Coney Island: alla scoperta dell’area divertimenti newyorkese, tra storia e curiosità

Coney Island: alla scoperta dell’area divertimenti newyorkese. Storia, biglietti, informazioni per la visita e curiosità sul litorale più famoso di Brooklyn.
Coney Island è una penisola che si trova all’interno dei confini di Brooklyn. Luogo di villeggiatura fin dall’Ottocento, oggi è un vero e proprio punto di riferimento non solo per la sua spiaggia, ma anche per i suoi parchi divertimento. In questo post vi racconto la sua storia e vi porto a scoprire la zona, condividendo tutte le informazioni per la visita.
La storia di Coney Island
Inizialmente abitata dai nativi Lenape — come gran parte di quella che è oggi la città di New York —, l’area di Coney Island fu acquistata dagli olandesi nel 1645 in cambio di beni di diversa natura, dal bestiame alle armi da fuoco.
Con l’acquisizione dei territori da parte della corona inglese, la zona, allora composta da numerose isolette, fu poi affidata a diversi proprietari terrieri, che spesso si limitarono a utilizzarla come luogo di ricovero per i propri animali durante l’inverno. Una scelta, questa, dettata dalla lontananza dai centri abitati e dalle difficoltà nel raggiungere le diverse isole, sulle quali si poteva arrivare a piedi solo con la bassa marea.

Tutto iniziò a cambiare nel 1734, quando comparve la prima strada che collegava la zona con la vicina cittadina di Jamaica, oggi anch’essa parte di Brooklyn. A questa seguì un canale, il Jamaica Ditch, che permetteva di spostare più facilmente le merci dalla Jamaica Bay al porto di New York.
Con il passare del tempo, i proprietari terrieri iniziarono pian piano a collegare artificialmente le diverse isole, dando così vita a quella che oggi è un’ampia penisola. Questo contribuì allo sviluppo e al popolamento dell’intera zona e, a partire dal 1829, alla nascita di luoghi di villeggiatura, come il Coney Island House, primo hotel del litorale, che attirarono sempre più vacanzieri lungo la costa.

Comparirono così nuove strade, alberghi, luoghi destinati all’intrattenimento, spiagge (come la Brighton Beach, ispirata alla località inglese, la Manhattan Beach e la West Brighton), una nuova linea di traghetti e yacht che collegava Coney Island a Battery Park e una ferrovia, completata nel 1867 e alla quale, nel 1878, ne fu affiancata una seconda.
Tutte queste novità contribuirono a trasformare Coney Island nella più grande zona divertimenti degli Stati Uniti, ruolo che mantenne dal 1880 fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Chiunque avesse visitato il posto mezzo secolo prima, quando era un villaggio in riva al mare, sarebbe rimasto sorpreso nel vederlo adesso. Prima ci si imbatteva in una giostra, quindi in un ottovolante, poi in teatrini per spettacoli vaudeville e parchi dei divertimenti. Alla fine del diciannovesimo secolo, in una giornata d’estate si potevano registrare oltre centomila visitatori. Adesso era possibile raggiungere Coney Island persino con la metropolitana.
NEW YORK*, EDWARD RUTHERFURD. TRADUZIONE DI STEFANO VIVIANI
A causarne il declino furono inizialmente i numerosi incendi che colpirono le sue attrazioni, come quello scoppiato nel 1944, ma a dare il colpo di grazia furono le scelte politiche che portarono alla nascita di nuove aree residenziali a discapito dell’intrattenimento. L’aumentare dei crimini nella New York degli anni Sessanta e Settanta fece il resto, riducendo il numero di vacanzieri e visitatori di oltre il 90%.

Alla fine degli anni Settanta si intraprese un primo progetto di riqualificazione, che però fallì miseramente e portò a un lento abbandono che si protrasse fino agli anni Novanta. A cambiare le sorti della zona fu l’intervento di imprenditori e società sportive che, proposto un nuovo progetto, riuscirono a ottenere le autorizzazioni per erigere nuovi stadi, ricostruire i parchi divertimento e restaurare alcune delle loro attrazioni più iconiche.
Fondamentale, nel 2003, fu l’intervento dell’allora sindaco Michael Bloomberg, che fece il possibile per riqualificare l’area in occasione della candidatura newyorkese alle Olimpiadi del 2012, poi tenutesi a Londra. Si assistette così alla nascita di nuove attrazioni e nuovi alberghi e all’avvio di un nuovo lavoro di riqualificazione che fu interrotto solo nel 2012 a causa dei danni provocati dall’uragano Sandy.
Dopo la calamità, i due parchi — il Luna Park e il Deno’s Wonder Wheel Amusement Park — riaprono nel marzo del 2013, mentre il New York Aquarium nell’estate del 2018, quando si assistette inoltre a una nuova espansione che proseguì fino al 2021, rallentata solo dalla pandemia.

