Il sestiere Castello di Venezia: cosa vedere e l’itinerario

Il sestiere Castello di Venezia: un itinerario a piedi per scoprire cosa vedere, i luoghi, i palazzi e le chiese da non perdere (e le informazioni utili).

Se si vede Venezia come un pesce, sestiere Castello è la sua coda. È l’estremità più orientale della città lagunare e quella più lontana dalla stazione di Santa Lucia o dal Ponte della Libertà, porte d’ingresso se si arriva dalla terraferma.

Sestiere Castello: cosa vedere
Nonostante sia il più esteso e il secondo per numero di abitanti (dopo quello di Canareggio) tra i sestieri di Venezia, Casteo (in veneto) è anche uno dei meno affollati e spesso si riempie solo in occasione di eventi di importanza internazionale come la Biennale di Venezia.

Anche se il suo nucleo più antico corrisponde all’attuale isola di San Pietro, prende il nome dalla storica struttura che si trovava dove oggi sorge l’Arsenale: un vero e proprio punto di riferimento che ha reso il sestiere l’area industriale della città.
Ora vi accompagno tra le calli, i campi e i canali del sestiere Castello di Venezia: ecco cosa vedere se avete intenzione di visitare questa zona del capoluogo veneto.

Riva degli Schiavoni
Riva degli Schiavoni è forse una delle più famose di Venezia. È lunga circa 850 metri e il suo nome deriva dai numerosissimi mercanti Dalmati (la Dalmazia era chiamata anche Schiavonia) che raggiungevano la Repubblica per ragioni commerciali.

La riva si divide tra il sestiere San Marco e il sestiere Castello, che inizia da Ponte della Paglia. Da quest’ultimo si può vedere il più celebre Ponte dei Sospiri, realizzato nel 1614 per collegare Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove.

Proprio il Palazzo delle Prigioni è il primo che si può incontrare in Sestiere Castello arrivando da Piazza San Marco. Risale alla seconda metà del Cinquecento e fu uno dei primi edifici in Europa destinato esclusivamente alla detenzione dei prigionieri.
Vicino alle Prigioni Nuove c’è un edificio completamente diverso: il famoso Hotel Danieli, ospitato dal 1822 all’interno dello storico Palazzo Dandolo. Qui soggiornarono, tra i tanti, Goethe, Honoré de Balzac, Wagner e Charles Dickens e ancora oggi è un punto di riferimento per turisti e viaggiatori celebri o facoltosi.

Superato il Rio dei Greci, continuando su Riva degli Schiavoni, si incontra la Chiesa della Pietà, un edificio della metà del Settecento.
Sulla sua facciata esterna è stata posta una lapide che un tempo si trovava nel vicino orfanotrofio dal quale prende il nome, il Pio Ospedale della Pietà, dove per quarant’anni insegnò musica anche Antonio Vivaldi.
Fulmina il Signor Iddio maleditioni e scomuniche contro quelli quali mandano o permettano sono mandati li loro figlioli e figliole si legittimi come naturali in questo hospedale della pietà havendo il modo e faculta di poterli allevare […]
Iscrizione del 1548
Al momento l’esterno della chiesa è in ristrutturazione. L’edificio è aperto dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00, l’ingresso costa 3€.

Chiesa di San Zaccaria
Per incontrare la Chiesa di San Zaccaria bisogna entrare nelle strette calli di Venezia e allontanarsi un po’ dall’ampio Canale della Giudecca.
Si affaccia sul campo omonimo ed è un edificio imponente e sormontato da archi che risale al Quattordicesimo secolo. È intitolato al padre di San Giovanni Battista, i quali resti furono donati alla città dall’Imperatore bizantino Leone V e conservati all’interno del primo edificio costruito qui nel Nono secolo.

L’interno è davvero splendido, con grandi pareti affrescate, un’atmosfera un po’ cupa data dai colori dei dipinti, ma incredibilmente affascianante. Tra le opere d’arte da notare c’è la pala d’altare del 1505 realizzata da Bellini, la Madonna in trono col Bambino e santi, che si trova sulla parete sinistra.

