Il Financial District di New York: cosa vedere nello storico quartiere finanziario

Il Financial District di New York: alla scoperta del quartiere finanziario di Manhattan, tra storia e luoghi da non perdere. Tutte le informazioni utili e l’itinerario a piedi.
Il Financial District è il cuore finanziario di New York, ma anche il luogo dove tutto ebbe inizio e dove nacque quella che è oggi una delle metropoli più granbdi del mondo. In questo post vi accompagno alla scoperta di tutti i luoghi da non perdere condividendo con voi un itinerario che dal Bowling Green vi accompagnerà al South Street Seaport.
La storia del Financial District in pillole
Il Financial District è il cuore di New York, il luogo dove tutto ebbe inizio. È qui, infatti, che nel 1626 l’olandese Peter (o Pierre) Minuit acquistò l’intera isola di Manna Hata (“l’isola dalle molte colline”) dai nativi Lenape per l’equivalente di 24 dollari, come vi raccontavo nel post dedicato a Lower Manhattan.
Il nuovo insediamento, sviluppatosi intorno a Fort Amsterdam — un forte costruito per difendere le operazioni legate al commercio di pellicce lungo il fiume Hudson della Dutch West India Company — prese il nome di New Amsterdam e la città divenne fin da subito la capitale della provincia del New Netherland.
Protetta a nord da un muro che oggi è ricordato con una strada a lui dedicata, Wall Street, la città crebbe velocemente grazie alla sua posizione strategica e alle enormi opportunità commerciali, e così facendo attrasse su di sé gli occhi degli europei, inglesi in primis, che nel 1664 la conquistarono e la ribattezzarono New York in onore di Giacomo II d’Inghilterra, Duca di York.
Nuova Amsterdam non era grande: un forte, un paio di mulini a vento, una chiesa con una guglia appuntita; c’erano un abbozzo di canale, in realtà più simile a un ampio fossato, e qualche strada fiancheggiata da case con il frontone a gradini che, insieme ad alcuni modesti frutteti e orti, erano racchiuse dentro un muro che correva da ovest ad est attraverso la punta meridionale di Manhattan.
New York*, Edward Rutherfurd. Traduzione di Stefano Viviani

Il Settecento, soprattutto nella seconda metà, fu un secolo tanto importante quanto turbolento. Prima, nel 1777, gran parte del lato occidentale della città fu distrutto da un incendio, poi, i moti rivoluzionari portarono numerosi scontri che, nel 1783, culminarono con l’ingresso delle truppe di George Washington — nominato primo presidente degli Stati Uniti proprio tra le strade del Financial District nel 1789 — e con l’elezione di New York a capitale della nazione nel 1795.
Quando il Congresso aveva deciso che la loro città avrebbe dovuto essere la capitale della nuova nazione, i newyorkesi si erano dati subito da fare. Il municipio in Wall Stret, il City Hall – diventato adesso Federal Hall – era stato rinnovato splendidamente per accogliere in via temporanea l’Assemblea legislativa, mentre a sud di Manhattan il vecchio forte era stato demolito e utilizzato come zona di interramento dei rifiuti per fare spazio a un nuovo, magnifico complesso che doveva ospitare il Senato, la Camera dei rappresentanti e i vari uffici governativi in riva al fiume. Dove si poteva trovare altrettanta vitalità, se non a New York?.
New York*, Edward Rutherfurd. Traduzione di Stefano Viviani

L’Ottocento fu un periodo d’oro per gli Stati Uniti e per New York, che continuò a espandersi verso nord portando a numerose trasformazioni tra le strade dell’attuale Financial District, che piano piano si tramutò in un’area prevalentemente commerciale e finanziaria.
Con la fine del Diciannovesimo e l’inizio del Ventesimo secolo, la zona vide comparire i primi grattacieli, che piano piano diedero al quartiere l’aspetto che conosciamo oggi. Grazie al ruolo sempre più importante della New York Stock Exchange e all’arrivo al numero 23 di Wall Street del quartier generale della J. P. Morgan & Company, il distretto fu poi ufficialmente riconosciuto come “il centro preciso, sia dal punto di vista geografico che metaforico, della finanza americana e dell’intero mondo finanziario”.

