
Le Langhe: cosa fare nel cuore del territorio Patrimonio UNESCO. Idee, luoghi ed esperienze da non perdere tra vino, nocciole e arte.
Colline ricamate da vigneti, piccoli borghi, città che traboccano di arte e di storia e una cultura enogastronomica ricchissima: sono le Langhe, territorio piemontese Patrimonio UNESCO. Vi porto a scoprirle.
Informazioni utili per visitare le Langhe
Diviso tra le province di Cuneo e Asti e raccontato tra le pagine dei romanzi di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, quello delle Langhe è un territorio dalle mille sfumature, tutte da scoprire seguendo le strade che salgono e scendono come fiumi di asfalto lungo le colline costeggiando vigneti e noccioleti.
Proprio per la loro conformazione, il mezzo ideale per esplorarle è l’auto, che non solo garantisce massima libertà negli spostamenti, ma permette anche di raggiungere i centri e i borghi più isolati spesso appena sfiorati dai mezzi pubblici. Se non avete una vostra macchina o arrivate da molto lontano, potete valutare l’idea di noleggiare un’auto a Torino, per esempio, per poi raggiungerle in circa un’ora dal capoluogo; un’opzione valida sia che arriviate in treno, sia che arriviate in aereo.

Quando visitare le Langhe
Le Langhe sono splendide in tutte le stagioni e ognuna è caratterizzata da colori e sfumature proprie. Nonostante questo, però, il periodo migliore per visitarle è quello che va da fine agosto a ottobre, quando la fine dell’estate dà il via alla raccolta delle nocciole, l’uva penzola dai tralci e le foglie delle viti iniziano a cambiare colore aprendo le porte alla vendemmia.
Se, invece, volete gustare e celebrare il tartufo, potete raggiungere quest’angolo di Piemonte tra la metà di ottobre e la fine di novembre, quando la città di Alba si veste a festa per la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco.

Cosa fare e cosa vedere nelle Langhe
Le esperienze da vivere (e da gustare) nelle Langhe sono moltissime, ma se, come me, trascorrete in questa zona appena un weekend, vi lascio alcuni spunti per il vostro viaggio: ecco cosa fare e cosa vedere nelle Langhe.

Andare alla scoperta dei vini del territorio
Insieme agli splendidi paesaggi, le Langhe richiamano a sé moltissimi viaggiatori anche per gli eccellenti vini, risultato di una simbiosi tra l’uomo e il territorio che è valsa a tutta la zona l’inserimento tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Le colline, infatti, sono ricoperte quasi interamente da vitigni dai quali nascono uve che poi danno vita a vini celebri in tutto il mondo: il Barolo DOCG, prodotto in soli 11 comuni, la Barbera, celebrata anche da Giosuè Carducci, e il Dolcetto d’Alba, ma anche il Barbaresco DOCG e il Moscato d’Asti, solo per citarne alcuni.

Per apprezzare appieno questa ricchezza è importante non limitarsi alla tavola, ma visitare anche le numerose cantine per toccar con mano o vedere con i propri occhi il viaggio che l’uva compie dalla terra alla tavola.
Ce ne sono moltissime e tutte diverse, da quelle storiche, come Marchesi di Barolo, a quelle sotterranee, come le Cantine Contratto di Canelli, passando per quelle più piccole e a conduzione familiare come la cantina Francesco Borgogno, a Barolo, o Cortese, a Barbaresco. Vi ho parlato di queste realtà nel post dedicato alle cantine delle Langhe.

Visitare i musei dedicati al mondo del vino
Dopo aver assaggiato, se siete amanti del vino, potete andare alla scoperta anche dei piccoli e grandi musei dedicati a questo mondo ricco di sfumature.
Il più famoso è senza dubbio il WiMu, il Museo del Vino di Barolo, ospitato all’interno del castello cittadino e ricco di sale che esplorano l’argomento a trecentosessanta gradi, dalla terra al cinema, passando per il mondo della musica e, ovviamente, per la cucina.
Non distante dal WiMu c’è anche il piccolissimo Museo del Cavatappi, dove è esposta una ricca collezione che mostra esemplari dalle forme più insolite e li affianca ad altri che, invece, sono dei piccoli e antichi tesori. Di entrambi vi ho parlato in maniera più approfondita nel post dedicato a Barolo.

Il Museo del Vino di Barolo è aperto dal giovedì alla domenica dalle 10.30 alle 19.00. Il costo è di 9€ a tariffa intera, 6€ a tariffa ridotta per over 65 e 4€ per i bambini e i ragazzi sotto i 14 anni. I bambini sotto i 5 anni, i diversamente abili, i possessori dell’Abbonamento Musei Piemonte o della Torino+Piemonte Card entrano gratuitamente.
Il Museo del Cavatappi è aperto tutti i giorni (tranne il giovedì) dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.30. Il costo è di 4€ a tariffa intera e 3€ a tariffa ridotta, ma se presentate il biglietto del WiMu pagherete 2€. L’ingresso è gratuito per i disabili e per i possessori di Carta Musei Torino Piemonte.

