Battery Park City: il quartiere newyorkese da Castle Clinton al Muro di Berlino

Battery Park City: i luoghi da non perdere — da Castle Clinton al Pezzo del Muro di Berlino — e la storia dei suoi monumenti più iconici. Tutte le informazioni utili per la visita.
Battery Park City è un quartiere ricco di verde ospitato sulla punta meridionale di Manhattan e sulle rive occidentali dell’isola, quelle bagnate dal fiume Hudson. In questo post vi suggerisco i luoghi da non perdere all’interno dei suoi confini e vi racconto la storia dei suoi monumenti più iconici.
Battery Park City: la sua storia e cosa vedere
La storia di Battery Park City non è molto diversa da quella del vicino Financial District, almeno per quanto riguarda la sua zona meridionale e gli spazi alberati del vero e proprio Battery Park. Le due aree, infatti, sono considerate due quartieri separati da tempi relativamente recenti e più precisamente dal 1966, quando, in concomitanza con la realizzazione del World Trade Center, iniziò anche la riqualificazione e la parziale costruzione del nuovo quartiere.
Oggi, Battery Park City è un’area prevalentemente residenziale, ricca di verde e di moli — come quelli dai quali ci si imbarca per raggiungere Ellis Island e la Statua della Libertà —, ma ospita anche alcuni siti di interesse storico e culturale che vi consiglio di inserire nell’itinerario del vostro viaggio a New York.
Ecco cosa vedere e cosa non perdere all’interno dei suoi confini.

Battery Park
Battery Park (o The Battery), che dà il nome all’intero quartiere, è un parco pubblico che si trova sull’estremità meridionale di Manhattan, oltre che il punto di partenza dei numerosi battelli che collegano l’isola alle più piccole Liberty, Ellis e Governors Island.
Soprattutto, viene da molti considerato il luogo di nascita di quella che è oggi New York City, perché è proprio qui, sul confine con il Financial District, che gli olandesi si insediarono dando vita a New Amsterdam. Il suo nome, però. fa riferimento al periodo inglese, quando l’area accolse le batterie di cannoni dei coloni prima e dei soldati di Sua Maestà poi. È proprio da qui, inoltre, che questi ultimi ripartirono il 25 novembre 1783 alla fine della Rivoluzione Americana, un evento ricordato oggi con l’Evacuation Day.
Fino alla prima metà dell’Ottocento, l’area era però estremamente ristretta, un piccolo fazzoletto di terra rispetto a quello che conosciamo oggi, e così, quando la città di New York decise di creare un nuovo parco cittadino, si scelse di estendere la riva, rubando spazio al fiume e dando vita a quasi tutto la zona che oggi si trova a sud di State Street.

Ora Battery Park ospita non solo Castle Clinton, del quale vi parlerò tra poco, ma anche numerosi monumenti.
Tra i tanti ci sono il Netherland Monument, posto nel punto dove pare sia avvenuto l’acquisto dell’isola di Manhattan a opera di Peter Minuit; l’East Coast Memorial, dedicato ai caduti della Seconda Guerra Mondiale; l’American Merchant Mariners’ Memorial, creato per ricordare un tragico evento accaduto nel 1940, quando un sottomarino tedesco attaccò una nave mercantile statunitense; The Immigrants, una statua in memoria dei migranti giunti a New York nel corso dei secoli; e l’Hope Garden, dedicato alle vittime di AIDS.

Castle Clinton
Castle Clinton, nato come West Battery e ribattezzato in onore del sindaco newyorkese DeWitt Clinton (1769-1828), è una fortificazione circolare eretta tra il 1808 e il 1811. Il forte fu costruito per prendere il posto dell’antico Fort Amsterdam (demolito nel 1790), posizionare i 28 cannoni della batteria sud occidentale e per essere quindi utilizzato come base difensiva contro gli inglesi insieme a Castle Williams (ossia la East Battery) su Governors Island. Tuttavia, non fu mai realmente usato per scopi militari, perché la pace tra gli inglesi e i neonati Stati Uniti arrivò nel 1815.
Posto inizialmente su un’isola artificiale poco lontana dalla riva meridionale di Manhattan, la struttura subì numerose modifiche nel corso dei decenni. Prima venne usata come magazzino, poi come luogo di intrattenimento ribattezzato Castle Garden, dove i newyorkesi potevano bere birra, assistere a esposizioni temporanee e spettacoli di ogni genere, infine, grazie alla costruzione del tetto nel 1845, come un vero e proprio teatro.