Visitare Coney Island
Visitare Coney Island significa, soprattutto, vivere i suoi parchi divertimento. Attualmente quelli attivi sono due: il Luna Park, con le sue 36 attrazioni, e il Deno’s Wonder Wheel Amusement Park, che ne conta invece 22. Ad attirare numerosi visitatori è anche il New York Aquarium, allestito inizialmente a Lower Manhattan (più precisamente all’interno di Castle Clinton a Battery Park) e poi spostato qui nel 1957.
A questi si affiancano tre ampie spiagge — la Coney Island Beach, la Brighton Beach e la Manhattan Beach —, fino al 1923 tutte proprietà private aperte al pubblico, oltre a numerose aree verdi e parchi, come gli skating park.
Non mancano poi gli eventi, come il Noisefest e il Congress of Curious Peoples di aprile, la Coney Island Mermaid Parade che si tiene ogni anno tra maggio e giugno, la Beard and Moustache Competition organizzata tra agosto e settembre, il Tattoo and Motorcycle Festival e il Coney Island Film Festival. Ultimo, ma non meno importante, il Creepshow at the Freakshow, in occasione di Halloween.
I biglietti per i luna park e per l’acquario
Se volete salire a bordo delle giostre dei due parchi divertimento, sappiate che esistono sia i biglietti per le singole attrazioni che dei biglietti a prezzo fisso. Per evitare code, possono essere acquistati anche online sui siti ufficiali o su altre piattaforme:
- Luna Park: valido 4 ore e senza limiti di corse, a partire da 43$ per i più piccoli e fino a un massimo di 65$ per gli adulti (qui*, qui* o qui*, a seconda della disponibilità);
- Deno’s Wonder Wheel Amusement Park: a partire da 45$ per 50 corse, fino a un massimo di 115$ per 150 corse, i biglietti sono disponibili solo sul sito ufficiale.
Per il Luna Park esiste anche un biglietto che comprende inoltre l’ingresso al New York Aquarium, lo trovate a questo link*. l biglietto singolo per l’acquario è invece disponibile qui*.

Quando visitare Coney Island
Anche se l’acquario e molte altre aree sono aperte al pubblico tutto l’anno, i parchi divertimento di Coney Island sono aperti solo a partire dalla primavera, per poi chiudere per l’inverno una volta terminate le celebrazioni legate ad Halloween. Unica eccezione alcuni eventi invernali, per i quali sono previste aperture straordinarie.
In occasione del vostro viaggio a New York, quindi, vi consiglio sempre di visitare il sito ufficiale, dove è disponibile un calendario aggiornato con tutte le aperture (ordinarie e straordinarie) e tutti gli eventi e gli spettacoli in programma. Sullo stesso sito trovate anche tanti altri spunti per la visita, come negozi e locali da non perdere.
Come arrivare a Coney Island
Coney Island è comodamente raggiungibile con la metropolitana: linee D, Q, N o F con fermata a Coney Island/Stillwell Av. In alternativa è possibile prendere gli autobus delle linee B36, B64, B68, B74 e B82, che però servono solo l’aerea di Brooklyn.
Per maggiori informazioni sui mezzi, vi consiglio il mio post dedicato a come muoversi a New York.

