Ascoli Piceno: cosa vedere in un giorno nel centro storico della città marchigiana
Ascoli Piceno e un itinerario a piedi per scoprirla. I consigli su cosa vedere nel centro storico in un giorno tra chiese, palazzi e storia.
Ascoli Piceno è stata una splendida scoperta. Una città incastonata nel limite meridionale delle Marche, con una storia millenaria, più antica di quella di Roma, e l’aspetto di un borgo medievale.
Ascoli Piceno in pillole
Ascoli è nota anche con altri due nomi. Il primo è “la città in travertino”, la pietra calcarea con la quale è stata costruita gran parte del centro storico. Il secondo è “la città delle cento torri”, per le tante presenti all’interno dei suoi confini che oggi sono diventate campanili o sono state inglobate in edifici più recenti.
Culla dei Piceni e poi dominata da Romani e Longobardi, Ascoli fu anche uno dei Comuni più importanti del Centro Italia durante il Medioevo e il Rinascimento. Insomma, vanta una storia ricchissima e la sua eredità si può ammirare ancora oggi passeggiando per il centro tra palazzi, chiese e torri.

Cosa vedere ad Ascoli Piceno
Proprio per la grande quantità di edifici storici, l’ideale sarebbe trascorrerci due giorni, in modo da vedere tutto con calma e dedicando ad ogni luogo il tempo che merita.
Se però avete solo 24 ore a disposizione, ecco cosa vedere ad Ascoli Piceno, le tappe da non perdere e da inserire nel vostro itinerario.

Ponte di Cecco e la Rocca Malatestiana
Ascoli Piceno è circondata dal fiume Tronto e da un suo affluente, il torrente Castellano, e per superare questi corsi d’acqua in città sono stati costruiti sette ponti. Il più antico, Ponte di Cecco, fu realizzato durante la Roma repubblicana, in un periodo non ben identificato compreso tra il 500 e il 31 a.C..
La struttura in travertino è caratterizzata da un piccolo edificio al centro, la casetta del dazio, ed era il proseguimento della via Salaria che collegava Roma all’Adriatico e che passava proprio per il centro storico di Ascoli. Purtroppo fu distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale e poi ricostruito fedelmente negli anni Sessanta.

Ponte di Cecco è sovrastato dalla Rocca Malatestiana, un imponente e massiccio edificio costruito nel Sedicesimo secolo e che prese il posto di strutture precedenti. Il forte oggi ospita il Museo dell’Alto Medioevo e alcune mostre temporanee.
Il mio consiglio è di ammirare il Ponte e la Rocca anche da Ponte Maggiore, dove la vista è incredibilmente suggestiva.

Piazza Arringo
Entrando in città da Ponte Maggiore e proseguendo lungo Corso Vittorio Emanuele, si arriva in Piazza Arringo, che prende il nome dalle adunanze popolari che si tenevano qui sia durante il Medioevo che durante il periodo comunale.
Ancora oggi la piazza è uno dei cuori cittadini e vi si affacciano edifici religiosi, poli culturali e uffici amministrativi, come il Palazzo dell’Episcopio, il Museo Archeologico Statale, la Pinacoteca Civica e il Palazzo Comunale (o dell’Arengo).
Quest’ultimo ospita anche l’ufficio informazioni turistiche e vi consiglio di visitarlo, perché all’interno c’è una sala interamente dedicata alla Giostra della Quintana, la rievocazione storica ascolana che in estate vede sfidarsi i sestieri della città.

La Cattedrale di Sant’Emidio
In questa piazza c’è anche la Cattedrale di Sant’Emidio, con il vicino Battistero di San Giovanni. Il duomo di Ascoli Piceno, dedicato al santo patrono della città e protettore contro i terremoti, risale al Quinto secolo, ma fu completato solo nella prima metà del Cinquecento.
La chiesa al momento sta subendo importanti restauri e non è possibile godere appieno della struttura interna, ma nasconde una vera chicca: la cripta.
Risale all’Undicesimo secolo ed è sorretta da colonne in travertino e in marmo rosso. Alle pareti ci sono poi preziosi mosaici che raccontano le vite dei santi.
Vera protagonista di questo spazio è però la statua settecentesca che raffigura Sant’Emidio che battezza Polisia, un’opera che sovrasta la tomba del santo.

