Belém, cosa vedere: due passi per la Lisbona dei naviganti (e dei pasteis de nata)

Belém: alla scoperta del quartiere dei naviganti di Lisbona. Itinerario per scoprire cosa vedere e un consiglio su dove assaggiare i buonissimi pasteis de nata.
Quando si guarda Lisbona dall’alto del Castello di São Jorge o da uno dei suoi miradouros si crede di averla tutta ai propri piedi, si crede sia possibile, da lassù, scoprirne ogni dettaglio, ma non è così. Questo non solo perché ogni viuzza è capace di nascondere qualcosa di nuovo e di inaspettato, ma anche perché c’è un angolo di questa città che si è accoccolato un po’ distante dagli altri, troppo lontano per essere notato a occhio nudo, ma abbastanza vicino da appartenerle: Belém. Vi porto a scoprirlo.
La storia di Belém in pillole
Abitata fin dal Paleolitico, la zona di Belém (anche nota come Betlemme, in italiano) cominciò a svilupparsi realmente solo nel Medioevo, in seguito alla fondazione del regno del Portogallo per opera di Alfonso III; all’epoca, la zona era per lo più rurale, collegata al resto della città da un unico punte e scarsamente abitata. Qui, infatti, si registra solo un piccolo villaggio di marinai noto come Aldeia do Restelo.
Fu la vicinanza con il fiume Tago, unita al terreno più pianeggiante, a stimolare la crescita dell’area, che continuò anche con i Mori nel Quattordicesimo secolo e che portò il villaggio a espandersi verso il centro di Lisbona.

Ulteriore incentivo allo sviluppo della zona fu la costruzione della piccola chiesa di Santa Maria, voluta da Enrico il Navigatore, maestro dell’Ordine del Cristo; a questa, nel 1460, si affiancò una fontana che permise agli abitanti di accedere più facilmente all’acqua potabile.
Tutto cambiò ancora una volta con la costruzione, per volere di re Manuel I, del monastero dos Jerónimos, che sostituì la chiesetta. La zona fu quindi ribattezzata Santa Maria de Belém e iniziò ad attirare a sé molte famiglie appartenenti all’aristocrazia locale.

Dopo il terremoto del 1755, che in questo quartiere non causò particolari danni (fu tra le aree meno colpite insieme alla zona di Ajuda), la corte portoghese si spostò temporaneamente in quest’area attirando anche nuove attività economiche.
Nel corso del Diciannovesimo secolo, Belém si trasformò nuovamente accogliendo realtà industriali come concerie, vetrerie, impianti tessili e officine; un esempio, oggi totalmente riqualificato e trasformato è la LX Factory, non lontano dal quartiere, della quale vi ho parlato in un altro post.

Cosa vedere a Belém
Belém è uno dei tanti volti di Lisbona, più arioso e decisamente più pianeggiante degli altri. Ancora oggi, sembra quasi un villaggio a sé, uno di quelli abitati da poche persone che si conoscono tutte e che, però, per qualche strano motivo, fa parte di una città più grande.
Dopo averlo visitato, ecco qualche consiglio su cosa fare e cosa vedere a Belém.

Assaggiare i buonissimi pastéis de nata
Qui, come dicevo, si respira un’aria diversa, più tranquilla, anche se non meno turistica visti i piccoli tesori che custodisce. Uno in particolare riesce addirittura a stare sul palmo di una mano: il pastel de nata.
Descriverlo come un piccolo cestino di sfoglia farcito con crema a base di panna e uova non gli rende giustizia. Aggiungere che dopo la cottura, in cima, compare un piccolo strato caramellato e che la ciliegina è una spolverata di cannella nemmeno. Bisogna assaggiarlo per capire.

