Cosa fare a Ravenna e dintorni: esperienze insolite da non perdere

Cosa fare a Ravenna e dintorni: le esperienze insolite da vivere al di fuori dei classici itinerari turistici tra street art, natura e buon cibo.
Ho sempre vistato Ravenna in modo un po’ insolito, ammirando di lei i lati meno conosciuti, andando alla scoperta di alcune splendide realtà del suo territorio e limitandomi a passeggiare per il centro con la promessa di tornarci presto per scoprirla come si deve.
Se anche voi volete scoprirla da un punto di vista insolito, in questo post vi suggerisco alcune esperienze da fare in città e nei dintorni.
La storia di Ravenna in pillole
Dal Quinto al Terzo secolo prima della nascita di Cristo, l’area di Ravenna (dall’antico umbro rava, ossia “canale, palude” al quale è stato poi aggiunto il suffisso etrusco -enna) fu abitata dagli Umbri, una popolazione che riuscì a vivere indisturbata grazie alla particolare conformazione del territorio, protetto da una parte dall’Adriatico e dall’altra da un’ampia area paludosa.
A partire dal 220 a.C., gli insediamenti locali iniziarono ad avere contatti frequenti con l’Antica Roma, tanto da diventarne città federata nel Secondo secolo, evento che permise una rapida espansione anche grazie alle flotte di Augusto, dislocate al vicino porto di Classe, poi collegato al delta del Po.

Nel 402, Ravenna divenne la capitale dell’Impero romano d’Occidente, ruolo che mantenne fino alla sua caduta (476), quando Odoacre, re degli Eruli, depose Romolo Augusto. Nel 493, sotto il dominio di Teodorico il Grande, Ravenna fu nuovamente eletta capitale, questa volta del Regno Ostrogoto e per lei iniziò un periodo di enorme sviluppo che portò alla bonifica delle paludi e alle costruzioni di nuove mura e numerosi edifici.
Nel 540, le truppe dell’Imperatore Giustiniano I guidate dal generale Belisario conquistarono Ravenna, trasformata quindi in capitale del nuovo Esarcato d’Italia; è in questo periodo che la città si arricchisce degli elementi bizantini che la caratterizzano ancora oggi, come la basilica di San Vitale e i suoi preziosissimi mosaici.
Colpita da un devastante terremoto nella prima metà dell’Ottavo secolo e diventata territorio del papato nel 754, Ravenna conobbe poi anni difficili — dal punto di vista sociale, economico e religioso — culminanti nelle lotte tra il Papa e gli imperatori che portarono alla nomina di un antipapa, sostenuto dagli arcivescovi locali, nel 1080.

L’influenza degli arcivescovi si allentò solo a partire dal 1109, prima grazie alla nascita del Comune — sotto l’egida della famiglia guelfa dei Traversari —, poi con l’arrivo dei Da Polenta, che nel 1275, grazie a un colpo di stato, instaurarono una signoria sottomessa allo Stato Pontificio e diedero il via a un nuovo periodo di crescita e di sviluppo. Nel 1313, proprio durante la signoria dei da Polenta, Ravenna accolse anche Dante Alighieri, che qui morì di malaria nel 1321.
Da allora Ravenna passò di mano in mano: entrò a far parte dell’orbita della Repubblica di Venezia, tornò sotto il controllo dello Stato Pontificio, con l’arrivo delle truppe napoleoniche divenne parte della Repubblica Cispadana e, infine, rientrò nuovamente a far parte dei territori papali, almeno fino al 1860, quando divenne parte del neonato Regno d’Italia.

Cosa fare a Ravenna e dintorni: le esperienze da vivere
Oggi Ravenna non è solo la più grande città della Romagna, ma vanta anche un territorio comunale che, in Italia, è secondo per superficie solo a quello di Roma. Il suo centro storico è inserito tra i Patrimoni dell’Umanità UNESCO ed è ricco di luoghi da vedere: dalla Basilica di San Vitale alla tomba di Dante.
In questo post, però, vi voglio accompagnare a scoprire alcuni luoghi e alcune attività insolite e da non perdere. Ecco quindi cosa fare a Ravenna (e dintorni) al di fuori dei classici itinerari turistici.

