Alta Marca Trevigiana: 5 esperienze da vivere nell’area del Monte Grappa
L’Alta Marca Trevigiana: luoghi da visitare e sapori da gustare per scoprire il territorio ai piedi del Monte Grappa. 5 esperienze da non perdere.
L’Alta Marca Trevigiana è un territorio che si estende ai piedi delle Dolomiti, un luogo ricchissimo di natura, di tradizione e di storia. Colline ricoperte di boschi e filari di vigneti, città d’arte e musei, corsi d’acqua e monti che hanno segnato i conflitti del Ventesimo secolo.

Cosa fare e cosa vedere nell’area del Monte Grappa
In questo post mi concentrerò sull’area del Monte Grappa, da Cima Grappa ad Asolo, per portarvi alla scoperta di sapori, racconti e opere d’arte del “Giardino di Venezia”: ecco 5 esperienze da non perdere.
Raggiungere Cima Grappa e scoprire la sua storia
Il Monte Grappa e il suo massiccio, abbracciato dai fiumi Piave e Brenta, non sono solo luoghi nei quali andare alla scoperta della natura. Qui si sono svolte alcune delle pagine di storia più tristi della prima metà del Novecento e quando li si raggiunge è inevitabile pensarci.
Cima Grappa, il punto più alto a 1775 metri sul livello del mare, oggi ospita il Sacrario Militare nel quale riposano le salme di soldati italiani e austriaci e nel quale sono rinchiuse tantissime storie, una fra tutte quella del soldato Péter Pan.

Dove sono piovute granate e dove si sono svolte alcune delle battaglie più importanti della Grande Guerra oggi è ricresciuta l’erba, ma le cicatrici sono rimaste e non passano inosservate. Si nascondono sotto fiori e piante, all’interno dei rifugi in cemento e lungo i sentieri.
Cima Grappa, su un monte che oggi è Sacro alla Patria, è uno dei luoghi simbolo dell’Alta Marca Trevigiana e, se vi trovate in zona, non raggiungerla sarebbe come perdere un pezzo molto importante di questo territorio. Trovate tutte le informazioni utili nel post dedicato al Sacrario del Monte Grappa.

Assaggiare i formaggi della zona in una malga
Tra i pendii del Monte Grappa, con l’arrivo della bella stagione, le malghe riaprono le loro porte e riaccompagnano le mucche ad alta quota per brucare l’erba, respirare aria pulita e produrre latte migliore che poi verrà trasformato in due dei formaggi tipici della provincia.

Da una parte c’è il Morlacco, un formaggio tutelato dal presidio Slow Food e con una storia antichissima che inizia con i Morlacchi, una popolazione di origine balcanica che si trasferì secoli fa in questa zona. È pronto in una quindicina di giorni, ma può anche essere stagionato (meglio se nella creta di Possagno).
Dall’altra, invece, il Bastardo, chiamato così perché nato dall’unione di diverse preparazioni e, in periodi di carestia, anche di latte (a quello di mucca, infatti, veniva unito quello di capra o di pecora).
Entrambi rendono al meglio con il latte di mucca Burlina, una razza quasi estinta tipica del territorio, e, se volete assaggiarli dove vengono prodotti, uno dei luoghi da tenere a mente è Malga Mure.
Si trova lungo la provinciale 141, sul Monte Grappa e a circa 1270 metri d’altitudine. Oltre al Morlacco e al Bastardo produce anche ricotta, burro, caciotte e salumi e tutto può essere mangiato lì, accompagnato da un bicchiere di vino, o portato a casa. A voi la scelta.

Scoprire la vita e le opere di Antonio Canova a Possagno
Se si parla di Alta Marca Trevigiana e di arte non si può non citare Antonio Canova, uno degli scultori italiani più importanti e ammirati a livello internazionale.
Canova nacque nel 1757 a Possagno, proprio ai piedi del Massiccio del Grappa, e nonostante il suo lavoro lo abbia portato in giro per l’Italia e per l’Europa, non ha mai dimenticato le sue radici tanto da tornare a casa più volte nel corso della sua vita.

Oggi nella sua città si possono visitare la sua casa natale, trasformata in un museo, la Gypsotheca, nella quale è ospitata la raccolta di gessi che venivano utilizzati per la realizzazione delle statue in marmo (una delle collezioni più spettacolari a livello mondiale), e il Tempio Canoviano, la chiesa da lui ideata e che oggi conserva le sue spoglie.
Questo piccolo comune della provincia di Treviso vanta un vero e proprio tesoro e non si può passare da queste parti senza fermarsi e dedicare un po’ di tempo a un artista tra i più importanti di sempre. Trovate tutte le informazioni utili nel post dedicato a Possagno e Canova.