I pastéis de nata si chiamano anche pastéis de Belém, perché pare siano nati qui, all’interno del Mosteiro dos Jerónimos, e proprio vicino all’edificio religioso sorge ora uno dei luoghi più caratteristici dove poterli assaggiare: Pastéis de Belém.
In questa antica pasticceria, che sforna dolcetti dal 1837, potrete assistere alla preparazione dei pastéis o anche solo acquistarli da asporto (costano poco più di 1 euro l’uno) e non fatevi intimorire dalla coda davanti al negozio, scorre abbastanza in fretta.
Raggiungere questo quartiere di Lisbona e non assaggiare un pastel è come andare a New York e non assaggiare un hot dog venduto lungo la strada o come andare a Roma e non ammirare il Colosseo. In più, se volete imparare a prepararli, sappiate che in città vengono organizzate anche lezioni di cucina per turisti, come quella che potete trovare a questo link*.
Se, invece, volete scoprire la storia alla loro origine, vi suggerisco di leggere il post dedicato alle leggende di Lisbona.
La pasticceria Pastéis de Belém si trova in Rua de Belém 84-92 ed è aperta dal 1 ottobre al 30 giugno dalle 8.00 alle 23.00 e dal 1 luglio al 30 settembre dalle 8.00 alle 24.00.
Ammirare con il naso all’insù il Mosteiro dos Jerónimos
Non lontano dalla pasticceria si trova il luogo nel quale il pastel di Belém sembra essere nato: il Mosteiro dos Jerónimos.
L’edificio, tanto imponente ed elegante da togliere il fiato, fu realizzato nel Cinquecento in stile manuelino, che unisce in sé elementi gotici e rinascimentali. Voluto da re Manuel I, il monastero nacque come sepolcro per i membri del Casato d’Aviz, ma si trasformò presto in un vero e proprio simbolo dell’espansionismo portoghese.
Oggi è Patrimonio UNESCO e ospita le tombe di Da Gama e del poeta navigatore Luís de Camões, mentre nella cappella del chiostro quella di Fernando Pessoa. Le porte esterne sono così riccamente decorate che bisognerebbe trascorrere ore a spulciare ogni angolo per non perdere nessun dettaglio; fateci caso.
Il Mosteiro dos Jerónimos è aperto da ottobre a maggio dalle 10.00 alle 17.30 (ultima entrata alle 17.00), da maggio a settembre dalle 10.00 alle 18.30 (ultima entrata alle 18.00). Chiuso il lunedì, il 1 gennaio, la domenica di Pasqua, 1 maggio e 25 dicembre.
L’accesso alle navate principali della chiesa è gratuito, le altre aree sono a pagamento. L’ingresso è gratuito con la Lisboa Card, che potete acquistare comodamente online seguendo questo link*.

A lato del monastero sorge il Museu de Marinha (Museo della Marina), che ripercorre le orme del grande passato e potere del Portogallo e della città di Lisbona. Al suo interno si possono trovare oggetti, mappe e intere imbarcazioni tutti appartenuti alla Marina lusitana e ai grandi naviganti che hanno solcato mari e oceani compiendo scoperte eccezionali.
Il Museu de Marinha è aperto da ottobre a maggio dalle 10.00 alle 17.00, da maggio a settembre dalle 10.00 alle 18.00. Chiuso il 1 gennaio, la domenica di Pasqua, 1 maggio e 25 dicembre. L’ingresso costa 6,00€ per gli adulti e 3,00€ per studenti, maggiori di 65 anni e ragazzi dai 12 ai 18 anni.

Sognare le imprese del passato al Padrão dos Descobrimentos
Anche se questi due luoghi sono capaci di incantare, Belém conquista davvero chi lo visita con il suo percorso lungo il fiume Tago. In linea d’aria, proprio di fronte al Mosteiro dos Jerónimos, sorge quello che è diventato uno dei simboli di Belém e di Lisbona: il Padrão dos Descobrimentos.
Si tratta di un monumento imponente in pietra bianca dedicato alle scoperte e ai navigatori portoghesi del quindicesimo e sedicesimo secolo. Insieme a lui c’è una grande rosa dei venti realizzata sul pavimento, altro simbolo di chi va oltre, di chi esplora e non ha paura di farlo.
Il Padrão dos Descobrimentos è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 (ultima entrata alle 18.30) da marzo a settembre e dalle 10.00 alle 18.00 (ultima entrata alle 17.30) da ottobre a febbraio. Chiuso il 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre.
Il biglietto standard costa 4,00€, 10,00€ per le famiglie (2 adulti e due ragazzi dai 12 ai 18 anni), 2,00€ per i ragazzi dai 12 ai 18 anni, studenti e pensionati.

