La Cattedrale di San Patrizio di Dublino: la storia e le informazioni per la visita

La Cattedrale di San Patrizio è la chiesa di Dublino dedicata al patrono d’Irlanda. Vi accompagno a scoprirla tra foto e informazioni utili.
L‘Irlanda è l’isola verde, quella del trifoglio, quella del cielo che è un tappeto che corre veloce, ma è anche la terra di San Patrizio, che in molti conoscono solo per la festa del 17 marzo. A Dublino sorge una chiesa a lui dedicata ed è una delle tappe da non perdere se si visita la capitale: un mix di storia, arte e cultura che racchiude in sé un po’ dello spirito irlandese. Vi porto a scoprirla.
La storia della Cattedrale di San Patrizio
La Cattedrale di San Patrizio di Dublino, la più grande delle due cattedrali oggi presenti nella capitale, nacque come chiesa parrocchiale celtica nel luogo in cui, secondo i fedeli, sorgeva il pozzo dove San Patrizio (vissuto tra il 385 e il 461) battezzava i pagani irlandesi. Probabilmente è sempre qui che il santo usava il trifoglio, oggi tra i simboli nazionali, per spiegare loro il concetto di Trinità.

A trasformare la chiesa in una collegiata, ossia un luogo dedito sia al culto che all’erudizione, e ad avviare i primi lavori di ampliamento fu John Comyn, primo arcivescovo anglo-normanno della città, che il 17 marzo 1191 la dedicò a “Dio, nostra Beata Signora Maria e San Patrizio”.
Con l’elevazione allo status di cattedrale, arrivato probabilmente con Henry de Loundres, il successore di Comyn, la chiesa subì ulteriori modifiche, realizzate in stile gotico inglese anche grazie alle numerose donazioni arrivate da ogni angolo dell’isola per ordine di re Enrico III. I lavori durarono fino al 1270, quando fu completata la Lady Chapel, ma la chiesa continuò a subire interventi anche nei secoli successivi, soprattutto per riparare ai danni causati da incendi e allagamenti per l’esondazione del vicino fiume Poddle.

Nel 1311, la Cattedrale di San Patrizio divenne sede dell’Università Medievale di Dublino, confermando così il suo ruolo come punto di riferimento culturale e religioso, ma le cose cambiarono con le burrasche politiche e spirituali del Sedicesimo secolo.
Tutto iniziò con la Riforma inglese del 1536, quando St. Patrick fu trasformata per un breve periodo in una chiesa anglicana, ma è con Edoardo VI, a metà del secolo, che la cattedrale fu soppressa e l’edificio tornò allo status di chiesa parrocchiale, con alcune sale destinate agli uffici del palazzo di giustizia. Solo un intervento congiunto del sovrano spagnolo Filippo II e della regina inglese Maria La Sanguinaria ripristinò, nel 1555, i privilegi della cattedrale.
Dopo decenni di incuria, nel 1660, con la restaurazione della monarchia, iniziarono i lavori di riparazione dell’edificio e la Lady Chapel fu offerta agli ugonotti in fuga dalla Francia per le loro preghiere e celebrazioni; proprio per questo la chiesa in quel periodo era nota anche come L’Eglise Française de St Patrick.
Nello stesso periodo, però, scoppiarono anche le prime insurrezioni giacobite, che puntavano a riportare sul trono il cattolico Giacomo II d’Inghilterra e VII di Scozia, e per un brevissimo periodo la cattedrale tornò in mano cattolica, almeno fino al 1690, quando fu restituita alla chiesa anglicana.
Nel Diciottesimo secolo, la St. Patrick conobbe uno dei suoi periodi di massimo splendore. Tra le figure più importanti dell’epoca c’è senza dubbio quella di Jonathan Swift, autore de I viaggi di Gulliver, decano dal 1713 al 1745 e oggi sepolto proprio all’interno dell’edificio; è a lui che si deve la creazione di un ospizio per donne indigenti e la creazione del Saint Patrick’s Hospital.

