Curiosità su Venezia: le cose che forse non sapevate sulla città lagunare

Curiosità su Venezia: le cose che forse non sapevate su di lei. Chicche e dettagli per arricchire il vostro viaggio nella città lagunare.
Venezia e i suoi sestieri sono ricchi di dettagli, di angoli con storie da raccontare e con un passato affascinante. Impossibile fare un passo senza incontrare uno scorcio particolare, un oggetto o una scritta in grado di richiamare l’attenzione.
Curiosità su Venezia
Se alcune particolarità sono visibili, sparse per la città tra muri e calli, altre sono solo storie che scivolano tra i canali, di bocca in bocca o di libro in libro. In questo post ho raccolto le une e le altre: ecco alcune curiosità su Venezia che forse non sapevate e alcune chicche da conoscere prima di visitare la città lagunare.

Perché Venezia era chiamata la “Serenissima”
Esistono diverse scuole di pensiero sull’argomento e una di queste si rifà a un’antica divinità, la dea Reitia, venerata dai Veneti e dai Paflagoni, i loro antenati. Reitia, infatti, era nota anche come la “splendida” o la “serenissima” e da qui l’appellativo.
Non solo, Reitia, secondo quelle popolazioni, era anche uno dei nomi del pianeta Venere, dal quale pare derivare il nome attuale dell’intera regione, nonché quello della stessa Venezia.

Venezia aveva un calendario tutto suo
Prima dell’introduzione del calendario gregoriano, il 4 ottobre 1582, in Veneto, a Venezia e, di conseguenza, in tutti i territori della Serenissima i mesi si contavano in modo diverso.
Proprio come nel calendario di Romolo, che veniva utilizzato nell’antica Roma prima che entrasse in vigore quello giuliano, anche in Veneto il primo mese dell’anno era marzo: inizio della primavera e simbolo di rinascita. A livello linguistico, questo spiega anche perché settembre, ottobre, novembre e dicembre si chiamano in questo modo: sono rispettivamente il settimo, l’ottavo, il nono e il decimo mese a partire dal primo giorno dell’anno. Non solo, febbraio sarebbe il più corto proprio perché, inizialmente, era l’ultimo dell’anno.
Il calendario gregoriano stravolse le usanze venete e per evitare troppi problemi, nei documenti ufficiali, la Repubblica decise di continuare a utilizzare il calendario veneto, ma scrivendo a lato di ogni data le lettere “m.v.”, ossia mòre veneto, “alla maniera veneta”.

Il Leone Marciano direbbe molto più di quello che sembra
Il leone alato di San Marco, o Leone Marciano, è il simbolo di Venezia e del Veneto. Viene raffigurato quasi sempre con una zampa posta su un libro (il Vangelo) ed è proprio il libro a essere, secondo la tradizione, la chiave per decifrare molti dei leoni sparsi per la città e per tutto il Veneto. Se il Vangelo è aperto, significa che quel leone è stato scolpito o disegnato quando i territori della Serenissima erano in pace, se, invece, è rappresentato chiuso, significa che la Repubblica era in guerra.
Non solo, secondo alcuni, se il leone si trova in un’altra città il libro assume un altro significato: aperto per i comuni obbligati a pagare le tasse a Venezia, chiuso per i comuni che, invece, non erano tenuti a farlo, magari per meriti di guerra.
In realtà non ci sono fonti certe e tutte queste affermazioni paiono far parte più della tradizione che della storia veneziana, ma la simbologia che ruota intorno al Leone Marciano è ugualmente affascinante.

Venezia fu la prima città italiana a bere caffè
In Italia ci sono alcune città famosissime per il proprio caffè, come Napoli o Trieste, ma fu Venezia la prima città italiana a scoprirlo e la prima nella quale arrivò.
Era il 1570 e il merito è di Prospero Alpini, medico del console Giorgio Emo, che lo scoprì in Egitto quando il politico era impegnato lì per conto della Repubblica. Il dottore fu il primo italiano a raffigurare la pianta su una tavola botanica e studiare i benefici dei suoi chicchi, che dopo essere stati tostati regalavano una bevanda nera e “di sapore simile alla cicoria”.
Più di un secolo dopo, nel 1683, le cose cambiarono e in Piazza San Marco aprì la prima “bottega del caffè“. Nel 1720, invece, nacque il Caffè Florian: una vera e propria istituzione in città, un caffè storico che è ancora attivo. Vi ho raccontato la sua storia nel post dedicato a Piazza San Marco.

I vaporetti
A Venezia non esistono molti modi per muoversi e spostarsi: si può andare a piedi o si può andare in barca. Esistono tanti tipi diversi di imbarcazione e, dopo la gondola, il più tipico è senza dubbio il vaporetto.
I vaporetti sono “bus d’acqua”, delle barche che, proprio come gli autobus nelle altre città, trasportano ogni giorno centinaia di persone da una parte all’altra di Venezia: hanno le loro fermate (galleggianti), i loro orari e i loro biglietti. Il nome deriva dal fatto che un tempo funzionavano a vapore, ma, anche se oggi non è più così, guai a chiamarli in altro modo! Se visitate Venezia, quindi, fate attenzione a usare il nome corretto.
Per sapere come muoversi a Venezia vi consiglio il post dedicato.

