Fushimi Inari, Kyoto: i kami, i diecimila torii rossi e tutte le informazioni per la visita

Il Fushimi Inari, a Kyoto: alla scoperta del santuario shintoista per scoprire il culto di Inari e la storia dei diecimila torii rossi. Tutte le informazioni utili per la visita.
Ci sono due immagini ricorrenti del Paese del Sol Levante, due luoghi da cartolina che non possono mancare nell’itinerario del primo viaggio in Giappone: la foresta di bambù di Arashiyama e il lungo percorso di torii rossi di Fushimi Inari, dedicato all’omonimo kami.
In questo post vi accompagno a scoprire proprio quest’ultimo: ecco la sua storia e tutte le informazioni utili per la visita.
Che cosa sono i kami
Il termine kami (神) indica un nume, una forza naturale o uno spirito soprannaturale, così come un essere supremo o una “divinità” shintoista. Inari è la forza femminile del riso, della fertilità, dell’agricoltura, ma anche dell’industria e del successo ed è per questo che in molti raggiungono questo celebre e importante santuario per pregare e per attirare a sé la buona sorte in questi ambiti.
Secondo la tradizione shintoista, il kami Inari usa come messaggere delle volpi bianche (kitsune) ed è per questo che al Fushimi Inari anche gli Ema — le tavolette votive sulle quali vengono scritte le preghiere — sono a forma di muso di questo animale, tutti da decorare a proprio piacimento.

La storia del Fushimi Inari
Il Fushimi Inari Taisha (伏見稲荷大社) è il principale santuario shintoista giapponese dedicato al kami Inari — tanto che non mancano le volpi, spesso rappresentate con la chiave degli antichi depositi del riso tra i denti — e si sviluppa lungo le pendici della collina Inariyama, che raggiunge i 233 metri sul livello del mare.
La sua costruzione iniziò nel 711, ma nell’816 fu poi spostato su richiesta del monaco buddhista Kūkai, fondatore della scuola Shingon (“Vera Parola”) e inventore dei sana, ossia i sillabari che, insieme ai caratteri kanji, formano la lingua giapponese. La struttura principale, invece, risale al 1499, anche se l’intero complesso è stato ristrutturato nel 2011.

Fin da subito importante punto di riferimento spirituale e luogo in continua espansione grazie alla sempre maggiore affluenza di fedeli, dal 1871 al 1946 il Fushimi Inari è rientrato tra i Kanpei-taisha (官幣大社), quindi nel primo rango dei santuari. Oggi viene visitato ogni anno da migliaia di turisti e da altrettanti giapponesi che lo raggiungono soprattutto nel periodo di Capodanno, quando tutti si riversano ai piedi della collina come buon auspicio per l’anno nuovo.
Ad accogliere fedeli e visitatori, ai piedi della collina, ci sono la porta principale o rōmon (楼門, traducibile in italiano con “porta torre”) — secondo una leggenda costruita da Toyotomi Hideyoshi, samurai e daimyō e il secondo dei tre “Grandi Unificatori” del Giappone — e il santuario principale o go-honden (御本殿).
Alle loro spalle, invece, parte il celebre sentiero fiancheggiato dai torii e che conduce verso la cima, anche se lungo la salita si incontrano diverse diramazioni, come quella che porta a fiancheggiare un’intricata foresta di bambù (un sentiero semi deserto) e i piccoli santuari e cumuli per il culto privato e immersi nel verde.

Il significato dei torii rossi
I torii (鳥居), formati da due colonne di supporto e da un palo, una trave o da una struttura orizzontale, sono le porte di accesso ai santuari shintoisti o alle aree sacre, spesso immerse nella natura. Solitamente i torii sono realizzati in legno o in pietra e sono rossi — colore della forza vitale e unico in grado di contrastare gli incantesimi —, ma non mancano gli esemplari in acciaio o in cemento o di altri colori, come quelli del santuario di Ise, dove i torii hanno mantenuto i toni originari del legno con il quale sono stati realizzati.
Il passaggio sotto un torii, secondo lo Shintoismo, non denota solo l’accesso a una zona sacra, ma è considerato anche una prima forma di purificazione ed è per questo che, durante l’attraversamento, ci si dovrebbe inchinare in segno di rispetto.

Se il primo torii del Fushimi Inari è stato eretto proprio per indicare la sacralità della collina, quelli posti in seguito lungo il sentiero hanno invece una storia un po’ diversa: ognuno di essi, infatti, è stato donato a Inari da persone in cerca di aiuto o di supporto o in segno di ringraziamento per una preghiera ascoltata.
Oggi, tutti insieme, questi simboli di devozione creano un corridoio vermiglio composto da oltre diecimila torii rossi, tanto da essere stati ribattezzati i Senbon Torii, letteralmente i “mille cancelli”.

