Cantina San Biagio Vecchio a Faenza: una storia di vino e farina

La Cantina San Biagio Vecchio, a Faenza: un viaggio tra i sapori per conoscere una Romagna fatta di buon vino, pane e tradizione.

Questa è la storia di un luogo, la Cantina San Biagio Vecchio, e di due persone, Andrea e sua moglie Lucia.
La cantina, non lontana da Faenza, sorge sulla collina che le regala il nome e dalla quale si può ammirare il territorio che dalla Torre di Oriolo dei Fichi si estende fino al mare. È qui che incontro Lucia e dove lei mi racconta tutto quello che io sto per raccontare a voi.

La Cantina San Biagio Vecchio
Le vigne, fino al 2004, erano proprietà di Don Antonio, parroco di San Biagio e appassionato di vini e vitigni. Sono poi passate nelle mani di Andrea, che le cura come se fossero sue da sempre seguendo le regole dell’agricoltura biologica.

Tra i vini di punta, che Lucia mi ha fatto provare, ci sono il SabbiaGialla, un vino giallo paglierino prodotto con l’uva del vitigno Albana, e il MammaMia!, un altro vino bianco, ma questa volta creato usando tipi diversi di uva: Chardonnay, Malvasia e Trebbiano.


Tutto questo mentre mi faceva assaggiare ciò che aveva preparato Igor, chef del Ristorante San Biagio Vecchio, e il pane sciocco, senza sale, impastato e infornato poche ore prima proprio da Lucia.

La farina
Oltre all’uva, l’altra componente importante della Cantina San Biagio Vecchio è la farina.
Lucia e Andrea, ormai da qualche anno, si occupano anche della coltivazione del Gentil Rosso: un tipo di frumento tenero che veniva seminato e raccolto in questa terra prima dell’introduzione di famiglie di grano più produttive.

Questo grano, per anni declassato e da molti usato come mangime per gli esemplari di mora romagnola, un suino tipico di questa zona, è in realtà ottimo per panificare, perché è profumatissimo. Il contenuto di glutine molto basso però, ci racconta Lucia, obbliga ad accarezzare l’impasto o c’è il rischio di distruggerlo.

San Biagio Vecchio pianta i semi nel vicino podere Terbato e poi li macina con una pietra in granito, proprio come si faceva una volta. Questa popolazione di grano locale non è omogenea, ma resiste meglio alle condizioni ambientali rispetto ai grani moderni perché si è ambientata perfettamente in questo territorio.
Riesce a crescere fino al metro e sessanta e proprio la sua altezza, che toglie luce alle piante infestanti, permette di evitare l’uso di diserbanti. A fine agosto si prepara il terreno, a fine ottobre si semina e a luglio si raccoglie: non serve altro.

Lucia ha con sé anche un po’ di pasta madre, quella dalla quale è iniziata tutta questa storia “sporca di farina”. Mi spiega che è viva, che cambia a seconda dell’ambiente nel quale si trova e che, fondamentale, va sempre regalata, mai venduta. Un insegnamento tanto antico quanto prezioso.

Informazioni utili per visitare la Cantina San Biagio Vecchio
La Cantina San Biagio Vecchio si trova in via Salita di Oriolo 13 a Faenza. Il ristorante San Biagio Vecchio è aperto dal venerdì al lunedì dalle 19.30 all’1.00, il sabato e la domenica è aperto anche a pranzo dalle 12.00 alle 14.30.

Dove dormire nella zona
Durante la mia settimana in Romagna ho soggiornato al B&B Calicanto*, a Forlì. La struttura è molto carina, in mezzo al verde e con dei padroni di casa davvero accoglienti.
La camera era ampia e il bagno nuovissimo, in più, ogni mattina, a colazione vengono offerti anche dolci fatti in casa. Ve ne ho parlato meglio in un altro post, in quello dedicato proprio al B&B di Forlì.

Media
Le immagini sono state scattate con un iPhone 6s* e una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
ChiaraPaglio
Adoro questi articoli che parlano di cibo e buone pratiche del territorio, mi viene voglia di andare a sentire la storia di ognuna di quelle persone 🙂
Martina Sgorlon
ChiaraPaglioIo adoro scoprire queste storie e questi luoghi lontani dal turismo tradizionale. Questa cantina è stata davvero una bella scoperta, la posizione poi è splendida! 🙂
Agnese - I'll B right back
Mi piacciono tanto questi tipi di post dove si raccontano i sapori, i profumi e le eccellenze della nostra Italia. Non mi dispiacerebbe fare almeno una degustazione al mese, ogni volta in posti diversi: quasi quasi me lo segno come nuovo proposito! 😀
Martina Sgorlon
Agnese – I’ll B right backQui non solo sono buoni i prodotti, ma anche il paesaggio è eccezionale, quindi se passi da quelle parti ti consiglio di farci un salto 😉