Purtroppo, verso la fine del secolo e per la prima metà di quello successivo, furono necessari ulteriori lavori per mettere in sicurezza alcune parti pericolanti dell’edificio, ma subirono spesso forti ritardi a causa delle condizioni economiche della parrocchia. In soccorso arrivò, tra il 1860 e il 1865, il magnate della birra Benjamin Guinness, che con importanti donazioni contribuì alla trasformazione dell’edificio; l’esempio fu seguito dal figlio Edward, che nel 1901 creò l’adiacente “Parco di San Patrizio”.
A livello spirituale, invece, l’ultimo grande cambiamento avvenne nel 1871, quando in seguito allo scioglimento della Chiesa d’Irlanda, Christ Church divenne l’unica e incontrastata cattedrale della diocesi di Dublino e San Patrizio fu eletta cattedrale nazionale.

Visitare la Cattedrale di San Patrizio: cosa non perdere
Come moltissime altre cattedrali in stile gotico, San Patrizio è una di quelle chiese che mettono un po’ in soggezione, con il soffitto altissimo, le statue di pietra, gli archi a sesto acuto e il bisbigliare quasi impercettibile dei turisti.
Allo stesso tempo, però, la Cattedrale di San Patrizio ti accoglie con i suoi colori, alcuni più vistosi di altri: ci sono le vetrate istoriate, il pavimento decorato che mi ha colpito ancora prima di calpestarlo e i cuscini appesi alle sedie, usati quando ci si mette in ginocchio, ricamati con i simboli delle famiglie e dei villaggi irlandesi.
E a proposito di colori, durante la visita alzate gli occhi e fate caso agli stendardi araldici dei “Knights of St Patrick”, i Cavalieri dell’Ordine di San Patrizio, l’ordine cavalleresco britannico creato nel 1783 da re Giorgio III e che qui celebrava le cerimonie di installazione fino al trasferimento nel Castello di Dublino.
Oltre a questi, tra le altre cose da non perdere, come vi anticipavo, c’è la tomba di Jonathan Swift (Dublino, 30 novembre 1667 – 19 ottobre 1745): si trova vicino all’entrata, nell’area sud-occidentale, e al suo fianco riposa Esther “Stella” Johnson, sua cara amica.
Secondo una delle leggende di Dublino, inoltre, il fantasma dell’autore non avrebbe mai abbandonato la chiesa e si aggirerebbe ancora oggi tra questi luoghi.

Informazioni utili per visitare St Patrick: orari e biglietti
L’ingresso costa 8,00€ per gli adulti e 7,00€ per over 65 e studenti; è disponibile anche un biglietto famiglia (2 adulti e 2 bambini fino ai 16 anni) a 18,00€. Se volete evitare code e organizzare il vostro viaggio a Dublino senza troppi problemi, vi consiglio di acquistare online il vostro biglietto salta-fila*; in caso di imprevisti potete sempre cancellare la vostra prenotazione, ricevendo un rimborso completo, fino a 24 ore prima.
La chiesa è aperta ai visitatori con i seguenti orari:
Da marzo a ottobre | Da novembre a febbraio | |
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Dal lunedì al venerdì | 9.30-17.00 | 9.30-17.00 |
Sabato | 9.00-18.00 | 9.30-17.00 |
Domenica | 9.00-10.30 | 12.30–14.30 | 16.30–18.00 | 9.00–10.30 | 12.30–14.30 |
Le informazioni sono aggiornate a febbraio 2022, per ulteriori dettagli visitate il sito ufficiale www.stpatrickscathedral.ie.

Dove dormire a Dublino

Ho dormito due notti a Dublino, una all’inizio e una alla fine del viaggio.
La prima volta ho soggiornato all’Hotel Arlington*, a due passi dall’Ha’Penny Bridge, la seconda all’Hotel Ferryman*, entrambi si affacciano sul fiume, ma sulle rive opposte.
Mi sento di consigliarli tutti e due.

Avete mai visitato la Cattedrale di San Patrizio a Dublino? Vi piacerebbe? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!
Le fotografie inserite all’interno del post sono state scattate con una Canon 1100D*, per vedere le altre sfogliate il mio album su Flickr.
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Silvia Demick
Come dici tu le chiese gotiche mettono sempre un po’ di soggezione, ma non riesco a fare a meno di rimanere colpita dalla loro sobrietà, che è molto affascinante.
Ma quanto sono belli quei cuscini???
Martina Sgorlon
Silvia DemickA me piacciono molto, mi piace curiosare tra i dettagli 🙂
Quei cuscini mi hanno colpita subito!! 😀
Silvia Demick
Martina SgorlonInfatti li vedrei bene sul mio divano