Come creare l’itinerario turistico di viaggio: la guida passo passo e alcuni consigli

Come creare un itinerario turistico di viaggio su misura. i consigli passo dopo passo per riuscire a organizzare al meglio la vostra esperienza.
Quando organizzo i miei viaggi, in Italia o all’estero, la parte che preferisco è proprio quella che riguarda la creazione dell’itinerario. È lì che comincio ad assaporare le esperienze, una per una, e la curiosità cresce a dismisura.
Soprattutto quando il tempo a disposizione è poco, mettere nero su bianco un itinerario permette di vedere più cose, di vivere meglio il viaggio perché, una volta lì, è già tutto pronto e non ci resta che goderci l’esperienza.
Come creare un itinerario di viaggio
Dalla ricerca dei luoghi di interesse principali, fino alla creazione vera e propria del percorso, in questo post condivido con voi tutti i consigli per creare la vostra esperienza su misura. Ecco come creare il vostro itinerario turistico di viaggio personalizzato!

Trovate i luoghi di interesse da inserire nel vostro itinerario di viaggio
Quando si organizza in autonomia il proprio itinerario di viaggio si parte, come ovvio e naturale, dalla base: i luoghi che si vogliono visitare. Si fanno elenchi, si salvano informazioni, si riempiono la mente e i fogli (digitali o cartacei, a voi la scelta) di appunti.
In questa prima fase, secondo me, non è necessario fare una scrematura drastica. L’ideale è segnare tutto e fare finta di non avere un limite di giorni a disposizione. Tutte le decisioni si prenderanno più avanti, perché, a volte, le cose riescono a incastrarsi in modi inimmaginabili e un luogo che si pensava di non riuscire a visitare si infila magicamente (e perfettamente) tra due tappe.
Ma dove trovare tutte le informazioni e gli spunti di cui abbiamo bisogno? Ecco le mie fonti di informazioni principali e qualche consiglio su dove trovare tutti i pezzi del puzzle che poi comporranno il vostro itinerario definitivo.

I siti dell’ente del turismo locale
Quando ci si prepara per un viaggio, internet è ormai uno dei primi porti nei quali si approda durante le prime fasi di organizzazione. Se da una parte ci sono i social come Instagram che ispirano, incuriosiscono e mostrano angoli da sogno (ve ne parlerò tra un po’ di paragrafi), dall’altra ci sono siti internet e blog che, oltre a questo, forniscono anche informazioni pratiche e dettagliate.
Parlando di siti, solitamente uno dei primi che visito è quello dell’Ente del Turismo locale. Mi permette di farmi un’idea sulla prossima destinazione e di appuntare i luoghi più rappresentativi di una città o di un territorio. Soprattutto, di solito lì sono segnalati tutti gli eventi che si terranno in loco durante il mio soggiorno: informazioni che si potrebbero perdere facendo una ricerca più o meno casuale su Google e che, invece, permettono di arricchire il viaggio.
In più, molti di questi siti ufficiali danno la possibilità di scaricare gratuitamente guide in PDF, mappe e volantini che si rivelano utilissimi in fase di organizzazione. Gli stessi materiali, in alcuni casi, si possono richiedere anche per posta a costo zero, un servizio comodissimo; è il caso dell’Ente del Turismo Irlandese, per esempio.

I blog di viaggi
Tutte le informazioni che si trovano sui siti ufficiali, per quanto utili, sono giustamente poste in vetrina e condivise per “vendere” i luoghi; raramente, quindi, ci sono opinioni personali ed è qui che entrano in gioco i blog (e giuro che non lo dico perché sono di parte). Leggere le opinioni di altri viaggiatori, soprattutto se “fidati”, permette di andare un po’ più a fondo, di capire se, effettivamente, una tappa fa per noi oppure no.
Attraverso i blog non solo si può cambiare punto di vista, ma spesso si possono scoprire anche angoli meno gettonati e luoghi dove mangiare o dormire che sono consigliati da chi li ha provati in prima persona (assicuratevi di questa cosa prima di fidarvi ciecamente). In alcuni casi, poi, ci sono blogger che sono specializzati in alcune aree del mondo e che possono rivelarsi dei veri e propri punti di riferimento.
In più, se avete un blogger “fidato”, ma non ha scritto nulla sulla vostra destinazione, potreste provare a contattarlo per avere qualche consiglio di lettura; probabilmente conosce qualche collega che potrebbe fare al caso vostro.
Come trovare un blog? Con una normalissima ricerca su Google oppure, come piace a me, su Pinterest, un social pieno di ispirazioni e creatività che in questo caso va utilizzato come un vero e proprio motore di ricerca.