Alla chiesa, poco dopo la sua realizzazione, fu affiancato un monastero Benedettino nel quale erano accolte molte figlie dei nobili della città. Si racconta che proprio loro avessero trasformato il parlatoio del convento in un salotto dove venivano costantemente organizzati spettacoli e pare che il via vai di giovani mascherati fosse continuo.
Purtroppo, però, la struttura è legata anche ad una tragica vicenda. Nel 1105, infatti, un terribile incendio distrusse sia la chiesa che il monastero: vi morirono intrappolate oltre cento ragazze.
La chiesa è visitabile gratuitamente dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00. La domenica solo il pomeriggio.

Chiesa di San Giorgio dei Greci
La Chiesa di San Giorgio dei Greci segue il culto ortodosso e fu fondata nel Cinquecento, quando tantissimi greci scapparono dai loro territori dopo la caduta dell’Impero Bizantino per mano dei turchi.

Il suo campanile pende come molti che si possono incontrare non solo a Venezia, ma in tutta Italia. La cosa buffa, però, è che a differenza degli altri, che sono inclinati a causa del terreno che ha ceduto nel corso dei secoli, questo è così dalla sua costruzione.
La chiesa è aperta dal lunedì al sabato (tranne il martedì) dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30, la domenica dalle 9.00 alle 13.00. Io purtroppo non sono mai riuscita a visitare la chiesa all’interno, perché sono sempre passata di lì in orario di chiusura o di messa, quando non è visitabile (le due funzioni religiose principali si tengono alle 9.30 e alle 10.30).

Chiesa di San Giovanni Battista in Bragora
La Chiesa di San Giovanni in Bragora è un edificio abbastanza semplice, con una facciata in mattoni e un piccolo campanile a vela ricostruito più e più volte.
Secondo la leggenda fu Dio stesso a commissionarla a San Magno, vescovo di Oderzo, che si rifugiò a Venezia dopo essere fuggito dalla sua (e dalla mia) città a causa delle invasioni barbariche.

Al suo interno, un ambiente piccolo, ma suggestivo, sono conservate alcune opere di Cima da Conegliano, pittore veneto vissuto tra Quattro e Cinquecento, e le reliquie di San Giovanni, chiamato l’Elemosiniere, che fu patriarca di Alessandria d’Egitto nel Settimo secolo.
La chiesa è visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 17.30. La domenica dalle 10.30 alle 12.00.

Riva dei Setti Martiri
Riva dei Sette Martiri è la continuazione di Riva degli Schiavoni, ma questo tratto, da Rio de la Tana a Rio dei Giardini, fu chiamato così in memoria di un evento avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il 3 agosto del 1944 sette prigionieri politici italiani furono fucilati qui dai tedeschi per vendicare con un gesto simbolico e violento la scomparsa di un loro uomo, causata, secondo loro, da mani veneziane.
In quell’occasione, le truppe obbligarono 500 abitanti dell’area, considerati antifascisti, ad assistere alla scena e i corpi dei sette rimasero sotto gli occhi di tutti per giorni, controllati da alcuni soldati. Si scoprì poi che lo scomparso, ubriaco e solo, era caduto in un canale ed era annegato.

Giardini della Biennale (o Napoleonici)
I Giardini della Biennale sono il più grande parco pubblico della città e furono realizzati nel 1807 per volere di Napoleone Bonaparte.

Oggi ospitano i padiglioni della Biennale, l’Esposizione Internazionale delle varie forme d’arte, e al loro interno è possibile vedere anche un monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi.
La statua si trova vicino all’ingresso che dà sulla via a lui intitolata e pare che all’opera sia legato anche uno dei fantasmi di Venezia. Ve ne ho parlato anche nel post dedicato alle leggende del sestiere Castello.

Isoletta di Sant’Elena
L’isola di Sant’Elena è un luogo di storia e di fede e all’interno della sua chiesa sono conservate le reliquie della santa, madre dell’Imperatore romano Costantino.
Il racconto legato al loro arrivo in laguna è un mix di realtà e leggenda e anche di quell’avvenimento vi ho parlato nel post dedicato ai racconti del sestiere Castello.

L’area venne bonificata nell’Ottocento, quando entrò ufficialmente a far parte della città, ma la prima cappella fu costruita qui nel 1028, anche se l’edificio sacro attuale risale all’inizio del Cinquecento.
È abbastanza semplice, con una facciata in mattoni e un alto campanile ricostruito nel 1950, ma rimane uno dei luoghi sacri più importanti del sestiere Castello.