Andare alla scoperta della sua street art
Quando si pensa alla città si pensa spesso al lato più antico, quello fatto di centinaia di piccole tessere dorate, di chiese e di mausolei, ma questo non è il suo unico volto: esiste infatti anche quello più moderno e contemporaneo.
Io l’ho scoperto grazie a Marco Miccoli — proprietario di un negozio dedicato alla street art e agli skaters, Bonobolabo, e una delle menti dello street art festival Subsidenze —, che è stato la mia guida ravennate durante il viaggio in città per la Settimana del Buon Vivere di Forlì. È con lui che ho scoperto una Ravenna colorata, fatta di muri e di idee: una città che oggi conta oltre ottanta opere sparse per le sue strade e che per questo è diventata un punto di riferimento a livello nazionale quando si parla di street art.
Tra le opere da non perdere vi consiglio le colombe di Dzia (via Magazzini Posteriori), l’opera quasi onirica di Qbic (via Fiume), i due robot innamorati di PixelPancho (via Trieste) e ultimo, ma di sicuro non meno importante, il ritratto di Dante realizzato dall’artista brasiliano Kobra (via Pasolini).
Bonobolabo si trova in via Centofanti 79 ed è aperto dal mercoledì al sabato dalle 16.00 alle 19.30.

Dedicarsi ai mosaici…contemporanei
Come dicevo, la città è nota soprattutto per i suoi splendidi mosaici antichi, ma a Ravenna esistono anche realtà che ne creano di moderni: è il caso della scuola di mosaico Koko di Luca Barberini e Arianna Gallo, che è possibile visitare e dove si può partecipare a workshop e laboratori.
Qui non solo sono state ricreate alcune opere d’arte bizantine, ma ne sono state realizzate anche di più moderne: da quelle legate ai fumetti a quelle in sostegno di Linea Rosa, che opera da anni contro la violenza sulle donne.
La scuola di mosaico Koko si trova in via di Roma 136 ed è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00; il sabato solo su appuntamento.

Fare birdwatching alla Foce del Bevano
Fare birdwatching in quest’angolo d’Italia era uno dei miei sogni di viaggio. Farlo in barca, seguendo con pazienza lo scorrere dell’acqua e i ritmi lenti che l’area naturalistica impone a chiunque voglia visitarla mi ha permesso di realizzarlo nel migliore dei modi.
L’area naturalistica della Foce del Bevano — popolata soprattutto da aironi, rapaci, rallidi, anatidi, trampolieri, gabbiani e sterne — si trova a pochi chilometri da Ravenna ed è una delle zone litoranee con maggiore diversità ambientale in Emilia-Romagna.

Nei suoi circa 40 ettari si alternano acqua, vegetazione, dune e prati salmastri o aridi: è natura a trecentosessanta gradi e l’intervento dell’uomo è minimo; se escludiamo le pinete create per proteggere i raccolti dai venti che arrivano dal mare, infatti, ci sono sono alcune torrette di osservazione e, prima di entrare nell’area protetta, le bilance dei pescatori.
Qui vengono organizzate spesso uscite con le barche elettriche che, seguendo il corso del torrente Bevano, raggiungono la foce, dove si incontrano da una parte il Lido di Classe e dall’altra quello di Dante; nel mezzo c’è anche una torretta di osservazione dalla quale in alcuni periodi dell’anno è possibile ammirare i fenicotteri che animano il Parco Regionale del Delta del Po.
Una volta raggiunta la foce, invece, non si può più proseguire in barca e si è costretti a scendere per ammirare da più vicino la spiaggia all’interno della riserva, dove però non si può accedere.

Per scoprire questa zona mi sono affidata agli esperti del Centro Visite Cubo Magico di Bevanella. Nato all’interno di un ex casa di guardia dell’adiacente idrovora, il centro è oggi il punto di partenza per le escursioni e offre un percorso multimediale che ha lo scopo di presentare il territorio ai visitatori.
Il Centro Visite Cubo Magico Bevanella si trova in località Savio, a Ravenna, in via Canale Pergami 80. Per le informazioni aggiornate potete seguire o contattare la pagina Facebook.

Scoprire i grani antichi e i prodotti del territorio
Spostandosi verso Faenza, invece, si incontra la Cantina San Biagio Vecchio, gestita da Andrea e sua moglie Lucia: una realtà sorta sulla collina che le regala il nome e dalla quale si può ammirare il territorio che dalla Torre di Oriolo dei Fichi si estende fino al mare.