Informazioni utili per visitare il Fushimi Inari di Kyoto
Il santuario di Fushimi Inari, comparso anche in Memorie di una geisha, come vi raccontavo nel post dedicato ai film ambientati in Giappone, si trova nel distretto di Fushimi-ku, a sud-ovest di Kyoto, ed è aperto tutti i giorni e senza limite di orario.
L’accesso è gratuito e la visita, che si può fare in totale autonomia, normalmente non dura meno di due ore; io, per esempio, sono arrivata in treno poco dopo pranzo e sono ripartita prima di cena, impiegando quindi un intero pomeriggio.
In alternativa potete sempre affidarvi alle guide locali e partecipare a tour guidati, sia privati che di gruppo, che vi permetteranno di scoprire tanti dettagli e curiosità in più. Vi lascio qui sotto alcune opzioni tra le quali scegliere, ma cliccando sui link trovate tante altre idee per il vostro viaggio in Giappone.
- Visita guidata di tre ore del santuario Fushimi Inari-Taisha (in inglese e con cancellazione gratuita fino a 48 ore prima) – qui*
- Kyoto: tour escursionistico nascosto del santuario di Fushimi Inari di 3 ore in inglese – qui*
- Kyoto: visita anticipata a Fushimi Inari e al tempio di Kiyomizu (in inglese e con cancellazione gratuita fino a 24 ore prima) – qui*
- [Da Osaka] Escursione a Kyoto di 9 ore e mezza con prima tappa il Fushimi Inari, per poi proseguire verso il Kiyomizudera, fare un pranzo in stile tradizionale e scoprire il Padiglione d’Oro e Arashiyama (in inglese e con cancellazione gratuita fino a 5 giorni prima) – qui*
- [Da Osaka] Escursione a Kyoto + Treno Sagano, un’antica locomotiva panoramica; tra le tappe il Fushimi Inari, la foresta di bambù di Arashiyama e il Kiyomizudera (tour in inglese di 8 ore e 50 minuti, cancellazione gratuita fino a 5 giorni prima) – qui*
- Visita guidata di Kyoto di 3 ore e mezza in inglese – qui*

Come raggiungere il Fushimi Inari
Io ho raggiunto Fushimi Inari da Arashiyama. A Saga-Arashiyama ho preso un treno della linea JR Sagano per Kyoto, poi in città sono salita su un treno della linea JR Nara verso Nara scendendo alla stazione Inari. L’intero tragitto dura circa mezz’ora e costa ¥240 (circa 1,80€), se però avete un Japan Rail Pass, la tratta è totalmente gratuita.
Per cercare un alloggio nell’area di Kyoto, date un’occhiata alla mappa* qui sotto, cercando su Booking troverete sicuramente la soluzione che fa per voi.
Booking.comSiete mai stati al Fushimi Inari? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!

Le immagini sono state scattate con un iPhone 6s e una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
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Marc
Fushimi inari è uno dei santuari più interessanti di kyoto … la salita con i torii è faticosa ma vale la fatica … tanta gente, ma nei giorni lavorativi si cammina bene. Da non andare in estate con il caldo umido giapponese … ho scritto un articolo su questo santuario.
Affascinante sapere che ci sono oltre 40mila santuari Inari in tutto il Giappone e il Fushimi è l’origine di tutti.
Martina Sgorlon
MarcCiao Marc! Concordo, la salita può essere faticosa, soprattutto se si seguono i sentieri laterali, ma ne vale la pena! 🙂
Blueberry Stories
Ho appena visto un documentario sul Giappone e stavo riflettendo su quanto sia particolare quel Paese: ha una personalità così forte che è impossibile non desiderare di andarci, per scoprire se davvero l’idea che ci siamo fatti corrisponde alla realtà. Ho visto film, letto libri e continuo a pensare che sia uno dei luoghi più interessanti del mondo. Leggo sempre con grande piacere i tuoi articoli su questo splendido viaggio 🙂
Martina Sgorlon
Blueberry StoriesGrazie di cuore, Ilenia ❤
L’idea che mi ero fatta io si è rivelata abbastanza simile a ciò che ho trovato lì. Hai ragione quando parli di forte personalità, il Giappone ce l’ha di sicuro. Ti auguro di andarci presto e grazie di essere passata di qui e di seguire i miei racconti 🙂
Fabio D'Amore
Quante bellezza! Spero proprio di andarci un giorno!
Martina Sgorlon
Fabio D’AmoreCiao Fabio, ti auguro davvero di andarci presto e vederla di persona 🙂
La Strega
Le tue foto sono sempre da favola!
La visita al santuario dev’essere stata bellissima e piena di mistero. Un giorno ci andrò anch’io!
Martina Sgorlon
La StregaGrazie di cuore ❤
La visita è molto bella, ti auguro di andarci presto 🙂
Marina
Ho amato il Giappone ed in primis il Fushimi Inari e il suo meraviglioso tunnel rosso
Martina Sgorlon
MarinaFushimi Inari è davvero affascinante. Quando poi si scopre il suo “messaggio” lo è ancora di più ❤
ChiaraPaglio
Quando penso al Giappone, è questa la prima immagine che mi viene in mente. Spero di avere presto l’occasione di andarci. Bellissime parole e foto 🙂
Martina Sgorlon
ChiaraPaglioGrazie mille, Chiara ❤
Vale lo stesso per me, sicuramente una delle prime. Ti auguro di andarci presto 🙂