Sartène: cosa vedere tra storia, profumi e sapori in Corsica (il sabato mattina)

Una passeggiata a Sartène il sabato mattina, per scoprire la sua cittadella e immergersi nei profumi del mercato alimentare. Un viaggio nella Corsica lontana dal mare.
Sartène è uno di quei paesini francesi che mi piacciono tanto: le case in pietra appoggiate su una collina e tantissimi angoli che sembrano sfuggiti allo scorrere del tempo. In questo post vi racconto la sua storia e vi porto a scoprirlo.
La storia di Sartène in pillole
Abitata fin dalla preistoria, come testimoniano i vicini siti archeologici dell’Altopiano di Cauria e di Filitosa (ve ne parlavo nel post dedicato a cosa vedere in Corsica), l’area di Sartène vide il passaggio anche dei Romani, come gran parte dell’isola.
Dopo la costruzione di una piccola pieve pisana, la cittadina vera e propria fu fondata dai Genovesi nel 1507, che tra il 1550 e il 1552 la arricchirono con dei bastioni per difenderla dalle incursioni barbariche e saracene, guidate dal corsaro ottomano Dragut. Purtroppo, però, questi non furono sufficienti e nel 1583 Hassan Veneziano, reggente di Algeri, prese la città e fece schiavi quattrocento uomini, portandoli con sé. Sartène si ripopolò lentamente grazie ai contadini provenienti dai paesi circostanti.
Dopo anni incerti e un periodo di dominazione austriaca, nel 1732 Luigi Giafferi, tra i “padri fondatori della Corsica”, conquistò e liberò la città e da allora la sua storia seguì di pari passo quella dell’intera isola.

Sartène: cosa vedere
Sartène si trova nel dipartimento della Corsica del Sud, lo stesso che ospita Bonifacio, Ajaccio e Porto Vecchio, e tra le sue vie abitano poco più di tremila abitanti. È definita da molti la “città più còrsa della Corsica”; non so dirvi se è vero, ma di sicuro ha un fascino tutto suo. Vi porto a scoprirla.

Il quartiere storico d’A Manighedda
Come vi anticipavo, Sartène è opera dei genovesi e a loro si deve anche l’antico quartiere d’A Manighedda, costruito tra le mura del Palazzo dei Governatori (Palais des Gouverneurs), che oggi è il municipio.
Oggi la cittadella è un insieme di B&B e abitazioni private, ristoranti e botteghe di artigianato locale. Una di quelle che mi hanno colpito di più è La Cave Sartenaise, che si trova proprio all’interno delle antiche mura. Vende prodotti alimentari tipici dai salumi ai formaggi, passando per le conserve e l’olio.
A proposito di olio, la zona di Sartenais Valinco è molto famosa per i suoi mulini e frantoi. Proprio ai piedi della cittadella c’è il Moulin du Valinco, un antichissimo ambiente che oggi si è trasformato in una sorta di piccolo museo ricco di tradizione e prodotti a chilometro zero.
Il Moulin du Valinco è aperto dal 1 aprile al 31 ottobre, tutti i giorni tranne la domenica.
La Cave Sarteneaise è aperta tutti i giorni da maggio a settembre dalle 9.30 alle 20.00, in ottobre dalle 10.00 alle 20.00. Ad aprile chiude la domenica pomeriggio, ma solitamente è aperta dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Da novembre a marzo è aperta dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00 (chiusa la domenica).

Piazza Porta e Paoli
Gli alimenti a chilometro (quasi) zero sono anche il cuore del sabato mattina, quando le piazze principali della cittadina, Piazza Porta e Paoli, si riempiono dei banchi del mercato alimentare.
I produttori della Corsica del Sud si riuniscono qui per vendere principalmente formaggi e salumi e per gli abitanti della zona è ormai diventato un appuntamento fisso e passeggiando tra i banchi non è difficile capire il perché. Qui è infatti impossibile tornare a casa a mani vuote: i produttori ti invitano ad assaggiare, ad annusare, a guardare ogni sfumatura, fieri del loro lavoro. C’è un continuo vociare, un mix di profumi che stordiscono e fanno venire l’acquolina in bocca.
Ogni prodotto ha il suo periodo migliore, anche se è possibile trovarlo quasi tutto l’anno. Il miele più fresco si può assaggiare da maggio a novembre, il pecorino appena fatto da novembre a giugno, il caprino da gennaio ad agosto, l’olio da gennaio ad aprile, e così via.

Il Museo Preistorico Archeologico
Il Museo Preistorico Archeologico di Sartène, nato nel 1977, è stato allestito all’interno dell’antica prigione e racconta la storia del territorio a partire dal Neolitico. Attualmente ospita una sala dedicata alle statue-menhir; una presentazione cronologica degli insediamenti neolitici della Corsica attraverso oggetti dell’industria litica, della metallurgia o della ceramica; un’esposizione dedicata alle monete romane e un centro di documentazione. Con i suoi oltre 250.000 oggetti, è oggi il più importante museo archeologico dell’isola.
Se volete approfondire, vi suggerisco inoltre di non perdere il vicino sito archeologico di Filitosa; ve ne parlavo nel post dedicato.

Dove dormire in Corsica

Durante la mia settimana in Corsica ho soggiornato in due strutture diverse.
La prima è il Residence Luna*, a Lecci, un complesso con mini appartamenti non distante da Porto Vecchio, un’ottima soluzione per chi in viaggio vuole essere totalmente indipendente.
Il secondo è il B&B U Castellu*, a Propriano. È una struttura carinissima, con ottime colazioni e si trova su una delle colline non distanti dal mare, una posizione che regala una vista splendida.
Quest’ultimo dista circa 15 minuti in auto, ma se cercate una soluzione più vicina, vi consiglio di dare un’occhiata su Booking*.

Siete mai stati a Sartène? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!
Sartène è un comune della Corsica del Sud che dista circa un quarto d’ora da Propriano, un’ora da Bonifacio e un’ora e mezza da Ajaccio.
Le immagini sono state scattate con un iPhone 6s e una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
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