Leggende di Praga: storie e racconti della capitale della Repubblica Ceca

Leggende di Praga: i racconti legati alla capitale della Repubblica Ceca. Alla scoperta dei misteri della città più misteriosa d’Europa tra magia, fantasmi e tradizione.
Praga è una delle città più magiche d’Europa, ricca di fascino e di un mistero senza tempo che affonda le sue radici nell’epoca degli alchimisti e nella tradizione ebraica, nelle leggende nate prima e dopo la sua fondazione.
Leggende di Praga: storie e racconti
Dopo avervi portato a scoprirla nel post dedicato a cosa vedere a Praga e dopo avervi accompagnato per le strade e le piazze dei quartieri da non perdere, in questo post condivido con voi le leggende di Praga che più mi hanno colpita e affascinata.
Ecco alcuni racconti e alcune storie per scoprire un altro volto della capitale della Repubblica Ceca.

Il Golem
Quella del Golem è forse la più famosa tra le leggende di Praga, complici la sua storia antichissima e la sua fama alimentata dal cinema e dalla letteratura.
Comparsa per la prima volta nell’Antico Testamento come massa priva di forma e poi entrata a far parte della tradizione ebraica come creatura antropomorfa, quella del Golem è una figura che, come si può immaginare, è legata in particolare al Quartiere Ebraico di Praga, Josefov, e al rabbino Jehuda Löw ben Bezalel, vissuto qui nel Sedicesimo secolo.
Secondo la leggenda, infatti, fu proprio il rabbino a dare vita al Golem, creato con il fango della Moldava nel 1580 per proteggere la comunità ebraica locale dalle continue persecuzioni. A un certo punto, però, la creatura divenne incontrollabile e il rabbino fu costretto a ucciderla scrivendo sulla sua fronte la parola met, ossia “morto”. Voci dicono che il suo corpo riposi ancora oggi nella soffitta della sinagoga Vecchia-Nuova, come vi raccontavo nel post dedicato a Josefov.

I tre Vodník
Il Golem non è l’unica strana creatura legata a Praga, secondo le leggende, infatti, le acque della Moldava sarebbero abitate dai Vodník, piccoli folletti che si trovano lì con un compito ben preciso: raccogliere le anime delle persone annegate e custodirle in ampolle depositate sul fondale.
Secondo la tradizione, i Vodník, caratterizzati da abiti verdi e rossi e da un cappello, sarebbero tre e ognuno di loro si dedicherebbe a un punto del fiume ben preciso: uno è di guardia sulla piccola isola di Kampa, dove ancora oggi c’è una statua che lo rappresenta, uno nei pressi di Na Františku e l’ultimo a Vyšehrad, uno dei luoghi più misteriosi della capitale ceca.

La principessa Libuše e il contadino Přemysl
Proprio a Vyšehrad è legata un’altra tra le leggende di Praga: quella della principessa Libuše. Veggente e terza figlia del condottiero ceco Krok, la ragazza era considerata la più saggia tra le sorelle e successe così al padre governando, come prima regina del suo popolo, gran parte della Boemia.
Dopo essere salita al comando, i consiglieri iniziarono a insistere affinché la principessa trovasse marito, ma lei era innamorata, all’insaputa di tutti, di Přemysl, un umile contadino. Per fare in modo che il matrimonio venisse accettato, la ragazza disse di aver avuto una visione nella quale appariva l’uomo destinato a diventare il suo compagno; per trovarlo i consiglieri avrebbero dovuto seguire un cavallo selvaggio che li avrebbe condotti nel luogo esatto e al cospetto del futuro marito. I consiglieri si fidarono, inseguirono l’animale e raggiunsero Přemysl, intento ad arare un campo.
Secondo la leggenda, in quel momento l’uomo piantò nel terreno il suo bastone di legno di nocciolo che, magicamente, si sviluppò dando vita a tre boccioli e trasformandosi così in un presagio. Delle tre gemme, infatti, solo una si trasformò e continuò a crescere e lo stesso avvenne per i figli di Přemysl e Libuše: Radobyl e Lidomir morirono giovani senza dare eredi, mentre Nezamysl continuò la dinastia dei Přemyslidi, che regnò sulla Boemia dall’873 al 1306, anno dell’omicidio di Venceslao III. Ancora oggi, a pochi passi dalla Basilica dei Santi Pietro e Paolo, a Vyšehrad, una statua ricorda i due innamorati.
Libuše non fu solo la matriarca di una lunga dinastia, ma predisse anche la nascita della città. Mentre si trovava sulla collina di Vyšehrad, infatti, la principessa guardò verso l’altra sponda del fiume, dove all’epoca vi era solo una fitta foresta, e disse: “Lì vedo una grande città la cui gloria toccherà le stelle”.
Dopo la visione, la donna diede ordine al suo popolo di attraversare la Moldava, di raggiungere il luogo dove un uomo stava tracciando la soglia (prah) della sua futura casa e di iniziare in quel punto esatto la costruzione di una città. Da lì il nome Praha, in italiano Praga.