Curiosità su Coney Island
Alla zona di Coney Island sono legate anche tantissime curiosità: alcune affondano le loro radici nel periodo coloniale, altre riguardano strane competizioni ormai diventate punto di riferimento. Ecco alcune chicche per scoprire più a fondo la zona.
Il mistero all’origine del nome
La zona di Coney Island era nota, tra i nativi Lenape, come Narrioch, un termine traducibile con “terra senza ombre” o “terra sempre al sole”, data la sua esposizione a sud; secondo altri il nome può essere tradotto anche con “angolo di terra” o “punta”.
Con l’arrivo degli olandesi, però, ogni piccola isoletta che componeva quella che oggi è Coney Island venne battezzata con un nome a sé e una di queste ottenne l’appellativo di Conyne Eylandt, comparso sulle mappe per la prima volta nel 1639. Da lì, il nome si sarebbe espanso a tutto il territorio a partire dalla prima metà dell’Ottocento.
Una prima teoria vede all’origine di questo nome l’elevata presenza di conigli (“konijn“, in olandese), ma, secondo un’altra ipotesi, il termine deriverebbe invece dal nome di una tribù Lenape, quella dei Konoh o Konoi, che un tempo abitava l’isola. Una terza opzione sostiene che l’area sia stata ribattezzata dal capitano irlandese Peter O’Connor in onore della Coney Island della contea di Sligo sull’Isola di Smeraldo, mentre una quarta che il nome derivi dal cognome olandese Conyn, quello di una delle prime famiglie a insediarsi nell’area. Insomma, l’origine del nome è quindi ancora un mistero.

I celebri hot dog di Nathan
All’apice della sua fama, l’area divertimenti di Coney Island attirava milioni di persone ogni estate. A trarne vantaggio furono i numerosi imprenditori della zona, tra i quali spicca ancora oggi Nathan Handwerker, un immigrato nato in quello che oggi è un territorio ucraino, che, nel 1916, diede vita alla sua attività e si mise a vendere hot dog per un nichelino ciascuno (circa a 5 centesimi).
Oggi, la piccola attività fondata da Nathan è una delle catene di hot dog più famose degli Stati Uniti: Nathan’s Famous, che vanta quasi 200 sedi solo negli USA e altre presenti in altri diciassette Paesi, tra i quali Canada, Brasile, Messico, Arabia Saudita, Spagna e Regno Unito.
Alla catena si deve uno degli eventi più assurdi e famosi degli Stati Uniti: il Nathan’s Hot Dog Eating Contest, che ogni 4 luglio, Giorno dell’Indipendenza, vede uomini e donne cimentarsi in una sfida che consiste nel mangiare quanti più hot dog possibili in 10 minuti. Attualmente, il record assoluto spetta a Joey Chestnut, che nel 2021 riuscì a ingurgitare 76 hot dog, mentre quello femminile a Miki Sudo, che nel 2020 arrivò a 48 e mezzo.
The Elephantine Colossus
Nel 1885, Coney Island diede il benvenuto all’Elephantine Colossus, una struttura a forma di elefante e alta quanto un palazzo di sette piani che, oltre a essere un’attrazione turistica, ospitava anche spazi espositivi, un piccolo museo, una piattaforma panoramica, una sala per eventi e un bordello.
La straordinaria creazione fu distrutta da un incendio nel 1896, ma, prima di allora e contrariamente a quanto si possa pensare, era lei a dare il benvenuto agli emigranti che attraversavano l’Atlantico, perché poteva essere vista ben prima della Statua della Libertà. Data la sua posizione, infatti, era il primo edificio newyorkese a essere avvistato dall’oceano.
Le giostre diventate “Historic Places”
Coney Island vanta tre giostre diventate vere e proprie attrazioni storiche da preservare: la Wonder Wheel del Deno’s Wonder Wheel Amusement Park, una ruota panoramica aperta nel 1920; il B&B Carousell, costruito tra il 1906 e il 1909 e oggi in Luna Park’s Steeplechase Plaza; e il Coney Island Cyclone del Luna Park, inaugurato nel 1927 e oggi una delle montagne russe in legno (ancora in funzione) più antiche degli Stati Uniti.

Coney Island nella cultura popolare
Vista la sua popolarità, non stupisce che Coney Island sia comparsa più e più volte nella cultura popolare, dalla letteratura al cinema, passando per musica, teatro, piccolo schermo e videogiochi. Ecco alcuni degli esempi più celebri.
Nella letteratura
Oltre ad aver ospitato Herman Melville durante la stesura di Moby Dick* (era il 1849), Coney Island ha fatto numerose apparizioni tra le pagine della letteratura. È il caso del romanzo Il Grande Gatsby* di Francis Scott Fitzgerald, di Tropico del Capricorno* di Henry Miller e di Requiem per un sogno* di Hubert Selby Jr..
A questi si affiancano le raccolte di storie, come Coney Island Wonder Stories* curata da Robert J. Howe e John Ordover e che è proprio un insieme di racconti legati alla zona, ma anche poesie, come Coney Island di Jose Martí, fumetti, come G.I. Joe, e libri per bambini, come Julian is a Mermaid*.