Andare alla scoperta dei vini del territorio
Una parte dell’Alta Marca Trevigiana si trova all’interno dell’area del Prosecco DOCG, quello di origine controllata e garantita, che si divide tra le colline di Conegliano e Valdobbiadene da una parte del Piave e di Asolo dall’altra.
Questo è sicuramente uno dei vini da assaggiare, ma non è l’unico tipico del territorio e visitando le molte cantine appoggiate sui colli si possono scoprire tantissimi altri sapori.

All’azienda agricola “Colmello” (Pat del Colmèl), per esempio, potete sorseggiare il risultato di una storia lunga quattro generazioni: vini naturali che uniscono tradizione e passione partendo da vitigni autoctoni.
Tra loro ce ne sono alcuni che hanno rischiato di scomparire perché poco remunerativi o difficili da lavorare in purezza, come la Recantina (rossa), ancora oggi a rischio estinzione, ma che ha alle spalle quattro secoli di storia, o la Rabbiosa (bianca), che è stata registrata nell’elenco vitigni proprio da Pat del Colmèl.

L’azienda agrituristica propone anche piatti del territorio e stagionali, salumi e pane fatti in casa, primi piatti, secondi e dolci per scoprire il territorio a tavola sotto ogni punto di vista.
Pat del Colmèl si trova in via Costeselle 5 a Castelcucco. La degustazione e la vendita del vino sono possibili tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Per mangiare (solo weekend) si consiglia la prenotazione.
Passeggiare per le vie di Asolo
Asolo è uno dei Borghi più Belli d’Italia, uno di quei comuni della provincia di Treviso che sono dei piccoli capolavori e che vantano una storia antichissima, che risale al periodo preistorico.
La città si sviluppò in epoca romana, si trasformò nel Medioevo e con la Serenissima raggiunse il suo apice grazie soprattutto alla figura di Caterina Cornaro, asolana che divenne regina di Cipro nel 1474.

Nel 1489 Caterina tornò ad Asolo portando con sé la sua corte di intellettuali, poeti e artisti che, insieme ai commerci, contribuirono alla crescita della zona sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista economico.
La storia della città segue poi quella del Veneto: prima i francesi, con Napoleone, poi gli Austriaci. Nel 1866, insieme alla regione, diventa parte del Regno d’Italia richiamando figure di spicco del panorama culturale europeo.
Qui arrivarono il poeta Robert Browning e lo scrittore Henry James, ma anche la viaggiatrice Freya Stark e l’attrice Eleonora Duse, oggi sepolta nel cimitero della città.

“La città dei cento orizzonti”, come la chiamò Carducci, è un piccolo labirinto di strade e vicoli che portano nei luoghi simbolo del comune, primo fra tutti il Castello, dal quale si può ammirare un panorama splendido, ma anche la Rocca, le sue chiese e le dimore storiche, come quella di Eleonora Duse.

Per visitarla non serve necessariamente la mappa, è così piccola e raccolta che basta seguire l’istinto, camminare sotto i portici e tra le piazze per scoprirla tutta, ma se volete potete visitare l’Ufficio Informazioni Turistiche in Piazza Garibaldi 73, che è aperto tutti i giorni (tranne il mercoledì) dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.

Dove dormire nell’Alta Marca Trevigiana

Durante il mio breve viaggio nell’area dell’Alta Marca e del Monte Grappa ho trascorso una notte all’Hotel Canova* di Cavaso del Tomba. La struttura è comodissima per chi arriva in auto ed è autonomo, perché si trova in ottima posizione per visitare tutta la zona (Asolo, Monte Grappa, Possagno) e ha un ampio parcheggio all’interno dei cancelli. L’hotel, poi, è specializzato in sport e relax. ideale per chi vuole vivere la zona in maniera attiva e dedicarsi anche al proprio benessere.
La camera era pulita, con un letto comodo e un bagno molto ampio (forse uno dei più grandi mai trovati durante i miei viaggi). A colazione c’è un ampia scelta, sia dolce che salata e lo staff è molto gentile e accogliente.
Siete mai stati nell’Alta Marca Trevigiana?
Se avete dubbi, domande o suggerimenti, lasciate un commento!
Ringrazio il Consorzio Città d’Arte e Ville Venete “Giardino di Venezia”, il GAL Alta Marca, UNPLI Veneto e Beatrice Bonsembiante, dell’agenzia BellAsolo – Tourism and Culture in Veneto per le esperienze vissute nell’area dell’Alta Marca Trevigiana.
Le immagini sono state scattate con un iPhone 6s* e una Canon 1100D*. Per vedere le altre potete sfogliare il mio album su Flickr.