I luoghi di Pablo Picasso in Costa Azzurra: itinerario sulle orme del pittore cubista

Pablo Picasso in Costa Azzurra: un viaggio da Saint-Paul de Vence a Mougins, passando per Antibes, alla scoperta dei luoghi legati alla sua vita e alle sue opere.
Pablo Picasso nacque in Spagna, ma in Costa Azzurra scelse di sposarsi e di trascorrere molti anni della sua vita, fino alla morte, avvenuta nel 1973. In questo post vi accompagno a scoprire i luoghi, da Antibes a Mougins, che lo hanno accolto e dove oggi è possibile vedere da vicino alcune delle sue opere.
La vita di Pablo Picasso
Nato a Malaga il 25 ottobre 1881, Pablo Picasso (all’anagrafe Pablo Ruiz y Picasso) espresse fin dai primi anni di vita un interesse e un talento spiccato per la pittura e il disegno, passioni sostenute e alimentate dal padre, con il quale le condivideva e che all’epoca lavorava come insegnante alla Scuola delle Belle Arti della città andalusa.
La famiglia si trasferì poi a A Coruña (in Galizia), a Barcellona — dove la vivacità e i nuovi fermenti modernisti ispirarono molte delle prime opere del giovane Picasso — e infine a Madrid, dove seguì i corsi dell’Accademia Reale San Fernando e scoprì, tra le sale del Prado, opere di artisti come Goya e Velázquez.

Tornato a Barcellona, il pittore iniziò a frequentare i quartieri e i locali bohémien cittadini, come l’Els Quatre Gats, dove si tenne la sua prima esposizione. Fu proprio quest’atmosfera a spingerlo, nel 1900, a trasferirsi con l’amico Carlos Casagemas a Parigi, una capitale che non solo era il cuore dell’arte europea, ma anche un luogo in continuo fermento grazie alla recente Esposizione Universale.
Il soggiorno francese, però, fu breve. Qualche mese dopo, infatti, i due tornarono in Spagna — tra Malaga, Madrid e Barcellona — per cercare di allontanarsi dalla giovane Germaine Gargallo, della quale Casagemas era profondamente innamorato; l’amore non ricambiato, però, tormentò a tal punto l’uomo da portarlo al suicidio nel 1901. Fu questo evento a dare inizio al cosiddetto “periodo blu” di Picasso, che terminò solo nel 1904.
Il pittore andaluso tornò poi a Parigi dove fu notato dal mercante d’arte Ambroise Vollard, che organizzò per lui un’esposizione che fece conoscere al pubblico francese molti dei suoi dipinti. L’accoglienza non fu delle migliori e Picasso, scoraggiato, decise di fare un breve ritorno a Barcellona, prima di trasferirsi definitivamente nella città francese nel 1904.

Da allora la situazione migliorò gradualmente: tra le strade del quartiere di Montmartre, infatti, Picasso frequentò pittori e poeti come Guillaume Apollinaire e Maurice Denis (il gruppo di amici iniziò a farsi chiamare bande à Picasso) e continuò a dedicarsi all’arte realizzando dipinti meno cupi e più spensierati; è l’inizio del “periodo rosa“.
Dopo due brevi viaggi nei Paesi Bassi e sui Pirenei, nel 1907 Picasso diede vita a una delle sue opere più importanti, Les demoiselles d’Avignon, considerata lo scandaloso atto di nascita del cubismo e alla quale sono collegate numerose curiosità, come quelle raccontate nel breve documentario di arte.tv che vi lascio qui sotto.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Picasso conobbe Jean Cocteau, al quale oggi è dedicato il museo di Menton e con il quale intraprese una lunga collaborazione che li portò anche in Italia per lavorare alla realizzazione dei sipari, delle scene e dei costumi dei Balletti russi. È in questo periodo che conobbe Ol’ga Khochlova, che sposò a Parigi nel 1918.
Gli anni successivi furono segnati, per Picasso, da una fama senza precedenti che portò i suoi dipinti da New York a Berlino, passando per Londra, ma, mentre le sue opere venivano celebrate in tutto il mondo, la Spagna, dove all’epoca risiedeva, veniva dilaniata da una sanguinosa guerra civile tra le truppe repubblicane e le milizie di Francisco Franco.
Fuggito dalla Penisola Iberica nel 1936, Picasso tornò a Parigi dove, in occasione dell’Esposizione Universale del 1937, realizzò Guernica, una delle sue tele più celebri.

