l’area nel 1947 — diede il via ai lavori di ricostruzione guidati dagli architetti Piero Portaluppi, Ferdinando Reggiori ed Enrico Griffini con l’obiettivo di donare alla città di Milano un museo della scienza e della tecnica.

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica (poi Museo Nazionale Scienza e Tecnologia) “Leonardo da Vinci” fu inaugurato 15 febbraio 1953 e da allora non ha mai smesso di crescere e di ampliarsi per offrire un percorso sempre più ampio e approfondito e per rimanere al passo che le nuove scoperte e invenzioni.
Un primo ampliamento avvenne tra il 1953 e il 1956 con l’annessione del Museo del volo, ospitato prima all’interno di un hangar metallico e poi trasferito in un nuovo edificio costruito nei primi anni Sessanta; a questo, tra il 1967 e il 1969, si affiancò una sezione dedicata ai trasporti ferroviari.

Il vero e proprio boom, però, avvenne a partire dagli anni Duemila, con l’arrivo del sottomarino Enrico Toti e l’apertura dei laboratori dedicati alla genetica, alle biotecnologie e alla robotica (2005); l’inaugurazione del nuovo auditorium, della sezione dedicata agli elicotteri e al ciclo di vita dei prodotti (2007); le nuove aree sulla telegrafia, la telefonia, la televisione e il petrolio (2008) e quelle sulla gomma e le sostanze adesive (2009).
Nel 2010 è il turno delle sezioni dedicate alle nanotecnologie e all’alimentazione, nel 2011 viene aggiunta un’area sull’industria chimica, nel 2013 quella sull’acciaio, nel 2014 viene inaugurata la sezione dedicata allo spazio e nel 2015 quella sull’alluminio. L’ultimo grande ampliamento risale al 2016, con le nuove Cavallerizze, nate dalla ristrutturazione delle antiche scuderie settecentesche.

Visitare il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia
Con i suoi quasi 50.000 metri quadri, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” è oggi il più ampio museo tecnico-scientifico in Italia e uno dei più grandi e importanti in Europa, soprattutto, vanta la più ricca collezione al mondo di modelli di macchine realizzati a partire dai disegni del genio al quale è intitolato.
Le sue collezioni contano oltre 19.000 beni e oggetti che raccontano la storia e l’evoluzione della scienza, della tecnologia e dell’industria italiana dal Diciannovesimo secolo a oggi, ai quali si affiancano disegni, dipinti, sculture, opere d’arte applicata, un ricco archivio e una biblioteca con oltre 40.000 testi e riviste.
L’esposizione è divisa in quattro spazi principali: l’Edificio Monumentale, il Padiglione Ferroviario, il Padiglione Aeronavale e le aree all’aperto che collegano le tre strutture.

L’Edificio Monumentale
L’Edificio Monumentale, diviso su tre piani, è il cuore del museo e il complesso che in origine ospitava il monastero.
Il Piano 0, dal quale parte la visita, presenta gli spazi dedicati al Mosaico Tecnologico, che racconta le reti, le industrie e i consumi nell’Italia moderna; al Ciclo di vita dei prodotti, dalla produzione alla dismissione; all’Energia e ai Materiali, dall’acciaio all’alluminio passando per il ferro. Un’area è riservata inoltre all’industria siderurgica italiana tra Ottocento e Novecento; al suo interno è possibile trovare una ricostruzione di una fonderia della ghisa di inizio Ventesimo secolo.
Il Piano 1, invece, ospita le esposizioni #FOODPEOPLE, dedicata all’alimentazione e alle innovazioni tecnologiche collegate, ed EXTREME, dedicata alla fisica delle particelle. Qui si può ammirare anche la splendida Sala del Cenacolo, un ambiente sontuosamente affrescato e un tempo utilizzato come refettorio.
DA NON PERDERE (TRA I TANTI)
Programma 101: il calcolatore programmabile realizzato da Olivetti nei primi anni Sessanta e considerato il primo “personal computer” della storia.
La Dinamo Edison: un dispositivo risalente agi anni Ottanta dell 1800 e utilizzato nella prima centrale termoelettrica d’Europa, che illuminava proprio Milano.

Al Piano 2, infine, è possibile visitare le aree dedicate alle Telecomunicazioni, allo Spazio e alle Gallerie Leonardo da Vinci, che comprendono i materiali, gli oggetti e i disegni legati al genio toscano: dai modelli della gru girevole fino agli studi di architettura passando per i diari e gli appunti, rigorosamente scritti speculari.
Sullo stesso piano c’è anche l’esposizione FRAGILITY AND BEAUTY, promossa dall’Agenzia Spaziale Europea e dedicata alle più recenti immagini della Terra scattate dai satelliti.

DA NON PERDERE (TRA I TANTI)
Il Detector magnetico di Guglielmo Marconi: prototipo originale usato dall’inventore nel 1902 a bordo dell’incrociatore Carlo Alberto per sperimentare le onde elettromagnetiche. Si tratta del primo apparato capace di ricevere onde radio anche a grandi distanze.
Il frammento lunare: l’unico in possesso dello Stato Italiano, portato sulla Terra nel 1972 dagli astronauti dell’Apollo 17 e donato all’Italia da Nixon l’anno successivo.
Gli strumenti di Schiaparelli: da una parte il telescopio rifrattore Merz-Repsold, con il quale l’astronomo osservò e descrisse la superficie di Marte tra il 1886 e il 1890, e dall’altra il Settore equatoriale di Jeremiah Sisson, con cui all’Osservatorio Astronomico di Brera viene scoperto l’asteroide denominato Esperia e, successivamente, viene spiegato il fenomeno delle stelle cadenti.
Il Padiglione Ferroviario
Usciti dall’Edificio Monumentale si incontra il Padiglione Ferroviario, allestito come una stazione — con tanto di banchine e binari — e dove sono conservati ed esposti vagoni e locomotive, sia a vapore che elettriche, risalenti all’Ottocento e al Novecento.
Tra i tanti si possono vedere un Omnibus (a cavalli), che correva per le strade di Milano intorno al 1885; il tram a vapore “Gamba de legno”, utilizzato sulle linee lombarde tra il 1878 e il 1958; e una Locomotiva FS 691, che detiene il record italiano di velocità per le locomotive a vapore (150 km/h). Su alcuni mezzi è anche possibile salire.