Il Dottor Faust
Come vi raccontavo nel post dedicato a Nove Město, in Piazza Carlo (Karlovo Namesti) c’è una casa avvolta dal mistero e nella quale, secondo una delle leggende di Praga, visse il celebre Dottor Faust, alchimista che entrò nella letteratura anche grazie a Goethe. L’edificio, che ufficialmente si chiama Palazzo Mladota, ma che tutti hanno ribattezzato Casa Faust, sembra essere proprio il luogo dove si svolsero le vicende narrate dall’artista tedesco.
Secondo la leggenda e la letteratura, l’alchimista fece un patto con il diavolo e gli vendette la sua anima in cambio di un numero illimitato di desideri. Quando giunse la sua ora, però, il dottore si rifiutò di consegnare la propria anima e il demonio lo trascinò con sé attraverso il soffitto. Da allora la casa sarebbe maledetta.
Anche se la storia di Faust è frutto della fantasia, ciò che è certo è che qui abitò l’alchimista Edward Kelley, impegnato alla corte di Rodolfo II, un sovrano da sempre affascinato da quest’arte misteriosa che accolse a Praga i più importanti alchimisti della sua epoca affinché realizzassero la pietra filosofale e l’elisir di lunga vita. Ancora oggi, al Castello di Praga, c’è la via che li ospitava: la via degli Alchimisti o “Vicolo d’oro”.

Il pesce d’argento
La storia del pesce d’argento è una di quelle favole che spesso vengono tramandate di generazione in generazione per trasmettere un insegnamento ai più piccoli, in questo caso l’importanza di non abbattersi e di non perdere mai la speranza, perché anche le situazioni negative possono trasformarsi in positive.
La fiaba narra di un uomo molto di ricco di nome Myslík che, dopo la Battaglia della Montagna Bianca, fu costretto ad abbandonare Praga. Prima di andarsene, però, decise di fondere tutta la sua argenteria in un unico pezzo a forma di pesce e di nasconderlo all’interno di una parete della sua casa.
L’uomo non tornò mai più in città e il piccolo tesoro rimase nascosto per decenni. Un giorno, però, il nuovo proprietario fu costretto dalle autorità a restaurare l’edificio o ad abbatterlo (senza costi) per lasciare il posto a una struttura più moderna. Preso dallo sconforto e senza denaro, l’uomo fu costretto a scegliere la seconda opzione, ma, dopo i primi colpi per abbattere i muri, da una parete emerse il grande pesce d’argento che trasformò il suo destino. Dopo averlo venduto, con il ricavato riuscì a restaurare la casa senza doverla distruggere completamente.

