A Barolo per scoprire la cultura del vino: il Museo del vino e il Museo del Cavatappi

Barolo: alla scoperta del Museo del Vino (WiMu) e del Museo del Cavatappi per scoprire la cultura del vino a trecentossesanta gradi tra storia, arte e quotidianità.
Barolo è, insieme ad Alba, uno dei cuori delle Langhe, un luogo dove storia e tradizione si incontrano battezzando un vino che oggi è celebrato in tutto il mondo.
Dopo avervi suggerito cosa fare nelle Langhe, vi accompagno alla scoperta di due musei che, in questo piccolo comune della provincia di Cuneo, raccontano il mondo della vinificazione: il WiMu e il Museo del Cavatappi.
Il Barolo: vino del territorio
Il Barolo, uno dei prodotti più tipici e famosi delle Langhe, è un vino rosso di Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) e le sue uve possono essere coltivate solo all’interno di pochi comuni della provincia di Cuneo: Barolo, Castiglione Falletti e Serralunga d’Alba e in una parte di quelli di Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Roddi e Verduno,
Comparso a metà Diciannovesimo secolo, il Barolo necessita di un invecchiamento di almeno 38 mesi a partire dal 1 novembre dell’anno di raccolta delle uve, in particolare delle uve nebbiolo, materia prima di molti altri vini rossi del territorio.

Tra le figure principali legate alla produzione e alla diffusione di questo vino i marchesi Carlo Tancredi Falletti e Juliette Colbert, sua moglie nonché discendente di un’antica e importante famiglia di vinificatori francesi; fu proprio lei a contribuire alla notorietà di questo vino, presentato alle principali corti europee. La loro storia viene raccontata ancora oggi all’interno del Castello Falletti di Barolo.

I musei dedicati al mondo del vino a Barolo
Dopo aver dato il nome a questo pregiato vino, il piccolo comune di Barolo ospita oggi due musei dedicati alla cultura vitivinicola del territorio: il Museo del Vino (WiMu) e il piccolo Museo del Cavatappi, due tappe imperdibili se visitate le Langhe. Vi porto a scoprirli.

Il Museo del Vino a Barolo: il WiMu
Il Museo del Vino di Barolo o WiMu (da Wine Museum) è ospitato all’interno della sale del castello comunale Falletti, cuore del piccolo comune piemontese, e rappresenta un vero e proprio viaggio nel mondo e nella cultura vitivinicola.
Dalla terra alla tavola, passando per il cinema e l’arte, il vino viene esplorato a trecentosessanta gradi e in tutte le sue sfumature, ricordando, oltre alla sua antichissima storia, anche le canzoni che lo hanno menzionato e i film che lo hanno reso protagonista, da Ma che bontà, cantata da Mina fino alla pellicola Un’ottima annata, diretta da Ridley Scott.

Il percorso, che inizia raccontando non solo il ciclo della vite, ma anche le origini della bevanda, si conclude con un omaggio agli storici proprietari del castello: gli ultimi marchesi di Barolo Carlo Tancredi Falletti e Juliette Colbert. Ultimo, ma non meno importante, uno spazio dedicato a un inquilino d’eccezione: Silvio Pellico, che qui ha svolto il lavoro di bibliotecario e aveva una sua camera-studio.
Il WiMu è infine affiancato dall’Enoteca Regionale del Barolo, dove è possibile non solo acquistare alcune bottiglie, ma anche degustare ciò che di meglio il territorio ha da offrire.

Realizzato su progetto di Fraçois Confino, autore di celebri allestimenti museali internazionali come quello del Museo Nazionale del Cinema e del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, del Museo Toyota di Tokyo e del Museo di Storia Naturale di Los Angeles, il WiMu regala un percorso interattivo e sensoriale adatto a tutti.
Al suo interno, infatti, anche i meno appassionati e i bambini possono scoprire il mondo del vino divertendosi e lasciandosi trasportare da una sala all’altra e da un mondo all’altro attraverso un percorso che coinvolge tutti i sensi.

