Como: cosa vedere, le attività da fare e l’itinerario a piedi per scoprirla in un giorno

Como: cosa vedere e tutti i luoghi da non perdere. Un itinerario nel centro città per scoprirla tra affreschi, siti archeologici, chiese e viste meravigliose.
Como, affacciata sul lago omonimo e una delle principali località turistiche della Lombardia, è una città ricca di storia, di arte e di bellezza. In questo post vi porto a scoprirla e vi suggerisco cosa vedere in un giorno.
La storia di Como in pillole
L’area di Como (dal celtico Koimo, ossia “abitato”) è popolata fin dall’Età del Bronzo e nel corso dei secoli ha accolto moltissime culture diverse, da quella ligure a quelle di Canegrate e di Golasecca. La fondazione vera e propria della città, però, è ufficialmente legata alla stirpe Celto-ligure degli Orobi, presente sul territorio dal IV secolo a.C. e creatrice del primo nucleo cittadino in quella che oggi è la frazione di Prestino.
Un secolo più tardi, a Como si insediarono i Galli, che iniziarono a costruire torri e mura difensive e a mescolarsi con gli Orobi dando vita alla confederazione degli Insubri che ancora oggi dà il nome a una vasta area compresa tra Piemonte, Lombardia nord-occidentale e Svizzera meridionale.

Tra il 225 a.C. e il 196 a.C., Como, che allora era nota come Comum Oppidum, subì l’invasione romana che terminò con la conquista della città per mano di Marco Claudio Marcello. A differenza di molti altri centri, però, fu risparmiata dalla distruzione grazie alla sua posizione strategica e a due importanti strade che l’attraversavano: da una parte la via Novaria-Comum, che la collegava a Novara passando per Castelseprio, e dall’altra la via Regina, che univa il porto fluviale di Cremona con Chiavenna passando per Milano.
I secoli successivi furono caratterizzati poi da un rapporto di amore e odio, di commerci e scontri con Milano, che riuscì a distruggere la città il 27 agosto 1127; l’antica Mediolanum, però, subì poi la stessa fine a causa dell’assedio guidato da Federico Barbarossa, alleato dei comaschi, nel 1162. Le tensioni continuarono anche con la famiglia Visconti prima e con Francesco Sforza poi, che sottomise definitivamente il capoluogo nel Quindicesimo secolo.
Occupata dagli spagnoli nell’ottobre del 1525, da Napoleone nel 1797 e poi dagli Austriaci, Como fu liberata da Garibaldi e dai Cacciatori delle Alpi il 27 maggio 1859. Superata la Prima Guerra Mondiale, fu risparmiata dai bombardamenti della seconda e nel 1945 fu teatro, insieme ad altre città del territorio, della fuga e dell’arresto di Benito Mussolini.

Cosa vedere a Como
Como, culla di Alessandro Volta, oggi è un libro di storia a cielo aperto grazie ai palazzi, alle testimonianze e ai dettagli degli stili e dei periodi più diversi che la caratterizzano; basti pensare alle terme romane, alla medievale via Vitani o a Palazzo Terragni, esempio del Razionalismo Italiano degli anni Trenta del Novecento.
L’ideale, per scoprirla con calma e non rinunciare a niente, sarebbe dedicarle almeno un paio di giorni, così da godere della sua storia, della sua arte e della sua natura in totale tranquillità, ma, se avete un solo giorno a disposizione, di seguito trovate i luoghi da non perdere. Ecco, quindi, cosa vedere a Como in un giorno.

La Basilica di Sant’Abbondio
La Basilica di Sant’Abbondio è una delle chiese più antiche di Como e, anche se la struttura attuale è più recente, la sua fondazione risale al Quinto secolo, quando il vescovo Amanzio fece costruire una chiesa dedicata agli apostoli Pietro e Paolo poco fuori le mura cittadine. Nell’818 la chiesa fu poi dedicata a Sant’Abbondio, oggi patrono della città, le cui spoglie sono conservate sotto l’altare maggiore.

Nel 1013 la cattedra venne spostata in una chiesa all’interno delle mura e questo luogo di culto fu affidato ai monaci benedettini che lo riedificarono secondo lo stile romanico che ancora oggi lo contraddistingue. È a loro, inoltre, che si deve il monastero che lo affianca, oggi sede della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria.