Visitare alcuni dei Borghi più belli d’Italia
Sulle dolci colline delle Langhe sono appollaiati alcuni dei Borghi più Belli d’Italia: delle chicche da non perdere e da esplorare a piedi per scoprire dei piccoli universi immersi tra vitigni e noccioleti. Tra questi ci sono Monforte d’Alba, che fa parte anche degli 11 comuni di produzione del Barolo, e Neive, famoso per il suo centro storico medievale; entrambi sono in provincia di Cuneo.
Nonostante questi due comuni siano gli unici inseriti tra i Borghi più Belli d’Italia, sappiate che i piccoli centri abitati che meritano una visita sono molti di più: da La Morra a Barbaresco, passando per Santo Stefano Belbo, comune natale di Cesare Pavese dove potete trovare anche la casa-museo e la tomba dell’autore piemontese.
Fa un sole su questi bricchi, un riverbero di grillai e di tufi che mi ero dimenticato. Qui il caldo più che scendere dal cielo esce da sotto – dalla terra, dal fondo tra le viti che sembra si sia mangiato ogni verde per andare tutto in tralcio.
Cesare pavese, la luna e i falò*

Visitare la “capitale”: Alba
Oltre ai numerosissimi borghi, le Langhe ospitano anche città con alle spalle una storia antichissima e tra queste c’è Alba, “la capitale delle Langhe”. Il comune, ancora oggi ricco di testimonianze legate all’epoca romana, è famosissimo per il tartufo e per la Fiera Internazionale dedicata a questo prezioso prodotto dell’enogastronomia locale.
Di lei ho già parlato in maniera approfondita nel post dedicato a cosa vedere ad Alba, dove trovate, oltre a tutti i consigli su cosa non perdere, anche alcune informazioni utili su dove parcheggiare l’auto.

Esplorare torri e castelli (e vedere le Langhe dall’alto)
Guidando lungo le strade che si snodano tra le colline è impossibile non notare le torri e i castelli che sbucano tra i tetti di piccoli comuni e borghi come candeline su una torta.
Alcune di queste strutture sono visitabili e, grazie alla loro posizione strategica, regalano panorami mozzafiato e viste privilegiate. È il caso della Torre di Barbaresco, struttura viscontea affacciata sui vigneti e sul fiume Tanaro ed eretta nel Quattordicesimo secolo, o del castello di Grinzane Cavour, oggi Museo Etnografico legato in particolare all’enogastronomia locale e ricco di cimeli appartenuti a Camillo Benso Conte di Cavour. Altro belvedere da non perdere è quello di La Morra, tra i punti panoramici più alti delle Langhe.

Il Castello di Grinzane Cavour è aperto tutti i giorni (escluso il martedì) dalle 9.30 alle 19.00 da aprile a ottobre e fino alle 18.00 da novembre a marzo; l’ingresso è consentito fino a mezz’ora prima della chiusura. Il biglietto costa 7€ a tariffa intera, 5€ per i gruppi oltre le 25 persone, per gli over 65 e gli studenti, 4€ per i ragazzi in gita scolastica e 3€ per i bambini dai 6 ai 14 anni; gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei, disabili con accompagnatore e bimbi sotto i 6 anni.
La Torre di Barbaresco è aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 da aprile a novembre, in inverno gli orari possono variare. Il costo è di 5€ a tariffa intera e 4€ a tariffa ridotta dedicata ai bambini sotto i 12 anni.

Il circuito “Turris”
La Torre di Barbaresco, inoltre, è parte del circuito “Turris“, un progetto che unisce in un’unica rete le Torri di Langhe, Roero e Monferrato per un totale di 12 strutture fortificate.
Il circuito, un anello turistico lungo 199km e percorribile in auto in circa 4 ore e mezza, comprende anche le torri di Corneliano d’Alba, Santa Vittoria d’Alba, Albaretto della Torre, Murazzano, Rocca Ciglè, Castellino Tanaro, Castelnuovo di Ceva, Camerana, Cortemilia, Santo Stefano Belbo e Viarigi.

Scoprire il mondo delle Nocciole Piemonte IGP
Non solo vino, le Langhe sono celebri anche per un altro prodotto tipico: le Nocciole Piemonte IGP. Riconosciuto e inserito tra i prodotti di Indicazione Geografica Protetta nel 1993, questo piccolo frutto è tipico delle province di Cuneo, Asti e Alessandria ed è presente non solo in pasticceria, ma in tutta la cucina piemontese.
Se visitate le Langhe, però, non limitatevi ad assaggiarle, ma andate anche alla scoperta delle aziende agricole che le coltivano e le trasformano in dolcissime creme o farine. In tutto il territorio ce ne sono moltissime, ma se volete andare sul sicuro potete visitare “Le nocciole di Alba”, un’azienda a conduzione familiare che ho avuto il piacere di visitare personalmente. Trovate tutte le informazioni nel post dedicato proprio alle Nocciole Piemonte IGP.