Innamorarsi della Torre di Belém
Percorrendo il lungofiume verso ovest si raggiunge poi la Torre di Belém, anche lei patrimonio UNESCO e in stile manuelino. La costruzione, eretta tra il 1515 e il 1521, fu costruita come parte di un ricco sistema di fortezze che costellavano (e costellano ancora oggi) il fiume Tago, come quella di Cascais e quella di São Sebastião di Caparica. Con il tempo, l’edificio divenne anche una sorta di porta cerimoniale di Lisbona, oltre che un porto da dove gli esploratori portoghesi potevano partire per commerciare con terre lontane come l’India e la Cina.
Commissionata da re Giovanni II e completata da re Manuel I, la Torre di Belém fu progettata dall’architetto militare Francisco de Arruda e da Diogo de Boitaca, già impegnato nel vicino monastero dos Jerónimos, e fu dedicata a San Vincenzo, patrono della capitale portoghese.
A proposito di porti e naviganti, sapevate che il fiume Tago vanta un porto naturale da record? Ve ne parlavo nel post dedicato alle curiosità su Lisbona.
La Torre di Belém è aperta da ottobre a maggio dalle 10.00 alle 17.30 (ultima entrata alle 17.00), da maggio a settembre dalle 10.00 alle 18.30 (ultima entrata alle 18.00). Chiuso il lunedì, il 1 gennaio, la domenica di Pasqua, 1 maggio e 25 dicembre.
Il biglietto può essere comprato comodamente da casa a questo link*; l’ingresso è gratuito con la Lisboa Card, che potete acquistare online seguendo questo link*.

Informazioni utili per visitare il quartiere di Belém
Belém è un angolo di Lisbona che celebra chi ha attraversato l’Atlantico, chi ci ha provato e chi ha seguito rotte diverse, ma con lo stesso scopo: scoprire. È un quartiere fatto di pietre bianche, costruzioni imponenti, ma nonostante questo è semplice, modesto e ha l’atmosfera tipica dei piccoli paesini un po’ timidi.
Se volete risparmiare un po’ durante la visita, esistono dei biglietti cumulativi che vi permettono di accedere con un piccolo sconto ai luoghi principali.
- Monastero dos Jerónimos + Torre di Belém + Palazzo Nazionale di Ajuda*
- Bus Turistico Lisbona + Torre di Belém + Monastero dos Jerónimos*
- Pacchetto Belém*
- Monastero dos Jerónimos + Torre di Belém + Battello Hop-on Hop-off Lisbona*
- Torre di Belém + Quake: Museo del terremoto di Lisbona*
In questo post ho raccolto quelle che secondo me sono le esperienze da non perdere, ma se volete fare una visita più approfondita sappiate che ogni giorno vengono organizzati tour che vi portano alla scoperta del quartiere; vi lascio due opzioni qui sotto:
- Tour di tre ore del quartiere di Belém in italiano*
- Free tour del quartiere di Belém*
- Giro in barca e tour di Belém*
- Tour di Lisbona in segway*
- Lisbona: pass da 24 ore per il bus Hop-on Hop-off di Belém*
- Belem: gita giornaliera privata di storia e patrimonio con pranzo*
Il quartiere di Belém si trova a ovest rispetto al centro di Lisbona e per raggiungerlo si possono utilizzare gli autobus o i tram: 15E, 201, 714, 727, 728, 729 e 751.

Dove dormire a Lisbona
Durante il mio viaggio a Lisbona ho soggiornato in un appartamento di Unique Design Apartments*, a due passi dalla centralissima Rua Augusta e dal suo celebre arco. Aveva quattro posti letto, due in camera matrimoniale e due sul divano letto.
È una soluzione perfetta, sia per la posizione che per la presenza della cucina, ideale se volete essere autonomi, soprattutto se viaggiate in gruppo.
Avete mai visitato Belém? La inserireste nel vostro viaggio alla scoperta di Lisbona? Lasciate un commento 🙂

Le immagini sono state scattate con una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
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cristina
ah…che dolci e magici ricordi <3
Martinaway
cristinaUn ottimo motivo per tornare a Lisbona e in Portogallo 😉 <3
Antonella
Non conoscevo questi dolci…sembrano buonissimi!!! e che belle le tue foto!;)
Martinaway
AntonellaIo ne avevo sentito parlare, però assaggiarli è tutta un’altra cosa! A Lisbona ne ho mangiato praticamente uno al giorno e pensa che non vado nemmeno matta per le creme 😉
Grazie, Antonella 😀 <3
Lady Pillo
Mi hai fatto venire una fame … 🙂
Martinaway
Lady PilloAmmetto che mi fa piacere 😉