Guide cartacee
Io non uso sempre le guide di viaggio, lo ammetto, perché in caso di weekend o soggiorni brevi in città so già che non riuscirei a vedere la maggior parte dei luoghi citati e quindi sarebbe uno spreco acquistare un volume del quale leggerei solo una minima parte.
In caso di esperienze lunghe almeno una settimana o che coprono vaste aree, invece, parto sempre da una di queste perché mi permette di riordinare subito le idee; l’ho fatto per il Giappone e per l’Irlanda, per esempio, ma anche per New York.

Mi è capitato di provarne di diverse case editrici, ma la mia preferita rimane quella della Lonely Planet, non solo perché in una guida cerco soprattutto informazioni sintetiche e schematiche, ma anche per il supporto cartaceo vero e proprio. La trovo flessibile, comoda per scriverci in matita e non troppo pesante nonostante le numerose pagine, perché stampata su carta leggera.
Se invece cercate una guida più discorsiva e con immagini e mappe a colori, mi sento di consigliare quelle Michelin. Ne ho usata una per New York e secondo me è fatta molto bene, soprattutto nella parte dedicata ai musei.
Una che, invece, non mi ha fatto impazzire è la National Geographic. Ci sono approfondimenti interessanti sulla cultura locale, ma personalmente non mi piace molto il modo in cui sono presentate le altre informazioni e il volume è, in proporzione, molto più pesante dei competitor, il che non la rende comodissima da portare in giro. Un esempio pratico: Lonely Planet su New York 496 pagine e 422 gr, National Geographic su New York 272 pagine e 381 gr.
In ogni caso, la scelta della guida è estremamente soggettiva. Se siete indecisi vi basterà confrontarle direttamente in libreria, oppure, se quella che vi interessa non è subito disponibile in negozio, potete provare a chiedere in biblioteca e poi procedere con l’acquisto.

I libri Exploreading
Finora tutte le fonti di informazioni citate sono abbastanza schematiche e mirate, ma se volete cercare spunti e suggerimenti in modo un po’ più poetico, allora potete affidarvi a quelli che io e Agnese di I’ll B right back chiamiamo i “libri Exploreading“.
Un libro Exploreading è un volume che racconta una città o un luogo attraverso una storia. Può essere un romanzo, un libro di viaggio tradizionale, un insieme di poesie… L’importante è che alla fine abbiate scoperto un luogo specifico attraverso le pagine di un volume che non ha niente a che fare con le guide tradizionali.
Vi faccio un esempio. New York di Edward Rutherfurd, del quale ho già parlato qui sul blog nel post dedicato alla storia di New York, permette di scoprire la città dal Seicento ai primi anni Duemila. Racconta la storia delle sue strade, dei suoi parchi, dei vari quartieri e, leggendolo, ho scoperto luoghi che avrei visitato volentieri durante il mio viaggio o palazzi che, mentre ero lì, purtroppo non ho notato.
Insomma, i libri Exploreading regalano ottimi spunti per tutti i viaggiatori in cerca di chicche e luoghi insoliti da inserire nei propri itinerari e non preoccupatevi se non ne conoscete di ambientati nella vostra prossima destinazione, sul gruppo Facebook qualcuno saprà sicuramente suggerirvi qualche titolo.

Una volta trovati tutti i luoghi di interesse più importanti, è il momento di andare alla ricerca delle chicche, degli angoli che ci piacerebbe fotografare o di quelli conosciuti solo dai local. Un ottimo modo per trovare tutto questo è cercare sui social basati sulla fotografia.
Ci sono Pinterest, del quale vi ho già parlato e nel quale non si trovano solo blogpost, ma anche splendide immagini, YouTube, che con i video permette di farsi un’idea molto più concreta, e poi, ovviamente, Instagram.
Se nei primi due la ricerca si fa attraverso hashtag e parole chiave, su Instagram si può fare anche geograficamente grazie al tag “luoghi”. Una funzione che si rivela davvero utile quando si organizza il proprio viaggio: basta inserire il nome della città o del paese che si intende visitare e si scoprono tutti i contenuti geolocalizzati lì. Certo, spesso ci sono moltissime immagini inutili per chi sta pianificando un itinerario, ma ogni tanto compaiono anche spunti interessanti: opere di street art, locali carini, negozi curiosi.

Per ogni luogo appuntate il livello di interesse e le informazioni importanti
A questo punto, mentre cercate e appuntate i luoghi che vi interessano, o subito dopo aver fatto la vostra lista, bisogna iniziare a riordinarli tutti. Io di solito creo una tabella su Excel o Numbers per aiutarmi.
Innanzitutto vi consiglio di dividere le tappe in due categorie principali: quelle da inserire assolutamente nell’itinerario (obbligatorie) e quelle che potete evitare o rimandare se non avete abbastanza tempo a disposizione (facoltative).
Poi, per ognuna appuntate anche le informazioni importanti: orari di apertura, giorni di chiusura, eventuali lavori in corso o restauri, mostre temporanee… Questo passaggio sarà utile soprattutto più avanti, quando dovrete creare il vostro calendario di viaggio giorno per giorno, ma per ora potrebbero aiutarvi a valutare l’importanza di una determinata tappa.