Andare alla ricerca delle panchine giganti
Percorrendo in lungo e in largo le strade delle Langhe vi capiterà almeno una volta di incappare in una delle tante panchine giganti colorate che costellano il territorio e che fanno parte del Big Bench Community Project, un progetto ideato dal designer americano Chris Bangle per sostenere il turismo, le comunità e le eccellenze artigiane locali.
La prima è stata installata nel 2010 a Clavesana (Cuneo), residenza dell’artista, per invitare visitatori e turisti a “cambiare prospettiva”, e da allora ha ispirato tantissime altre panchine non solo nelle Langhe, ma anche in altre zone d’Italia e del mondo.
È una grande lezione nell’utilizzo dell’innovazione contestuale. Siamo così ossessionati dallo scoprire cose sempre nuove che spesso ci neghiamo l’interessante esperienza di sperimentare cose ben conosciute ma in un contesto diverso.
Chris Bangle
Durante il mio breve viaggio io ne ho incrociate due, una a due passi da Alba, in località Scomparone, e una rossa lungo la strada che porta a La Morra. Potete trovarle tutte sul sito ufficiale.

Ammirare da vicino il lato più colorato delle Langhe
A proposito di progetti contemporanei, se visitate le Langhe non potete non ammirare da vicino la Cappella del Barolo, o, come la chiamano in molti, “la chiesa più colorata d’Italia”.
Costruita nel 1914 come riparo per i lavoratori delle vigne e, in realtà, mai consacrata, questa cappella fu acquistata dalla famiglia Ceretto nel 1970 e colorata, dopo anni di abbandono, dagli artisti Sol Lewitt e David Tremlett nel 1999.
Si trova non distante dal centro di La Morra ed è facilmente individuabile con Google Maps, ma fate attenzione, perché in estate e quando i visitatori sono numerosi, è necessario lasciare l’auto lungo le strade sterrate e poi proseguire a piedi sotto il sole per circa 15 minuti.
I due artisti, però, non si sono fermati e hanno dipinti con motivi molto simili anche altre strutture del territorio: la chiesa di Coazzolo e la cappella al Relais San Maurizio a Santo Stefano Belbo.

Assaggiare la cucina del territorio
Vi ho parlato dei vini e delle nocciole, ma la cucina delle Langhe è ricchissima e tutta da scoprire, partendo dal tartufo, se visitate la zona ad autunno inoltrato, e dai grissini, immancabili durante i pasti.
Tra gli altri prodotti locali non potete assolutamente perdere il vitello tonnato, i tajarin all’uovo (delle tagliatelle molto sottili), i raviolini del plin, che devono il loro nome al pizzicotto dato per chiuderli, o la bagna cauda, per non parlare dei numerosi affettati e formaggi o della carne cruda all’albese.
Se, invece, siete amanti dei dolci, potete optare per le tante proposte a base di nocciole, oppure fiondarvi direttamente sul bunet, un budino a base cioccolato, latte, amaretti e uova. Il tutto accompagnato rigorosamente da vini locali.
Se siete interessati a un’esperienza interamente dedicata al cibo, vi consiglio di dare un’occhiata a questa pagina* dove sono disponibili tanti tour guidati pensati per scoprire l’enogastronomia delle Langhe.

Dove dormire nelle Langhe
Durante il mio viaggio nelle Langhe ho soggiornato non distante da Neive, nel B&B I Quattro Grappoli*, un alloggio semplice, ma carino, con una vista da favola sulle colline circostanti. Se, però, cercate un alloggio in un’altra zona, vi lascio qui sotto una mappa* con tutte le opzioni aggiornate.
Booking.comSiete mai stati nelle Langhe? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento 🙂
Tutte le foto presenti nel post sono state scattate con una Canon 80D* con obiettivo Canon 24 mm* e un iPhone 11 Pro*. Per vedere tutte le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.

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Ester
Ciao Martina, come sempre i tuoi articoli sono super interessanti e ricchi di curiosità. Prendo appunti per visitare quanto prima le Langhe, non solo per la bellezza del paesaggio, ma anche per fare delle degustazioni di Barolo e per scoprire il mondo delle nocciole IGP.
Martina Sgorlon
EsterCiao Ester! Mi fa davvero tanto piacere! Visitare le Langhe senza assaggiare è impossibile, ti perdi una delle parti migliori 😉
Ti auguro di riuscire a visitarle presto!