Con l’avvicinarsi della Seconda Guerra Mondiale, iniziò per Picasso un periodo di vagabondaggio che, passando per Berna, i comuni francesi di Mougins e Royan, terminò nuovamente a Parigi.
Concluso il conflitto, il pittore cubista decise però di trasferirsi definitivamente in Costa Azzurra, prima ad Antibes, poi a Vallauris e, infine, a Mougins, dove l’8 aprile 1973 fu stroncato da un edema polmonare. Oggi, Pablo Picasso è sepolto nel parco del castello di Vauvenargues, in Provenza, un edificio da lui acquistato nel 1958.

Sulle orme di Pablo Picasso in Costa Azzurra
Anche se Picasso trascorse gran parte della propria vita lontano dalle coste meridionali della Francia, è qui che scelse di trascorrere gli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale e dove si spense nel 1973. Per tutti gli appassionati, ecco i luoghi della Costa Azzurra legati al pittore cubista: un itinerario che segue le sue orme da Saint-Paul de Vence a Mougins.

Saint-Paul de Vence
Come vi raccontavo nel post dedicato, Saint-Paul de Vence è uno di quei paesini da cartolina, un luogo composto da un intricato dedalo di viuzze sulle quali si affacciano botteghe di ogni tipo e gallerie d’arte che riempiono il borgo medievale di decine di colori diversi.
Qui, in Place Général de Gaulle, insieme all’immancabile terrain de pétanque, si trovano l’Auberge de la Colombe d’Or e il Café de la Place, due indirizzi storici che hanno accolto, tra i tanti, anche Paul Signac, Marc Chagall — che proprio a Saint-Paul de Vence riposa dal 1985 —, Henri Matisse, Georges Braque e, appunto, Pablo Picasso.

Antibes e il Musée Picasso
Dalla fine dell’Ottocento, Antibes è uno dei più importanti centri turistici della Costa Azzurra e un luogo che nel corso degli anni ha accolto numerosi artisti in cerca di ispirazione, da Claude Monet a Paul Signac. È qui che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, Picasso ritrovò la sua joie de vivre, come da lui stesso dichiarato, portando alla nascita di opere come Pastorale, più festosa e spensierata delle realizzazioni precedenti.
Oggi, all’interno del Castello Grimaldi, ad Antibes è possibile visitare il Musée Picasso, il primo museo al mondo dedicato al grande artista (Cittadino Onorario della città) e, in particolare, alle opere realizzate durante il suo soggiorno nel 1946, quando, per l’occasione, ebbe anche l’opportunità di aprire uno studio proprio all’interno dell’edificio. L’esposizione, composta in parte da creazioni donate al museo dallo stesso Picasso, comprende ben 245 elementi ai quali oggi sono state affiancate opere di altri artisti internazionali come Nicolas de Staël e Joan Miró. Ve ne parlavo nel dettaglio nel post dedicato a cosa vedere ad Antibes.

