Leggende di Budapest: storie, misteri e racconti della capitale ungherese

Leggende di Budapest: racconti e storie della capitale ungherese. Tra un pizzico di realtà e un po’ di finzione affacciati sul Danubio.
Come ogni capitale che si rispetti, anche Budapest, nonostante la sua apparenza schiva e composta, raccoglie tra le sue strade racconti e leggende metropolitane che condiscono con un po’ di pepe alcuni luoghi che sono costantemente sotto gli occhi di tutti.
Le leggende di Budapest
Dopo aver condiviso con voi alcune curiosità su Budapest, in questo post ho raccolto altre quattro storie che ho incontrato prima, durante e dopo il mio viaggio. Un po’ di magia, superstizione e curiosità per scoprire la capitale ungherese da un altro punto di vista.
Leggi anche: Come muoversi a Budapest: i consigli utili per spostarsi in città

La penna portafortuna
Il Városliget è il Parco Municipale di Budapest. Al suo interno, tra gli alberi e il verde che riempie tutta l’area durante la bella stagione, ci sono alcune attrazioni come lo Zoo e il Giardino Botanico, i Bagni Széchenyi, tra le terme più famose della città (ve ne ho parlato nel post dedicato alle terme di Budapest), e il Castello Vajdahunyad, solo per citarne alcuni.

Proprio all’interno delle mura del castello, un edificio costruito tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento che ospita tra le sue sale il Museo Agricolo, c’è una statua alla quale è legata una delle leggende della città: quella dell’Anonymous.
Pare sia dedicata a Re Bela, l’autore del Gesta Hungarorum, il primo libro (in latino) che racconta in vari episodi la storia del popolo ungherese e che oggi è uno dei pilastri della letteratura del Paese.
Secondo la leggenda, chi tocca la sua penna diventerà un bravissimo scrittore. A giudicare dal colore dell’oggetto che tiene tra le mani, ormai diverso dal resto della statua, in molti ci credono.

La bella Ilona
Il Castello di Buda è uno dei simboli della città e sembra osservarla dall’alto con un’eleganza e una maestosità fuori dal comune.
Se decidete di raggiungerlo, anche solo per un’occhiata al volo, vi consiglio di visitare il cortile interno sul quale si affacciano il Museo Storico e la Galleria Nazionale Ungherese, perché lì è stata posta la fontana di Mattia (Mátyás-kút). La creazione monumentale, realizzata tra il 1899 e il 1904, rappresenta una delle leggende d’amore più tragiche legate alla corona ungherese: quella della “bella Ilona”.

Ilona era una bellissima ragazza di umili origini che visse nel Quindicesimo secolo. Un giorno, durante una passeggiata, conobbe in un bosco un uomo affascinante impegnato in una battuta di caccia e se ne innamorò all’istante. Lo stesso, pare, accadde a lui.
Qualche tempo dopo, camminando per le strade della città, Ilona e l’uomo si incontrarono nuovamente e in quell’occasione lei scoprì che lui non era altro che Re Mattia Corvino. La giovane scappò a casa e, resasi conto che il loro era in realtà un amore impossibile, morì di crepacuore. Il sovrano, purtroppo, non riuscì a raggiungerla in tempo.
In realtà pare che questa sia solo una leggenda inventata dalla penna del poeta Mihály Vörösmarty, ma, qualunque sia la verità, oggi sulla destra della fontana di Mattia è posta anche la figura di una donna: proprio la bella Ilona.

Il Café Gerbeaud e le facoltose signore di Budapest
Il café Gerbeaud è una delle caffetterie e pasticcerie storiche della capitale ungherese, tanto che ve l’ho suggerito anche nel post dedicato a dove mangiare a Budapest. Grazie alle sue splendide torte e al suo arredamento elegante è uno dei luoghi da visitare in città, soprattutto se siete alla ricerca di una coccola un po’ fuori dall’ordinario.

Secondo una leggenda metropolitana, però, questo in passato non era solo un luogo nel quale fare il pieno di dolcezze ungheresi. Pare, infatti, che fosse anche un punto di riferimento per le signore di una certa età della borghesia di Budapest, rimaste vedove o sole, che erano in cerca di “compagnia” e per i giovanotti attraenti in cerca di qualche soldo.
Secondo il passaparola, se un giovane era interessato, non doveva far altro che lanciare due segnali in presenza di una delle facoltose signore: mettere la forchetta o il cucchiaio sottosopra dopo aver mangiato la torta Dobos e ordinare dell’acqua frizzante. A quel punto spettava alla donna la mossa successiva. Il tutto con la massima discrezione, ovviamente.

I fantasmi del Castello di Budapest
Secondo la credenza popolare, il Castello di Buda è uno dei luoghi più infestati di tutta la capitale ungherese. Sembra, infatti, che ogni notte gli spiriti dei sovrani del passato inizino a girare per le sale e per i cortili del palazzo, quelli dei soldati inizino a duellare e a bere e quelli delle dame vaghino in cerca degli amori perduti.
Non solo, in passato la piazza antistante il castello era teatro di esecuzioni capitali, per questo si racconta che anche gli spiriti dei condannati a morte tornino in vita ogni notte quando l’area si svuota. Insomma, sembra ci sia un bel via vai.

I tour alla scoperta delle leggende di Budapest
Queste sono solo 4 delle tante storie di Budapest. In città esistono dei tour organizzati proprio per andare alla scoperta dei misteri e delle leggende della capitale ungherese. Ve ne lascio alcuni qui sotto, ma sappiate che cliccando sui link trovate tante altre proposte. Buon viaggio!
- Castello di Buda: tour serale a piedi tra miti e leggende*
- Budapest: tour nelle grotte sotterranee*
- Budapest: gioco di esplorazione della città stregata*
- Tour di leggende e misteri* (in spagnolo)
- Budapest: gioco di esplorazione del quartiere ebraico*

Dove dormire a Budapest
Per il mio viaggio a Budapest ho prenotato un alloggio attraverso Airbnb, che però purtroppo ora non è più disponibile. Per il vostro viaggio vi consiglio di spulciare lo stesso sito o di dare un’occhiata alle diverse proposte disponibili su Booking*, sono sicura riuscirete a trovare la soluzione più adatta alle vostre esigenze.
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Conoscete altre leggende di Budapest? Quale di queste vi affascina di più? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!
Le immagini sono state scattate con una Canon 1100D* e un iPhone 6s*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
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