Cosa vedere nel Financial District
Il Financial District o “FiDi”, come viene chiamato amichevolmente dai newyorkesi, è delimitato a nord da Chambers Street, a est e a ovest rispettivamente dall’East e dall’Hudson river e a sud confina con Battery Park City, da dove si parte per la Statua della Libertà ed Ellis Island.
Grazie al suo passato, oggi è uno dei quartieri di Manhattan con più cose da vedere e più storie da raccontare: ecco tutti i luoghi da non perdere durante il vostro viaggio a New York.
Il Bowling Green
Il Bowling Green, sul quale un tempo si affacciava Fort Amsterdam, è un piccolo spazio verde sul limite meridionale del Financial District e della Broadway e vanta il titolo di parco più antico di New York. Fu aperto nel 1733 e ancora oggi è circondato dalla sua originale ringhiera in ferro, risalente però al 1773.
Importante punto di incontro per i nativi Lenape e poi trasformato in area destinata al mercato del bestiame durante il periodo coloniale, quando venne costruito anche il primo pozzo newyorkese (1677), il Bowling Green è da sempre un punto di riferimento per Lower Manhattan. Nel Diciannovesimo secolo venne trasformato in parco privato per i residenti benestanti della zona, ma quando molte famiglie si trasferirono verso nord e verso Washington Square Park, oggi nel Greenwich Village, fu riaperto al pubblico.
I ricchi si stavano allontanando sempre più dal trambusto delle strade. Le ordinate vie e le piazze georgiane si stavano chiudendo in una quiete signorile. Di fronte al vecchio forte, un parco discreto e ameno, chiamato Bowling Green, seguendo la moda di Vauxhall o dei Renelagh Gardens di Londra, era diventato il luogo preferito delle persone rispettabili per le loro passeggiate […]. Era stato recintato con cura a racchiudere un’elegante enclave, con lampioni a ogni angolo come deterrente ai comportamenti delittuosi dei vagabondi.
New York*, Edward Rutherfurd. Traduzione di Stefano Viviani
Centrale il suo ruolo negli anni della rivoluzione americana, quando fu uno dei cuori pulsanti delle rivolte e delle proteste, eventi che culminarono nel 1776 con la Dichiarazione d’Indipendenza e lo smantellamento della statua equestre dedicata a re Giorgio III, allora posta al centro del parco.
Secondo la tradizione, la statua fu fatta a pezzi e spedita in parte a una fonderia del Connecticut, che la trasformò in oltre 42.000 proiettili destinati ai patrioti; la testa, invece, fu spedita in Inghilterra. Ciò che ne rimase è oggi conservato all’interno della New York Historical Society* e del Museum of the City of New York*.

Il Charging Bull
Proprio di fronte al Bowling Green è stato posizionato il Charging Bull, una scultura del 1989 realizzata da Arturo Di Modica per simboleggiare “la forza, il potere e la speranza del popolo americano per il futuro che aveva consentito agli Stati Uniti di risollevarsi dopo il crack finanziario del 1987”; oggi è considerata la rappresentazione del capitalismo.
Inizialmente installata (senza autorizzazione) di fronte alla borsa di Wall Street, la scultura in bronzo di oltre 3.200 chili fu prima confiscata e poi posta nella sua posizione attuale. Oggi si dice che toccare i testicoli del toro porti fortuna, quindi l’opera è costantemente circondata da turisti che si mettono in coda per raccogliere un po’ di buona sorte.
Il National Museum of the American Indian
Affacciato sul Bowling Green e sorto a due passi da dove, secondo gli storici, Peter Minuit avrebbe “comprato” l’isola, il National Museum of the American Indian è allestito all’interno dell’Alexander Hamilton U.S. Custom House, un palazzo concluso nel 1907 e per anni dogana del porto di New York.
Tra le sue sale, grazie alle aree interattive e a oltre 2.000 metri quadri di spazi espositivi, vengono raccontati la storia, gli usi e i costumi dei Lenape e delle tante tribù native americane dell’intero continente. Ve ne ho parlato nel dettaglio nel post dedicato al National Museum of the American Indian.

La Fraunces Tavern
La storia della Fraunces Tavern, uno degli edifici storici più importanti di New York, inizia nel 1719, quando l’ugonotto francese Étienne “Stephen” DeLancey fece costruire qui la sua casa, eretta utilizzando mattoni gialli provenienti dai Paesi Bassi, come quelli che si possono vedere ancora oggi su una delle facciate.
Nel 1762 la dimora passò nelle mani di Samuel Fraunces, che la trasformò in una taverna che svolse un ruolo fondamentale nella storia degli Stati Uniti: è qui, infatti, che si tennero i primi incontri della società segreta Sons of Liberty, responsabile dei moti rivoluzionari newyorkesi. Con l’inizio della Rivoluzione, la taverna fu utilizzata da George Washington come quartier generale, per poi essere trasformata in un luogo di negoziazione tra il generale e l’esercito britannico e, infine, come sede dei primi uffici federali.

