Curiosità su Parigi: le cose che forse non sapevate sulla capitale francese

Curiosità su Parigi: le cose che forse non sapevate sulla capitale francese. Dettagli e piccoli segreti tutti da scoprire prima, durante e dopo il vostro viaggio.
Parigi è uno dei centri dell’arte e della cultura europee e proprio questa sua vivacità le ha permesso di ottenere spesso un ruolo da protagonista, accogliendo pittori, scrittori e musicisti provenienti da ogni parte del mondo.
Curiosità su Parigi
Proprio la sua lunga storia e il continuo viavai di persone hanno riempito le strade e le piazze della capitale francese di dettagli e racconti che aspettano solo di essere scoperti.
Dopo avervi suggerito cosa vedere nella Ville Lumière, ecco alcune curiosità su Parigi che forse non sapevate: le chicche per arricchire il vostro prossimo viaggio in città o per scoprirla da un nuovo punto di vista.

L’origine di Parigi
I primi a insediarsi in quest’angolo di Francia furono i Parisii, una tribù celtica della Gallia settentrionale alla quale si deve l’attuale nome della capitale francese.
Con l’arrivo dei romani di Giulio Cesare nel 52 a.C. e la prima vera e propria urbanizzazione, la città fu chiamata Lutetia Parisiorum, ossia “la palude (o il territorio fertile, a seconda delle traduzioni) dei Parisi”, un nome che mantenne fino al Quarto secolo, quando fu ribattezzata definitivamente Paris.
Resti dell’antica Lutetia, in particolare dell’anfiteatro e delle terme, si possono vedere ancora oggi nell’area del Quartiere Latino, tra Rue Monge e il Musée de Cluny.
«Si era sempre pensato che a Parigi ci fosse un’arena romana, ma nessuno sapeva esattamente dove si trovasse fino a una sessantina d’anni fa [n.d.r. il capitolo è ambientato nel 1924]» disse Marc a Frank. «Cominciarono a costruire un deposito per i tram in questo sito e trovarono le rovine […]. Comunque, come vedi, l’arena vera e propria era un cerchio, con un semicerchio di gradinate di pietra lungo un lato. Così potevano mettere in scena anche rappresentazioni teatrali».
PARIS*, EDWARD RUTHERFURD
«Le dimensioni sono notevoli» osservò Frank.
«Poteva contenere tra i quindici e i ventimila spettatori. Il numero giusto per un’importante città romana».

Non è la capitale della lingua francese
Parigi, con i suoi oltre 2 milioni di abitanti, sarà anche la capitale di Francia, ma non è la capitale della lingua francese.
Esiste, infatti, una città molto molto più popolosa nella quale il francese è la lingua ufficiale: Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, dove vivono più di 17 milioni di persone.

È la culla della Statua della Libertà
La Statua della Libertà, simbolo di New York e degli Stati Uniti, fu donata dalla Francia per ricordare e celebrare il centenario della Dichiarazione d’Indipendenza.
Ideata grazie alle menti di Frédéric Auguste Bartholdi e di Gustave Eiffel, padre della Torre Eiffel, la statua fu realizzata a Parigi e poi assemblata a New York. La magia avvenne in Rue de Chazelles, al numero 25, oggi una strada abbastanza anonima.
Solo una generazione prima, quella era stata una modesta zona di botteghe e piccoli lotti di terreno coltivabile. Poi erano comparse villette a due piani con tetti mansardati. E dopo che il barone Haussmann aveva cominciato a tracciare le sue grandi arterie attraverso il quartiere, erano stati costruiti alcuni lunghi palazzi di appartamenti alti sei piani. Il progetto cui stava lavorando Thomas Gascon era in corso di realizzazione al numero 25 di Rue de Chazelles, sul lato nord della strada, e svettava alto sopra i tetti delle ville vicine: una gigantesca figura tronca, completata solo in piccola parte, avvolta in panneggi metallici e circondata da impalcature. Era così alta che la si vedeva dal lato opposto del Parc Monceau.
Paris*, Edward Rutherfurd
Era la Statua della Libertà.
Anche se l’originale oggi svetta a sud di Manhattan, a Parigi si possono vedere ben cinque riproduzioni di dimensioni ridotte: una sull’Île aux Cygnes (orientata verso New York e risalente al 1889), una all’interno dei Giardini del Lussemburgo, una nel Museo d’Orsay e le ultime due all’interno e all’esterno del Museo delle Arti e dei Mestieri. Non solo, sul ponte dell’Alma, c’è la riproduzione della singola fiamma.

C’è un edificio fantasma nel cuore della città
Passeggiando per le strade del X Arrondissement parigino, nei pressi della Gare du Nord, esiste un edificio davvero insolito, ma che passa quasi sempre inosservato: il civico 145 di Rue La Fayette.
Il palazzo sembra disabitato e un po’ abbandonato a se stesso, soprattutto al piano terra, la verità, però, è che l’edificio è una sorta di messa in scena, una casa che non esiste e che serve per coprire una bocca di aerazione della metropolitana, ma senza dare nell’occhio.
Prestando un po’ di attenzione, si può vedere che l’interno è vuoto, illuminato solo dalle luci verdi delle uscite di emergenza, e che la casa, a differenza delle altre, non ha un citofono.

