Castello di Bratislava: le informazioni per la visita e cosa vedere nel quartiere Hrad

Il Castello di Bratislava: la sua storia, le informazioni utili per la visita, i luoghi da visitare nel quartiere e gli indirizzi da segnare nell’itinerario.
Il Castello di Bratislava, raffigurato anche nelle monete slovacche da 10, 20 e 50 centesimi, è oggi non solo il simbolo della capitale, ma anche quello dell’intero Paese. In questo post vi racconto la sua storia, vi porto tra le sue sale e vi accompagno alla scoperta del quartiere e dei musei da non perdere in zona.
La storia del Castello di Bratislava
Il Castello di Bratislava (Bratislavský hrad, in slovacco) sorge a 85 metri d’altezza su una collina che sovrasta da una parte il centro storico della capitale e dall’altra il Danubio. Si tratta di un luogo estremamente strategico dal punto di vista difensivo, tanto che è proprio qui che, intorno al 3.500 a.C., sorsero i primi insediamenti preistorici, seguiti da quelli dei Celti, che per primi vi costruirono un oppidum, ossia un’acropoli.
Per decenni al confine con l’Impero Romano, nel Primo secolo la collina e la fortificazione vennero conquistate dalle legioni per poi passare in mano degli Slavi intorno al Quarto secolo. È a questi ultimi che si deve la costruzione di un primo vero e proprio bastione e, successivamente, di una più ampia fortificazione in pietra affiancata da abitazioni, da botteghe e da quella che divenne la più grande basilica della Grande Moravia, il primo tra gli Stati dell’Europa centrale a essere abitato prevalentemente da popolazioni slave occidentali.

Secondo alcuni storici, a dare vita al vero e proprio castello fu però il principe Vratislav, al quale venne anche intitolata la struttura (Wratisslaburgium). In poco tempo, la fortificazione divenne una delle più importanti del Regno d’Ungheria — al quale l’attuale Slovacchia apparteneva —, tanto da dare rifugio a numerosi sovrani e da diventare un punto di raccolta degli eserciti crociati, in primis quello di Federico Barbarossa.
Nel corso dei secoli il castello subì poi numerose modifiche e ampliamenti, dal trasferimento dei luoghi di culto al di fuori delle mura alla costruzione di nuove grandi torri, fino a uno dei più completi lavori di fortificazione: quello voluto da re Sigismondo d’Ungheria.

Il ruolo del Castello di Bratislava, però, cambiò drasticamente nel 1526, quando Luigi II d’Ungheria morì nel corso della Battaglia di Mohács, lotta che vide sfidarsi l’esercito ungherese e quello ottomano di Solimano I.
Dopo la caduta del sovrano, la vedova Maria d’Asburgo decise infatti di abbandonare Buda e, non potendo rifugiarsi nella sua Vienna, decise di stabilirsi nel Castello di Bratislava insieme alla maggior parte delle principali autorità governative. Fu allora che la città venne eletta nuovo luogo di incoronazione dei sovrani e, ufficiosamente e temporaneamente, capitale del regno d’Asburgo, ruolo che mantenne fino al termine delle lotte ottomane, quando la corte si trasferì in Austria.

Tutto cambiò ancora una volta nella seconda metà del Diciottesimo secolo con Maria Teresa d’Austria, che scelse Bratislava e il suo castello come vera e propria residenza portando a un ammodernamento non solo dell’edificio, ma dell’intera città. È a lei che si devono la realizzazione del giardino, le sale Rococò, il nuovo impianto idrico, le stanze per la servitù e le Cavallerizze e, in generale, l’aspetto attuale del castello.
Diventata poi sede del Governatore d’Ungheria e residenza della figlia della regina, Maria Cristina, il Bratislavský hrad conobbe poi una trasformazione anche dal punto di vista culturale, accogliendo eventi ed esposizioni di ogni tipo, come quella che fu poi trasferita in Austria e trasformata nell’attuale Albertina di Vienna.

Con il progressivo spostamento delle attività culturali e degli uffici governativi a Vienna e a Budapest, Bratislava e il suo castello iniziarono a perdere d’importanza e l’edificio si trasformò in caserma militare. La scelta fu fatale, perché portò prima, nel 1809, a un bombardamento da parte delle truppe napoleoniche e poi, nel 1811, a un devastante incendio dovuto all’incuria che distrusse gran parte dell’edificio.
Da allora e fino a metà Novecento, il castello fu abbandonato al suo destino, ma la situazione cambiò nel 1953, quando si diede il via a un’ampia ricerca archeologica e architettonica che portò a un imponente e lentissima ricostruzione e a un altrettanto importante restauro, ancora in corso in alcune aree.
Nonostante il procedere dei lavori, interrotti temporaneamente nel 1968 a causa delle lotte politiche e delle rivoluzioni interne, verso la fine del secolo gli spazi agibili del castello accolsero alcuni importanti avvenimenti per l’intero Paese.
In primis, nel 1968, la firma per la nascita dello stato federale che riuniva la Repubblica Socialista Ceca e la Repubblica Socialista Slovacca, poi la firma per la costituzione della Slovacchia, posta il 3 settembre 1992. Da allora il castello è stato utilizzato più volte dal Presidente e dal Parlamento come sede di rappresentanza.