Le olive all’ascolana in Piazza Arringo
In Piazza Arringo c’è un posticino famoso tra cittadini e visitatori: Migliori, un banco al limite occidentale della piazza. Qui troverete delle ottime olive ascolane, sia tradizionali che con ingredienti particolari come il tartufo. Secondo alcuni sono davvero le “migliori”. Io non so se è vero, ma sono sicuramente buonissime.

Piazza del Popolo
L’altro cuore di Ascoli, forse il più noto, è Piazza del Popolo, uno spazio elegante e interamente pedonale.
È un punto di incontro oltre che un punto di riferimento, un salotto all’aria aperta lungo il quale corrono portici e si affacciano edifici storici di importanza storica e culturale con facciate in mattoni e in travertino.

Il Palazzo dei Capitani del Popolo
Il primo è sicuramente quello dal quale prende il nome: il Palazzo dei Capitani del Popolo. Fu costruito, per sostituire l’ormai piccolo Palazzo dell’Arengo, tra il Tredicesimo e il Quattordicesimo secolo partendo da due edifici preesistenti.
Dopo l’assedio e l’incendio del 1535 fu ricostruito e, dopo essere stato sede del Podestà, passò nelle mani dei Governatori Pontifici. Oggi è sede dell’Assessorato alla Cultura e ospita le riunioni della Giunta di Ascoli Piceno.
L’edificio è riconoscibile per la sua torre e per il monumento dedicato a Paolo III (che aveva contribuito a sedare la rivolta) incastonato nella parete che sovrasta l’ingresso principale.

Chiesa di San Francesco
L’altra protagonista di Piazza del Popolo è la chiesa di San Francesco, un’opera d’arte in travertino eretta in onore del santo che visitò Ascoli nel 1215. A lei è legata anche una delle più famose curiosità su Ascoli Piceno.
L’interno è abbastanza semplice e slanciato verso l’alto secondo le forme gotiche, ma l’esterno è ricco di dettagli che sono dei veri e propri capolavori.
Tra questi ci sono il portale laterale, che dà sulla piazza ed è sormontato da un monumento a Giulio II, e quello principale. Quest’ultimo si trova sul lato corto ed è circondato da colonnine scolpite da mani esperte che sono riuscite a trasformare il travertino in uno strumento musicale. Le colonne, infatti, sono cave e se ci si batte con le nocche si sentiranno suoni diversi.

Il Caffè Meletti
Se da una parte ci sono dettagli medievali e rinascimentali, dall’altra c’è una chicca in stile Liberty che non passa inosservata: il Caffè Meletti.
Inaugurato nel 1907, è uno dei locali storici della città e del nostro Paese ed è ospitato all’interno di un edificio che inizialmente accolse gli uffici delle Poste.

Casa nell’Anisetta Meletti, un liquore a base di anice, il bar servì anche clienti illustri come Ernest Hemingway, Jean Paul Sartre, Mario del Monaco e Pietro Mascagni e, dopo oltre ottant’anni di attività, chiuse nel 1990.
Riaprì otto anni dopo grazie all’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e oggi è attivo e pronto ad accogliere cittadini e visitatori.
Il Caffè Meletti è una tappa obbligatoria per chi vuole godersi con più calma Piazza del Popolo e ammirarla sorseggiando un’anisetta, un caffè o una spuma.
Il Ponte Augusteo
Da Piazza del Popolo ci si può immergere nel labirinto di vicoli e rue che attraversano Ascoli Piceno e raggiungere le mura della città. Tra torri e chiese, troverete anche il Ponte Augusteo.