Con l’ondata migratoria della seconda metà dell’Ottocento, Castle Clinton fu poi riconvertito nel primo luogo di accoglienza degli emigranti, prevalentemente europei, un ruolo che mantenne dal 1855 fino al 18 aprile 1890, quando fu chiuso e gli uffici e gli spazi dedicati vennero trasferiti nell’Immigration Center di Ellis Island.
Dopo qualche anno, nel 1896, Castle Clinton accolse il New York City Aquarium, ma nel 1941 la struttura chiuse nuovamente per permettere la trasformazione dell’area di Battery Park e la costruzione del Brooklyn–Battery Tunnel. Alcuni dei pesci furono lasciati liberi nell’Atlantico, altri trasferiti in altri acquari cittadini fino all’apertura, nel 1957, della nuova sede di Coney Island.
Dopo aver rischiato l’abbattimento, oggi Castle Clinton, completamente ristrutturato, è gestito dal National Park Service e ospita la biglietterie per acquistare i ticket per partire alla scoperta della Statua della Libertà e di Ellis Island, oltre che un piccolo museo che racconta la storia dell’edificio e che mostra, attraverso modellini e immagini, le numerose trasformazioni avvenute nel corso dei decenni.
Il museo è aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 17.00; chiuso il 25 dicembre. L’accesso è gratuito.

Il Museum of Jewish Heritage
Il Museum of Jewish Heritage, aperto il 15 settembre 1997 e voluto dalla American Jewish Community, è considerato un “memoriale vivente” dedicato a tutte le vittime dell’Olocausto ed è nato con l’obiettivo di educare sulla vita degli ebrei tra il Ventesimo e il Ventunesimo secolo, quindi prima, durante e dopo i tragici fatti del Novecento.
Gli spazi espositivi sono allestiti all’interno di due edifici: il corpo principale che ospita l’esposizione permanente ed è caratterizzato da una forma a esagono che vuole ricordare i sei milioni di ebrei morti durante l’Olocausto e le sei punte della Stella di David, e la Robert M. Morgenthau Wing, aperta nel 2003 e dove si trovano gli uffici, un auditorium e le mostre temporanee.

La collezione del museo è ricchissima e comprende oltre 30.000 oggetti — fotografie, effetti personali, filmati, registrazioni, oggetti celebrativi legati alla religione ebraica e documenti come ritagli di giornali e lettere —, che insieme accompagnano i visitatori in un viaggio estremamente delicato. Il tutto è esposto in ordine cronologico, creando quello che è uno dei musei più ricchi e approfonditi del mondo tra quelli dedicati al tema. La visita completa può richiedere fino a tre ore.
Il Museum of Jewish Heritage è aperto la domenica e il mercoledì dalle 10.00 alle 17.00, il giovedì fino alle 20.00 e il venerdì fino alle 15.00. L’accesso è garantito fino a 30 minuti prima della chiusura, ma, come anticipato, mezz’ora non è sufficiente.
Il biglietto costa 18,00$ a tariffa intera e 12,00$ a tariffa ridotta (per over 65, veterani e studenti); l’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 12 anni e per tutti i visitatori il giovedì dalle 16.00 alle 20.00, come vi dicevo anche nel post dedicato a come visitare gratis i musei di New York. Per prenotare il biglietto gratuito del giovedì potete seguire questo link.

The Skyscraper Museum
Lo Skyscraper Museum è un museo che, come si può facilmente intuire dal nome, è dedicato ai grattacieli e che racconta queste particolari costruzioni sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista economico e del design. Si concentra soprattutto su alcuni degli edifici più importanti e iconici di New York, come l’Empire State Building, ma analizza anche altri palazzi sparsi per il mondo, come la Shanghai Tower.
Fondato nel 1996 da Carol Willis, professoressa di storia dell’architettura e urbanistica della Columbia University, il museo è stato fino al 2004 un’esposizione itinerante accolta in numerose location sparse per tutta Lower Manhattan, tra le ultime quella del World Trade Center, lasciata nel 2001 dopo gli attacchi terroristici.

Tra fotografie, ritagli di giornali, video e tabelle, il museo permette di scoprire cosa si nasconde dietro (e sotto) alcuni dei palazzi più alti del mondo; l’ideale per partire poi alla scoperta della Grande Mela e dei suoi grattacieli. Lo Skyscraper Museum è davvero piccolino e la visita richiede meno di un’ora.
Lo Skyscraper Museum è aperto dal mercoledì al sabato dalle 12.00 alle 18.00 e fino a dicembre 2023 prevede l’ingresso gratuito.