Fino al 2004 le sue vigne erano proprietà di Don Antonio, parroco di San Biagio e appassionato di vini e vitigni, ma sono poi passate nelle mani di Andrea, che oggi le cura come se fossero sue da sempre seguendo le regole dell’agricoltura biologica.
Tra i vini di punta ci sono il SabbiaGialla, un vino giallo paglierino prodotto con l’uva del vitigno Albana, e il MammaMia!, un altro vino bianco, ma questa volta creato usando tipi diversi di uva: Chardonnay, Malvasia e Trebbiano. Non posso che consigliarveli entrambi.

Alle bottiglie si affiancano i prodotti e le specialità del Ristorante San Biagio Vecchio, come il pane sciocco, preparato senza sale e usando la farina realizzata a partire dal Gentil Rosso: un tipo di frumento tenero che veniva seminato e raccolto in questa terra ben prima dell’introduzione di famiglie di grano più produttive e che oggi Lucia e Andrea coltivano con passione.
A San Biagio Vecchio i semi si piantano nel vicino podere Terbato e poi si macinano con una pietra in granito, proprio come si faceva una volta.

Questa popolazione di grano locale non è omogenea, raccontano Andrea e Lucia, ma resiste meglio alle condizioni ambientali rispetto ai grani moderni perché si è ambientata perfettamente nel territorio; inoltre, grazie alla sua altezza (può raggiungere il metro e sessanta), toglie luce alle piante infestanti permettendo così di evitare l’uso di diserbanti. A fine agosto si prepara il terreno, a fine ottobre si semina e a luglio si raccoglie: non serve altro.
Questo grano, per anni declassato e da molti usato come mangime per gli esemplari di mora romagnola — un suino tipico di questa zona —, è inoltre ottimo per panificare, perché è profumatissimo. Unica problematica è il basso contenuto di glutine, che obbliga a prestare molta attenzione durante la preparazione dell’impasto, che va “accarezzato”, come insegna Lucia.
La Cantina San Biagio Vecchio si trova in via Salita di Oriolo 13 a Faenza. Il ristorante San Biagio Vecchio è aperto dal venerdì al lunedì dalle 19.30 all’1.00, il sabato e la domenica è aperto anche a pranzo dalle 12.00 alle 14.30.

Informazioni utili per visitare Ravenna
Se siete alla ricerca di altre attività ed esperienze, vi lascio qui sotto alcune proposte, come i tour guidati o biglietti per i parchi divertimento; seguendo i link trovate anche tante altre idee. Buon viaggio!
- Visita guidata di Ravenna con biglietti e accesso ai monumenti – qui* o qui*
- Tour privato di Ravenna – qui*
- Biglietti per Mirabilandia – qui* o qui* (a seconda della disponibilità)
- Tour in bicicletta di Ravenna – qui*
- Tour guidato tra mosaici e monumenti UNESCO – qui*
- A spasso con Dante a Ravenna – qui*
- Ravenna: tour del mercato e pasto di 4 portate – qui*
- Ravenna: tour a piedi dei monumenti e del cibo con i biglietti – qui*
- Esperienza culinaria a casa di un locale – qui*
- Lezione di cucina a casa di un locale – qui*