Nella musica
Nel corso degli anni, Coney Island è stata scelta più volte per fare da sfondo a video musicali: è il caso di XO, di Beyoncé, di She’s so unusual, di Cyndi Lauper e di One of Us, di Joan Osborne.
A questi si affiancano le canzoni che la nominano, come Uncle Floyd di David Bowie, Coney Island Baby di Lou Reed, che alla zona ha dedicato anche l’omonimo album, Bone to Bone (Coney Island Whitefish Boy) degli Aerosmith, Coney Island Steeplechase dei Velvet Underground, Coney Island di Taylor Swift e i brani di Lana Del Rey — che più volte si è auto-soprannominata “Queen of Coney Island” — come Carmen, Off to the races e Mermaid Motel.
Sul grande schermo
Coney Island è apparsa per la prima volta al cinema nel 1917, nel cortometraggio Coney Island, che vide tra gli interpreti anche Buster Keaton. Nel corso del Novecento, è comparsa inoltre in The Crowd – La folla (1928), Annie Hall (1977), La scelta di Sophie (1982) e Angel Heart (1987). Ne trovate altri nel post dedicato ai film ambientati a New York.
Negli anni Duemila, invece, è apparsa sul grande schermo grazie ad A.I. – Intelligenza artificiale (2001), Uptown girls – Le ragazze dei quartieri alti (2003), Cloverfield (2008), Two lovers (2008), Push (2009), Oblivion (2013), Brooklyn (2015), Wonder Wheel (2017), Wonder (2017) e Spider-Man: Homecoming (2017). Coney Island, inoltre, è stata fonte di ispirazione per il live-action di Dumbo, uscito nelle sale nel 2019; ve ne parlavo anche nel post dedicato ai luoghi Disney che esistono davvero.
Sul piccolo schermo
La prima apparizione di Coney Island sul piccolo schermo risale invece alla fine degli anni Cinquanta, nello show Mickey Spillane’s Mike Hammer. Da allora è comparsa in molte altre serie televisive di fama internazionale: da Seinfeld ai Soprano, passando per Ugly Betty, The Wizards of Waverly Place, Mr. Robot e The Path. Ve ne parlavo anche nel post dedicato alle serie tv ambientate a New York.
Non sono mancati nemmeno i cartoni animati a episodi, come Futurama, Dora l’esploratrice e I pinguini di Madagascar.
A teatro
Ci sono poi le apparizioni a teatro, tra drammi, commedie e musical. Tra i più celebri spiccano On the Town (1944), By the Beautiful Sea (1954), Brighton Beach Memoirs (1983) e Love Never Dies (2010), sequel del celeberrimo Fantasma dell’opera.
Nei videogiochi
Infine, ci sono le comparse all’interno dei videogiochi, da Spider-Man game (1995) a Grand Theft Auto IV (2008), passando per The Warriors (2005), The Division 2 (2019), Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge (2022) e Marvel’s Spider-Man 2 (2023).
A una delle attrazione di Coney Island, il Cyclone, è ispirata anche la pinball machine omonima distribuita nelle sale giochi nel 1988.

Dove dormire a New York
Durante il mio secondo viaggio a New York ho soggiornato al The Herald*, a due passi da Herald Square e dall’Empire State Building. L’albergo offre solo servizio pernottamento, senza colazione o altri pasti.
La camera non era molto grande, ma rispettava per dimensioni e qualità gli standard newyorkesi. Punto di forza dell’albergo è sicuramente la sua posizione, estremamente strategica per scoprire l’intera città, perché l’area di Herald Square non è solo centrale, ma è anche servita da molte linee della metropolitana.

Se avete domande, dubbi o suggerimenti su Coney Island, lasciate un commento!
Per vedere le foto scattate a New York (con un iPhone 11 Pro* e una Canon 80D*) sfogliare il mio album su Flickr.
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