Il ponte romano di Porta Solestà è il secondo più antico dopo quello Di Cecco e risale al periodo compreso tra il 31 a.C. e il 14 d.C., durante la dominazione di Augusto.
Permette di attraversare il fiume Tronto e di entrare (o di uscire) da Porta Solestà, una delle poche rimaste in piedi ad Ascoli.

Lavatoio di Borgo Solestà
Attraversando Porta Solestà, lasciando alle proprie spalle il centro storico, si raggiunge l’antico lavatoio di Borgo Solestà. L’unica tappa di questo percorso al di fuori delle mura cittadine.
Questo antico lavatoio pubblico, conosciuto anche come Fonte di Sant’Emidio, risale al 1600 e per secoli, fino alla Seconda Guerra Mondiale, le donne ascolane venivano qui a lavare i propri panni.
Poiché erano spesso intralciate da locali o forestieri che utilizzavano la fonte in modi più o meno appropriati, l’amministrazione incise sulla parete un bando che aveva lo scopo di tutelare questa attività.
Non s’impedisca a donne il lavar panni sotto pena di scudi tred. ordine del consiglio celebrato li 3 febraro 1611.

Rrete li Mierghie: la via delle Stelle
Riattraversando il Ponte Augusteo e tornando verso il centro, potete accedere a un percorso “dietro ai merli”, rrete li mierghie in dialetto. Una passeggiata che permette di scoprire un angolo di Ascoli dove il tempo sembra essersi fermato.
Il suo nome ufficiale è Via delle Stelle e scorre al limite del centro storico, proprio sopra il fiume. Qui, un tempo, c’erano i merli delle mura della città, ecco da dove arriva il suo nome in ascolano.
Porta Romana
Proseguendo lungo Via delle Stelle e spostandosi su Corso di Sotto, si arriva al limite occidentale di Ascoli, che prende il nome dall’antico accesso cittadino rivolto verso Roma.

In quest’area oggi sono ancora conservati alcuni resti romani. Tra questi ci sono ciò che rimane di Porta Romana (o Porta Gemina), dalla quale entrava la via Salaria, arteria principale del capoluogo, e il Teatro Romano del I secolo a.C., rinvenuto durante gli scavi di metà Novecento.
Non una tappa obbligatoria, ma è comunque interessante per chi ha attraversato tutto il centro città e ha un po’ di tempo in più.

Informazioni utili per visitare Ascoli Piceno
Oltre ai luoghi suggeriti nel post (inseriti secondo l’ordine consigliato per la visita, così da creare un itinerario), Ascoli Piceno ha tantissime altre chiese e altrettanti palazzi storici che meritano di essere visitati se vi trascorrete più tempo. Per non parlare dei musei, come la Galleria d’Arte Contemporanea “O. Licini”, o i poli culturali, come l’elegante Teatro Ventidio Basso.
Se volete visitare Ascoli con una guida, vi segnalo questa passeggiata serale con degustazione di Anisette*, un tour di circa 2 ore che vi porterà a scoprire le bellezze e i segreti della città. Potete prenotare seguendo il link, dove troverete anche tutte le informazioni utili.
Ora non vi resta che partire e creare da soli il vostro itinerario o affidarvi al tour. Il capoluogo delle Marche aspetta solo di essere scoperto, torre dopo torre, rua dopo rua.

Dove dormire ad Ascoli Piceno

Durante il mio breve viaggio ad Ascoli Piceno ho soggiornato all’hotel Sant’Emidio*. La camera era al terzo piano, in sottotetto, non molto spaziosa, ma comoda e pulita.
È perfetto soprattutto per la posizione. Si trova nel centro storico, a due passi dalle piazze principali e molto vicino al parcheggio coperto Torricella (con il quale è convenzionato).
Siete mai stati ad Ascoli Piceno?
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Le immagini sono state scattate con una Canon 1100D* e un iPhone 6s*.
Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.
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