Vallauris
A pochi chilometri da Antibes si incontra il piccolo centro di Vallauris, dove Picasso si dedicò in particolare alla lavorazione della ceramica, arte che mise in pratica grazie alla collaborazione con il laboratorio Madoura di Suzanne e Georges Ramié. Molte opere realizzate dall’artista cubista oggi sono esposte al Musée de la Céramique.
A Vallauris, dove abitò tra il 1948 e il 1955, realizzò anche alcuni dipinti e illustrazioni, come La Guerre et La Paix, un’opera monumentale di ispirazione politica oggi all’interno del Musée national “Pablo Picasso”, ospitato in un’antica cappella romanica del comune francese.
Picasso tornò a Vallauris nel 1961 per sposare la sua nuova musa Jacqueline Roque, conosciuta proprio durante i laboratori di ceramica del Madoura e della quale realizzò oltre 400 ritratti.
Cannes
Cannes è, insieme ad Antibes e Nizza, uno dei centri più importanti della Costa Azzurra, un luogo dove la vita mondana del boulevard de la Croisette convive con le atmosfere suggestive e d’altri tempi della collina di Le Suquet, come vi raccontavo nel post dedicato a cosa vedere a Cannes.
Proprio qui sorge villa La Californie (al numero 22 di Avenue Coste Belle e oggi nota come Pavillon de Flore), una dimora con una vista eccezionale sulla baia e dove l’artista si trasferì nel 1955, dopo il soggiorno a Vallauris, e dove rimase fino al 1961. Qui realizzò, tra le tante, molte delle opere ispirate a Las meninas di Velásquez; oggi l’edificio è proprietà privata.

Mougins
Dopo aver vissuto a Cannes, Pablo Picasso e Jacqueline Roque, appena sposati, si trasferirono a Mougins, un villaggio che ancora oggi conserva la sua atmosfera medievale e che il pittore aveva già frequentato tra il 1936 e il 1939 insieme a Dora Maar, anche lei protagonista di molte delle sue opere.
Il maestro cubista vi rimase fino alla sua morte e oggi la sua residenza-atelier Notre-Dame-de-Vie è proprietà privata, ma vi basterà passeggiare tra le sue strade per incontrare riferimenti legati al pittore. Per completare la visita, da non perdere è il Musée de la Photographie “André Villers“, dove sono esposti molti scatti realizzati dal fotografo al quale è dedicato il museo e che ritraggono Picasso in momenti privati della sua vita.

Dove vedere le opere di Pablo Picasso in Costa Azzurra
Anche se oggi molte delle opere di Pablo Picasso sono ospitate in alcuni dei musei più importanti del mondo — come il MoMa di New York dove si può ammirare Les demoiselles d’Avignon —, altre si possono vedere da vicino in alcune località della Costa Azzurra, come la già citata Antibes.
Tra queste ci sono quelle conservate al Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain (MAMAC) di Nizza, al Musée de l’Annonciade di Saint-Tropez — cittadina scoperta dal pittore cubista grazie all’amico Matisse e dove Picasso ritrarrà più volte Geneviève Laporte — e all’interno della collezione Goetz-Boumeester di Villefranche-sur-Mer, che ospita le opere donate alla città dal pittore e incisore Henri Goetz e da sua moglie Christine Boumeeste, come vi raccontavo nel post dedicato.

Dove dormire in Costa Azzurra
Se state cercando un alloggio o più alloggi per il vostro viaggio in Costa Azzurra, vi lascio qui sotto una mappa* con tutte le opzioni e i prezzi aggiornati. Sono sicura riuscirete a trovare la soluzione più adatta alle vostre esigenze.
Booking.comConoscete altri luoghi di Picasso in Costa Azzurra? Vi piacerebbe fare un viaggio di questo tipo? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!

Le foto presenti in questo post sono state scattate con un iPhone 11 Pro* e una Canon 80D*, per vedere tutte le altre sfogliare il mio album su Flickr.
*All’interno di questo post potrebbero essere presenti dei link di affiliazione, contrassegnati da un asterisco. Questo significa che se decidete di effettuare una prenotazione o di fare un acquisto e utilizzerete questi link, i siti mi riconosceranno una percentuale. Per voi non ci sono costi aggiuntivi, ma così facendo supporterete questo blog e il lavoro che si nasconde dietro ogni articolo pubblicato. Grazie ❤