Dopo la soppressione del monastero nel 1783, seguito da un periodo di abbandono e poi da un importante lavoro di riqualificazione e restauro, oggi la chiesa, con i suoi campanili gemelli, è una delle più belle della città grazie ai meravigliosi affreschi del presbiterio, tra i meglio conservati di tutta la Lombardia.
In netto contrasto con le navate spoglie della chiesa, gli affreschi furono realizzati tra il 1315 e il 1324 da un artista anonimo e hanno ancora oggi colori incredibilmente vivaci che mi hanno ricordato quelli della Cappella degli Scrovegni di Padova. È proprio per loro che vi consiglio di non perdere questa chiesa, nonostante si trovi un po’ fuori dal centro cittadino.
La chiesa è aperta gratuitamente tutti i giorni dalle 8.00 alle 18.00.

Le antiche mura e le torri
Anche se la prima cinta muraria, voluta dai Galli, risale al V secolo a.C. e la seconda, a opera di Giulio Cesare, al 59 a.C., le mura che ancora oggi circondano il centro storico di Como sono di origine medievale e furono erette per volere di Federico Barbarossa seguendo il perimetro delle preesistenti fortificazioni romane.

Costruite tra il Dodicesimo e il Tredicesimo secolo dopo la distruzione della città a opera dei milanesi, le mura di Como sono caratterizzate da porte e torri molto diverse tra loro. Tra queste le più importanti sono la Torre di San Vitale, la particolarissima Torre di Porta Vittoria e Torre Gattoni, dove il canonico Giulio Cesare Gattoni aveva fatto allestire un laboratorio di fisica frequentato anche da Alessandro Volta.

Piazza San Fedele e la Basilica
Dove un tempo sorgeva l’antico Foro romano oggi sorge Piazza San Fedele, uno spiazzo che fino all’800 era usato come piazza del mercato e sul quale ancora oggi si affacciano case e palazzi medievali e rinascimentali che proiettano immediatamente indietro nel tempo.

Protagonista della piazza è la Basilica di San Fedele, dedicata al martire comasco ed eretta nel 1120, anche se non mancano gli interventi successivi come la ricostruzione della facciata e del campanile all’inizio del Novecento.
Benché la chiesa abbia come base lo stile romanico, semplice sia nelle linee, che nei colori, l’interno è riccamente decorato in stile barocco, con altari in marmo, affreschi seicenteschi e stucchi di ogni tipo; è proprio questo mix che regala un contrasto davvero insolito, ma affascinante, tra l’esterno e l’interno.
La chiesa è aperta al pubblico gratuitamente tutti i giorni dalle 10.00. A lei è legata anche una curiosità della quale vi ho parlato nel post dedicato alle curiosità su Como.
Le terme di Como Romana
Risalenti alla seconda metà del Primo secolo e utilizzate fino alla fine del Terzo, le Terme di Como Romana sono un omaggio di Plinio il Giovane, tra i cittadini illustri di Como, alla sua città, nonché una delle più importanti testimonianze dell’epoca ancora presenti nel capoluogo.

L’intero complesso pare fosse il più grande mai realizzato al di fuori di Roma e fu riscoperto tra viale Lecco e via Dante solo negli anni Settanta del Novecento, quando iniziarono i lavori del parcheggio a piani per il vicino ospedale.
Il sito archeologico è sempre visibile dalle passerelle sopraelevate, ma per chi volesse vederlo più da vicino i volontari del Touring Club accolgono i visitatori il martedì e il giovedì dalle 10.00 alle 14.00 e il sabato dalle 10.00 alle 18.00.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta
Dedicato alla Beata Vergine Assunta, la Cattedrale di Como è, per dimensioni, il terzo edificio religioso della Lombardia dopo il Duomo di Milano e la Certosa di Pavia.
I lavori di costruzione iniziarono alla fine del Trecento e continuarono nei secoli successivi mescolando così in un unico edificio dettagli gotici, rinascimentali e barocchi che convivono perfettamente e armoniosamente gli uni con gli altri.

La Cattedrale è un’opera d’arte non solo all’interno, ma anche all’esterno, dove la facciata, le pareti e gli ingressi laterali dell’edificio sono decorati con statue e figure di ogni tipo realizzate da Tommaso Rodari da Maroggia a partire dal 1484. Tra i dettagli più famosi c’è la rana di Porta della Rana, che si dice porti fortuna se toccata. Anche di questo dettagli vi ho parlato nel post dedicato alle curiosità su Como.
La Cattedrale è aperta per le visite dalle 10.30 alle 17.00 nei giorni feriali e dalle 13.00 alle 16.30 nei giorni festivi. L’ingresso è gratuito, ma è gradita una donazione di 1€ che aiuta a contribuire ai restauri; con la donazione vi verrà consegnato un opuscolo con tutte le informazioni per la visita.