Ristrutturato più volte nel corso dei secoli, nonostante le numerose modifiche è considerato il più antico edificio di New York ancora in piedi e oggi ospita non solo la taverna (al piano terra), ma anche un museo (ai piani superiori) che dal 1907 racconta la sua storia, quella dell’antica Manhattan e dell’associazione Sons of the American Revolution, della quale oggi fanno parte i discendenti degli uomini e delle donne in prima linea durante la Rivoluzione americana.
All’interno del museo, tra dipinti, disegni, mappe e documenti, è possibile anche vedere la ricostruzione della Long Room, la sala dove George Washington tenne il suo famoso discorso di addio alle truppe.
La Fraunces Tavern si trova al 54 di Pearl Street. Il locale è aperto tutti i giorni dalle 11.30 a mezzanotte, mentre il museo è aperto dal mercoledì alla domenica dalle 12.00 alle 17.00. Il biglietto per quest’ultimo costa 7,00$ a tariffa intera e 4,00$ a tariffa ridotta, riservata ai ragazzi dai 6 ai 17 anni, agli studenti e agli over 65. I bambini sotto i 6 anni entrano gratuitamente.

Wall Street: il cuore del Financial District
Wall Street è il vero cuore del Financial District, una via che oggi è diventata sinonimo dell’intero quartiere finanziario grazie alla presenza di importanti centri economici e commerciali come la New York Stock Exchange, la Federal Reserve Bank e la Federal Hall.
Ribattezzata dagli olandesi “Het Cingel”, ossia “la cintura”, per anni ospitò il muro che segnava il confine cittadino di New Amsterdam, inizialmente una palizzata in legno eretta per difendersi dai nativi americani prima e dagli inglesi poi, che minacciavano la città da nord.
Quando Manhattan passò in mano britannica, il muro fu abbattuto e il confine trasformato in strada, usata come punto di ritrovo per le prime compravendite di schiavi, trattative che furono tristemente autorizzate nel 1711. Meno di un secolo dopo, però, il mercato si trasformò in uno scambio di titoli azionari che diede il via a una nuova economia trasformando Wall Street nel cuore finanziario della sola città prima e degli interi Stati Uniti poi.
A New York vivevano diecimila persone e la città cresceva anno dopo anno. Wall Street, sulla linea degli antichi bastioni, si trovava a metà strada risalendo dal fronte del porto. A ovest di Broadway c’erano ancora frutteti e ordinati giardini olandesi, ma sul lato orientale le case in mattoni e legno erano addossate l’una all’altra. I passanti dovevano destreggiarsi tra scalini e bancarelle, barili d’acqua e persiane che sbattevano, e schivare le ruote dei carri che procedevano lungo strade acciottolate o sterrate verso il rumoroso mercato […].
New York*, Edward Rutherfurd. Traduzione di Stefano Viviani
All’interno della città si potevano ancora vedere le affascinanti case olandesi con i frontoni a gradini di nuova Amsterdam, soprattutto lungo Wall Street; ma le case più nuove erano in semplice stile georgiano inglese. Il vecchio municipio olandese era stato rimpiazzato da un edificio classico situato sempre in Wall Street e rivolto verso Broad Street».

La New York Stock Exchange (e Fearless Girl)
La New York Stock Exchange (NYSE), ossia la Borsa di Wall Street, ospita uno dei più importanti mercati azionari del mondo, nato prima con gli scambi informali di titoli governativi, come quelli legati alla guerra, e poi ufficializzato nel 1792 con il Buttonwood Agreement, l’accordo battezzato in onore del platano americano (buttonwood, in inglese) sotto il quale avvenivano le trattative. La sede attuale, invece, risale al 1865, anche se fu completamente ricostruita nel 1903.
Nonostante il trasferimento della capitale a Philadelphia, New York non perse mai il suo ruolo centrale per l’economia del Paese, complice anche un’intricata rete di telegrafi che la collegava al Vecchio Continente. Oggi, le linee sono state sostituite da quelle dei telefoni e di internet: pare che al suo interno ci siano oltre 8.000 circuiti telefonici e oltre 320 chilometri di cavi di fibra ottica.
Dal 2017, di fronte all’edificio della NYSE si può vedere la piccola Fearless Girl, una statua della scultrice Kirsten Visbal che vuole richiamare l’attenzione sul differenza retributiva di genere (gender pay gap) e sulla mancanza di donne nei consigli di amministrazione del settore finanziario. L’opera fu inizialmente installata di fronte al Charging Bull, per poi essere spostata qui nel 2018.

