Harlem: a New York seguendo le orme del Gospel

Ad Harlem per scoprire l’anima musicale di New York. La storia del quartiere e le informazioni utili per partecipare a un Gospel tour e vivere l’anima afroamericana di Manhattan.

Spesso si pensa a New York come alla Manhattan dalla 110st Street in giù, dalla parte più settentrionale di Central Park fino alla Statua della Libertà, in mezzo all’acqua dell’Hudson e dell’East River. Eppure a nord del parco c’è di più di quanto si possa immaginare: a nord del parco c’è Harlem.
Dopo avervi raccontato cosa vedere a New York, in questo post vi porto a scoprire proprio questo quartiere: tra storia e musica.
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La storia del quartiere di Harlem in pillole
Mentre a sud di Manhattan si formava il cuore di quella che presto sarebbe diventata New York, a nord dell’isola nasceva l’insediamento olandese di Nieuw Haarlem, in onore della città olandese di Haarlem.
Ribattezzata Harlem dagli inglesi a partire dal 1664, la zona si riempì di fattorie e per decenni rimase quasi del tutto isolata dal resto del centro abitato. Solo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, infatti, il quartiere iniziò a popolarsi a vista d’occhio quadruplicando i suoi abitanti nel 1919.
Abitata soprattutto dalla comunità afroamericana, negli anni Venti del Novecento Harlem diventò il cuore di un movimento culturale basato non solo sull’emancipazione, ma anche sulla musica, e la zona vide nascere il jazz e quello che poi venne chiamato hip-hop.
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale la popolazione afroamericana iniziò a lasciare spazio anche a quella ispanica, oggi concentrata specialmente nell’area di East Harlem, chiamata anche El Barrio, il “quartiere”.
Nella seconda metà del Novecento la zona divenne una delle più malfamate di Manhattan, con un alto tasso di disoccupazione e criminalità, ma a partire dagli anni Novanta ha subìto un enorme progetto di riqualificazione, che lo ha reso uno dei più affascinanti dell’isola e ricco di condomini di lusso.

Cosa vedere ad Harlem e a Northern Manhattan
Questa zona di Manhattan, spesso ingiustamente ignorata, è ricca di storia, di luoghi da vedere e da vivere. Come vi dicevo, anche se spesso viene associata esclusivamente al mondo afroamericano newyorkese, è in realtà un caleidoscopio di culture, usi e costumi differenti. Ecco cosa non perdere.
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Washington Heights
Washington Heights è il punto più alto di Manhattan: un insieme di collinette che formano una zona tranquilla, piena di case che hanno poco a che fare con i grattacieli di Lower Manhattan.
Da lassù si gode di una vista insolita sul resto della città e al di là del fiume si può anche vedere il Bronx, con lo Yankee Stadium in primo piano.

La Morris-Jumel Mansion
Proprio in questa zona si trova la Morris-Jumel Mansion, la casa più antica di Manhattan ancora in piedi. Costruita nel 1765, venne utilizzata inizialmente come quartier generale dell’Esercito Continentale di George Washington durante le battaglie tra inglesi e americani che proprio ad Harlem videro il loro culmine.
La casa conserva numerosi arredi originali: il più famoso è un letto che si dice essere appartenuto a Napoleone Bonaparte. Su questo colle, con la sua casa ricca di storia, sembra riecheggiare l’inno degli Stati Uniti, anche se i suoni di questo quartiere sono ben altri.

L’Apollo Theatre
Essendo il quartiere il cuore della cultura nera newyorkese, un itinerario dedicato a Harlem non può dimenticare un luogo come l’Apollo Theatre, uno dei teatri musicali americani più famosi, non solo per la sua lunga storia, ma anche per aver lanciato artisti del calibro di Ella Fitzgerald e Michael Jackson.
Simbolo di Harlem e di New York, del jazz e del blues, dell’emancipazione e dello spettacolo, l’Apollo è attivo dal 1914 .

Le chiese di Harlem
Ad Harlem la musica non è solo nei teatri, ma soprattutto nelle numerosissime chiese, che la mattina si riempiono di persone che lasciano l’auto in doppia fila (per andare a incontrare Dio si può fare) e di eleganti signore con le teste coperte da insoliti cappellini.
Qui la preghiera diventa un canto e la fede è così forte da riuscire a far entrare in una sorta di trans, in cui le voci si alzano in coro e sembra di essere nel bel mezzo di un concerto.
Assistere ad una messa ricca di canti Gospel ti fa capire quanti modi diversi e straordinari ci siano per gridare al mondo la propria fede. L’importante, se partecipate, è farlo in silenzio e in modo rispettoso, senza scattare fotografie o registrare video.