La chiesa è aperta solo durante le messe, il martedì e il giovedì alle 17.00, la domenica alle 10.30. Il chiostro è sempre visibile attraverso un cancello a sinistra dell’entrata principale.
Se visitate il sestiere Castello quando la chiesa è chiusa e non avete molto tempo a disposizione, vi suggerisco di non inserire l’isola di Sant’Elena nel vostro itinerario, perché è un po’ fuori mano e rischiate di fare molta strada per niente. Se però volete visitarla comunque o avete un po’ di tempo in più, sappiate che troverete una zona tranquillissima e piena di verde, perfetta per una pausa.

Chiesa di San Giuseppe di Castello
La Chiesa di San Giuseppe di Castello può non sembrare un granché dall’esterno, ma all’interno conserva un vero e proprio tesoro per gli appassionati di arte.
Realizzato nella prima metà del Cinquecento, questo edificio ospita alcune opere di Paolo Veronese, l’Adorazione dei pastori e San Girolamo, e di Tintoretto, Il senatore Bon in preghiera dinanzi all’arcangelo Michele che scaccia Lucifero.
Purtroppo la chiesa è aperta soltanto durante le celebrazioni e gli orari possono variare. L’ingresso per i turisti costa 3€ a tariffa intera e 1,50€ a tariffa ridotta.

Basilica di San Pietro di Castello
La Basilica di San Pietro di Castello è una delle più importanti di tutta la città e fu sede del patriarcato veneziano fino al 1807, quando Napoleone lo spostò alla Basilica di San Marco.
Pare sia stata costruita nel Nono secolo, ma di quella prima struttura non rimane nulla, perché un incendio la distrusse nel 1120. I lavori di restauro del primo Cinquecento iniziarono sotto la supervisione di Andrea Palladio, che però abbandonò il lavoro pochi anni dopo a causa della morte del committente, il patriarca Antonio Diedo.

Al suo interno ospita alcuni elementi di importanza storica, oltre che religiosa; primo fra tutti la Cattedra di San Pietro, sulla quale, secondo la tradizione, sedeva il santo quando era vescovo di Antiochia. Fu realizzata utilizzando un’antica stele funeraria islamica: sono ancora visibili le decorazioni arabe e i versetti del Corano incisi.
La chiesa non è nota solo per essere stata meta di pellegrinaggio dopo l’ondata di peste che invase la città nel 1630, ma anche perché qui furono rapite le dodici spose festeggiate durante la Festa delle Marie, uno degli appuntamenti più importanti del Carnevale di Venezia.
L”ingresso costa 3,50€ per i turisti (1,50€ se studenti). La basilica è aperta dal lunedì al sabato dalle 10.30 alle 16.30. All’interno non si possono fare fotografie.

L’Arsenale
L’Arsenale è uno dei luoghi più importanti di Venezia, perché fu grazie alle imbarcazioni costruite qui che la Serenissima riuscì a far valere il proprio potere tra il Mediterraneo e l’Egeo.
Coprì un ruolo fondamentale dal Dodicesimo secolo e la sua storia è lunga e complessa, con continui ampliamenti e modifiche. Per questo, se volete approfondire questa tappa, vi consiglio di leggere la pagina a lui dedicata sul sito della città Comune.Venezia.it.

Oggi una sua parte appartiene al Comune, che la utilizza per mostre ed eventi legati soprattutto alla Biennale, mentre l’altra alla Marina Militare Italiana, che ha creato qui l’Istituto di studi militari e il Museo Storico Navale.

L’area dell’Arsenale è davvero grande e, se non avete il tempo per esplorarla tutta, vi consiglio di non perdere almeno la Porta di Terra, terminata nel 1460, e le due torri. Insieme compongono un ingresso imponente ed elegante che riesce a trasmettere almeno in parte l’importanza di questo luogo.