Venezia fu la prima città italiana ad avere le guide turistiche
Venezia è da sempre un luogo ricco di persone provenienti da ogni parte del mondo. Già nel Medioevo migliaia di viaggiatori arrivavano qui dagli altri paesi del Mediterraneo o dall’Oriente per ragioni commerciali o religiose, perché non solo la città lagunare era ricca di reliquie da venerare, ma era anche il principale porto dal quale partivano le navi dirette in Terrasanta.
I pellegrini spesso si trattenevano a Venezia per qualche giorno e la loro sosta era gestita dai Tolomazi, un gruppo di antichi “assistenti turistici” che si prendevano cura di loro e li aiutavano a trovare un alloggio, a scegliere la nave sulla quale imbarcarsi o li accompagnavano in giro per la città.
Il gruppo era stato istituito anche per ragioni d’immagine: secondo la Repubblica, infatti, era importante che i viaggiatori avessero un’opinione positiva sulla città, conservando un ricordo piacevole del loro soggiorno e favorendo così il passaparola.

Venezia e gli esecutori contro la bestemmia
Camminando per le calli di Venezia potete vedere, soprattutto vicino alle chiese, delle lapidi davvero particolari: quelle degli Esecutori contro le bestemmie.
Iniziarono a comparire nel 1537, quando la Repubblica istituì una magistratura per contrastare appositamente la profanazione e le bestemmie, apparentemente molto comuni in città.
«Due cose erano in Venezia molto difficili da disfare: la bestemmia usata da ogni grado di persone e li vestimenti alla francese»
Lorenzo Priuli, Diario (1512)
Oggi le lapidi degli esecutori ancora visibili sono circa una decina. Si possono trovare sulla chiesa di San Polo, su quella di San Giacomo dell’Orio, di Sant’Andrea de la Zirada o di Santo Stefano.

La “prima” carrellata della storia del cinema
Era il 25 ottobre 1896 e a Venezia Jean Alexandre Louis Promio, regista e fotografo francese, credeva di realizzare la prima carrellata della storia del cinema, ossia una registrazione con la cinepresa in movimento.
In realtà, appena qualche giorno prima, il regista Constant Girel aveva fatto lo stesso a Costanza, sul fiume Reno, togliendogli il primato, ma Promio lo scoprì solo più tardi. Il video del regista francese (che trovate su YouTube a questo link) riprendeva il Canal Grande e la sua quotidianità e il film debuttò a Lione il 13 dicembre 1897 con il titolo Panorama du Grand Canal pris d’un bateau.
Leggi anche: Film ambientati a Venezia: 10 pellicole da guardare o riguardare
Le tradizioni legate ai regali
Anche se oggi non è più così, a Venezia un tempo c’erano delle tradizioni legate ai regali da fare, ognuna dedicata a una ricorrenza particolare.
A Natale si regalava un vaso di mostarda e del mandorlato e a Pasqua due bottiglie di vino, rigorosamente di Cipro, e una focaccia. Non solo, per San Martino (11 novembre) delle castagne, per il 1 e 2 novembre le “fave dei morti”, delle palline dolci tipiche della tradizione veneta, e in occasione di San Marco (25 aprile) un bocciolo rosso alle fidanzate. Quest’ultimo deriva da una tradizione secolare che vi ho raccontato nel post dedicato alle leggende di Venezia.
Se da una parte c’erano i regali da fare, dall’altra c’erano quelli sconsigliati: i pettini, considerati oggetti delle streghe, immagini sacre, perché portavano sofferenza, forbici, simbolo di maldicenza, e aghi, anch’essi simboli di sofferenza.

Informazioni utili per scoprire altre curiosità su Venezia
Queste sono solo alcune delle mille curiosità su Venezia nascoste tra le calli e i campi della città, ma sappiate che, se volete scoprirne tante altre, potete partecipare a un tour guidato.
Potete prenotare il tour gratuito dei misteri e delle leggende di Venezia (qui*) o il free tour alternativo (qui*) che vi porta a scoprire tutti i segreti della Serenissima, per esempio, oppure il tour notturno dedicato ai monumenti principali e alle gemme nascoste (qui*) o quello di due ore sui fantasmi e le leggende della Laguna (qui*). Infine, vi segnalo il tour della Venezia nascosta, un percorso di due ore disponibile anche italiano (qui*). Insomma, c’è davvero l’imbarazzo della scelta!
Leggi anche: Leggende di Venezia: storie e racconti della città lagunare

Dove dormire a Venezia
Avendo sempre visitato Venezia in giornata non saprei indicarvi con esattezza un alloggio. Vi lascio però questa mappa* con tutte le offerte e le soluzioni aggiornate, sperando che riusciate a trovare quello che fa per voi.
Booking.com
Conoscete altre curiosità su Venezia? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!
Le immagini sono state scattate con un iPhone 6s* e una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
*All’interno di questo post potrebbero essere presenti dei link di affiliazione, contrassegnati da un asterisco. Questo significa che se decidete di effettuare una prenotazione o di fare un acquisto e utilizzerete questi link, i siti mi riconosceranno una percentuale. Per voi non ci sono costi aggiuntivi, ma così facendo supporterete questo blog e il lavoro che si nasconde dietro ogni articolo pubblicato. Grazie ❤
Venezia Help
bellissimo articolo! Venezia è ricca di leggende e curiosità, ma qui ne sono elencate alcune di veramente particolari, come la prima bottega del caffè in Piazza San Marco! Curiosità interessante 🙂
Martina Sgorlon
Venezia HelpGrazie mille, mi fa davvero tanto piacere! Venezia è una città piena di curiosità e di segreti 😉