La Federal Hall
La storia della Federal Hall inizia con quella dell’antico municipio di New York (City Hall), una struttura costruita tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento utilizzando parte delle pietre che componevano il muro che diede il nome a Wall Street.
Durante e dopo la rivoluzione, il palazzo — che all’epoca fungeva anche da biblioteca, prigione e caserma dei vigili del fuoco — venne usato prima come luogo di incontro del Congresso Continentale e poi come sede del Congresso della confederazione, della Casa dei Rappresentanti e del Senato dei neonati Stati Uniti d’America. È qui, infatti, che il 4 marzo 1789 si tenne il primo Congresso, al quale seguirono l’inaugurazione di George Washington come primo presidente statunitense (30 aprile 1789) e la proposta della Carta dei Diritti degli Stati Uniti d’America (25 settembre 1789).
Nel 1790, la capitale fu spostata da New York a Philadelphia e la struttura divenne il quartier generale delle assemblee e della corte statale, poi trasferiti alla New York City Hall, oggi nel Civic Center.

Diventato troppo piccolo e obsoleto, negli anni Trenta dell’Ottocento l’edificio subì importanti lavori di ampliamento e ristrutturazione, che, grazie allo stile neogreco scelto, lo trasformarono in un omaggio agli ideali democratici.
Una volta completato, nel corso dei cent’anni successivi, cambiò più volte destinazione: fu trasformato nella nuova sede della dogana, poi in quella distaccata del Dipartimento del Tesoro e della Federal Reserve Bank e, infine, ospitò uffici governativi minori, come quello dedicato ai passaporti.

Dopo un lungo dibattito che fece emergere anche la possibilità di demolizione, il 26 maggio 1939 la Federal Hall fu dichiarata sito storico di importanza nazionale e fu poi trasformata in un museo e memoriale oggi gestito dal National Park Service; nel 1982 ospitò anche temporaneamente parte della collezione del Whitney Museum.
Oggi, la Federal Hall, con la sua splendida Rotunda ispirata al Pantheon, è considerata il luogo di nascita del governo americano e al suo interno è stato allestito un breve percorso che accompagna alla scoperta della storia dell’edificio e dei primi anni degli Stati Uniti dal punto di vista politico.
La Federal Hall si trova al numero 26 di Wall Street ed è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00. L’ingresso è gratuito, come vi dicevo anche nel post dedicato ai musei gratis di New York.

Trinity Church
Trinity Church, all’incrocio tra la Broadway e Wall Street, è una delle chiese più antiche e importanti di New York. La sua fondazione risale al 1696, quando il Governatore Benjamin Fletcher acquistò il terreno — allora proprietà della Chiesa d’Inghilterra — per costruirvi un nuovo luogo di culto per la comunità inglese di Manhattan.
Il primo edificio, costruito l’anno successivo e affacciato verso il fiume Hudson, fu però distrutto dal devastante incendio che colpì l’isola nel 1776 e che iniziò all’interno della Fighting Cocks Tavern per poi estendersi a quasi 500 edifici. L’evento obbligò a una completa ricostruzione, terminata nel 1790, che portò alla nascita di una chiesa più grande, questa volta affacciata verso Wall Street.

Durante l’inverno tra il 1838 e il 1839, però, una nevicata eccezionale danneggiò pesantemente la struttura, che fu quindi abbattuta per lasciare il posto a quella attuale, terminata nel 1846. All’epoca si trattava del più alto edificio degli Stati Uniti e di New York, ruoli che mantenne rispettivamente fino al 1869, quando fu superato dalla Saint Michael’s Church di Chicago, e al 1890, quando fu il turno del palazzo che ospitava la redazione del New York World.
Eretta in stile neo-gotico, la chiesa è affiancata da un antico cimitero dove riposano, tra i tanti, Robert Fulton, inventore della macchina a vapore, e Alexander Hamilton, rivoluzionario e Padre Fondatore degli Stati Uniti. A Trinity Church, inoltre, è legata una delle leggende di New York, ve ne parlavo nel post dedicato.
Trinity Church è aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.00. L’ingresso è gratuito.

Il World Trade Center
Il World Trade Center è passato dall’essere un polo dell’economia mondiale a un luogo di memoria e di speranza, nonché un simbolo di rinascita per New York e per gli Stati Uniti grazie ai nuovi edifici (ricchi di messaggi simbolici) che lo compongono.
Qui, oggi, è possibile visitare il 9/11 Memorial & Museum, salire in cima al One World Trade Center — il più alto edificio degli states, nonché l’osservatorio panoramico più alto della città — e passeggiare per Liberty Park; da non perdere anche “The Oculus” e la piccola e antichissima St. Paul’s Chapel. Ve ne parlavo nel dettaglio nel post dedicato al World Trade Center.