Il Broletto e la Torre Civica
A lato della Cattedrale, impossibile non notarlo, sorge il Broletto, un tempo il centro e il simbolo delle istituzioni comunali, teatro delle assemblee e delle riunioni della Società dei Mercanti di Como. L’edificio, costruito nei primi decenni del 1200, ha subìto moltissime modifiche nel corso dei secoli, sia a causa dei lavori di ricostruzione del Duomo, sia a causa di alcune rivolte cittadine che lo danneggiarono gravemente tra il Quindicesimo e il Sedicesimo secolo.
Realizzato in marmo lombardo bianco, grigio e rosso, il Broletto è affiancato da una struttura dallo stile completamente diverso: la Torre Civica in muratura, costruita nel 1335 e restaurata tra il 1972 e il 1973.

Piazza Volta (e gli altri “luoghi voltiani”)
Alessandro Volta è uno dei cittadini più illustri di Como e a lui è dedicata una delle piazze più importanti della città. Famosa per il monumento inaugurato nel 1838 che raffigura proprio lo scienziato, la piazza è caratterizzata anche da palazzi decorati con elementi Liberty.

Per chi volesse scoprire in maniera più approfondita il legame tra Volta e la sua città, tra gli altri “luoghi voltiani” ci sono la Chiesa di San Donnino, dove si tennero sia il battesimo che il funerale del fisico italiano (poi sepolto nel cimitero di Camnago Volta); il Liceo Classico Alessandro Volta (ex Real Ginnasio), dove fu reggente e professore di fisica per due anni e che si trova a due passi da Porta Torre; e la casa in via Volta 62 dove è nato nel 1745 e morto nel 1827.
Ultimo, ma non meno importante, Life Electric, l’opera realizzata da Daniel Libeskind nel 2015 come omaggio a Volta e oggi posizionata alla fine della Diga Foranea Piero Caldirola, che raggiunge il centro del lago. Vi si può accedere gratuitamente dal Lungo Lago Mafalda di Savoia.

Il Tempio Voltiano e i giardini
Inaugurato il 15 luglio 1928, il Tempio Voltiano si affaccia sul Lago di Como e ospita non solo un percorso dedicato alla famiglia e alla vita dello scienziato, ma anche gli originali e le ricostruzioni di alcuni strumenti scientifici di Alessandro Volta; questi ultimi furono realizzati dopo le perdite dovute all’incendio durante l’Esposizione Voltiana del 1899.
Realizzato in occasione del centenario della scomparsa del fisico, il Tempio fu donato alla città dall’industriale Francesco Somaini e progettato dall’architetto Federico Frigerio seguendo lo stile neoclassico palladiano e traendo ispirazione dal Pantheon. Durante la mia visita, purtroppo, era chiuso al pubblico per restauri.

Di fronte al Tempio Voltiano si estendono i Giardini del Tempio, un ampio spazio verde ricco di giochi per bambini e che ospita anche una vecchia locomotiva FS 851, un modello utilizzato dalle ferrovie statali dal 1898 al 1971.

I memoriali
Seguendo il Lungolago Mafalda di Savoia e il perimetro dei giardini si incontrano il monumento dedicato alla Resistenza Europea, dove sono state riportante anche alcune frasi dei soldati morti al fronte, e il monumento dedicato al comasco Giorgio Perlasca, ricordato tra i “Giusti tra le Nazioni” grazie al suo impegno per salvare gli ebrei ungheresi durante la Shoah; il suo nome è inciso anche nel Memoriale della Grande Sinagoga di Budapest.
Superato il Tempio Voltiano, invece, c’è l’enorme Monumento ai caduti della prima guerra mondiale: una torre alta 30 metri e ricoperta di pietra di Aurisina, località nel Carso triestino. La struttura si ispira a un disegno del futurista comasco Antonio Sant’Elia, caduto durante la Grande Guerra, e fu inaugurata il 4 novembre 1933.
Il Lungolago e le sue ville
Poco lontano dal Monumento ai Caduti inizia la Passeggiata Lino Gelpi, un percorso che affianca il lago e che è intitolato all’ex sindaco di Como nonché figura promotrice dell’abbellimento della città tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento.
La passeggiata, che regala splendidi scorci sul lago, affianca alcune delle più belle ville comasche: Villa Saporiti, costruita tra il 1783 e il 1793 e nota anche come La Rotonda, Villa Gallia, costruita nel 1815, e Villa Olmo.

