Vulcano: cosa vedere sulla terza isola delle Eolie tra natura, storia e mitologia

Vulcano: cosa vedere sulla terza isola delle Eolie. I luoghi da non perdere tra storia, natura e mitologia.
Bagnata dal Mar Tirreno, Vulcano è, per dimensione, la terza isola dell’arcipelago delle Eolie dopo Lipari e Salina. In questo post vi racconto la sua storia, condivido un po’ di mitologia, tutti i luoghi da non perdere e le informazioni utili per visitarla.
La storia di Vulcano in pillole
Tra gli antichi greci, l’isola di Vulcano, oggi parte del comune di Lipari, era nota prima come Therasia (Θηρασία) e, successivamente, come Hiera (Ἱερά).
L’origine del suo nome attuale è collegato invece alla divinità del fuoco (Vulcano, appunto), che qui, secondo la mitologia prima greca e poi romana, aveva la sua fucina, nella quale erano impiegati anche i Ciclopi, come racconta anche Virgilio nel libro VIII dell’Eneide* e come avevano narrato Aristotele e Tucidide prima di lui.
«Giace tra la Sicania da l’un canto
Virgilio, Eneide
e Lipari da l’altro un’isoletta
ch’alpestra ed alta esce de l’onde, e fuma.
Ha sotto una spelonca, e grotte intorno,
che di feri Ciclopi antri e fucine
son, da’ lor fochi affumicati e rosi.
Il picchiar de l’incudi e de’ martelli
ch’entro si sente, lo stridor de’ ferri,
il fremere e ’l bollir de le sue fiamme
e de le sue fornaci, d’Etna in guisa
intonar s’ode ed anelar si vede.
Questa è la casa, ove qua giù s’adopra
Volcano, onde da lui Volcania è detta;
e qui per l’armi fabbricar discese
del grand’Enea.»

Leggende a parte, l’isola di Vulcano fu utilizzata per secoli come “isola dei morti“: da tutte le Eolie, infatti, le salme venivano portate qui affinché venissero purificate dal dio del fuoco, prima di ritornare a casa e ottenere una degna sepoltura (anche se, secondo alcuni, Vulcano fungeva anche da luogo di sepoltura). Fulcro della purificazione erano i rituali sacri che venivano condotti nelle grotte scavate direttamente nella roccia vulcanica, come quelle che si possono vedere ancora oggi in zona Piano.
Dopo essere rimasta disabitata per secoli e dopo aver subito numerosi assedi da parte dei pirati saraceni, nel 1083 Vulcano fu donata ai monaci benedettini del Monastero di San Bartolomeo, con sede a Lipari, dal normanno Ruggero I, primo conte di Sicilia. Nonostante un piccolo centro abitato, l’isola, con i suoi 20 chilometri quadrati, rimase però un satellite della vicina Lipari.

Tutto cambiò nel 1813, quando parte del territorio di Vulcano passò nelle mani del generale napoletano Vito Nunziante, che qui avviò un’industria artigianale dedita alla lavorazione dello zolfo. L’attività attirò l’attenzione dello scozzese James Croesus Stevenson, che nel 1873 acquistò dagli eredi di Nunziante sia i terreni che l’azienda, nella quale erano impiegati prigionieri condannati ai lavori forzati.
Con l’eruzione del 3 agosto 1888, la sorte di Vulcano cambiò nuovamente. Molti edifici furono pesantemente danneggiati, l’industria si arrestò e le proprietà di Stevenson furono vendute ad alcune famiglie locali, che avviarono un’attività agricola che attrasse numerosi contadini dalle altre isole, ma non solo. Comparvero così una prima chiesa, in località Gelso, e un faro, mentre l’area del porto iniziò a popolarsi solo con l’inizio del nuovo secolo.
Intorno agli anni Cinquanta, grazie al boom economico, l’isola si trasformò in meta turistica, apprezzata soprattutto per le sue acque termali e per i suoi fanghi, un ruolo che mantiene ancora oggi.

Cosa vedere a Vulcano
Situata a circa 20 chilometri dalla costa siciliana e a 750 metri da Lipari, dalla quale è divisa dalle Bocche di Vulcano, l’isola è un luogo selvaggio risultato della fusione di alcuni vulcani, in primis il Vulcano della Fossa (noto anche come Gran Cratere o Cono di Vulcano), il maggiore tra quelli che le hanno dato origine e alto 386 metri.
Visitare Vulcano, che vanta poco più di 300 abitanti, significa immergersi nella natura, tra escursioni, bagni nelle acque termali, profumo di zolfo e fanghi dalle numerose proprietà. Ecco cosa fare e cosa vedere a Vulcano.

I vulcani e le fumarole
Durante il vostro viaggio a Vulcano, sono molti i sentieri che potete percorrere per andare alla scoperta delle sue pendici. Da una parte, per esempio, potete vedere da vicino una colata di ossidiana risalente al 1771 e nota come Pietre Cotte, dall’altra potete scoprire le solfatare o i bellissimi scorci che si possono ammirare dal Monte Saraceno.
In alcuni casi è possibile avvicinarsi anche alle numerose fumarole, ma, data la pericolosità del luogo, per l’escursione è obbligatorio affidarsi a tour organizzati o a guide autorizzate.
Le spiagge: Baia Negra, spiaggia di Punta dell’Asino e delle Acque Calde
La Baia Negra, come si può intuire dal nome, è un tratto di costa caratterizzata da una sabbia nera di origine lavica, risultato di secoli di erosione a opera del mare e degli altri agenti atmosferici. Nera è anche la spiaggia di Punta dell’Asino, a sud dell’isola.
A meno di cinque minuti a piedi dalla prima, c’è poi la Spiaggia delle Acque Calde, nota invece per le sue acque termali, dove in alcuni punti è possibile sfruttare l’effetto idromassaggio dei gas che fuoriescono dal terreno, e per i suoi vapori sulfurei.