Vi faccio un esempio. Mentre creavo il mio itinerario per visitare Berlino ho scoperto che la sala con l’Altare di Pergamo al Pergamonmuseum era momentaneamente chiusa al pubblico, quindi questa tappa è passata dall’essere una delle più interessanti all’essere facoltativa, perché quello era il pezzo che più volevo vedere.
Mentre cercavo informazioni, però, ho scoperto anche che alla Alte Nationalgalerie, sempre sull’Isola dei Musei, era in corso una mostra che aveva portato in città Viandante su mare di nebbia di Caspar David Friedrich, un quadro che sognavo di vedere da tempo. Questo museo, che prima era una tappa facoltativa, si è trasformato in una obbligatoria. Alla fine li ho visitati entrambi grazie al biglietto cumulativo, ma ho dato la precedenza al secondo.
Lo stesso può valere per spettacoli, mercatini o negozi. Se scoprite che mentre siete in città saranno chiusi o non sono in programma, va da sé che verranno eliminati dall’itinerario indipendentemente dall’interesse.

Posizionate o segnate tutti i luoghi sulla mappa
Una volta aver trovato e organizzato tutti i luoghi di interesse è arrivato il momento di segnarli sulla mappa.
Di solito uso la funzione “I miei luoghi” di Google Maps, dove è possibile creare le proprie mappe, inserire puntatori personalizzati e organizzarli in gruppi chiamati livelli. Personalmente inizio lavorando su un unico livello spostando poi le varie icone quando dovrò stabilire il calendario, questo mi permette di avere una panoramica generale.

Innanzitutto inserisco un simbolo ben visibile per il mio alloggio (una stella gialla, per esempio), perché quello è il vero punto di riferimento e il luogo da quale partirò ogni mattina. Poi scelgo due colori per i vari puntatori, uno per le tappe obbligatorie e uno per le tappe facoltative, in modo che siano subito distinguibili.
Una volta scelti, procedo con l’inserimento dei vari luoghi. Il simbolo delle posate in caso di ristoranti, quello con la macchina fotografica in caso di posti da vedere solo da fuori o costantemente accessibili (come piazze, vie o ponti) e così via. Non ci sono vere e proprie regole, scegliete i simboli con i quali vi trovate meglio.
Una volta che tutti saranno posizionati, un’occhiata veloce vi permetterà già di capire quali probabilmente verranno tolti dall’itinerario “ufficiale” indipendentemente dall’interesse perché troppo distanti dagli altri o mal collegati. Solitamente, non li cancello, ma creo un livello dedicato alle tappe da infilare all’ultimo minuto nel caso in cui ci fosse più tempo del previsto.

Create il calendario del vostro itinerario di viaggio e dividete i luoghi in livelli
A questo punto abbiamo posto la base dalla quale partire per creare l’itinerario e si procede con la realizzazione del calendario. In questa fase entrano in gioco i vari livelli.
Suggerisco di crearne uno per ogni giorno di viaggio e rinominarli attraverso la dicitura giorno della settimana+numero (ad esempio “Lunedì 26”). In questo modo sarà più immediata la divisione delle tappe se ce ne sono alcune che hanno dei giorni di chiusura. Ovviamente dovete tenere sottomano la vostra lista.

Poi si parte proprio da quelle attività che hanno delle limitazioni. Se per esempio un museo che volete visitare è aperto solo uno dei giorni in cui sarete in città, quella tappa finirà per forza in quel livello. L’ideale poi è inserire nella stessa giornata tutte le tappe vicine o facilmente raggiungibili in modo da ridurre i tempi di spostamento e rendere il percorso più fluido.
Ricordatevi che è importante godervi il viaggio senza correre come pazzi da una parte all’altra e non avete giornate di 72 ore, quindi non riempite in maniera eccessiva un livello, soprattutto se alcune attività richiedono più tempo di altre.
Insomma, procedete per logica e valutate la possibilità di dividere la stessa area in due giorni, per esempio. Potete basarvi sui tempi di visita, sul vostro passo, sulla quantità di attività da fare in una determinata area. Voi vi conoscete meglio di chiunque altro e sapete i vostri ritmi e i vostri interessi.
Nel caso di dubbi potete anche calcolare la distanza a piedi o con i mezzi tra una tappa e l’altra per capire se è fattibile farle lo stesso giorno oppure no.

