Volterra: cosa vedere in un giorno nella città dell’alabastro (e le attività da non perdere)

Volterra: cosa vedere in un giorno. La sua storia, tutti i luoghi da non perdere e le informazioni utili per la visita.
Volterra unisce storia, natura e tradizione. È un gioiello toscano della provincia di Pisa che riassume lo scorrere degli eventi che hanno caratterizzato il nostro Paese e una location cinematografica e letteraria tutta da scoprire. In questo post vi suggerisco i luoghi da non perdere.
La storia di Volterra in pillole
Abitata fin dall’Età del Ferro, come dimostrano le necropoli delle Ripaie e della Guerruccia, l’area di Volterra iniziò a svilupparsi intorno all’VIII secolo a.C., per poi fiorire in epoca etrusca grazie ai numerosi scambi commerciali, alle vicine miniere di rame e di argento e alla sua posizione privilegiata: sulla cima di un colle e vicino al fiume Cecina, che la collegava al mare.
Inizialmente nota con il nome di Veláthri, poi trasformato nel latino Volaterrae, sotto il dominio di Roma Volterra conobbe anni turbolenti ma di grande sviluppo e prosperità, per poi spegnersi lentamente con la crisi dell’Impero e le invasioni barbariche.

Diventata sede della diocesi nel Quinto secolo, la città entrò prima a far parte del territorio longobardo e poi di quello franco, passando infine, tra il Nono e il Decimo secolo, in mano ai vescovi. Il loro dominio, che si estendeva all’epoca fino a San Gimignano, culminò con il governo dispotico di Galgano Pannocchieschi — vescovo e governatore per conto di Federico Barbarossa —, ucciso di fronte al duomo nel corso della rivolta del 1170.
Nel 1234, le ribellioni e la nascita della borghesia comunale posero poi fine al governo vescovile e portarono alla nascita delle numerose case-torri e delle mura medievali che ancora oggi circondano il centro storico.

Diventata Signoria, sotto la guida della famiglia guelfa dei Belforti, Volterra mantenne per anni ottimi rapporti con le più potenti città vicine, come Pisa, Firenze e Siena. Tutto, però, cambiò a metà Trecento, quando Bocchino Belforti, considerato un tiranno dai suoi concittadini, perse la fiducia del governo fiorentino, che riuscì poi ad annettere Volterra dopo la cacciata della famiglia e il linciaggio dell’uomo, avvenuto il 10 ottobre 1361.
Entrata ufficialmente a far parte del territorio di Firenze nel 1472, dopo anni di lotte e negoziazioni, Volterra fu più volte assediata e bruciata, tanto da perdere quasi tutte le sue case-torri, per poi essere messa in ginocchio, nei secoli successivi, da epidemie, siccità e crisi economiche; il tutto nonostante i nuovi sbocchi commerciali dati dalla lavorazione dell’alabastro.
Tra il Diciottesimo e il Diciannovesimo secolo, Volterra divenne prima un territorio dei Lorena e poi una sottoprefettura napoleonica, ma con la disfatta dell’Imperatore i primi tornarono al potere portando a una nuova ripresa economica e a un nuovo periodo di crescita.
Annessa al Regno d’Italia nel 1860, da allora la sua storia corre di pari passo con quella italiana: l’arrivo del nuovo secolo, la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, raccontata in particolare da Carlo Cassola, che scrisse dei volterrani e degli alabastrai, fieri antifascisti.

Cosa vedere a Volterra
Oggi Volterra è una città affascinante, ricca di storia e tradizione, tanto da essere scelta come set cinematografico da registi del calibro di Luchino Visconti, in Vaghe stelle dell’Orsa (1965), ed Ermanno Olmi, in Camminacammina (1981).
È facilmente visitabile in un giorno e una passeggiata in tutta tranquillità tra le vie che si snodano all’interno delle mura vi catapulterà indietro nel tempo, facendovi conoscere questa piccola perla sulla cima delle magiche colline toscane, una perla di alabastro. Ecco, quindi, cosa vedere a Volterra.

Palazzo dei Priori
Piazza dei Priori, la principale di Volterra, è il centro della vita e dell’amministrazione cittadina ed è dominata dall’omonimo palazzo: un’imponente struttura del Tredicesimo secolo, oggi sede degli uffici comunali e di alcune mostre temporanee, che fu costruita per volere di Ildebrando Pannocchieschi tra il 1208 e il 1257.
Palazzo dei Priori, che oggi presenta una facciata decorata con stemmi di terracotta smaltata rappresentanti le più importanti famiglie fiorentine, è sormontato da una torre risalente al Sedicesimo secolo, anche se la parte più alta risale alla seconda metà dell’Ottocento, perché la muratura originale fu distrutta dal terremoto del 1846.
Una curiosità. Al suo interno, nel 2009, sono state girate alcune scene del film New Moon, tratto dall’omonimo romanzo* di Stephenie Meyer; a differenza delle location del volume, però, le riprese esterne del film sono state in realtà realizzate a Montepulciano, in provincia di Siena. Il Palazzo e la sua piazza hanno inoltre fatto da sfondo anche a numerose scene della serie televisiva I Medici.