Visitare il Castello di Bratislava
Il Castello di Bratislava ospita dal 1968 alcune esposizioni sia permanenti che temporanee del Museo Nazionale Slovacco (Slovenské národné múzeum), un polo culturale nel quale rientrano numerose collezioni cittadine e nazionali. In particolare, al suo interno sono conservati oltre 250.000 oggetti, tra reperti archeologici e opere d’arte, che raccontano la storia del castello, di Bratislava e dell’intera Slovacchia accompagnando i visitatori in un viaggio che parte dalle popolazioni celtiche e arriva fino ai giorni nostri.
Qui, inoltre, potete passeggiare nelle antiche stanza di rappresentanza, visitare la Camera del Tesoro e la Sala della Musica, entrare nelle sale barocche della residenza di Maria Teresa d’Austria e della sua famiglia e salire fin sulla cima della Torre della Corona, che dai suoi 47 metri offre una vista a trecentosessanta gradi sulla città. Ve ne parlavo anche nel post dedicato a Bratislava dall’alto.

La visita inizia però dall’esterno e più precisamente, se arrivate dal centro storico, dalla Porta di Sigismondo (Žigmundova Brána), l’ingresso orientale delle mura e unica tra le strutture quattrocentesche a essere giunta fino a noi sopravvivendo a lotte, bombardamenti e incendi. A questa si affiancano altri tre ingressi: la Viedenská Brána (Porta di Vienna), risalente al 1712; la Mikulášska Brána (Porta di Nicola), risalente al Sedicesimo secolo; e la Leopoldova Brána (Porta di Leopoldo).
Superata la Porta di Sigismondo, si accede al parco del Castello, dal quale c’è una vista quasi completa della città e dove si possono vedere da vicino le fondamenta dell’antica basilica, oltre che un pozzo risalente al Quindicesimo secolo e che, scendendo per 85 metri, raggiunge l’acqua del Danubio. A questo si affiancano i giardini barocchi (Baroková Záhrada), un’area verde all’inglese che si estende su quattro terrazze.
Castello di Bratislava: orari, biglietti e informazioni utili per la visita
Il Castello di Bratislava è aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.00 alle 18.00, con ultimo ingresso alle 17.00. L’area esterna del castello, invece, è aperta dalle 8.00 a mezzanotte. In alcuni periodi dell’anno gli orari possono variare, quindi vi consiglio di visitare sempre il sito del Museo Nazionale Slovacco prima di organizzare la visita.
Il biglietto costa 12€, ma è gratuito per i possessori di Bratislava Card* e, per tutti, il primo mercoledì del mese. A luglio e ad agosto, il sabato alle 13.00 vengono organizzate visite guidate gratuite in inglese. Della Bratislava Card ho parlato in maniera approfondita nel post dedicato.

L’edificio è visitabile autonomamente, ma se volete sappiate che c’è anche la possibilità di partecipare a tour guidati, come quello dei Castelli di Bratislava* (in inglese, di tre ore e mezza, con pick up in hotel e cancellazione gratuita fino a 48 ore prima) o il tour a piedi di due o tre ore* (disponibile in inglese e in tedesco e con cancellazione gratuita fino a 24 ore prima).
Il castello può essere raggiunto a piedi dal centro storico, ma in alternativa potete anche usufruire di uno dei trenini Hop on Hop off, prenotabile qui* (il biglietto d’ingresso va però acquistato a parte), o, se volete limitarvi ad ammirare l’edificio dall’esterno a bordo del trenino storico, che trovate qui*.

Altri luoghi da vedere nel quartiere del Castello di Bratislava
Il Castello di Bratislava dà il nome all’intero quartiere di Hrad, un intricato labirinto di viuzze che portano quasi tutte verso la struttura sulla cima del colle. Qui, ai piedi della collina, vi segnalo anche altri due piccoli musei da inserire nel vostro itinerario di viaggio, insieme a quelli di cui vi ho parlato nel post dedicato a cosa vedere a Bratislava: il Museo degli Orologi e il Museo della Cultura Ebraica.

Il Museo degli Orologi
Il Museo degli Orologi di Bratislava è ospitato all’interno della Casa del Buon Pastore (Dom U dobrého pastiera), una struttura costruita per un ricco commerciante locale tra il 1760 e il 1765 e che è stata battezzata in onore di una statua del Cristo posta in uno dei suoi angoli.
Soprattutto, la casa oggi è uno dei pochi edifici Rococò del quartiere Hrad a essere sopravvissuti alla demolizione di gran parte della zona ebraica della città a opera del regime sovietico.
Attualmente, il museo accoglie tra le sue stanze circa 60 oggetti realizzati tra il Diciassettesimo e la fine del Diciannovesimo secolo raccontando la storia dell’orologeria slovacca e, in particolare, delle maestranze di Bratislava.
Era qui, infatti, che in passato si trovava quasi la metà degli orologiai del Paese, che portavano avanti una tradizione antichissima e documentata a partire dal Quindicesimo secolo, quando per la prima volta in alcuni documenti si menzionò la riparazione dell’orologio del campanile.
Il museo, che fa parte del Museo Nazionale Slovacco, è aperto dal giovedì alla domenica dalle 11.00 alle 18.00. Il biglietto d’ingresso costa 3€, ma l’accesso è gratuito per i possessori della Bratislava Card*. L’esposizione, per quanto curiosa, non richiede più di mezz’ora.