Gli spazi esterni
A lato del Padiglione Ferroviario, gli spazi esterni del museo accolgono due fiori all’occhiello del “Leonardo da Vinci”: il sottomarino Enrico Toti e il Lanciatore Vega.
Il sottomarino Enrico Toti (S 506), varato nel cantiere navale di Monfalcone nel 1967 ed entrato a far parte delle collezioni del museo nel 2005, è un mezzo della Marina Militare Italiana destinato a individuare ed eliminare i sottomarini nemici. In uso soprattutto durante la Guerra Fredda, è arrivato a Milano dopo un lunghissimo viaggio partito da Siracusa e raccontato anche in un video disponibile su YouTube. Oggi può essere visitato anche all’interno, previa prenotazione.
Il Lanciatore Vega, invece, è un modello in scala 1:1 del lanciatore spaziale VV01 della prima missione VEGA (Vettore Europeo di Generazione Avanzata), realizzato grazie a un progetto promosso da ESA – Agenzia Spaziale Europea, in collaborazione con ASI – Agenzia Spaziale Italiana e sviluppato in Italia da Avio S.p.A. e con il contributo di Regione Lombardia.
Ultimo in ordine di visita, ma non d’importanza, il Padiglione Aeronavale, che racconta il tema sia dal punto di vista civile che militare e che ospita una delle collezioni navali più importanti del nostro Paese, oltre a un accurato viaggio nella storia del volo.
Al mondo della nautica è dedicato il Piano 0, dove si possono vedere da vicino la nave scuola Ebe, impiegata dalla Marina Militare Italiana e varata nel 1921, e il catamarano ad ala rigida AC72 Luna Rossa. Qui si può anche “salire a bordo” e ammirare la sala da ballo del transatlantico Conte Biancamano, che negli anni Venti compiva la rotta Genova-Napoli-New York, ma raggiungeva anche il Sud America e l’Estremo Oriente.
Il Piano 1, invece, è dedicato al volo e ospita uno degli unici tre esemplari sopravvissuti di caccia Macchi C.205V Veltro impiegati durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra gli altri pezzi esposti anche l’elicottero sperimentale di Enrico Forlanini (1877), il primo capace di sollevarsi in volo, e il Deltaplano Stratos con cui, il 24 maggio 2004, Angelo D’Arrigo stabilì il nuovo record di quota nella categoria volo a vela sorvolando l’Everest.

Informazioni utili per visitare il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia
Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” è aperto dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 17.00 e il sabato, la domenica e i festivi fino alle 18.30. Durante il periodo estivo l’apertura viene anticipata alle 10.00, mentre la chiusura posticipata rispettivamente alle 18.00 e alle 19.00. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura. Il museo è chiuso i lunedì non festivi, il 24 e 25 dicembre e il 1 gennaio.
Il museo si trova in via San Vittore 21 e può essere raggiunto con la metropolitana (metro M2 con fermata a S. Ambrogio) e con gli autobus delle linee 58 (fermata Museo della Scienza) e 94 (fermata Carducci). Per scoprire come muoversi a Milano, vi consiglio di leggere il post dedicato.

Biglietti
I biglietti costano 10,00€ a tariffa intera e 7,50€ a tariffa ridotta, disponibile per bambini e ragazzi fino ai 26 anni e over 65, ma anche per altre categorie, come i possessori di un abbonamento annuale ATM o i soci e i possessori delle tessere Avis o FAI; tutte le informazioni aggiornate sono disponibili sul sito ufficiale. L’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 3 anni, per i portatori di handicap e accompagnatore, i giornalisti accreditati e i possessori di un Abbonamento Musei Lombardia.
Soprattutto nei weekend o nei periodi di grande affluenza, come ponti e festività, non viene garantito l’accesso a chi non ha acquistato online il biglietto, quindi vi consiglio di comprarlo prima di recarvi al museo; potete farlo sul sito ufficiale oppure attraverso questo link*, dove trovate anche l’opzione “accesso rapido”. Se siete in possesso di un abbonamento o di una membership card, si può acquistare online il titolo gratuito.
Se avete intenzione di visitare anche altre chicche di Milano, come il Duomo e le sue terrazze, sappiate che esistono anche dei biglietti combinati che vi permettono di risparmiare un po’ sugli ingressi, come quelli che trovate di seguito:
- Museo + Duomo di Milano – qui*
- Vigna di Leonardo + Museo – qui*
- Museo Bagatti Valsecchi + Museo – qui*
- Museo della Scienza Milano + Leonardo3 – Il Mondo di Leonardo – qui*
Per salire a bordo del sottomarino Enrico Toti è necessario prenotare e acquistare un biglietto separato (10,00€); non è possibile acquistare il ticket per la visita al sottomarino separatamente da quello d’ingresso al museo. Tutte le informazioni sono disponibili a questo link.

Conoscevate il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!

Per vedere tutte le foto scattate a Milano (con un iPhone 11 Pro* e una Canon 80D*), sfogliate il mio album su Flickr.
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