Il Duomo
Su Piazza dei Priori si affacciano anche il Palazzo Pretorio, il Palazzo Vescovile, Palazzo Inghirami e il Duomo, intitolato a Santa Maria Assunta e realizzato tra il Dodicesimo e il Tredicesimo secolo. Eretto in stile romanico, subì varie modifiche e ristrutturazioni nel corso dei secoli, dal campanile quattrocentesco agli interni, restaurati nell’Ottocento.
Molte delle opere originali della Cattedrale sono oggi ospitate nel Museo Diocesano di Arte Sacra, all’interno della Chiesa di Sant’Agostino.

Il Teatro Romano (e il Museo Etrusco)
Riportato alla luce solo negli anni Cinquanta — agli scavi parteciparono anche alcuni ricoverati dell’Ospedale psichiatrico cittadino —, il Teatro Romano di Volterra risale al I secolo a.C. e pare che la sua costruzione sia stata finanziata dalla famiglia dei Caecina.
Lo spazio poteva contenere fino a 3.500 spettatori ed era caratterizzato da sedili in tufo di Pignano, sui quali resti sono ancora incisi i nomi dei rappresentanti delle famiglie più influenti della zona (i Caecinae, i Persiie i Laelii…), e da un velarium, ossia un telo sostenuto da corde che permetteva di ricoprire il teatro e che oggi è stato individuato grazie alla struttura che lo sosteneva.
Abbandonato nel III secolo d.C., fu poi parzialmente affiancato da un impianto termale e, in epoca medievale, inglobato dalle mura cittadine. Oggi alcuni dei reperti rinvenuti in zona sono conservati all’interno del Museo Etrusco Guarnacci.
Il teatro è visitabile, ma gli orari variano a seconda del periodo, vi consiglio quindi di visitare il sito ufficiale per maggiori informazioni sugli accessi e sui biglietti.

La Fortezza Medicea
Costruita sul punto più alto della collina che ospita Volterra, la Fortezza Medicea è una struttura realizzata quando la città si trovava sotto il dominio fiorentino ed è composta da due corpi uniti tra loro dalle mura difensive.
Da una parte c’è la Rocca Vecchia, nota anche come Cassero o come “la Femmina” e risalente al 1342, dall’altra la Rocca Nuova, detta “Il Mastio”, voluta da Lorenzo il Magnifico e costruita tra il 1472 e il 1474. Oggi l’intera struttura è una prigione e non è visitabile.

L’Ecomuseo dell’alabastro
A Volterra non mancano i musei. Quello più caratteristico è di sicuro l’Ecomuseo dell’alabastro, una roccia pregiata tipica di questa zona dell’Italia centrale e da secoli una delle più importanti risorse economiche della città.
Non servirà entrare nel museo per vederlo però. Lungo le viuzze che percorrono la città, infatti, non sarà difficile imbattersi in laboratori e negozi che lavorano e vendono oggetti di ogni tipo realizzati con questo materiale. Vale la pena fermarsi e curiosare, e, perché no, portare a casa un piccolo ricordo della città.

Il Museo della Tortura
Un museo completamente diverso è poi il Museo della Tortura, che raccoglie oggetti e documenti, alcuni dei quali unici nel loro genere, che esprimono senza troppi giri di parole le atrocità commesse nel medioevo e non solo.
Un pezzo di storia troppo spesso dimenticato o nascosto, il lato peggiore della mente umana e le idee contorte e brutali che riesce a partorire sono messe in mostra attraverso strumenti di ogni genere, in un percorso che non può lasciare indifferenti.

Informazioni utili per visitare Volterra
Questi sono solo alcuni dei luoghi da non perdere durante un viaggio a Volterra, tra gli altri ci sono anche la Pinacoteca e il Museo Civico, ospitati nelle sale del Palazzo Minucci. – Solaini; e Museo Palazzo Viti, considerato una delle più belle dimore private d’Europa.
Inoltre, se volete approfondire sappiate che in città c’è la possibilità di partecipare a tour guidati che vi permettono di scoprire tante altre chicche, come il tour privato di Volterra*, che accompagna alla scoperta del patrimonio monumentale della città, o il tour privato a piedi* di due ore e mezza.
A questi si aggiungono le altre attività che si possono provare in loco, alcune con partenza da altre città toscane come Firenze e Siena. Vi lascio qui sotto alcune opzioni, ma seguendo i link trovate tante altre idee per il vostro viaggio.
- Da Firenze: tour del vino di Volterra e San Gimignano con pranzo – qui*
- Volterra: esperienza di miscelazione di cocktail con snack – qui*
- Da Firenze: gita di un giorno a San Gimignano e Volterra con cibo e vino – qui*
- San Gimignano e Volterra: tour di 1 giorno da Siena – qui*
- San Gimignano e Volterra: trasferimento privato da Firenze – qui*
- Volterra: esperienza gastronomica con un pasto toscano – qui*
- Volterra: corso di cucina vegetariana in agriturismo toscano – qui*
- Volterra & Peccioli: picnic a pranzo o a cena – qui*
- Da Firenze: Gita a San Gimignano, Volterra e Bolgheri – qui*

Dove dormire a Volterra
Io ho visitato Volterra in giornata e quindi non ho avuto bisogno di cercare un alloggio, ma se siete alla ricerca di idee forse vi può essere utile la mappa* qui sotto, con tutte le offerte disponibili.
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Le foto, se non diversamente esplicitato, sono state scattate con una Nikon Coolpix S210*; per vedere le altre sfogliate il mio album su Flickr.
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