South Street Seaport
Il South Street Seaport è un’area storica che, dal punto di vista amministrativo, non fa parte del Financial District, ma che, trovandosi a sud di Chambers Street, può essere comodamente inserita in un itinerario dedicato alla scoperta di questa zona di Lower Manhattan.
La sua storia iniziò nel 1625 con la costruzione del primo molo e polo mercantile a opera della Compagnia olandese delle Indie Occidentali, che qui commerciava una vasta varietà di prodotti e merci, a partire dalle perle, ancora oggi ricordate con Pearl Street.

Dopo gli olandesi fu il turno degli inglesi, che trasformarono quello di South Street nel più importante porto newyorkese, ruolo che mantenne fino al 1860 sotto il nome di Port of New York. È con loro che, nel 1822, nacque anche il Fulton Fish Market, uno spazio che contribuì a far crescere ulteriormente l’area; il mercato è uno dei più antichi degli Stati Uniti ancora in attività, anche se nel 2005 è stato trasferito a Hunts Point, nel Bronx.
Messo quasi in ginocchio da un incendio la notte del 17 dicembre 1835, il porto contribuì a far crescere l’economia newyorkese e statunitense fino al 1880, quando le imbarcazioni sempre più grandi e numerose costrinsero a deviare gran parte degli scambi commerciali verso il porto di West Side e quello di Hoboken, nel New Jersey.

Oggi, in quest’area si possono visitare il South Street Seaport Museum, un museo diffuso dedicato alla storia del luogo e fondato nel 1967, e alcuni degli edifici più antichi della città, in primis i numerosi magazzini e spazi del Diciannovesimo secolo ora ristrutturati e adibiti a locali e negozi, come la splendida McNelly Jackson, una libreria su due piani che vi consiglio di non perdere.
A questi si affiancano le imbarcazioni ormeggiate tra i moli e completamente restaurate, come la United States Lightship LV-87 del 1908 e la Wavertree del 1885, usata per gli scambi con l’India e considerata la più grande nave in ferro battuto al mondo.
Per tutte le informazioni sul South Street Seaport Museum vi consiglio di visitare il sito ufficiale, dove trovate tutte le indicazioni per visitare le barche e tutti gli eventi e le attività programmate.
Informazioni utili per visitare il Financial District
In questo post ho inserito tutti i luoghi più importanti da vedere all’interno del Financial District, presentati in ordine in modo da fornirvi un vero e proprio itinerario.
Se però volete scoprire altre chicche o preferite essere affiancati da una guida che vi porti alla scoperta dei punti salienti, potete anche valutare di partecipare a una delle tante visite guidate che vengono organizzate ogni giorno in città; qui sotto vi lascio alcuni link utili, ma seguendoli trovate tante altre idee. Buon viaggio!
- Tour di Wall Street in inglese (1 ora e 15 minuti) – qui*
- Tour della crisi finanziaria in inglese (2 ore) – qui*
- New York: tour a piedi di Wall Street e del distretto finanziario in inglese (2 ore) – qui*
- Come sono stati fatti i soldi: tour a piedi di Wall Street, in inglese o in spagnolo (2 ore) – qui*
- New York: tour di Wall Street, Little Italy e Chinatown, in inglese (1 ora e 30 minuti) – qui*
- Tour a piedi della storia di Hamilton, in inglese (2 ore) – qui*
- Tour di Lower Manhattan: Wall Street e il memoriale dell’11 settembre, in inglese (2 ore) – qui*
- New York: tour guidato a piedi dei resti della Nuova Amsterdam olandese, in inglese (2 ore) – qui*

Dove dormire a New York
Durante il mio secondo viaggio a New York ho soggiornato al The Herald*, a due passi da Herald Square e dall’Empire State Building. L’albergo offre solo servizio pernottamento, senza colazione o altri pasti.
La camera non era molto grande, ma rispettava per dimensioni e qualità gli standard newyorkesi. Punto di forza dell’albergo è sicuramente la sua posizione, estremamente strategica per scoprire l’intera città, perché l’area di Herald Square non è solo centrale, ma è anche servita da molte linee della metropolitana.
Per scoprire come muoversi a New York e come raggiungere Manhattan dall’aeroporto, vi suggerisco i post dedicati.
Se avete domande, dubbi o suggerimenti su cosa vedere nel Financial District, lasciate un commento!

Per vedere tutte le foto scattate a New York (con un iPhone 11 Pro* e una Canon 80D*), sfogliate il mio album su Flickr.
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