Il pezzo del Muro di Berlino
All’interno del quartiere di Battery Park City è oggi esposto anche un pezzo del Muro di Berlino che un tempo si trovava nel centro della capitale tedesca, nell’area tra Potsdamer Platz e Leipziger Platz. Oggi si trova a due passi da Pumphouse Park, all’altezza del World Trade Center, e fu donato alla città di New York dal Consolato tedesco nel 2004, in occasione del quindicesimo anniversario della caduta.
Non lontano dal muro c’è anche il Police Memorial, creato in onore di tutti i poliziotti che hanno perso la vita in servizio.

La Statua della Libertà
Come vi dicevo, l’area di Battery Park City viene raggiunta soprattutto per partire alla scoperta di due luoghi iconici di New York, che però non fanno realmente parte del quartiere.
Il primo è Liberty Island, dove è stata posta la Statua della Libertà: un colosso di 93 metri comparso in quasi tutti i film ambientati a New York e donato dalla Francia agli Stati Uniti per celebrare i cent’anni dalla firma della Dichiarazione di Indipendenza.
Inaugurata il 28 ottobre 1886, oggi Lady Liberty è un vero e proprio simbolo della città e degli interi Stati Uniti e all’interno del suo basamento in granito ospita un museo che permette di ripercorrere la storia del monumento, dall’ideazione al completamento del progetto, attraverso immagini, locandine, cimeli e aneddoti curiosi. Se volete approfondire, trovate tutte le informazioni utili per la visita nel post dedicato alla Statua della Libertà.

Ellis Island
Dopo Liberty Island è il turno di Ellis Island, per secoli considerata la “porta del Paese” e punto di arrivo dei numerosi transatlantici e migranti che attraversavano l’oceano per cercare fortuna negli Stati Uniti.
Oggi l’isola ospita il Museo dell’Immigrazione, un luogo che racconta secoli di migrazione verso gli USA e la complessità del fenomeno attraverso testimonianze, oggetti, immagini e spazi interattivi. Il percorso inizia nell’antica sala bagagli e si snoda poi fino ad arrivare alla Sala dei Registri (Registry Room), dove un tempo gli ispettori annotavano i dati anagrafici, compresa la disponibilità economica, la professione ed eventuali precedenti penali dei viaggiatori. Trovate tutte le informazioni sulla sua storia e sulla visita nel post dedicato interamente a Ellis Island.

Informazioni utili per visitare la zona di Battery Park
Questi sono solo alcuni consigli per scoprire l’area di Battery Park City, ma se avete un po’ di tempo in più vi consiglio di raggiungere anche l’Irish Hunger Memorial, un memoriale progettato per sensibilizzare sugli eventi che hanno portato alla carestia che colpì l’Irlanda tra il 1845 e il 1852 e sulla necessità di uno sforzo condiviso per contrastare, oggi, la fame nel mondo.
Per visite più approfondite o per scoprire l’area insieme a una guida esperta, vi segnalo inoltre i tour guidati che coinvolgono anche le zone limitrofe. Vi lascio qui sotto alcuni spunti, ma seguendo i link trovate tante altre idee per il vostro viaggio.
- Tour autoguidato di Battery Park e della Statua della Libertà – qui*
- Free tour di New York – qui*
- Tour dei quartieri di Manhattan – qui*
- Biglietti per Tour della Statua della Libertà da Battery Park – qui*
- Tour da Battery Park della Statua della Libertà e di Ellis Island: accesso rapido – qui*

Dove dormire a New York
Durante il mio secondo viaggio a New York ho soggiornato al The Herald*, a due passi da Herald Square e dall’Empire State Building. L’albergo offre solo servizio pernottamento, senza colazione o altri pasti.
La camera non era molto grande, ma rispettava per dimensioni e qualità gli standard newyorkesi. Punto di forza dell’albergo è sicuramente la sua posizione, estremamente strategica per scoprire l’intera città, perché l’area di Herald Square non è solo centrale, ma è anche servita da molte linee della metropolitana.
Per scoprire come muoversi a New York e come raggiungere Manhattan dall’aeroporto, vi suggerisco i post dedicati.
Se avete domande, dubbi o suggerimenti su cosa vedere a Battery Park e dintorni, lasciate un commento!

Per vedere tutte le foto scattate a New York (con un iPhone 11 Pro* e una Canon 80D*), sfogliate il mio album su Flickr.
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