Il Cotton Club
C’è, infine, la musica del nuovo Cotton Club, che ripercorre le orme del famosissimo club attivo durante il proibizionismo, nel quale si esibivano artisti jazz come Duke Ellington.
Entrare al Cotton Club, oggi, aiuta a capire l’ambiente, il clima e l’atmosfera del night club di un tempo. Le luci calde e soffuse, la musica vibrante che riesce a coinvolgere chiunque, i tavoli tutti vicini, gli spazi ristretti e le candele accese. È proprio qui che ho pranzato durante il mio gospel tour a Harlem.
Il Cotton Club era un locale di prim’ordine. Dalla strada, posizionato all’angolo di Lenox Avenue, grande e con l’ingresso bene illuminato, lo si poteva scambiare per una sala cinematografica. Soltanto i clienti in abito da sera che scendevano dalle loro costose automobili fornivano qualche indizio di che cosa si celasse davvero al suo interno.
New York*, Edward Rutherfurd. Traduzione di Stefano Viviani.
Il club era grande ed elegante. Gli avventori si accomodavano intorno ai tavolini rotondi, al centro dei quali, sopra una tovaglia di lino bianca, era posata una candela. C’era spazio per ballare, ma il segreto del posto era lo spettacolo. Il proscenio era largo e illuminato da luci su ogni lato.
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Partecipare a un Gospel Tour ad Harlem
Io ho potuto scoprire questi luoghi grazie a un Gospel tour, una visita guidata che permette di vivere da vicino il quartiere più musicale di Manhattan.
Lungo il percorso in autobus potrete vedere anche la zona di Morningside Heights, che si trova appena più a sud di Harlem e che ospita la storica e prestigiosa Columbia University e la cattedrale di Saint John The Divine, il più grande edificio di culto degli Stati Uniti.
A New York esistono diverse associazioni che propongono visite guidate di questo tipo. Per assistere a una messa Gospel in una Chiesa Battista (con eventuale brunch domenicale al Cotton Club) consiglio, per esperienza personale, Harlem Spirituals*, che offre tour in diverse lingue. Io mi sono trovata molto bene, la guida era preparata e il pranzo è stato delizioso, abbondante e accompagnato da ottima musica.
Se, invece, non siete interessati al pranzo, ma solo al tour di Harlem e alla messa Gospel, vi lascio qui sotto un link attraverso il quale prenotare l’esperienza. I posti sono limitati, quindi vi consiglio di prenotare il prima possibile.
Clicca qui per prenotare il tour di Harlem con Messa Gospel*

Come raggiungere Harlem in autonomia
Per raggiungere Washington Heights e la Morris-Jumel Mansion, che si trova al 65 di Jumal Terrace, all’altezza della 160esima Strada,il mezzo più comodo è la metropolitana della linea blu (C) con fermata local a 163 St-Amsterdam Av.
L’Apollo Theatre si trova al 253 della 125th Street West, all’altezza di Frederick Douglass Boulevard. Il mezzo più comodo per raggiungerlo è la metropolitana (linea blu A, B, C, D) con fermata express 125th St.
Il Cotton Club si trova invece al 656 della 125th Street West, vicino all’incrocio con Riverside Drive. La linea della metropolitana più comoda è la rossa (1) con fermata local a 125 St.
Se è la vostra prima volta in città o non la conoscete molto bene, vi suggerisco di leggere il post che ho scritto su come muoversi a New York, dove troverete tutte le informazioni utili per spostarvi in taxi, in metropolitana e in autobus.
Vi lascio con questo video, che credo esprima al meglio le note di Harlem. Un quartiere che sa stupire, che sa dare più di quanto non riceva.
Dove dormire a New York
Durante il mio viaggio a New York ho soggiornato all’Hotel Mela*, a due passi da Times Square.
Le camere sono pulite e comode, leggermente più spaziose rispetto ad altre di Manhattan. In più l’albergo si trova in una posizione strategica per scoprire l’intera città perché Times Square non è solo centrale, ma è anche servita da molte linee della metropolitana.
Conoscevate la zona di Harlem? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento 🙂

Informazioni
Le immagini sono state scattate con una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
Se state organizzando il percorso per la vostra prima volta a New York vi consiglio di dare un’occhiata alla pagina con tutti gli articoli su New York.
inworldshoeslucreziastefano
Bella Harlem! Mi piacerebbe tantissimo ascoltare un coro gospel in una delle tante chiese. 🙂
Martinaway
inworldshoeslucreziastefanoPer me è stata un’esperienza splendida, ti auguro di viverla presto 😀
manuelavitulli
Bella Harlem! Vorrei scoprirla meglio la prossima volta… con i tuoi consigli! 🙂
martinaway
manuelavitulliIo l’ho vista un po’ di fretta, ma ne è valsa la pena! La consiglio! 😉
Elisa - Tripvillage
Harlem mi è piaciuta un sacco *.* si ecco diciamo che mi piacerebbe andare a sentire un pò di musica qui, questo mi manca…
martinaway
Elisa – TripvillageA me ha colpito proprio per la musica, oltre che per la vista dalla Morris-Jumel Mansion 🙂 Devi tornarci 😉
dueingiro.blogspot.it
Davvero interessante. Complimenti!
martinaway
dueingiro.blogspot.itGrazie <3 🙂
Noa isabel
Bellissimo questo post martina! Harlem è giagantesco ma vale sempre la pena esplorare le meraviglie che nasconde! 🙂
martinaway
Noa isabelGrazie mille 😀 ..Io ci ho trascorso una mattinata abbondante, vedendo tutto un po’ di corsa, ma ha davvero molte chicche 😉