I Fanghi di Vulcano
A due passi dalla Spiaggia delle Acque Calde, si incontrano i Fanghi di Vulcano, la pozza dell’isola nella quale immergersi per approfittare dei numerosi benefici naturali dei fanghi argillosi di origine vulcanica. Il bagno, infatti, aiuta a contrastare i problemi legati alla salute della pelle e delle vie respiratorie, ma anche quelli legati ai reumatismi e, in generale, ai dolori articolari.
Potete trovare le modalità e i tempi suggeriti per i bagni nei pannelli esplicativi all’ingresso. Se volete fare i fanghi, vi consiglio di portare con voi un costume da bagno che può anche essere rovinato.
Le escursioni in mezzo alla natura
Vulcano è attraversata da numerosi sentieri, alcuni dei quali possono essere scoperti anche in autonomia. È il caso di quello che conduce alla Valle dei Mostri, chiamata così per le particolari formazioni rocciose che la contraddistinguono, o quella che porta a Punta del Vulcanello, un suggestivo punto panoramico dal quale ammirare la costa, oltre che la vicina Lipari. Da non perdere anche il belvedere di Capo Grillo, uno dei punti panoramici più belli dell’isola.
L’area di Gelso e di Vulcano Piano
Nel cuore di Vulcano, si possono invece scoprire le località Gelso e Vulcano Piano, dove è possibile visitare piccole realtà vitivinicole, andare alla scoperta del faro e della prima chiesa dell’isola e visitare le grotte nelle quali avvenivano gli antichi riti funebri.
Le grotte e le piscine naturali (dal mare)
Le meraviglie naturali di Vulcano si possono scoprire anche via mare. È il caso della Piscina di Venere, una sorta di vasca naturale dalle acque limpidissime e dove, secondo quanto narra la leggenda, la dea dell’amore era solita fare i suoi bagni nelle acque del Mar Tirreno, o della Grotta del Cavallo, chiamata così perché le rocce sembrano disegnare un cavallo intento a bere l’acqua (lo potete vedere nella foto qui sotto).
Le grotte e le piscine si possono ammirare dalla barca, arrivando da Lipari o da altre isole o durante escursioni guidate, ma in alternativa potete noleggiare un’imbarcazione in loco o partecipare a tour come quelli in kayak, che trovate qui*.

Informazioni utili per visitare Vulcano
L’isola di Vulcano è collegata a Lipari da un servizio marittimo attivo tutti i giorni e con partenza dal porto di Sottomonastero (Lipari) o di Levante (Vulcano); il viaggio dura circa 15 minuti. Per chi parte dalla Sicilia, invece, Vulcano è raggiungibile da Milazzo in circa un’ora e mezza; in aliscafo i tempi si riducono a 45 minuti.
In alternativa, soprattutto se partite da altre zone, potete valutare l’idea di partecipare a viaggi e tour organizzati, così da non dovervi preoccupare degli spostamenti. Vi lascio qui sotto alcuni link utili (le località tra parentesi sono quelle di partenza), ma seguendoli trovate tante altre idee per il vostro viaggio in Sicilia.
- [Lipari] Escursione a Vulcano – qui* o qui*
- [Lipari] Escursione a Vulcano, Stromboli e Panarea – qui*
- [Milazzo] Escursione a Vulcano, Stromboli e Panarea – qui*
- [Milazzo] Escursione a Vulcano e Lipari – qui*, qui* o qui*
- [Cefalù] Escursione a Lipari e Vulcano – qui*
- [Taormina] Lipari e Vulcano: tour delle Eolie con minicrociera – qui*
- [Tropea] Escursione a Vulcano, Stromboli e Lipari – qui* o qui*
- [Capo d’Orlando] Crociera privata di 7 giorni alle Isole Eolie – qui*
Io ho visitato Vulcano e Lipari in giornata e quindi non ho avuto bisogno di cercare alloggio sulle isole, ma, se siete alla ricerca di idee, vi consiglio di dare un’occhiata alle offerte su Booking*.
Alcune curiosità sull’isola di Vulcano
Vulcano, alla quale è dedicata anche l’asteroide 4464 Vulcano, fece il suo debutto cinematografico nel film omonimo del 1950 diretto dal regista William Dieterle; nella pellicola recitarono anche Anna Magnani e Rossano Brazzi.
A questo si affiancano le comparse nella letteratura. Secondo lo scrittore statunitense Richard Paul Roe, è proprio su Vulcano che William Shakespeare avrebbe ambientato la sua commedia La tempesta*, anche se non esistono prove in merito. Certa è invece la sua apparizione nel romanzo Horcynus Orca* di Stefano D’Arrigo.
«…andavano incontro a Vulcano dalla parte di ponente, quella parte che con resto dell’isola è come l’Inferno con Paradiso: col mare pullulante di soffioni bollenti; con rocce e scogliere, tutte pietre di zolfo, d’un giallore crudo, abbagliante, che dalle pareti rimanda, come da colossali specchi, il sole tutt’intorno, verso il mare e contro la nera montagna conica; e con la riva, infine, pericolosa e impraticabile non meno del mare, traforata di focolai sulfurei e fumigante di vapori irrespirabili.»
Stefano D’arrigo, Horcynus Orca

Siete mai stati sull’isola di Vulcano? Se avete domande, dubbi o suggerimenti, lasciate un commento.

Le immagini con watermark sono state scattate con una Canon 1100D*, per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr. Le altre sono state tratte da Unsplash, dove sono libere per usi commerciali.
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