Create l’itinerario di viaggio definitivo
Ora che avete diviso le tappe per giorni, potete decidere se lasciare o meno quelle facoltative e se trasformarne alcune obbligatorie in evitabili se il tempo a disposizione è poco. In ogni caso vi consiglio di non eliminarle, ma create un livello apposito. A volte, in viaggio, si ha più tempo del previsto o si scopre qualcosa che può risvegliare l’interesse.
Poi consiglio di riordinare il tutto, giorno per giorno, sulla base degli orari di apertura o del percorso in modo da avere le tappe elencate per ordine di visita. In questo modo saprete da dove partire o a cosa dare la precedenza. Questo passaggio si rivela utilissimo nel caso di attività aperte solo in determinati momenti della giornata, per esempio.
Per creare l’itinerario di viaggio potete usare fogli excel o altre risorse digitali, oppure riportare tutto in un taccuino da portare nello zaino; in fondo al post trovate delle opzioni che ho selezionato per voi e che possono trasformarsi in ottimi regali di compleanno o di Natale per gli amanti dei viaggi. Cliccando sulle immagini verrete portati su Amazon* per scoprire il quaderno più nel dettaglio.

Organizzate il percorso e gli eventuali spostamenti
Questo è un passaggio che potete anche saltare, ma che nel mio caso si rivela spesso utilissimo e quindi mi sento di consigliarlo. Organizzandomi in anticipo, infatti, una volta lì riesco a godermi di più il viaggio perché è tutto pronto e mi basta solo controllare la mia agenda, cartacea o virtuale, per sapere cosa fare.
Calcolare i tempi di percorrenza, sia da una tappa all’altra che dall’alloggio alla prima attività, permette di sapere se e quando prendere i mezzi, quali linee sono più comode, quando ci si mette facendo la strada a piedi e così via.
Questo passaggio permette di risparmiare molto tempo durante il viaggio, un aspetto non da poco soprattutto se i giorni a disposizione sono pochi.

Spero che questo post dedicato a come creare l’itinerario vi sia utile. Voi di solito come procedete? Avete qualche consiglio in più? Lasciate un commento 🙂
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Katia
Ora come ora, uso tantissime fonti. Inizio prima un giro rapido su internet per vedere cosa mi viene fuori. In base a cosa trovo e ai miei interessi, inizio a stilare la mia lista.
Pinterest è diventata una tappa importante, soprattutto perché posso salvarmi tutte le cose che mi interessano.
Ho preso l’abitudine di creare una mia personale guida turistica … Sto imparando a crearmi dei travel Journal.
Le guide turistiche da essere le prime della lista, sono diventate le ultime. Di solito le compro quando mi rendo conto che quel luogo sta diventando tra i miei preferiti: è in quel momento che incomincio a sottolineare, aggiungere appunti e post It. Per gli altri luoghi, se non sono troppo datate le prendo in biblioteca.
Martina Sgorlon
KatiaQuella di creare dei travel journal è un’ottima abitudine, anche perché poi comunque ti rimangono e diventano parte del tuo “archivio” personale!
Io non ho mai preso in prestito guide dalla biblioteca, ma è sicuramente un ottimo modo per risparmiare, soprattuto se, come dici tu, non sono per i tuoi luoghi preferiti 🙂
Jessica
Proverò anch’io con Google Maps allora! Sai cosa? Ho il terrore che mi rubino il telefono o che possa perderlo… perciò preferisco le stampe. Certo, posso perdere anche quelle in effetti… D:
Grazie per le dritte e buona giornata! 🙂
Martina Sgorlon
JessicaIo ho iniziato a fare così proprio da quando ho perso le stampe per strada 😛
Figurati, buona giornata a te!
Jessica
Ho trovato una più organizzata di me, che bello Utilissime le tue dritte! Io non ho mai provato a utilizzare Google Maps (vado alla vecchia, stampo la cartina e uso gli evidenziatori per tracciare i percorsi ) ma effettivamente dev’essere molto comodo! Per il resto, mi creo un fascicoletto a5 con tuuutte le cose che mi interessano (con orari, prezzi, indirizzi, locali nelle vicinanze), oltre a un programma con le alternative in caso di maltempo o minor tempo a disposizione. Mi danno tutti della pazza ma è più forte di me. E sono d’accordissimo con te nel dire che così si risparmia un sacco di tempo quando si è sul posto!
Martina Sgorlon
JessicaCiao Jessica! Mi fa tanto piacere ti piaccia questa mini guida. Io con Google Maps mi trovo benissimo, soprattutto per avere un’immagine generale e capire subito le distante. Inizialmente stampavo anche io le cartine, spesso su fogli da riciclare, ma la mia stampante non era felicissima. Il fascicoletto l’ho fatto solo per il viaggio a New York, ora tengo i file in pdf nel telefono 🙂