I luoghi in onore di Dante
Quando Dante, nel 1312, giunse a Venezia, l’allora ambasciatore di Ravenna Guido Novello da Polenta lo portò in visita all’Arsenale. Il poeta ne rimase talmente colpito da inserire i suoi ricordi anche nella Divina Commedia: li usò per descrivere la V Bolgia.
Quale ne l’arzanà de’ Viniziani
bolle l’inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani,ché navicar non ponno – in quella vece
chi fa suo legno novo e chi ristoppa
le coste a quel che più viaggi fece;chi ribatte da proda e chi da poppa;
altri fa remi e altri volge sarte;
chi terzeruolo e artimon rintoppa -;tal, non per foco, ma per divin’arte,
bollia là giuso una pegola spessa,
che ’nviscava la ripa d’ogne parte.Inferno, Canto XXI, vv. 7-18

La Repubblica, grata per il gesto, decise di ribattezzare le tre case di quelli che erano conosciuti come i Patroni dell’Arsenal. Nacquero così la Casa dell’Inferno, la Casa del Paradiso e la Casa del Purgatorio. Quest’ultima, insieme al suo ponte privato, è l’unica ad essere sopravvissuta alle varie modifiche effettuate nell’area, anche se il ponte principale davanti alla Porta di Terra è ancora conosciuto come Ponte del Paradiso.
All’interno di una nicchia scavata nel muro di cinta dell’Arsenale è presente anche un busto dello stesso Dante.

Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone
La Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone è anche nota come Scuola di San Giorgio degli Schiavoni ed era il punto di riferimento religioso della comunità e della confraternita dei dalmati trasferitisi o di passaggio a Venezia.
Al suo interno c’è un’importante gruppo di opere del Carpaccio che racconta la vita dei santi, anche se io purtroppo non sono riuscita ad entrare per questioni di tempo.
La Scuola è aperta dalle 9.15 alle 13.00 e dalle 14.45 alle 18.00 dal martedì al sabato, il lunedì è aperta solo il pomeriggio e la domenica e i festivi solo la mattina. Il biglietto, acquistabile fino ad un’ora prima della chiusura, costa 5€ a tariffa intera e 3€ a tariffa ridotta.

Chiesa di San Francesco della Vigna
La Chiesa di San Francesco della Vigna è uno splendido edificio rinascimentale nato dall’unione dei progetti dell’architetto Jacopo Sansovino, intervenuto nel 1534, e di Andrea Palladio, che lavorò alla realizzazione della facciata dieci anni dopo.

Un tempo, immersa nei vigneti, qui c’era la piccola chiesa di San Marco, eretta sul luogo dove, secondo la tradizione, soggiornò il santo e dove un angelo gli apparve salutandolo con quello che è diventato poi il motto della Serenissima Repubblica di Venezia: Pax tibi Marce Evangelista meus.
Proprio nel campo della chiesa c’è uno degli angoli che preferisco del sestiere Castello di Venezia: il Colonnato di San Francesco. Fu realizzato nel Diciannovesimo secolo e unisce il Palazzo della Nunziatura al convento.

Campo Santi Giovanni e Paolo
Il Campo Santi Giovanni e Paolo è uno dei più grandi di tutta la città e uno dei suoi lati è bagnato dal Rio Mendicanti, che divide Castello dal sestiere di Cannaregio.
Al centro si erge un monumento equestre realizzato dal Verrocchio che rappresenta Bartolomeo Colleoni, lombardo di nascita, ma che fu per anni al servizio della Serenissima.

I veri protagonisti della piazza, però, sono l’imponente basilica dei Santi Giovanni e Paolo (San Zanipolo, in veneziano) e la vicina Scuola Grande di San Marco.

La prima, realizzata per i frati domenicani, fu completata nel 1343, ma fu consacrata quasi un secolo dopo a causa del prolungamento dei lavori dedicati alle decorazioni. Dall’interno la sua grandezza si percepisce ancora di più con le sue volte gotiche alte più di trenta metri e i suoi oltre cento metri di lunghezza.
La chiesa ospita un numero elevatissimo di cappelle, statue e dipinti, tanto che potrebbe essere considerata un museo. Tra i tanti si possono ammirare i monumenti dedicati ad alcuni dei dogi e dei personaggi più influenti di Venezia e un’opera di Paolo Veronese: l’Adorazione dei pastori.
La basilica è visitabile dalle 9.00 alle 18.00 (dalle 12.00 alle 18.00 nei giorni festivi). L’ingresso per i turisti costa 3,50€ a tariffa intera e 1,50€ a tariffa ridotta. All’interno non è possibile fare fotografie.