Orari, biglietti e informazioni utili
Il Museo del Vino di Barolo si trova in Piazza Falletti 1 ed è aperto dal giovedì alla domenica dalle 10.30 alle 18.00. A causa dell’emergenza sanitaria, al momento l’ingresso è previsto per 10 persone ogni 15 minuti, proprio per questo si consiglia la prenotazione. Per informazioni aggiornate suggerisco di visitare il sito Wimubarolo.it.
Il costo del biglietto è di 9€ a tariffa intera, 6€ a tariffa ridotta per over 65 e 4€ per i bambini e i ragazzi sotto i 14 anni. I bambini sotto i 5 anni, i diversamente abili, i possessori dell’Abbonamento Musei Piemonte o della Torino+Piemonte Card entrano gratuitamente.

Il Museo del Cavatappi
Dedicato a un oggetto che nel mondo del vino è a dir poco indispensabile, il Museo del Cavatappi di Barolo è nato nel 2006 grazie a Paolo Annoni, farmacista torinese trapiantato nelle Langhe nel 1987, che ha fatto di questo strumento una vera e propria passione.
Nato dalla sua collezione privata composta da oltre 1200 cavatappi, il museo accoglie oggi oltre 500 esemplari tutti diversi per stile, tipologia, provenienza e periodo storico. Alcuni, infatti, risalgono addirittura al 1700 e permettono quindi di scoprire e comprendere l’evoluzione che questo oggetto quotidiano ha subìto nel corso dei secoli.
Suddiviso in 19 sezioni, di cui una dedicata alle cartoline d’epoca con i cavatappi come soggetto, il museo permette di intraprendere un viaggio tanto affascinante quanto insolito e di scoprire da vicino un oggetto che spesso è dato per scontato.

Orari, biglietti e informazioni utili
Il Museo del Cavatappi si trova a pochi passi dal WiMi, in Piazza Castello 4. Allestito alle spalle di un negozio dedicato al mondo del vino (dove è presente anche un’enoteca dedicata ai migliori vini della zona rappresentati da più di 300 etichette diverse), il museo è aperto tutti i giorni, escluso il giovedì, ma festivi compresi, dalle 10.00 alle 18.30.
Il costo del biglietto è di 4€ a tariffa intera e di 3€ a tariffa ridotta riservata ai gruppi, ai membri del Touring Club Italiano, ai soci FAI e Slow Food e ai possessori della Carta Studenti o della Eventi Card. Se avete visitato il Museo del Vino e presentate il ticket d’ingresso, potete visitare quello del cavatappi pagando solo 2€. Infine, l’accesso è gratuito per i disabili con accompagnatore e per i possessori di Carta Musei Torino Piemonte.

Informazioni utili per visitare Barolo
Barolo si trova in provincia di Cuneo, a circa 15-20 chilometri da Alba e a 70 da Torino. Per le sue piccole dimensioni e per la sua particolare conformazione, se arrivate in macchina potrebbe risultare difficile trovare un parcheggio, ma io vi consiglio di puntare direttamente a Piazza Colbert, dove ci sono numerosi posti auto.
Dopo aver visitato i due musei, vi consiglio di raggiungere il Forno dei Fratelli Cravero, in via Roma 63, una bottega storica dove trovare numerose eccellenze artigianali, i grissini in primis, preparati non solo con la classica farina, ma anche con quella di Nocciole Piemonte IGP. Per maggiori informazioni, l’Ufficio Informazioni Turistiche si trova all’ingresso del Castello Comunale Falletti, dove ritirerete i biglietti per entrare al WiMu. Se siete interessati a tour guidati nella zona, dedicati in particolare all’enogastronomia locale, vi consiglio di dare un’occhiata alle diverse proposte presenti a questo link*.
Se, infine, volete scoprire alcune realtà locali che producono Barolo, vi consiglio di leggere il mio post dedicato alle cantine delle Langhe.

Dove dormire nelle Langhe
Durante il mio viaggio nelle Langhe ho soggiornato non distante da Neive, nel B&B I Quattro Grappoli*, un alloggio semplice, ma carino, con una vista da favola sulle colline circostanti. Se, però, cercate un alloggio nella zona di Barolo, vi lascio qui sotto una mappa* con tutte le opzioni aggiornate.
Booking.comConoscevate i due musei di Barolo? Ci siete mai stati? Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento 🙂
Tutte le foto presenti nel post sono state scattate con una Canon 80D* con obiettivo Canon 24 mm* e un iPhone 11 Pro*. Per vedere tutte le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
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