Il Museo della Cultura Ebraica
La storia della comunità ebraica di Bratislava, per secoli la più numerosa dell’impero ungherese, affonda le sue radici nel 1291, quando un documento firmato del re Andrea III garantì agli ebrei gli stessi diritti degli altri cittadini.
Il Museo della Cultura Ebraica (Múzeum židovskej kultúry, in slovacco), aperto nel 1994 e ospitato in uno dei pochi edifici barocchi sopravvissuti nel quartiere ebraico, racconta la storia e lo sviluppo di questa comunità e di tutti gli ebrei del Paese, sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista religioso. Nato con l’obiettivo di preservare documenti, dipinti e cimeli locali dall’esportazione, dalla distruzione e dall’oblio, oggi svolge inoltre un approfondito lavoro di documentazione dell’Olocausto all’interno dei confini nazionali.
Al momento dell’inaugurazione, solo il 5% degli oggetti esposti era di proprietà del museo, mentre il restante 95% era composto da prestiti giunti qui dalle diverse comunità religiose.
Oggi, invece, le percentuali sono invertite grazie alle numerose donazioni e il museo possiede oltre 5.000 oggetti che raccontano la cultura ebraica slovacca. A questi si affiancano i racconti e i cimeli delle esposizioni temporanee del secondo piano e la ricostruzione di un cimitero, allestita invece al piano interrato.
Il museo, anch’esso parte del Museo Nazionale Slovacco, è aperto tutti i giorni, tranne il sabato, dalle 11.00 alle 17.00 (l’ultimo ingresso è previsto per le 16.30). Il biglietto costa 5€, ma l’accesso è gratuito per i possessori della Bratislava Card* e, per tutti, il primo mercoledì del mese.

Al museo, in altre zone della città, si affiancano altri sei siti che commemorano e raccontano la storia della comunità ebraica nella capitale slovacca.
All’interno del centro storico trovate la Sinagoga di via Heydukova, risalente agli anni Venti, e il suo museo, nato nel 2012, ma anche il Memoriale dell’Olocausto, sorto per ricordare gli oltre 105.000 ebrei slovacchi uccisi nel Novecento e posto dove un tempo si trovava l’antica sinagoga, distrutta nel 1969 per costruire il ponte SNP. Non lontano dal quartiere Hrad ci sono invece il Chatam Sofer Memorial, ossia ciò che rimane dell’antico cimitero, e i due cimiteri ebraici, quello ortodosso e quello dell’ebraismo neologico.
Informazioni utili per visitare Hrad
Se avete un po’ di tempo in più o vi piace il genere, sappiate che il quartiere Hrad ospita anche la Galéria Multium: uno spazio espositivo dove vivere un’esperienza tra specchi, illusioni ottiche, luci e installazioni artistiche. La galleria è aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 (ultimo ingresso alle 19.30), il biglietto costa 6,50€ a tariffa intera e 5€ a tariffa ridotta, mentre i possessori di Bratislava Card* possono usufruire del 15% di sconto. Il ticket può essere acquistato in anticipo anche online su questa pagina* o su questa pagina*, così da evitare eventuali code all’ingresso.
Se, invece, cercate un posto dove mangiare, in questa zona vi consiglio il Modrá Hviezda, un ristorante ospitato all’interno di un edificio del Diciottesimo secolo e specializzato in cucina locale. Si trova proprio a due passi dall’ingresso del castello e dalla Casa del Buon Pastore ed è aperto dal mercoledì alla domenica dalle 12.00 alle 22.00. Se avete la Bratislava Card* potete richiedere un 10% di sconto sul totale dello scontrino.

Dove dormire a Bratislava
Durante il mio viaggio a Bratislava ho soggiornato in un piccolo appartamento al limite del centro storico, in una posizione comodissima sia per raggiungere le principali attrazioni che per prendere i mezzi che collegano il cuore della capitale all’aeroporto. Lo spazio è composto da una camera da letto matrimoniale, da un bagno e da una zona giorno dove era presente anche un letto singolo e può ospitare fino a tre persone.
L’appartamento, al 21 di Námestie SNP, è uno dei Self check-in apartments by Amber, un gruppo di alloggi con check-in autonomo realizzati in un unico palazzo, quindi sappiate che nello stesso edificio potete trovare anche soluzioni per due o quattro persone. Le trovate tutte su Booking a questo link*.

Per vedere tutte le foto fatte a Bratislava, sfogliate il mio album su Flickr.
Le immagini inserite nel post le ho scattate con un iPhone 11 Pro* e una Canon 80D*, con un obiettivo 24 mm*, un 10-18 mm* e un 50 mm*.
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