4 libri da leggere se amate il freddo e il Nord del Mondo

Quattro libri per volare con la mente verso il Nord del mondo. Dall’Alaska all’Islanda con romanzi italiani e stranieri, tra neve e natura.
A volte i libri fanno davvero viaggiare da una parte all’altra del mondo. Non serve prendere un aereo, un treno o mettere in moto l’auto, basta immergersi in un reportage, in un racconto o in un diario e all’improvviso abbiamo superato confini e oceani. È il concetto di Exploreading che, anche se non è come viaggiare sul serio, è comunque affascinante.
I libri sul Nord del mondo
A volte sappiamo bene dove vogliamo andare, ma altre la meta è sfocata e sentiamo come il richiamo di una caratteristica o di un clima ben specifico, più che di un Paese.
In questo post ho raccolto alcuni libri per chi ha voglia di viaggiare verso Nord, verso quelle zone del mondo spesso note per lo strato di neve che le copre gran parte dell’anno. Vi accompagno in Canada, in Alaska, in Islanda e nel Circolo Polare Artico.

In Canada con Il richiamo della foresta
Il richiamo della foresta (The call of the wild), di Jack London, è, insieme a Zanna Bianca, uno dei libri più famosi scritti dall’autore americano.
Pubblicato nel 1904, ma ambientato qualche anno prima, racconta la storia del cane Buck, che, da una fattoria californiana, arriva nel Klondike, una regione del Canada nord-occidentale, perché venduto come cane da slitta durante il periodo della corsa all’oro.
Il libro mescola storia e natura e permette di conoscere una regione remota del continente americano più settentrionale altrimenti poco nota. Mentre si legge si torna indietro nel tempo e si corre con Buck tra la neve e gli alberi fino a sentire il vero richiamo della foresta.
Fu una dura corsa, quella. Risalirono il Canyon, oltrepassarono Sheep Camp e le Scales, superarono il limite degli abeti, attraversarono ghiacciai e crepacci profondi decine di metri, al di là della grande dorsale della Chilkoot, che divide l’acqua salata da quella dolce e sorveglia minacciosa il triste e solitario Nord.
Jack London
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In Alaska con il Ritorno alle terre selvagge
Tutti conoscono la storia di Into the Wild. La storia di Chris, o Alexander Supertramp, come si faceva chiamare durante quel viaggio, ha ispirato moltissime persone in tutto il mondo e molte di loro hanno compiuto (e forse stanno compiendo anche adesso) una specie di pellegrinaggio che le ha portate proprio di fronte a quell’autobus, oggi ostello deserto e improvvisato per i viaggiatori. Una di queste persone è Francesco Lotta, o Frank, quando è in onda su Radio Deejay, emittente radiofonica per la quale lavora.
Frank ha già vissuto sulla propria pelle il Cammino di Santiago, ma ora sente il bisogno di intraprendere un nuovo percorso, ha bisogno di un’esperienza simile e quando scopre la storia di Chris, al cinema, sente di averla trovata. Francesco parte così da Milano e dopo due scali arriva ad Anchorage, in Alaska; lì noleggia un’auto e si porta vicino allo Stampede Trail, nel parco di Denali, insieme al suo zaino “Bimbo”. Il racconto del suo viaggio nelle terre estreme, intrapreso in aprile, si mescola tra le pagine ai ricordi di quello del Cammino di Santiago, dal freddo al caldo e viceversa in un mix di pensieri che si intrecciano. Mentre è in viaggio riflette su quanto e come tutte le esperienze che viviamo, le persone che incontriamo, siano legate le une alle altre da fili invisibili; una rete che non lascia spazio alle coincidenze, ma che collega tutto a tutti, anche se noi non ce ne rendiamo conto.
Lungo lo Stampede Trail pensa al destino, al passato, al cammino che ognuno deve compiere, figurato o meno, e il volume, da libro di viaggio, diventa qualcosa di più. Anzi, mi è sembrato quasi fosse una lunga riflessione mascherata da libro di viaggio, e non mi è dispiaciuta per niente. Ve ne ho parlato anche nel post dedicato ai libri ambientati negli Stati Uniti.
A pochi chilometri da dove mi trovo c’è una strada, la Stampede Road, che Chris affrontò nell’aprile del 1992 accompagnato in auto da un cacciatore. Dopo qualche chilometro, la strada si trasforma in un sentiero percorribile solo con le slitte o a piedi che, da «road», diventa «trail». È da lì che McCandless cominciò la sua ultima avventura «into the wild», nel mondo selvaggio. Da lì, domani, percorrerò le sue orme.
Francesco Lotta
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In Islanda con Terreni
Terreni, di Oddný Eir Ævarsdóttir, è un diario, un insieme di pensieri raccolti in Islanda da un’autrice che torna a casa dopo qualche anno di assenza.
Attraverso le pagine si può scoprire un’Islanda autentica fatta di tradizioni, di abitudini, quotidianità, di ricorrenze e di parole.
Io, che solitamente non amo i diari, l’ho apprezzato moltissimo, perché mi ha fatto conoscere un Paese che non conoscevo e, soprattutto, l’ha fatto da un punto di vista per niente turistico. Il libro ideale per chi vuole conoscere l’Islanda più da vicino. Se siete interessati al genere, potete anche leggere la mia intervista a Silvia Cosimini, traduttrice del libro.
Sono riuscita a entrare a Stykkishólmur con il battello questa mattina, avevo assolutamente bisogno di trovare una connessione internet. Loro sono rimasti sull’isola, a fare ricerche sull’assetto abitativo del lontano passato islandese. Se uno potesse vivere su un’isola con le galline e una tipografia e raggiungere la terraferma in barca portando manoscritti e uova, con ogni probabilità sarebbe una persona felice.
Oddný Eir Ævarsdóttir
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Verso il Circolo Polare Artico con Passaggio a Nord-Ovest
Quello presentato da Massimo Maggiani è un percorso alla scoperta del Canada, della Norvegia, dell’Alaska, della Groenlandia e dell’Islanda.
Passaggio a Nord-Ovest racconta un viaggio sulle orme dell’esploratore norvegese Roald Amundsen che, dalla Norvegia, ha raggiunto entrambi i poli ed è stato tra i primi a individuare il “passaggio a nord-ovest”, la rotta navale che collega l’Atlantico al Pacifico superando l’arcipelago canadese.
Il libro non segue un vero filo logico, perché è un insieme di racconti, di pensieri e di riflessioni raccolte negli anni. Usi e costumi degli Inuit, la vita di Amundsen, i ricordi di Massimo. Un puzzle che porta alla scoperta dell’Artico, di chi lo vive e di chi ha provato ad affrontarlo. L’avevo inserito anche nel post dedicato ai libri per girare il mondo.
L’artico è l’ultimo luogo ancora da scoprire […] all’interno delle nostre percezioni, visioni, immaginazioni. Un luogo dove possiamo facilmente incontrare i tanti volti nascosti di luce e silenzio.
Massimo Maggiani
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Conoscete e consigliate altri libri ambientati al Nord e nelle zone più fredde del mondo? Lasciate un commento!
Le foto sono state scattate con una Canon 1100D*.
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