Esiste un sito per ritrovare “i colpi di fulmine”
Se mentre siete a Parigi verrete colpiti da una delle frecce di Cupido mentre state viaggiando in metropolitana o su uno dei tanti mezzi pubblici che attraversano la città, non preoccupatevi, potete ritrovare la persona che vi ha fatto battere il cuore. O almeno provarci.
Nella capitale francese, infatti, esiste un sito che vi dà la possibilità di pubblicare un annuncio per ritrovare chi avete incrociato a bordo: Croisé dans le Métro. Vi basterà indicare l’ora, la linea e tutti gli altri dettagli che ritenete necessari e sperare di essere ricontattati.
Sei salito alla Gare de Lyon con il tuo monopattino elettrico. Ci siamo guardati per l’intero viaggio. […] Sono scesa a Saint Mammes senza il coraggio di parlarti. Avrei dovuto… spero di rivederti presto.
Uno dei tanti messaggi lasciati sul sito

Durante la Rivoluzione alcuni luoghi hanno cambiato nome
Così come i mesi dell’anno erano stati ribattezzati con nomi legati alle stagioni e al clima (piovoso, ventoso, germinale, fiorile…), anche alcune piazze e strade di Parigi hanno cambiato nome dopo la Rivoluzione Francese, durante la Prima Repubblica.
Uno degli esempi più significativi è quello che riguarda l’attuale Place de la Nation, che un tempo si chiamava Place du Trône: in quegli anni fu ribattezzata Place du Trône-Renversé.
Il dottor Émile Blanchard procedeva a cavallo lungo il bordo della grande place du Trône, uno dei tanti luoghi in città in cui erano state sistemate le ghigliottine. Per la precisione, dato che la Rivoluzione ne aveva cambiato il nome, quella ora era place du Trône-Renversé: “la piazza del trono rovesciato”.
Paris*, Edward Rutherfurd

Parigi città d’invenzioni
Grazie alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789, sulla quale si basa anche la Universal Declaration of Human Rights redatta dalle Nazioni Unite nel 1948, molti considerano Parigi la culla della modernità e dei diritti umani.
La capitale francese, però, ha dato i natali a tanti altri concetti e oggetti entrati ormai a far parte della nostra quotidianità; è il caso del sistema metrico decimale, introdotto ufficialmente dall’Académie des Sciences nel 1795, o della chimica, elevata a vera e propria scienza dal parigino Antoine Lavoisier, oggi considerato il padre della chimica moderna.

Non solo, a Parigi sono stati inventati anche il bikini, ideato dal sarto francese Louis Réard nel 1946, la fotografia, opera di Louis Daguerre che dopo anni di studi la presentò al mondo nel 1839, o i lampioni, introdotti in città nel 1878. E ancora: l’attrezzatura da sub, lo stetoscopio, il velocipede (antenato della bicicletta) e il cinema, per il quale dobbiamo ringraziare Auguste e Louis Lumière. E l’elenco potrebbe continuare.
A proposito di cinema, se volete tornare nella capitale attraverso il grande schermo, forse può interessarvi il post dedicato ai film ambientati a Parigi.

La falsa Parigi
Durante la Prima Guerra Mondiale, Parigi si sentì minacciata dall’esercito tedesco non solo via terra, ma anche via aria a causa dei bombardieri Gotha, più avanzati e potenti dei caccia francesi. L’arte e la cultura parigina, però, erano troppo importanti e per proteggerle fu usato uno stratagemma tanto complesso quanto affascinante: si decise di creare una falsa Parigi.

Il luogo scelto si trovava a circa cinque chilometri a nord della città, abbastanza lontano da risparmiare la vera Parigi, ma abbastanza vicino da non insospettire i piloti. Lì, in un punto in cui le anse della Senna ricordavano quelle della capitale, si decise di realizzare una città con legno, teloni dipinti e migliaia di luci (progettate dall’italiano Jacopozzi, che aveva illuminato anche la vera Torre Eiffel), ovviamente senza dimenticare i monumenti principali.
“Se non possiamo fermare i piloti tedeschi, possiamo ingannarli […]. Messieurs, imporremo un oscuramento totale sulla città e poi costruiremo una Parigi finta, poco più a nord. Abbastanza grande da essere confusa con quella vera a seimila metri di altezza”. […]
Paris*, Edward Rutherfurd
“È audace. Ha stile” aveva ammesso. E poi, dopo una breve riflessione, aveva riservato al progetto il miglior complimento che un francese potesse fare: “Ça, c’est vraiment français“. “È una cosa veramente francese”.
La finta città, però, non fu mai né completata né bombardata e oggi su quel luogo sorge la cittadina di Maisons-Laffitte.

I tour per scoprire altre curiosità su Parigi
La capitale francese è ricchissima di curiosità e segreti e per questo in città non mancano i tour e le visite guidate dedicati proprio a queste chicche. Vi lascio qui sotto alcuni spunti per il vostro viaggio; per saperne di più sull’esperienza o per prenotare vi basterà seguire i link:
Dove dormire a Parigi

Durante il mio ultimo viaggio a Parigi ho soggiornato alla Résidence du Pré*, a pochi minuti a piedi dalla Gare du Nord e in una posizione comodissima per spostarsi in città.
La camera era veramente spaziosa, soprattutto per gli standard parigini, il bagno quasi nuovo e abbastanza ampio per muoversi comodamente. La stanza non dava sulla strada e la notte non si sentivano rumori né auto, ottima per riposare in tranquillità dopo una giornata trascorsa per le strade di Parigi.
Per sapere come raggiungere la città dall’aeroporto, vi consiglio di leggere il post dedicato agli aeroporti di Parigi.
Conoscevate queste curiosità su Parigi? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!
Le immagini sono state scattate con una Canon 80D* con obiettivo a focale fissa Canon 24mm*. Per vedere le altre, sfogliate il mio album su Flickr.
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Jules
Pensa te, quella della lingua è molto singolare! 🙂
Martina Sgorlon
JulesCiao Jules, davvero! Anche per me è stata una bella sorpresa 🙂