Le leggende di Ponte Carlo
Quando vi ho parlato delle curiosità su Praga, vi ho raccontato di una leggenda legata a Ponte Carlo e al destino della città che, secondo la credenza popolare, sarebbe in mano ai bambini. Questo, però, non è l’unico racconto legato al celebre ponte.
Si narra, infatti, che le trenta statue lungo l’attraversamento sarebbero dei veri e propri “protettori di pietra”, delle figure che di notte prendono vita per proteggere e prendersi cura dei neonati della vicina isola di Kampa.
Non solo, un’altra leggenda è legata a San Giovanni Nepomuceno, che proprio da qui, nel Tredicesimo secolo, fu gettato nel fiume per volere del re Venceslao con l’accusa di non aver realizzato il desiderio del sovrano: sapere cosa la moglie aveva detto durante la confessione. Il corpo del santo non fu mai ritrovato, ma nel punto dove annegò si narra che comparirono cinque stelle luminose ancora oggi ricordate nell’iconografica cristiana.

Horymír e Šemík
All’epoca del principe Křesomysl, passato alla storia perché ossessionato dal desiderio di ricchezza e sempre intento a cercare tesori sotterranei, viveva a Praga un contadino di nome Horymír. Quando il sovrano, accecato dalla sua mania, spinse tutti i contadini ad abbandonare il lavoro nei campi per mettersi alla ricerca di oro e gemme, Horymír si ribellò, dicendo che quel comportamento avrebbe portato a povertà e carestia. A causa della sua presa di posizione, la sua casa fu bruciata e lui fu catturato e condannato a morte.
Quando le guardie gli chiesero quale fosse il suo ultimo desiderio, Horymír disse che avrebbe voluto cavalcare per un ultima volta il suo cavallo Šemík, una creatura fedele e dotata di una straordinaria intelligenza. Salito in groppa, il contadino sussurrò qualcosa all’animale e lui partì al galoppo fino a compiere un balzo miracoloso che lo portò dal castello all’altra sponda del fiume, dove poi scappò lontano da Praga.
I due vissero insieme fino alla vecchiaia e, poco prima della sua morte, il cavallo chiese al contadino di costruire per lui una tomba. Il suo luogo di sepoltura non fu mai ritrovato, ma, secondo le leggende di Praga, Šemík riposa nella collina di Vyšehrad e rinascerà quando la città avrà bisogno di lui.

I fantasmi della Porta Gotica
Ad accogliere i visitatori che raggiungono Staré Město, la Città Vecchia, da Malá Strana c’è la Porta Gotica, nota anche come Torre del Ponte della Città Vecchia (Staroměstská mostecká věž) e realizzata per volere di Carlo IV nel Quattordicesimo secolo.
Secondo la leggenda, dopo l’insurrezione del 1621, in cima alla torre vennero esposte le dodici teste dei capi della rivolta, poste lì come ammonimento dopo l’esecuzione in Piazza della Città Vecchia. Alcuni dicono che le anime di quegli uomini vaghino ancora intorno alla torre in cerca delle proprie teste e che, nelle notti più buie, si possano udire i loro lamenti.

Dove dormire a Praga
Durante il mio viaggio a Praga ho soggiornato in un appartamento prenotato attraverso Airbnb*. Si trovava nel quartiere di Žižkov, a circa 20 minuti a piedi dal centro storico della città. Grazie ai 6 posti letto è l’ideale se viaggiate in gruppo.
Cliccando sul link e registrandovi sul sito potrete ottenere 25€ di credito da utilizzare per il vostro primo soggiorno. Se non l’avete mai utilizzato, forse può esservi utile il mio post dedicato a come funziona Airbnb.
Conoscete altre leggende di Praga? Se avete domande, dubbi o racconti da condividere, lasciate un commento 🙂
Le immagini sono state scattate con un iPhone 6s* e una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
Fabio
Complimenti per l’articolo, mi é piaciuto davvero tanto! Conoscevo gran parte delle leggende legate alla città, ma non quelle relative al Dottor Faust e ai fantasmi della porta gotica. Quanti ricordi! Avevamo l’appartamento là vicino.
Martina Sgorlon
FabioCiao Fabio! Grazie mille, mi fa davvero tanto piacere! Praga è una città ricchissima di leggende, è stato bello scoprirle durante il mio viaggio! 🙂
P.S. Complimenti per il nome del tuo blog, è davvero originale!