Dove dormire a Ravenna
Durante la mia settimana in Romagna ho soggiornato al B&B Calicanto, a Forlì, che però da allora ha chiuso. Se state cercando un alloggio in zona vi consiglio quindi di dare un’occhiata su Booking, dove troverete sicuramente la struttura più adatta alle vostre esigenze.
Booking.comConsigliate altri luoghi insoliti da scoprire a Ravenna e dintorni? Se avete domande, dubbi o suggerimenti, lasciate un commento!
Le foto sono state scattate con un iPhone 6s e una Canon 1100D*, per vedere le altre potete sfogliare il mio album Flickr.
*All’interno di questo post potrebbero essere presenti dei link di affiliazione, contrassegnati da un asterisco. Questo significa che se decidete di effettuare una prenotazione o di fare un acquisto e utilizzerete questi link, i siti mi riconosceranno una percentuale. Per voi non ci sono costi aggiuntivi, ma così facendo supporterete questo blog e il lavoro che si nasconde dietro ogni articolo pubblicato. Grazie ❤
irene
Ciao Martina! Bella scoperta il tuo blog e complimenti per gli articoli: mi piace sia come scrivi che le foto!
A proposito..non è che scriveresti le vie dove si trovano i murales sopra menzionati?
Dopodomani faccio proprio un mini giro per Ravenna e non riesco ad andarli a cercare uno ad uno 🙂
Ti ringrazio!
Martina Sgorlon
ireneCiao Irene, perdona il ritardo, ma il tuo commento era finito in spam! 🙁
Ti ringrazio, sono contenta che il blog ti piaccia! Ormai penso di essere in ritardo per gli indirizzi, ma cercherò di aggiornare il post quanto prima andando a ripescare le singole location. A presto! 🙂
Katja
Sono stata a Ravenna per la terza volta lo scorso mese e non ho avuto tempo per cercare la street art. L’unico che seguito è stato Blub: sai che lo scorso marzo ha tappezzano il centro con la sua L’arte sa nuotare?
Martina Sgorlon
KatjaCiao Katja! Un buon motivo per tornare a Ravenna 😉 Di Bulb ho visto qualcosa a Venezia, a Firenze e in altri paesi della Toscana, mi piace sempre molto scovare una delle sue opere 😉
Agnese - I'll B right back
Io non sono una grande appassionata di birdwatching, ma mi mangio un po’ le mani perché qui in NZ di uccelli bellissimi ce ne sono a decine, e non sai quanto mi piacerebbe riconoscerli tutti! Però un’esperienza come la tua mi piacerebbe farla, anche solo per un mini viaggio nella natura e nella pace più completa! Dev’essere stata proprio una bella esperienza, soprattutto quando avete visto i fenicotteri!!
Martina Sgorlon
Agnese – I’ll B right backA me piace molto fotografare gli animali, quindi ogni occasione è buona. Se poi il paesaggio è questo, anche meglio!
Eh sì, è stata un’esperienza davvero bello e non posso che consigliarla. Anche se sono un’amante delle città, ogni tanto ci vuole una pausa e un po’ di tempo in mezzo alla natura ❤
ChiaraPaglio
Adoro questi articoli che parlano di cibo e buone pratiche del territorio, mi viene voglia di andare a sentire la storia di ognuna di quelle persone 🙂
Martina Sgorlon
ChiaraPaglioIo adoro scoprire queste storie e questi luoghi lontani dal turismo tradizionale. Questa cantina è stata davvero una bella scoperta, la posizione poi è splendida! 🙂
Agnese - I'll B right back
Mi piacciono tanto questi tipi di post dove si raccontano i sapori, i profumi e le eccellenze della nostra Italia. Non mi dispiacerebbe fare almeno una degustazione al mese, ogni volta in posti diversi: quasi quasi me lo segno come nuovo proposito! 😀
Martina Sgorlon
Agnese – I’ll B right backQui non solo sono buoni i prodotti, ma anche il paesaggio è eccezionale, quindi se passi da quelle parti ti consiglio di farci un salto 😉
Agnese - I'll B right back
Ma che bello Marti! Io a Ravenna vorrei andare da tanto tempo perché questi mosaici prima o poi li voglio assolutamente vedere, ma a quanto pare anche ad arte moderna (di quella bella e comprensibile…) non scherzano!! Ritrovarsi davanti a quell’albero con il cielo stellato come sottofondo dev’essere una meraviglia!!
Martina Sgorlon
Agnese – I’ll B right backCiao Agnese ❤ esatto, anche quando si parla di arte contemporanea si riescono a trovare delle meraviglie in città 🙂
L’albero con il cielo stellato come sfondo è uno dei miei preferiti. 🙂
A presto 🙂
ChiaraPaglio
Mi sono innamorata di quelle colombe. Un giorno devo mettermi in treno e andare a vederle dal vivo. La Ravenna bizantina l’ho esplorata qualche anno fa in una gita scolastica, ma quella moderna la devo ancora scoprire 🙂
Martina Sgorlon
ChiaraPaglioSono bellissime, vero? ❤
Quello moderno è un lato di Ravenna da non sottovalutare. In caso fammi sapere, sono curiosa 😉