Quest’ultima, ricca di affreschi e stucchi meravigliosi e perfettamente conservati, fu costruita nel 1782 per volere del marchese Innocenzo Odescalchi e su progetto dell’architetto Simone Canoni.
Nata come residenza estiva della famiglia e poi passata in mano al marchese Giorgio Raimondi, nel corso degli anni la villa ha ospitato figure del calibro di Napoleone Bonaparte, Ugo Foscolo, Francesco II e Ferdinando I d’Austria e Giuseppe Garibaldi.
Villa Olmo, salvo particolari eventi, è aperta dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Il parco, invece, è aperto tutti i giorni, dalle 7.00 alle 19.00 dal 1 ottobre al 4 aprile e fino alle 23.00 il resto dell’anno.

Altre cose da vedere a Como
I luoghi dei quali vi ho parlato, inseriti secondo l’ordine consigliato per la visita, vi permettono di scoprire le tante diverse sfumature di Como e, soprattutto, di farlo in una giornata. Se, però, avete un po’ di tempo in più o alcuni di questi li avete già visti, potete organizzare una visita al Museo Archeologico Paolo Giovio, per esempio, al Museo Storico Garibaldi, al Museo Didattico della Seta o alla Pinacoteca Civica.
Gran parte del patrimonio artistico, storico e culturale di Como è visitabile gratuitamente grazie all’Abbonamento Musei Lombardia.

Se, invece, volete cambiare punto di vista e ammirare Como dall’alto, vi suggerisco di raggiungere il Lungo Lario Trieste e di salire a bordo della funicolare che vi porterà fino a Brunate. Io sono riuscita a salire dopo la visita a Villa Olmo, quindi, organizzando bene i tempi, potreste riuscire a inserire anche questa tappa nel vostro itinerario dedicato a cosa vedere a Como in un giorno.
Attualmente, a causa dell’emergenza sanitaria, i posti a bordo della funicolare sono limitati, quindi, se volete assicurarvi un biglietto ed evitare di perdere troppo tempo, vi consiglio di recarvi in biglietteria appena arrivate a Como o quando siete in zona Piazza Cavour/Duomo. Una volta lì potete prenotare il ticket per l’orario che preferite e poi continuare la visita in attesa del vostro turno.
Di Brunate, della funicolare e di un altro meraviglioso punto panoramico (il Faro Voltiano), vi ho parlato in maniera dettagliata in un altro post; cliccate sul link per leggerlo.

Informazioni utili per visitare Como
Se è la vostra prima volta a Como e cercate qualche informazione in più o volete recuperare una mappa cartacea potete raggiungere l’Info Point di via Giocondo Albertolli 7, vicino a Piazza Cavour e alla Cattedrale. È aperto dal lunedì alla domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.
Inoltre, se durante il vostro viaggio volete arricchire la vostra visita o scoprire altri volti della città, sappiate che in loco vengono organizzati numerosi tour guidati e altrettante attività. Vi lascio qui sotto alcune opzioni che ho selezionato per voi, ma seguendo i link trovate tante altre idee.
- Como: tour guidato della città storica e biglietto per la crociera sul lago – qui*
- Lago di Como: tour in bici elettrica – qui*
- Como: tour guidato a piedi della città con biglietto per la crociera – qui*
- Tour della città di Como e biglietto per la crociera nel bacino basso – qui*
- Tour enogastronomico del Lago di Como (Città di Como) – qui*
- Como: Market Tour & Cooking Class con Ricette Originali – qui*

Come raggiungere Como
Como è comodamente raggiungibile sia in auto che in treno; nel secondo caso, la città è collegata a Milano da treni diretti che partono ogni ora.
Se volete iniziare la visita dalla Basilica di Sant’Abbondio o dalle mura, vi consiglio di scendere alla fermata Como Borghi e poi da lì seguire l’itinerario suggerito in questo post. Se, invece, non visiterete la chiesa o preferite arrivare subito in centro, la vostra fermata è Como Lago, il capolinea, a pochi passi dalla Cattedrale.

Dove dormire a Como
Come dicevo, io ho visitato Como in giornata e quindi non saprei consigliarvi una struttura dove alloggiare, ma qui sotto vi lascio una mappa* con tutte le offerte aggiornate, buona ricerca!
Booking.comSiete mai stati a Como? Se avete suggerimenti, dubbi o domande, lasciate un commento!

Le foto presenti all’interno del post sono state scattate con una Canon 80D* con obiettivo Canon 24mm* e con un iPhone 11 Pro*. Trovate tutte le altre sul mio album su Flickr.
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Agnese
Super post pieno di informazioni, diverse cose non le sapevo neanche io nonostante sia stata a Como milioni di volte (mai come vera e propria “turista”!), Non vedo l’ora di tornarci insieme. 🙂
Martina Sgorlon
AgneseCiao Agnese, grazie mille! Mi fa davvero piacere e sarebbe davvero bello poterci tornare insieme ❤