Al lato della basilica sorge la Scuola Grande di San Marco, un edificio rinascimentale che un tempo era la sede della Confraternita dei Battuti e oggi è, invece, l’ingresso dell’Ospedale Civile.
Alcune delle opere che erano al suo interno ora si trovano alle Gallerie dell’Accademia, in sestiere Dorsoduro, o a Milano, alla Pinacoteca di Brera.
Se siete di fretta, vi consiglio di entrare almeno nella sala principale, ingresso dell’Ospedale. È uno spazio ampio diviso da colonne che ha un’atmosfera davvero particolare. Questa parte è accessibile gratuitamente dalle 6.30 alle 21.00. Non si possono scattare fotografie.
La Scuola, invece, è aperta al pubblico dal martedì al sabato, dalle 9.30 alle 17.30, e la prima domenica del mese.

Libreria Acqua Alta
Alla libreria Acqua Alta di Venezia ho dedicato un intero post ed è per questo che non mi dilungherò molto. È un luogo davvero particolare, dove i libri rovinati dall’acqua si trasformano in scale e quelli usati si riposano all’interno di imbarcazioni in attesa di un nuovo proprietario.

Campo Santa Maria Formosa
Insieme a quello dei Santi Giovanni e Paolo, il campo di Santa Maria Formosa è uno dei più ampi di tutta Venezia ed è circondato da alcuni dei palazzi più famosi del sestiere Castello.
Ci sono i Palazzi Donà, Palazzo Vitturi, Palazzo Priuli Ruzzini, Palazzo Querini Stampalia, Palazzo Malipiero-Trevisan, con il suo ponticello privato, e la cinquecentesca Casa Venier, dimora del doge Sebastiano Venier noto per aver portato la Lega Santa alla vittoria della Battaglia di Lepanto contro l’Impero Ottomano.

Protagonista del campo è la chiesa di Santa Maria Formosa, costruita nel 1492, anche se il primo edificio religioso fu eretto qui nel 639 per volere di San Magno di Oderzo. Il santo, lo stesso della chiesa di San Giovanni Battista in Bragora, commissionò l’edificio dopo l’apparizione di quella che lui definì una Madonna dalla vaga forma.

Il campanile barocco fu invece realizzato nel 1688 e, se ci si avvicina, si può vedere che la sua entrata è sormontata da una testa grottesca chiamata “il Mascherone”. Pare sia stata messa lì per allontanare il demonio, che entrava per fare dispetti e suonare le campane.
Per rispetto nei confronti dei fedeli, l’ingresso ai turisti non è consentito se non per la preghiera.

L’Arco del Paradiso
A due passi dal campo c’è un altro Ponte del Paradiso, che attraversa il Rio del Mondo Novo. All’ingresso della calle omonima si può vedere il quattrocentesco Arco del Paradiso che unisce due edifici e raffigura la Madonna.

Informazioni utili per visitare il sestiere Castello
L’intera passeggiata dal Ponte della Paglia all’Arco del Paradiso è lunga circa 8 chilometri, 6 se invece si esclude l’isola di Sant’Elena. I luoghi sono elencati nel post secondo l’ordine suggerito per la visita. Il punto di partenza e quello di arrivo sono, in realtà, molto vicini, ma il percorso è stato immaginato come circolare.
Questo giro occupa un’intera giornata, soprattutto se si visitano tutte le chiese e i musei citati. Se arrivate in treno alla Stazione di Venezia di Santa Lucia o in autobus/auto nella zona di Piazzale Roma e volete risparmiare un po’ di energie (da lì al Ponte della Paglia sono circa 2 chilometri e mezzo), vi suggerisco di prendere un vaporetto fino a San Marco o San Zaccaria. Il viaggio durerà circa 30 minuti, lo stesso tempo che impieghereste a piedi.
Tra i luoghi da visitare all’interno del sestiere Castello c’è anche Palazzo Grimani, che si trova a due passi dal campo di Santa Maria Formosa. È accessibile dalle 10.00 alle 19.00 (tutti i giorni tranne il lunedì) e al suo interno è possibile immergersi in eleganti sale veneziane. Il costo è di 5€ intero e 2,50€ ridotto. Io, purtroppo, per questioni di tempo non sono riuscita a visitarlo.
Dove dormire a Venezia
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Le immagini sono state scattate con un iPhone 6s* e una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.